19 Novembre
Il cielo sopra Berlino
Le manifestazioni in piazza in Germania, il successo del documentario sulla grande cospirazione del Covid in Francia. Destre, sinistre e teorie del complotto che galoppano con la crisi. Zone rosse e commercio in rosso. L'epidemia in Giappone, come cambia la prospettiva
Che succede? Guardate la foto che apre List. È l'immagine della protesta di ieri a Berlino contro le nuove misure anti-coronavirus in Germania. Una ragazza che alza le braccia, la polizia che deve disperdere la folla. Una sensazione di gelo che penetra nelle ossa. In Germania c'è un grande dibattito sul tema, la cancelliera Angela Merkel cerca una risposta più efficace al contagio, i suoi oppositori dicono che è liberticida. La Germania è il paese che ha risposto meglio alla crisi, eppure tutto questo non è sufficiente, il legno continua ad essere storto, il disagio esiste. È anche il gioco delle maggioranza e delle minoranze, delle manipolazioni e delle pulsioni irrazionali. Quello che è notevole - fenomeno che abbiamo visto in America in presa diretta - è che c'è uno scontro tra due mondi anche in Europa. Non solo, proliferano le teorie cospiratorie (vedere alla voce Francia). Questo significa che il racconto fatto finora dalle classi dirigenti non funziona come dovrebbe, che la crisi sta lasciando troppe persone a terra. Significa anche che le politiche keynesiane di contrasto alla caduta dell'economia potrebbero rivelare un problema più grande in futuro, quando il vaccino chiuderà la partita con la pandemia, ma l'economia ne aprirà un'altra, la ristrutturazione di interi settori, la sparizione dei posti di lavoro e nessun piano per crearne altri in grado di dare un futuro alle famiglie. È lo scenario di una guerra. Non vediamo Churchill, Roosevelt e De Gaulle. Non vediamo il piano Marshall. Si vede la Cina, forse si vedranno anche gli Stati Uniti. Ma l'Europa dov'è?
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Siamo dentro l'inverno del coronavirus, dobbiamo superarlo con lo spirito della calma in battaglia. Ci sono libri meravigliosi che aiutano a pensare, meditare, agire. L'Arte della Guerra di Sun Tzu è tra questi, uno dei più antichi testi di strategia, visse in Cina...
Che succede? Guardate la foto che apre List. È l'immagine della protesta di ieri a Berlino contro le nuove misure anti-coronavirus in Germania. Una ragazza che alza le braccia, la polizia che deve disperdere la folla. Una sensazione di gelo che penetra nelle ossa. In Germania c'è un grande dibattito sul tema, la cancelliera Angela Merkel cerca una risposta più efficace al contagio, i suoi oppositori dicono che è liberticida. La Germania è il paese che ha risposto meglio alla crisi, eppure tutto questo non è sufficiente, il legno continua ad essere storto, il disagio esiste. È anche il gioco delle maggioranza e delle minoranze, delle manipolazioni e delle pulsioni irrazionali. Quello che è notevole - fenomeno che abbiamo visto in America in presa diretta - è che c'è uno scontro tra due mondi anche in Europa. Non solo, proliferano le teorie cospiratorie (vedere alla voce Francia). Questo significa che il racconto fatto finora dalle classi dirigenti non funziona come dovrebbe, che la crisi sta lasciando troppe persone a terra. Significa anche che le politiche keynesiane di contrasto alla caduta dell'economia potrebbero rivelare un problema più grande in futuro, quando il vaccino chiuderà la partita con la pandemia, ma l'economia ne aprirà un'altra, la ristrutturazione di interi settori, la sparizione dei posti di lavoro e nessun piano per crearne altri in grado di dare un futuro alle famiglie. È lo scenario di una guerra. Non vediamo Churchill, Roosevelt e De Gaulle. Non vediamo il piano Marshall. Si vede la Cina, forse si vedranno anche gli Stati Uniti. Ma l'Europa dov'è?
