5 Maggio
Il ciclone di Madrid
Isabel Diaz Ayuso trionfa nel voto della Comunidad, il Partito popolare ha più seggi di tutti i partiti di sinistra messi insieme. Premiata la linea anti-lockdown. Disastroso risultato per i Socialisti, è il declino del "sanchismo". Podemos, Iglesias lascia la politica. È un anticipo dello scontro elettorale in Europa tra "aperturisti" e "chiusuristi". Macron ha un problema con Napoleon. C'è un altro ciclone in arrivo, si chiama Mourinho
Che succede? Le cose vanno esattamente come previsto: la vaccinazione procede con il ritmo giusto, questo fine settimana arriveremo a circa 23 milioni di vaccini somministrati, le fasce più deboli (dai 70 ai 90 anni) hanno un'ottima copertura e faranno calare progressivamente la mortalità, si è aperta la vaccinazione dei sessantenni e presto tutti avranno ricevuto la prima dose. Il piano dell'alpino Figliuolo funziona benissimo, piaccia o meno questa è la realtà. Il paese sta riaprendo, resta il coprifuoco, ma sappiamo già che sparirà per il semplice fatto che il premier Draghi ha invitato i turisti a prenotare le vacanze e non lo fai solo se non puoi assicurare la libera circolazione delle persone. Dal 15 maggio l'Italia avrà il suo pass per l'ingresso, non ci sarà più la quarantena per chi viene dall'estero. Non c'è bisogno di alcuna contro-narrazione al peggiorismo, parlano i fatti. Il salotto virtuale dei talk show vive in un altro mondo.
Guardate bene questo grafico, ogni giorno ci sono oltre 100 mila vaccinati con AstraZeneca. Ora provate a tornare indietro di qualche settimana, quando i titoli dei giornali facevano pensare che il vaccino inglese avrebbe causato uno sterminio. Non c'è bisogno di ulteriori commenti. Il virtuale e il reale, bisogna solo scegliere da che parte stare, c'è chi preferisce la bugia alla verità, si accomodi. Nel frattempo il Regno Unito con il vaccino di AstraZeneca ha riaperto i battenti, gli inglesi sono già entrati nel nuovo mondo. E così sarà anche per gli italiani, perfino quelli che bofonchiano e commentano uno scenario che non esiste. Diranno che non è così, mentre godono del lavoro fatto da chi parla poco e produce molto.
Non è il mondo di prima, la pandemia non era la fine del mondo, siamo già entrati in un new normal che qui abbiamo sperimentato ormai...
Che succede? Le cose vanno esattamente come previsto: la vaccinazione procede con il ritmo giusto, questo fine settimana arriveremo a circa 23 milioni di vaccini somministrati, le fasce più deboli (dai 70 ai 90 anni) hanno un'ottima copertura e faranno calare progressivamente la mortalità, si è aperta la vaccinazione dei sessantenni e presto tutti avranno ricevuto la prima dose. Il piano dell'alpino Figliuolo funziona benissimo, piaccia o meno questa è la realtà. Il paese sta riaprendo, resta il coprifuoco, ma sappiamo già che sparirà per il semplice fatto che il premier Draghi ha invitato i turisti a prenotare le vacanze e non lo fai solo se non puoi assicurare la libera circolazione delle persone. Dal 15 maggio l'Italia avrà il suo pass per l'ingresso, non ci sarà più la quarantena per chi viene dall'estero. Non c'è bisogno di alcuna contro-narrazione al peggiorismo, parlano i fatti. Il salotto virtuale dei talk show vive in un altro mondo.
Guardate bene questo grafico, ogni giorno ci sono oltre 100 mila vaccinati con AstraZeneca. Ora provate a tornare indietro di qualche settimana, quando i titoli dei giornali facevano pensare che il vaccino inglese avrebbe causato uno sterminio. Non c'è bisogno di ulteriori commenti. Il virtuale e il reale, bisogna solo scegliere da che parte stare, c'è chi preferisce la bugia alla verità, si accomodi. Nel frattempo il Regno Unito con il vaccino di AstraZeneca ha riaperto i battenti, gli inglesi sono già entrati nel nuovo mondo. E così sarà anche per gli italiani, perfino quelli che bofonchiano e commentano uno scenario che non esiste. Diranno che non è così, mentre godono del lavoro fatto da chi parla poco e produce molto.
