14 Gennaio
Il commercio cinese rallenta. E non è (solo) colpa di Trump
L'export di Pechino realizza il dato peggiore degli ultimi due anni (-4.4 per cento), il calo non riguarda solo l'America, l'economia a fine 2018 ha cominciato a raffreddarsi. Per Palazzo Chigi è una cattiva notizia. Battisti, la giustizia e nessun nuovo inizio. Macron scrive ai francesi. Trump avvisa Erdogan sulla Siria
Che cosa conta? Quello che succederà, non quello che è successo. Sembra un paradosso, perché ciò che succederà non ha ancora prodotto effetti, ma anticipare e essere pronti oggi a cogliere o schivare i fatti di domani è fondamentale per sapere, capire, decidere. Domani è l'oggi.
01
Battisti e nessun nuovo inizio

Così l'arresto di Cesare Battisti in Bolivia che occupa le prime pagine di tutti i giornali è un fatto importante ma retrodatato, è la parola fine su una storia cominciata negli anni Settanta, è una notizia che non provoca alcun nuovo inizio. Salda finalmente i conti con la giustizia, apre la cella a uno spietato assassino e a un uomo che non si è mai pentito, non allevia il dolore ma restituisce un senso di giustizia ai familiari delle vittime, mette a posto un granello della storia, ma il suo effetto sulla nostra vita reale è pari a zero. Ha senso per la (piccola) ricostruzione storica di ieri, riempie i giornali di oggi, domani è una storia già consumata, finita. Come la sua fuga.
02
L'agenda della settimana
Quello che conta è su un altro piano della storia. Ecco i fatti della settimana in agenda:
- Oggi escono i dati sulla produzione industriale in Europa, dall'Asia sono arrivati quelli (negativi) sul commercio cinese;
- Domani il Parlamento inglese vota sul trattato siglato dal governo di Theresa May con l'Unione europea. Non vi è alcuna certezza sull'esito del voto, un no innesca un processo caotico, si entra in terre sconosciute. La premier britannica dovrà presentare entro tre giorni dal voto un piano B, ma non sappiamo come andrà a finire il piano A della Brexit a Westminster. In teoria, il Regno Unito deve lasciare l'Unione europea il 29 marzo prossimo, tic tac tic tac...
Che cosa conta? Quello che succederà, non quello che è successo. Sembra un paradosso, perché ciò che succederà non ha ancora prodotto effetti, ma anticipare e essere pronti oggi a cogliere o schivare i fatti di domani è fondamentale per sapere, capire, decidere. Domani è l'oggi.
01
Battisti e nessun nuovo inizio

Così l'arresto di Cesare Battisti in Bolivia che occupa le prime pagine di tutti i giornali è un fatto importante ma retrodatato, è la parola fine su una storia cominciata negli anni Settanta, è una notizia che non provoca alcun nuovo inizio. Salda finalmente i conti con la giustizia, apre la cella a uno spietato assassino e a un uomo che non si è mai pentito, non allevia il dolore ma restituisce un senso di giustizia ai familiari delle vittime, mette a posto un granello della storia, ma il suo effetto sulla nostra vita reale è pari a zero. Ha senso per la (piccola) ricostruzione storica di ieri, riempie i giornali di oggi, domani è una storia già consumata, finita. Come la sua fuga.