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Siamo dentro l'inverno del coronavirus, dobbiamo superarlo con lo spirito della calma in battaglia. Ci sono libri meravigliosi che aiutano a pensare, meditare, agire. L'Arte della Guerra di Sun Tzu è tra questi, uno dei più antichi testi di strategia, visse in Cina tra il VI e il V secolo avanti Cristo, tradizione orale, un trattato denso di filosofia, pulsante di spirito orientale.
Non a caso è l'Oriente ad aver affrontato nel modo migliore la crisi del coronavirus.
Con ordine, affronta il disordine; con calma, l’irruenza. Questo significa avere il controllo del cuore.
È in questa dimensione che bisogna vivere, rispondere alla crisi, andare avanti.
01
L'Italia e la triste classifica della mortalità
I numeri, i fatti e i misfatti. I morti per Covid in Italia ieri sono stati 753, nelle ultime 24 ore ci sono stati 34.283 nuovi casi, oltre 2 mila più di ieri, ma a fronte di 26 mila tamponi in più, con un indice di positività che scende dal 15,4 al 14,5%. È un buon segnale, ma siamo ancora lontani dal controllo della pandemia. Purtroppo in 17 regioni è stata superata la soglia critica delle terapie intensive, siamo un paese vecchio (il più vecchio del mondo con la Germania e il Giappone) che ha fallito l'operazione delle tre T, test, trattamento, tracciamento. Il tasso di mortalità in Italia è il terzo del mondo, aggiormanento del grafico della John Hopkins:
Abbiamo avuto otto mesi per attrezzarci, il governo ha buttato tempo e messo l'economia in ginocchio con un lockdown alla cinese. Il problema è che l'Italia non è la Cina (una dittatura) e non è il Giappone (un'organizzazione sociale), paghiamo la nostra anarchia e lo spaventoso deficit di classe dirigente, il declino della politica.
02
Zone rosse e commercio in rosso
I medici di base sono in stato di agitazione, dicono che il "sistema è al collasso", è il più grave e efficace atto d'accusa all'intero Parlamento e alle Regioni. Oggi ci sarà un incontron tra il governo e le Regioni, in discussione ci sono i 21 parametri che determinano l'entrata e l'uscita nelle zone rosse e arancioni, le regole per il Natale. Sulle festività è in corso un'operazione di pubbliche relazioni, "salvare il Natale" è uno slogan politico, ma la realtà è che il Natale è compromesso e il periodo dello shopping (questo è il punto chiave) sarà la prova del cambiamento radicale delle abitudini dei consumatori, il boom degli acquisti online e il dominio di un solo soggetto, Amazon.
Sulla creatura pigliatutto di Jeff Bezos si addensano le critiche delle imprese e le preoccupazioni dei governi, ma resta un dato di fatto, funziona e nessuno ha messo in campo il talento e la capacità imprenditoriale - e le regole - per contrastare la forza del titano del commercio elettronico. Quella di Bezos è un'impresa di successo che non ha confini, l'Europa dovrebbe fare una grande autocritica, il nostro gap digitale di infrastrutture e idee risiede prima di tutto nello scarso spirito imprenditoriale, nell'incapacità di alimentare una continua visione, nelle profonde divisioni e nell'illusione che l'ecosfera digitale fosse "democratica". Non lo è, vince il più forte. La pandemia ha visto l'ascesa a razzo delle Big Tech, l'affermazione dell'oligopolio della Silicon Valley.
Le cinque Big Tech raggruppate nell'acronimo FAANG hanno un'influenza totale sulla nostra vita: Facebook (l'anima digitale), Apple (il totem della tecnologia), Amazon (il supermercato), Netflix (il nostro immaginario), Google (la ricerca). Nessuna azienda europea.
