13 Marzo

Il confine della Bomba di Putin

Il presidente russo ricorda il suo arsenale nucleare, dice che non lo userà ma se si tocca la sovranità della Russia allora è possibile. E alla frontiera con la Finlandia assicura che ci saranno truppe e sistemi di difesa (dunque anche attacco). Gli Stati Uniti hanno aperto la guerra contro TikTok, lo scontro con la Cina è nel cyberspazio

Siamo in un contesto di guerra che la maggioranza della popolazione ha rimosso. Nel tentativo di “pensare ad altro” si finisce per perdere di vita quello che conta. Questo fenomeno di distrazione collettiva ha un rischio gigantesco: sottovalutare l’avversario e svegliarsi improvvisamente con il “nemico alle porte”. Tre campi di battaglia sono aperti vicino a noi: l’Ucraina, porta della grande pianura dell’Europa centrale; Gaza, dove Israele combatte contro le belve islamiste per il suo diritto di esistere (che è anche il nostro); il Mar Rosso dove gli Houthi sostenuto dall’Iran minacciano la libertà del mare. Il fil rouge è quello della Russia e dell'Iran che muovono i pezzi sulla scacchiera, con l'occhio vigile (e benevolo) della Cina. Sono teatri dove è in gioco il nostro precario benessere, le conquiste fatte con la ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale, i pilastri dell’ordine liberale. Le nostre storie, grandi e piccole, sono incastonate in questo quadro, non ci sono vie di fuga, questa guerra è anche nostra.

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Il campo largo ha la geometria ristretta

Giuseppe Conte e Elly Schlein sullo sfondo. Il dilemma di un'alleanza necessaria che non piace agli elettori (Foto: Ansa)

Mai confondere il voto amministrativo con quello nazionale, un solo evento (la Sardegna) preso come segnale chiaro di una tendenza (una fase discendente  del centrodestra) ha fatto molti titoli sui giornali ma gli elettori hanno detto esattamente il contrario, il centrodestra è in salute e Giorgia Meloni è l’unico leader credibile in campo. Piaccia o meno, questa è la realtà. La Sardegna era una zona a rischio per il semplice fatto che la giunta guidata da Christian Solinas aveva governato male e la scelta di sostituirlo con Paolo Truzzu era infelice, visti i bassi tassi di gradimento del lavoro del sindaco di Cagliari. L’Abruzzo si è rivelato un’altra storia...


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