02
L'agenda della settimana
Quello che conta è su un altro piano della storia. Ecco i fatti della settimana in agenda:
- Oggi escono i dati sulla produzione industriale in Europa, dall'Asia sono arrivati quelli (negativi) sul commercio cinese;
- Domani il Parlamento inglese vota sul trattato siglato dal governo di Theresa May con l'Unione europea. Non vi è alcuna certezza sull'esito del voto, un no innesca un processo caotico, si entra in terre sconosciute. La premier britannica dovrà presentare entro tre giorni dal voto un piano B, ma non sappiamo come andrà a finire il piano A della Brexit a Westminster. In teoria, il Regno Unito deve lasciare l'Unione europea il 29 marzo prossimo, tic tac tic tac, tra poco si sentirà una voce: "Big Ben ha detto stop". E purtroppo non è Portobello con il grande Enzo Tortora, non si gioca, è la vita reale;
- I titani della finanza questa settimana presentano i loro risultati trimestrali: Citigroup, JPMorgan, Wells Fargo arrivano domani, Bank of America e Goldman Sachs mercoledì, Morgan Stanley giovedì. Dai loro bilanci si capiranno un paio di cose: quanto pesa ancora il settore del trading nei loro utili, quanto la volatilità dei mercati ha inciso sui bilanci, quali sono le prospettive dell'economia. Per tutti, non solo per gli americani;
- Questi numeri sulla finanza saranno seguiti mercoledì da una serie di indicatori sull'economia americana: dati sui mutui, prezzi import-export, scorte delle aziende, indici del settore immobiliare, vendite al dettaglio e riserve di petrolio. Si attendono i dati sull'inflazione in tutta Europa e occhio ai dati Istat su fatturati e ordinativi dell'industria italiana;
- Il Parlamento della Svezia mercoledì - citofonare al portoncino dorato dei competenti italiani di Twitter che avevano detto che non era successo niente - vota per la terza volta per cercare di dare un governo al paese a quattro mesi dalle elezioni;
- Giovedì arrivano i numeri sul commercio estero e i prezzi all'import dell'Italia, ancora importanti indicatori dall'economia americana: i nuovi permessi per costruire, le nuove iscrizioni alle liste di disoccupazione, le riserve di gas naturale;
- Il governo di Alexis Tsipras in Grecia affronta un voto di fiducia che ci interessa da vicino perché è legato a una crisi sui Balcani, le relazioni con la Macedonia, strani piani per far entrare quest'ultima nell'Unione europea. Insomma, sul radar c'è Atene e ci sarà da scrivere parecchio sui Balcani. Tra l'altro, questa settimana arriva Putin in visita ufficiale in Serbia, stretta di mano e colloquio con il presidente Aleksandar Vucic che non ha mai riconosciuto il Kosovo, una vecchia conoscenza di noi italiani (i nostri soldati ci sono ancora);
- Venerdì escono i numeri delle vendite al dettaglio del Regno Unito (e il Parlamento nel frattempo avrà votato su Brexit) e il dato della produzione industriale americana.
Questo giro di giostra sugli appuntamenti economici è collegato alla politica, alle scelte che fanno (o dovrebbero fare) i governi. Tutto questo ha un impatto diretto sulla nostra esistenza, è appunto quello che pesa, curva lo spazio in cui ci muoviamo. Andiamo in Oriente, seguite il titolare.
03
L'export della Cina crolla

I dati sul commercio cinese in dicembre sono i peggiori degli ultimi due anni: - 4.4 per cento, nonostante la Cina abbia realizzato l'anno scorso un surplus record nella bilancia commerciale degli Stati Uniti. Tutte le borse in Asia sono in rosso (oggi la borsa giapponese è chiusa per festività, ecco perché vedete l'indice Nikkei a Tokyo in verde), giù il prezzo del petrolio.
Si fa in fretta a dire che è un problema innescato dalla guerra commerciale tra Washington e Pechino, in realtà l'export cinese è debole anche negli altri paesi, l'economia alla fine del 2018 ha cominciato a rallentare. No, non è (solo) colpa di Trump. C'è altro là fuori e dobbiamo sperare che non ci investa e faccia diventare la "stagnazione" di cui ha parlato il ministro dell'Economia Giovanni Tria un'altra cosa: recessione. Ecco perché bisogna pesare quello che conta e lasciar perdere l'arma di distrazione di massa della cronaca che passa.
***
C'è chi prova a accelerare per sfuggire a una situazione ad alto rischio. Chi? Frou frou Macron.
04
Cari francesi vi scrivo...