03
Berlino e Parigi. Rivolte e teorie cospiratorie
Speriamo nel vaccino (anche questo è americano, programma Warp Speed dell'amministrazione Trump), tra qualche giorno Pfizer e Moderna chiederanno l'autorizzazione alla FDA per la produzione e distribuzione. L'Oms dopo aver dato una pessima prova (si è vista chiaramente l'influenza cinese sulla governance) durante la fase acuta della prima ondata, continua a scoprire l'acqua calda, cioè che la seconda ondata va sconfitta senza vaccini. A New York hanno chiuso le scuole, governa Bill De Blasio, le amministrazione democratiche (hanno vinto la Casa Bianca e perso la battaglia dei seggi alla Camera e al Senato, questo avrà grande impatto sulla vita dell'amministrazione Biden) hanno offerto una pessima prova durante la pandemia.
A Berlino abbiamo visto le immagini della protesta in piazza, la Germania va monitorata con attenzione, è il paese guida in Europa e il clima politico è magmatico, incandescente, scontri e 200 fermati non sono un caso, c'è qualcosa che si agita nell'anima della Germania. Cosa c'è nel cielo sopra Berlino? A terra c'è questo:
Gli scontri durante la manifestazione contro le misure anti-coronavirus ieri a Berlino (Foto Ansa).Oltre diecimila manifestanti, un magma di pulsioni, la protesta contro le misure restrittive, no mask, no vax, le sigle sono le più varie, nessuno sembra voler rispondere alla domanda: cosa sta succedendo? Perché qualcosa sta succedendo e qui bisogna interrogarsi, parliamo della Germania, il paese più ordinato del Vecchio Continente. Ma anche quello con la storia più inquietante e tragica. Non si può liquidare tutto semplicemente alla voce "ignoranza" o ridurre la storia al fascino magnetico della teoria cospiratoria, perché le piazze sono un fatto e un racconto di cui bisogna capire la trama, poi ci sono quelli a casa che pensano molte cose che vanno in direzione opposta a quanto fanno i governi, soprattutto tra i giovani. L'etichetta "negazionista" non risolve il problema, basta vedere l'alta percentuale di scettici sul vaccino in Europa e negli Stati Uniti.
In questa deflagrazione di senso e controsenso è significativo anche quanto accade in Francia. Ieri Le Monde aveva un grande richiamo e in prima e una doppia pagina dedicata a Hold-up, un documentario cospirazionista pubblicato in rete l'11 novembre scorso ha catturato l'attenzione del pubblico, è diventato un fenomeno di massa. La teoria del complotto mondiale a presa rapida. Rilanciata da vip del cinema, intellettuali, persone che non hanno niente a che fare con le destre e le sinistre euroscettiche e sovraniste. C'è qualcosa che stona nello spartito della solita musica.
Il problema è che le classi dirigenti alimentano il fiume, quando Klaus Schwab, colui che ha fondato nel 1971 il World Economic Forum, afferma che la quarta rivoluzione industriale sarà guidata dalla fusione della nostra identità fisica, digitale e biologica, dice una cosa vera (e non desiderabile, basta leggere qualche capolavoro della science fiction per rendersene conto), ma spalanca il cancello delle legioni cospirazioniste che vedono una manipolazione delle masse in corso. Reazione inevitabile? Se un fenomeno marginale (le cospirazioni non diventano quasi mai dominio di massa, sono il cult della nicchia), allora c'è qualcosa che non va nel discorso pubblico. Le élite sono tali se sanno pesare le parole, sono classe dirigente se sanno guidare e soprattutto ricordare che esistono gli ultimi e sono quelli che pagano la crisi più di tutti.