Non è il mondo di prima, la pandemia non era la fine del mondo, siamo già entrati in un new normal che qui abbiamo sperimentato ormai molti mesi fa, volando più volte da un continente all'altro con nuove misure di sicurezza, test in ingresso e uscita. Con i vaccini sarà ancora più sicuro e facile.
Mario Draghi sta portando avanti il suo piano, l'Italia ha un leader che sta gestendo una difficile transizione, poi andremo a votare e avremo uno scenario diverso. Quale? Abbiamo qualche segnale che arriva da Madrid. Avevamo anticipato su List l'importanza del voto amministrativo nella regione della capitale spagnola e i fatti parlano chiaro, c'è una strepitosa vittoria di Isabel Diaz Ayuso.
01
Trionfa Ayuso. Socialisti ko. Podemos, Pablo Iglesias lascia la politica
Isabel Diaz Ayuso trionfa nelle elezioni della Comunidad di Madrid, il Partito socialista ottiene il peggior risultato della sua storia nella regione, la destra di Vox avanza, chi ha sostenuto i lockdown esce dal voto distrutto. Se queste sono le prove generali del voto in Spagna, il futuro per il premier Pedro Sanchez e la sua coalizione al governo è nero. Titolo caustico del quotidiano Abc: Casado y Ayuso abren el camino para derrotar al sanchismo, Casado e Ayuso aprono la strada per sconfiggere il sanchismo. Il ciclone Ayuso è arrivato, la vittoria della candidata pop-rock del Partito popolare è chiara, ha preso più voti di tutto il blocco di sinistra messo insieme, potrà governare da sola con l'astensione di Vox. I numeri raccontano una storia netta: destra aperturista vittoriosa, sinistra chiusurista divisa e perdente, sparisce Ciudadanos, Podemos è sempre più un oggetto misterioso e il suo fondatore, Pablo Iglesias, annuncia "lascio la politica, non voglio essere un ostacolo per il rinnovamento di cui il partito ha bisogno", il resto è una pioggia di coriandoli e in Spagna il voto di Madrid è un colpo di vento improvviso, l'inizio di qualcosa di diverso nella storia politica del paese (e vedremo presto quanto anticiperà lo scenario europeo). Ecco il quadro dei risultati:
La sintesi è questa, una vittoria dei partiti anti-chiusure, si dirà che sono populisti, brutti, sporchi e cattivi, ma in democrazia contano i voti. Il popolo di Madrid ha parlato chiaro, Ayuso ha stracciato tutti, 35 seggi in più per i Popolari in un'elezione che ha segnato un record di affluenza, con un balzo quasi del 12% (totale al 76,25%). Gli elettori hanno votato per dire basta alle misure di confinamento, alle limitazioni, per aprire. Ogni elezione è una storia singola, i contesti sono diversi, ma questo voto suona come un campanello d'allarme per tutti i partiti che in Europa hanno sostenuto le chiusure e il coprifuoco durante la pandemia, chi ha mostrato zero bilanciamento, rischia di perdere il contatto con la realtà, il primo test in Italia si vedrà nelle elezioni amministrative in autunno, sono in ballo città come Roma e Milano, metropoli dove le chiusure anti-Covid hanno distrutto interi settori dell'economia. Non votano solo i ministeriali e gli indivanados, ci sono i ceti produttivi, i giovani, classi sociali non protette. A Madrid, chi ha sposato la linea della buoncostume sanitaria, una linea priva di moderazione, è finito per raccogliere i cocci di un disastro elettorale. Ayuso vince, gli altri perdono. Vamonos.
02
Non c'è più Trump e l'Europa scopre che la Cina è un problema
È arrivato il Grande Freddo tra Unione europea e Cina. Puntuale, con il frigo aperto per i ghiaccioli, l'America di Joe Biden chiama, l'Europa di chi non si sa bene risponde. Siamo tornati alla Guerra Fredda e alla politica dei due blocchi, così oggi l'Unione europea ha annunciato la sospensione dell'intesa sugli investimenti cinesi, in sostanza, una retromarcia clamorosa. Non c'è più Trump, si fanno le politiche di Trump - perfino più spinte e a rischio - senza batter ciglio. Così Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha potuto affermare senza apparire un trumpista texano che "l'ambiente politico è inadeguato" dopo le tensioni diplomatiche con Mosca, dunque l'intesa tra l'Unione e la Cina, conclusa a fine 2020, non sarà velocizzata con la ratifica da parte degli Stati membri e poi dal Parlamento europeo.