In Francia hanno il Grand incorporato, dunque il dibattito sull'economia e il piano ambientale del governo è per forza un Grand Débat. Macron lo ha fatto partire con una lettera ai francesi, difficile che possa fermare l'onda radicale dei gilet gialli, siamo in una dinamica per cui egli è il monarca e dall'altra parte ci sono i rivoluzionari. In Italia all'ora del pranzo si ferma tutto, forse si stancheranno anche in Francia, per ora sono al nono appuntamento in piazza nel fine settimana e stanno programmando il decimo. Che cosa ha scritto Macron? Sintesi: "Trasformiamo la rabbia lavorando insieme". Vaste programme.
***
Un presidente che scrive, l'altro che ammonisce. Andiamo alla Casa Bianca.
05
Trump avvisa Erdogan: se attacca i curdi devastiamo economicamente la Turchia
Impegnato nel più pazzo shutdown della storia degli Stati Uniti, Trump sembra aver recuperato il senno almeno sulla questione turca e il futuro della Siria e dei curdi nel nord del paese, alleati degli americani in fase di ritiro (sempre meno probabile a breve).

Tra The Donald e Erdy sono tornate le scintille di un tempo, ottimo, vuol dire che l'America non è ancora persa del tutto. Cosa ha detto il presidente americano? Questo: "Devasteremo economicamente la Turchia se colpiscono i curdi. Bisogna creare una zona di sicurezza di 20 miglia..... Allo stesso modo, non vogliamo che i curdi provochino la Turchia". Al Pentagono e alla Cia hanno lavorato bene con i briefing alla Casa Bianca, non si può lasciare mano libera a Erdogan.
***
Lasciamo la combat zone, entriamo nello spazio tra il reale e l'immaginario, quello dell'anima. Un fatto di cronaca ha aperto il cancello del sentimento dei lettori di List.
06
L'uomo e il cane. Lettere, visioni, suoni
L'uomo e il cane. La parabola del signor Vittorio e il suo yorkshire, la dissoluzione dell'indissolubile destino di due esseri, due solitari, ombra l'uno dell'altro, complici della miseria fino all'ultimo atto. La fine del loro viaggio in un giardino di povertà dove non sbocciano più i fiori e anche i gatti sono scappati, nel buio gelido e abbacinante di quella villa bianca a Padova ha aperto la diga, sono arrivate lettere, tanti messaggi di voi lettori di List per commentare, partecipare, annotare, contrappuntare, sospendere, riprendere, inchiodare, esporre. C'è tutto il non detto, l'immanente e l'assente, quella cosa intorno a cui gira intorno la crisi del mondo contemporaneo con timore e febbricitante desiderio: l'amore.
L'uomo e il cane. Rieccoci qua, in quel buio, in quella scena, nel final cut di un regista che ha dato il colpo e il tocco di grazia a una storia di infinito splendore e miseria. La dissipazione. La bancarotta per distrazione della vita. Valeria Rossella, poetessa, traduttrice dei classici della letteratura dell'Est, ha tirato fuori dal baule prezioso della memoria i versi di Nikita Stanescu, "grande e poco noto (da noi) poeta rumeno", si intitola "Comprare un cane":
È venuto l'angelo e mi ha detto:
- Non vuoi comprare un cane?
Io non sono stato in grado di rispondergli.
Le parole che avrei potuto gridargli
erano latrati.
- Non vuoi comprare un cane? -
mi ha chiesto l'angelo, tenendo in braccio
il mio cuore
che latrava,
dimenando il sangue come una coda.
- Non vuoi comprare un cane?
mi ha chiesto l'angelo
mentre il mio cuore
dimenava il sangue come una coda.
È ancora da quel baule fosforescente che esce zigzagando un film "antico", Umberto D.