Così la pandemia diventa il gioco del Great Reset del capitalismo (cosa più che necessaria, meglio se la proposta venisse da qualche leader politico autorevole e non da Carlo d'Inghilterra), ma spiegata talmente male da diventare la via rapida per la contestazione. Parlare di un nuovo governo mondiale ha senso (vedere la crisi pluridecennale dell'Onu), ha una logica, è la ristrutturazione del sistema delle relazioni internazionali, il nuovo ordine del coronavirus di cui ha parlato all'inizio della pandemia Henry Kissinger, il mancato coordinamento delle politiche - e soprattutto delle regole - globali nell'era del coronavirus ha facilitato la diffusione del Covid-19 (è il problema della sicurezza dei mercati e delle catene della produzione in Asia), ma se il grande cambiamento di cui si parla (e per ora si fa solo questo, parlarne - e male) avviene (a parole) con la perdita del lavoro e del reddito, del pane e della libertà, il minimo che può accadere è che si ingrossa la corrente della cultura del sospetto e se vai in piazza e finisce a manganellate, la storia si trasforma presto o tardi in opposizione e rivoluzione. Il sonno della ragione genera mostri.
04
Il fiato corto delle politiche keynesiane
Si fanno decreti, si stanziano miliardi di euro, ma queste politiche keynesiane stanno mostrando la corda, se ne percepisce nettamente l'inefficacia. Non stanno funzionando. I numeri dell'occupazione sono terrificanti e nel caso dell'Italia non abbiamo ancora visto nulla, perché i licenziamenti sono stati tenuti in piedi artificiosamente da provvedimenti di blocco che sono contrari alla natura del mercato. Il coronavirus è una gigantesca ristrutturazione del sistema globale delle imprese, presto o tardi la realtà busserà alla porta. E sarà uno tsunami. Se finanzio la sopravvivenza di un'azienda già morta, sto solo sprecando il denaro dei contribuenti e costruendo un enorme debito che prima o poi squillerà come una tromba in chiesa, mentre si celebra il funerale del caro estinto.
Per questo abbiamo visto di nuovo titoli sulla cancellazione del debito e un dibattito dadaista in Italia (proprio noi, che dovremmo tacere su questo punto). Paolo Gentiloni, il più sveglio di tutti tra i dem, ha avvisato i naviganti sul debito. Poi c'è la realtà dell'Europa, finita in secca con il veto di Ungheria, Polonia e Slovenia alle regole del bilancio agganciate al rispetto dello stato di diritto, principio sovranazionale che cozza come un macigno sulle politiche di molti paesi, non solo quelli che abbiamo elencato.
Siamo a Babele, tutti parlano, non si capisce niente e in questo carnevale con i tamburi, i coriandoli e le trombette, compare lui, Silvio Berlusconi, un highlander che si sveglia al mattino e dice che è pronto al dialogo con la maggioranza. Siamo alle piccole manovre, da Palazzo Chigi la risposta è buffa come l'indefinita proposta: "Dialoghiamo, ma senza allargare la maggioranza". Domanda sul taccuino: in concreto, di cosa stanno parlando? Non si sa.
Poi c'è la realtà, una fotografia istantanea, una vecchia Kodak che sputa l'immagine che profuma di ottani e motore a scoppio: i benzinai dal 30 novembre vanno in sciopero, nessuno va in autostrada, il traffico è al lumicino, dunque non possono "garantire l'apertura con regolarità". La collaborazione istituzionale? La pompa di benzina, la mobilità, l'economia, il reddito della povera gente, queste sono le cose di cui si dovrebbe discutere.
Stiamo aspettando Godot:
Estragone: Siamo contenti. (Silenzio.) E che facciamo, ora che siamo contenti?
Vladimiro: Aspettiamo Godot.
Estragone: Già, è vero.
Siamo contenti. In fondo, questa storia era cominciata con i balletti sul balcone. Tutto torna.
05
Il virus in Giappone (come cambia la prospettiva)
Il Giappone è in "stato di massima allerta" dopo aver registrato un numero record di contagi da coronavirus in 24 ore. Lo ha annunciato il primo ministro Yoshihide Suga, anche se non ha previsto al momento nuove restrizioni. Più di 2.000 nuovi casi positivi al Covid-19 sono stati rilevati ieri nel paese, di cui quasi 500 a Tokyo. Questi sono i numeri del paese del Sol Levante:
Il Giappone ha controllato finora in maniera eccellente la diffusione del coronavirus. Come cambia la prospettiva.