A Bruxelles hanno messo in sonno l'intesa con Pechino, è il momento di America First in versione dem e dunque indietro tutta. Straordinario. L'escalation delle tensioni tra Stati Uniti-Europa-Cina-Russia è un fatto che sta facendo maturare uno scenario da cortocircuito. Oggi la Commissione presenterà lo scudo europeo contro le scalate ostili da parte di aziende di Paesi terzi, un 'golden power' contro le aziende di Pechino e gli Stati Uniti durante il G7 dei ministri degli Esteri in corso a Londra hanno chiesto uno "strumento" per risposte coordinate. L'Europa ha due fronti caldissimi aperti, Mosca e Pechino, due potenze nucleari. La Russia è a un passo dal cortile di casa e, come si diceva un tempo, la Cina è vicina. Gli Stati Uniti provano a fare lo stop and go, sanno che al Cremlino c'è un osso duro, un politico esperto, Vladimir Putin. Dalla Casa Bianca fanno sapere che sarebbe bello potersi incontrare in giugno in Europa, "lo spero e ci conto", ha detto Joe Biden ai giornalisti. Prima si fa, meglio è, stiamo scivolando in zona pericolo.
03
Berlino e Washington divise dal gasdotto
L'amministrazione Biden chiede alla Germania di abbandonare il progetto del gasdotto Nord Stream 2, il tubo di Gazprom che arriva a Berlino. Lo aveva chiesto Trump, continua chiederlo Biden, perfetta continuità (come in gran parte dei dossier di politica estera). Risultato? La Germania dice no. Il ministro degli esteri tedesco, Eiko Maas, durante il vertice del G7 a Londra ha spiegato che "a parte questa questione, in questo momento non vedo neanche l'accenno ad un problema che potrei definire serio", ha aggiunto il ministro degli Esteri tedesco. A parte.
Questo è il punto, non è un dettaglio, è il gasdotto della Germania (via Russia) che si trasforma in energia per le industrie e riscaldamento per la popolazione nei rigidi inverni del Nord Europa. La cancelliera Merkel non ha mai fatto un passo indietro, ma l'avvicinarsi delle elezioni politiche in autunno sta aprendo una breccia tra i partiti tedeschi, la ministra della Difesa, Annegret Kramp-Karrenbauer, delfina mancata di Merkel, chiede una sospensione temporanea dei lavori, secondo AKK bisogna porre a Mosca delle condizioni per completare l'opera. Dalla probabile favorita nel voto nazionale, la leader dei Verdi Annalena Baerbock arriva una dichiarazione di netta contrapposizione al progetto di Nord Stream 2, tanto da affermare che se i Verdi fossero stati al governo "il progetto sarebbe stato fermato già da tempo". L'era Merkel è finita, quella che sta per nascere in Germania s'annuncia interessante. Forse troppo.
***
C'è altro? Mon Dieu, Macron non sa come commemorare Napoleone. C'è indubbiamente chi sta peggio di noi.
04
Macron ha un problema con Napoleon
Prima pagina del Figaro, il giornale più serio di Francia (figuratevi un po' cosa sono diventati gli altri):
Dunque il presidentissimo Emmanuel Macron ha il problema di trovare "il tono giusto" per commemorare una delle più grandi figure della storia, Napoleone Bonaparte. Domanda sul taccuino: cosa sarebbe la Francia senza Napoleone? Risposta: quasi niente. Perché questo condottiero nel bene e nel male è la Francia. Non staremo a fare qui un bignamino storico, chi vuole sapere e capire cosa è stato Bonaparte può leggere "Napoleon. Soldier of destiny" di Michael Broers, una cavalcata nella vita straordinaria del generale di Ajaccio.