Un capolavoro del neorealismo. Anno 1952, sceneggiatura di Cesare Zavattini, regia di Vittorio De Sica. I produttori erano Giuseppe Amato, Angelo Rizzoli e lo stesso De Sica. Tremano i polsi a immaginarli all'opera. Era un altro paese, più povero, ma ricco di genio e speranza, il mondo era colmo del nostro immaginario, il cinema scuoteva le fondamenta del paese che si avviava al boom e alla produzione seriale dei diseguali per nascita che arriverà poi fino a noi, la "ribellione" di Zavattini e De Sica era nella loro carica esplosiva di arte che sprigionava verità.
L'uomo e il cane. "Umberto D.", 67 anni fa: un funzionario ministeriale, Umberto Domenico Ferrari (interpretato dal professore di glottologia Carlo Battisti, sarà il suo unico film, un'interpretazione di abbagliante bellezza) trascina la sua esistenza con una misera pensione, indossa sempre la giacca e la cravatta, è avvolto da una povertà che conserva la dignità di una forma, la sostanza di un uomo, vive in una camera ammobiliata che non riesce a pagare, al suo fianco c'è Flaik. Il signor Umberto si ammala, finisce in ospedale, affida il suo cagnolino a Maria, la servetta. Esce dall'ospedale, Flaik è sparito. Comincia una disperata ricerca del suo cagnolino. Lo ritrova al canile municipale. Ricomincia la loro odissea, il signor Umberto non riesce a pagare l'affitto della camera, la sua nobile miseria gli annebbia i pensieri, immagina di andare a chiedere l'elemosina, ma la perdita della dignità, l'ultimo gradino della scala prima del vuoto, no. Abbraccia Flaik e decide di farla finita, buttarsi sui binari del treno, eccola, la soluzione.
Il signor Umberto D. e Flaik sono in attesa, lontano sferraglia la locomotiva, tra poco sarà finita ogni pena, quell'affitto non pagato sarà dimenticato, il buio in un lampo coprirà amorevolmente la loro esistenza. La frazione di tempo di uno schianto e via...
Eccolo, l'inatteso, l'inaspettato, il desiderato, lo smarrito e ritrovato sul cominciare dell'abisso senza più parole, l'amore. La penna di Zavattini e la cinepresa di De Sica scolpiscono una scena senza tempo, realizzano la loro "sovversione" schiudendo la porta più blindata, quella del cuore.
Giulio Andreotti, allora sottosegretario allo spettacolo, in un articolo sul settimanale della Dc, Libertas, criticò duramente il film perché metteva in discussione tutto l'impianto della società italiana che andava costruendo la Democrazia cristiana: "Se è vero che il male si può combattere anche mettendone a nudo gli aspetti più crudi, è pur vero che che se nel mondo si sarà indotti - erroneamente - a ritenere che quella di Umberto D. è l'Italia della metà del ventesimo secolo, De Sica avrà reso un pessimo servizio alla sua patria, che è anche la patria di Don Bosco, del Forlanini e di una progredita legislazione sociale". La battaglia politica era anche sulla celluloide, il cinema e la sinistra, il cinema e la fede, il cinema, la Dc e il Pci. Tutto è politica, come sempre, ne scaturì un carteggio tra il regista e l'uomo di Stato, la titanica sfida tra il (neo)realismo cinematografico di De Sica e il realismo politico del giovane Andreotti. Scrisse il regista al politico:
Non mi è sembrato eccessivo che tutte le circostanze fossero contrarie al mio triste eroe. Accade così, nella vita dell’uomo, che alterna giornate tutte fortunate ad altre tutte avverse. “Umberto D.”, per me, non va quindi considerato alla stregua di un caso limite.
Così queste immagini in bianco e nero, queste parole bagnate d'inchiostro, ci catapultano all'oggi, alla cronaca, all'amaro The End con i titoli di coda che grondano solitudine del signor Vittorio e del suo yorkshire, all'imprevisto che non c'è e non ti salva perché troppa è la solitudine, assente è la luce, spento è il desiderio. C'è rugiada sul prato, c'è una corsa che attende nel bosco, ma il girotondo dell'amore si è spezzato. Resta ancora, ineludibile, una domanda sul taccuino.
