23 Agosto
Il conto alla rovescia talebano
Spari, un morto, feriti, l'assalto all'aeroporto di Kabul. I Talebani avvisano gli Stati Uniti: via entro il 31 agosto o ci saranno conseguenze. Il Pentagono: ne siamo consapevoli, concentrati su quella data. Ma Germania e Regno Unito chiedono tempo
Situazione in Afghanistan? Le ore stanno correndo, lo scenario è in piena accelerazione. Il viso buono dei Talebani non è quello vero, s'annuvola in maniera sinistra quando si paventa la possibilità di rinviare la data del ritiro - e la fine delle operazioni di salvataggio all'aeroporto di Kabul - oltre la data prevista del 31 agosto. I guerriglieri hanno avvisato gli Stati Uniti, il Pentagono ha capito che il rischio di un "incidente" è concreto e ha detto poco fa di essere concentrato sulla data del 31/8. Ma gli alleati devono ancora recuperare migliaia di persone, Francia, Germania, Regno Unito, l'Italia e altri premono per allargare lo spazio di manovra. Andare? Partire?
Qualsiasi scelta presenta rischi e responsabilità enormi. La sorte di tante persone è affidata al negoziato con i Talebani. Questo è il dilemma di Joe Biden prima di tutto, un ritiro mal pianificato ha conseguenze pesanti. La responsabilità di quello che sta accadendo è sua. Nel dramma, nella tragedia, c'è anche una storia a lieto fine, un'operazione condotta dai Carabinieri del Tuscania a Kabul, sembra tratta dalla sceneggiatura di un film di guerra. È tutto vero, si chiama Operazione "P". Ciak, si gira.
01
Operazione "P"
La mano segnata di una delle attiviste in fuga da Kabul.Una "P" disegnata sul palmo della mano. Le attiviste di Pangea, assieme ai loro familiari, in tutto 270 persone, si sono fatte così riconoscere dai arabinieri del Tuscania a Kabul che le hanno poi scortate al gate dell'aeroporto. Le ragazze di Pangea erano da giorni chiuse in casa, terrorizzate dai Talebani, alcune sono state picchiate, hanno i lividi sul loro corpo.
Diplomazia e azione. Tommaso Claudi, console a Kabul mentre salva i bambini all'aeroporto di Kabul.L'idea della "P" sulla mano è venuta al presidente di Pangea, Luca Lo Presti, che ha...
Situazione in Afghanistan? Le ore stanno correndo, lo scenario è in piena accelerazione. Il viso buono dei Talebani non è quello vero, s'annuvola in maniera sinistra quando si paventa la possibilità di rinviare la data del ritiro - e la fine delle operazioni di salvataggio all'aeroporto di Kabul - oltre la data prevista del 31 agosto. I guerriglieri hanno avvisato gli Stati Uniti, il Pentagono ha capito che il rischio di un "incidente" è concreto e ha detto poco fa di essere concentrato sulla data del 31/8. Ma gli alleati devono ancora recuperare migliaia di persone, Francia, Germania, Regno Unito, l'Italia e altri premono per allargare lo spazio di manovra. Andare? Partire?
Qualsiasi scelta presenta rischi e responsabilità enormi. La sorte di tante persone è affidata al negoziato con i Talebani. Questo è il dilemma di Joe Biden prima di tutto, un ritiro mal pianificato ha conseguenze pesanti. La responsabilità di quello che sta accadendo è sua. Nel dramma, nella tragedia, c'è anche una storia a lieto fine, un'operazione condotta dai Carabinieri del Tuscania a Kabul, sembra tratta dalla sceneggiatura di un film di guerra. È tutto vero, si chiama Operazione "P". Ciak, si gira.
01
Operazione "P"
La mano segnata di una delle attiviste in fuga da Kabul.Una "P" disegnata sul palmo della mano. Le attiviste di Pangea, assieme ai loro familiari, in tutto 270 persone, si sono fatte così riconoscere dai arabinieri del Tuscania a Kabul che le hanno poi scortate al gate dell'aeroporto. Le ragazze di Pangea erano da giorni chiuse in casa, terrorizzate dai Talebani, alcune sono state picchiate, hanno i lividi sul loro corpo.