Un paese bellissimo, una grande cultura, un altro mondo.
06
Un puntino nell'oceano
Le Isole Samoa hanno annunciato il loro primo caso di positività al Covid-19: è quello di un uomo arrivato venerdì scorso in aereo da Auckland. Finora le Samoa erano riuscite a impedire la diffusione dell'epidemia chiudendo i loro confini. Un puntino, là in mezzo all'Oceano Pacifico.
07
Vita (e consumo) dell'uomo sulla Terra
Studio della Nasa, comparazione delle emissioni di anidride carbonica in due differenti periodi a Wuhan, Cina, prima e dopo il lockdown.
Che cosa è successo nel mondo durante i lockdown? Video:
Un mondo pulito, ma potenzialmente disabitato in futuro, l'attività umana inquina e la nostra sopravvivenza sul pianeta è naturalmente consumo delle risorse. La Terra può vivere senza l'uomo, è stato così per miliardi di anni, ma l'uomo non può vivere senza la Terra. Si chiama vita.
08
Altri virus dimenticati, Ebola
L'epidemia di Ebola è ufficialmente terminata nel Nord-Est della Repubblica democratica del Congo, territorio ciclicamente colpito dal virus mortale. Lo hanno annunciato il governo congolese e i vertici dell'Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms), precisando che dallo scorso 1 giugno l'11esima epidemia ha causato 55 vittime su 119 casi confermati e 75 contagiati, tutti guariti.
"Sono felice di decretare solennemente la fine dell'undicesima epidemia di Ebola nella provincia dell'Equateur", ha riferito ai media il ministro della Sanità di Kinshasa, Eteni Longondo. La febbre emorragica di Ebola è stata scoperta nel 1976 nella Repubblica democratica del Congo - all'epoca Zaire - e si trasmette con il contatto diretto con il sangue e le secrezioni corporee delle persone o degli animali infetti, causando un tasso di mortalità fino al 90%. I sintomi sono febbre improvvisa e molto alta, grande debolezza dell'organismo, dolori muscolari e alla testa oltre a vomito. L'epidemia più grave mai registrata nel Paese dei Grandi Laghi è stata la decima, tra agosto 2018 e lo scorso 25 giugno, che ha causato 2.280 morti, 1.171 sopravvissuti e 3.463 contagi nelle province del Nord Kivu, Sud Kivu e Ituri .
09
Wonder Woman 1984
Ci salveranno i supereroi, come sempre, l'immaginario americano. Il film "Wonder Woman 1984" sarà in sala in America il giorno di Natale (ammesso che riescano a aprire i cinema) e sul servizio di streaming di HBO Max.
L'uscita di "Wonder Woman 1984" in origine era prevista nello scorso giugno, è saltato tutto. La scelta di Warner Bros conferma la transizione dalla poltrona del cinema alla sofa tv. La notizia per il mondo del cinema è molto importante, titolo d'apertura di Variety.
"Mentre navighiamo in questi tempi senza precedenti, abbiamo dovuto essere innovativi nel proseguire le nostre attività, continuando a servire i nostri fan", ha detto Ann Sarnoff, presidente e Ceo di WarnerMedia Studios e Networks Group. "Questo è un film straordinario che prende davvero vita sul grande schermo, offriremo questa opzione ai consumatori degli Stati Uniti, dove le sale sono aperte. Ci rendiamo conto che molti consumatori non possono tornare al cinema a causa della pandemia, quindi vogliamo anche dare loro la possibilità di vedere Wonder Woman 1984 attraverso la nostra piattaforma HBO Max". Sipario. Applausi. La nostra eroina ci riprova, alla fine vincerà. Il cinema è vivo, c'era una volta il cinema.
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dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.