Oggi, 5 maggio, è il bicentenario della morte, una data fondamentale per la Francia che è in stato di confusione mentale al punto da non riconoscersi in Napoleone. Viviamo l'epoca degli assolutismi ideali, dunque l'uomo non può racchiudere in se stesso il bene e il male, la religione degli opposti pretende che tu sia tutto da una parte o dall'altra, il manicheismo non prevede sfumature, vite ricche e complesse, contraddittorie ma colme d'umanità. L'era degli automi deve sfornare caratteri automatici. E se quelli del passato non funzionano alla bisogna, si cancellano. Siamo passati dallo studio del "5 maggio", la poesia di Alessandro Manzoni, all'oblìo del generale. Presto diranno che Alessandro Magno era piccolo e d'altronde se Biancaneve viene baciata senza il suo consenso non va bene e si apre un dibattito da favola che è la perfetta rappresentazione dell'idiozia contemporanea. L'Occidente corre verso la sua autodistruzione politicamente corretta, mi raccomando, dopo l'esplosione, vedete di raccogliere le macerie e riciclarle.
***
C'è altro? Siamo nel campo del mainstream che va in giro con il giubbotto esplosivo di una cultura-supercazzola, dunque allegria. Andiamo alla scoperta del matrimonio inossidabile che invece era ossidatissimo. Aprite Windows, andiamo in casa Gates.
05
Casa Gates. "Matrimonio irrimediabilmente rotto"
Il documento depositato in tribunale da Melinda French che chiede il divorzio da Bill Gates. "Non possiamo più crescere come coppia", così finisce l'unione. Storia di un matrimonio che sembrava un patrimonio
C'eravamo tanto amati. Melinda e Bill Gates (Foto Zuma).Il matrimonio tra Melinda e il fondatore di Microsoft Bill Gates "è irrimediabilmente rotto". Questo si legge nei documenti presentati da Melinda French a supporto della richiesta di divorzio presentata lunedì scorso. "Chiediamo alla Corte di sciogliere il nostro matrimonio e che la nostra unione coniugale finisca alla data indicata nel nostro accordo di separazione", hanno detto gli avvocati di Melinda Gates, secondo quanto riportato dall'emittente NBC.
La notizia che pulsa sul monitor è di quelle che fanno scattare memorie letterarie: Bill e Melinda Gates hanno rotto i piatti e i patti, divorziano. Siamo dentro una lezione di poetica, in pieno contrappasso dantesco, siamo al sublime dell'imprevisto, ai titoli di coda che scorrono senza i like, all'epilogo beffardo, all'ultima cena senza un sorriso da squadernare, è la carta patinata che diventa carta vetrata, il glam che finisce in bang. "Non possiamo più crescere come coppia", questa è l'epigrafe. Niente happy end, questo finale non era programmato. Continua a leggere l'articolo.
***
Siamo nel campo del pop, della cultura di massa, della celebrità e dell'intrattenimento. Zona Mou.
06
Gladiatores. Mourinho alla Roma
Mourinho non è più il vincente di una volta, ha collezionato un sacco di esoneri, ma José ha ancora il tocco di quelli che fanno sognare, è un grande affabulatore (e sfanculatore), sa far girare la palle (e anche altro), insomma sveglia dal torpore anche un'addormentata come quella che fu "la Magica". La Roma ha fatto un colpo di marketing, gli azionisti americani sono felici e hanno compiuto un piccolo capolavoro depistando tutti e catturando il nome che serve a quello che in gergo sportivo si definisce "ambiente". Il campo presto dirà se questa mossa corrisponde alla vittoria. Entusiasmo alle stelle per un allenatore di calcio che esonda dai moduli di gioca alla pubblicità dei liquori in piena assenza:
Effetto Mou, a Roma non si parla d'altro, quelli dell'Inter che hanno appena vinto uno scudetto con Conte hanno nelle pupille il sogno di uno che incantava tutti i serpenti, un diluvio di gioia. Questo è l'andamento del titolo della Roma ieri alla Borsa di Milano:
Il titolo ha chiuso a quota +21%, il balzo di una tigre sull'albero. Prime pagine dei giornali sportivi, un assaggio del fenomeno:
Manca qualcosa? Sì, il ritorno di Francesco Totti nella società, poi il quadro è perfetto per far sognare tutti i sostenitori della squadra . Non è solo sport, è un pezzo importante della vita di milioni di persone. A Roma è una questione che attraversa l'esistenza delle famiglie, le stagioni buone e quelle cattive, è un ricordo improvviso, un flash, un gol, un sorriso e gli anni che scappano come un dribbling. Questo è il calcio.
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6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.