C'è amore là fuori? Non abbastanza, è coperto dal frastuono, se ne scorgono luccicanti riflessi nelle vite degli altri, quelle più remote, lontane, ispirate e insperate. L'amore è la vera rivoluzione che manca a questo tempo sovrastato dal rancore, non ha parte perché in fondo non c'è grande arte. Lo coprono di retorica melensa e commedia, l'amore, quando dovrebbero liberarlo dalle corazze del corretto e dello scorretto, del vinto e del vittorioso, incatenato in un discorso pubblico che è tracimato nel privato fino a sommergerlo.
07
Il canto libero
La possibilità di una zattera. In questo mare in tempesta si invoca la salvezza, l'amore dei sommersi è tutto nei primi 14 secondi di questo video, la creatività, il genio che esplode:
"Taaa-tatatatatata-tatatatatata-tatatatatata-ta... I'm alone in my house...". Lady Gaga, che talento e che infinita passione in questo film diretto da Bradley Cooper, una prima volta eccezionale per lei in scena e lui dietro la cinepresa, è un canto che accompagna un'altra tastiera che stampa parole, mentre la catena dell'odio continua a scuotere i muri, gronda dalle notizie che lampeggiano sullo schermo (Battisti catturato, Battisti in viaggio, Battisti in galera, Battisti la pacchia è finita, Battisti deve marcire, Battisti deve morire, Battisti, sì, l'abbiamo visto e sentito, vi prego ora basta, lasciateci almeno un pezzo di cuore da curare), eccola, la zattera, carta, inchiostro, parole, canto.
Non ci salveranno quelli che urlano, ma quelli che cantano, non quelli che distorcono la parola, ma quelli che la amano, chi ne ha timore e la rispetta, chi la plasma fino a sentirne il battito:
That Arizona sky burning in your eyes
You look at me and, babe, I wanna catch on fire
It's buried in my soul like California gold
You found the light in me that I couldn't find
C'è un libretto che sa di gotico fiammeggiante sulla libreria, si intitola "The Radicality of Love" (qui l'edizione italiana), l'autore è un filosofo croato, Srećko Horvat, il suo è un viaggio tra i rivoluzionari e le rivoluzioni, l'uomo, la donna, la piazza e "l'era dell'intimità fredda", il dilemma e le tentazioni, il pendolo che oscilla tra la "killing machine" e la "loving machine" e, infine, la soluzione e creazione del "problema", la sfida più grande, assoluta, rivoluzionaria: "Fall in love", innamorarsi, l'amore è avere il coraggio di cadervi senza chiedere, senza precipitarsi altrove.
Questo cadere, questo lasciarsi precipitare è frenato e accelerato, spinto e deviato dal senso della vertigine. L'essenza di questa caduta è la drammatica fuga dall'amore, la scorciatoia verso il falò delle vanità, una debolezza svelata da Milan Kundera ne L'insostenibile leggerezza dell'essere:
Era la vertigine. L’ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa. Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.
È in queste pagine che (ri)troviamo lo smarrimento della contemporaneità, l'ebbrezza del vortice di insignificanza che circonda le forme dell'amore fino a confonderle e dissolverle:
La cultura scompare nell’abbondanza della sovraproduzione, nella valanga dei segni, nella follia della quantità.
Persi in questo rumore, nella compulsione della massa che seziona l'individuo fino a espiantarne anima e cuore, nel social network delle moltitudini più isolate che mai, incellofanate nella confezione all inclusive del rancore in coltivazione intensiva, in questo pirandelliano uno, nessuno, centomila, ecco fiorire lo stupore. La memoria in celluloide di Umberto D. e Flaik, la storia in cronaca del signor Vittorio e il suo cane di cui non sapremo mai il nome che sbocciava sulle labbra del suo padrone. Questo è lo stupore. Fa rima con amore. Buona giornata.
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all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.