Diplomazia e azione. Tommaso Claudi, console a Kabul mentre salva i bambini all'aeroporto di Kabul.L'idea della "P" sulla mano è venuta al presidente di Pangea, Luca Lo Presti, che ha raccontato alla cronista dell'Agi Manuela D'Alessandro i dettagli dell'operazione di salvataggio. Il giovane console italiano Tommaso Claudi "in piedi sui container" per avvistare uomini e donne da imbarcare. "L'idea di far disegnare una 'P' sul palmo e' venuta a me perché l'aeroporto è diventato un tritacarne, bisognava far in modo che i 'nostri' venissero riconosciuti dai carabinieri guidati dal capitano Alberto Del Basso, che è andato ben oltre il suo dovere, mostrando un grandissimo cuore. Assieme ai carabinieri c'era un ragazzo afghano del nostro team che li aiutava a identificare le persone". Tutti dentro, via, poi il volo per l'Italia, la fine dell'incubo. Dentro anche i parenti, tutti quelli che si possono salvare, perché il rischio è enorme e quel che si dice sui Talebani - che improvvisamente sono cambiati, lupi diventati agnelli - non è vero. Sono feroci, spietati, lo conferma Lo Presti: "Nei giorni scorsi, dopo che abbiamo messo in luoghi protetti le ragazze, i talebani se la sono presa coi loro parenti, portando via fratelli e bambini, oltre a bruciare le case". È finita, qui c'è un nuovo inizio. Italiani coraggiosi, con il cuore che va oltre ogni ostacolo, che rischiano la vita per la vita. C'è speranza anche per noi.
02
Salvare chi fugge. Una questione di ore (e onore)
La situazione sul campo, nell'aeroporto di Kabul resta caotica e ad altissimo rischio. Stamattina una sparatoria ha coinvolto le truppe americane e quelle tedesche, è morto un cittadino afghano, ci sono dei feriti. Migliaia si stanno ammassando nello scalo internazionale in cerca di un volo per uscire dal paese, tutti sanno che il tempo sta terminando. Per i rischi, per le incertezze, per i messaggi che mandano i Talebani. Serve più tempo e sicurezza, lo sanno tutti, ma per ora non c'è una soluzione solida. Joe Biden di fronte a una crisi che lo sta travolgendo ha usato i poteri di guerra e chiamato le compagnie aeree americane a fornire il supporto per il trasferimento degli afghani e degli americani rimasti a Kabul.
La folla che si ammassa sul perimetro dell'aeroporto di Kabul (Foto Epa).I Talebani non vogliono un'estensione del ritiro, stamattina hanno avvisato Washington: "Se restate, ci saranno conseguenze". Non dicono quali, ma è facile immaginarlo, sono armati di tutto punto, "l'incidente" è dietro l'angolo e possono sempre scaricare la colpa su altri, su gruppi di guerriglieri, cani sciolti, il solito orribile film del terrorismo che fa il doppio e triplo gioco. Il portavoce dei Talebani non lascia dubbi sulle intenzioni: "Il presidente Biden ha annunciato che ritireranno tutte le loro truppe entro il 31 agosto. Se estendono questo termine vuol dire che stanno prorogando l'occupazione: è una linea rossa e se lo faranno ci saranno conseguenze". L'avviso degli islamisti dice tutto, questa è la trappola in cui gli Stati Uniti si sono infilati con un ritiro disordinato. Il Pentagono poco fa ha confermato: "Siamo ancora concentrati sul 31 agosto". Chi è in Afghanistan e vuole scappare ha pochi giorni per catturare con le unghie il passaggio aereo che cambia la vita. Il ministro della Difesa inglese, Ben Wallace, ha parlato di un lavoro da finire nel giro "di ore e non di settimane". È una questione di ore. E onore.
03
Poco cibo e niente scuola. Il dramma dei bambini afghani
Una bambina afghana in un campo profughi (Foto Epa)L'emergenza umanitaria provocata dalla ritirata sta emergendo. Secondo l'Unicef serve assistenza per 10 milioni di bambini afghani. Il paese economicamente è al collasso, gli Stati Uniti hanno congelato tutte le riserve della Banca centrale afghana, così pure il Fondo monetario internazionale. I Talebani avranno di fronte una crisi alimentare, secondo l'agenzia delle Nazioni Unite un milione di bambini soffrirà di malnutrizione acuta grave quest'anno, 4,2 milioni non vanno a scuola, oltre 2,2 milioni sono bambine.
04
L'Europa e i no all'accoglienza dei profughi
L'accoglienza dei profughi è il tema destinato a spaccare la politica e l'opinione pubblica in Europa. Ieri il premier sloveno Janez Jansa (che è presidente di turno dell'Unione europea) ha sollevato il problema in maniera scartavetrata: "Non permetteremo che si ripeta l'errore strategico del 2015. Dobbiamo aiutare solo gli individui che ci hanno aiutato durante l'operazione Nato e quei Paesi che sorvegliano il confine esterno dell'Ue per proteggerlo completamente". Si tratta di una sortita che non ha consenso unanime nell'Unione, non è mai stata discussa e ha già provocato in Italia la reazione negativa del Partito democratico. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, stamattina ha parlato dell'evacuzione, ma non ha approfondito il tema dei profughi: "Stiamo monitorando da vicino la situazione sul campo e continueremo a utilizzare tutti gli strumenti per evacuare i cittadini dell'UE, il personale locale e le loro famiglie". E gli altri? Silenzio. David Sassoli, presidente del Parlamento europeo ha detto che "serve uno sforzo di solidarietà da parte di tutti".
Uno dei voli dell'Aeronautica Militare con i collaboratori afghani (Foto Ministero della Difesa).L'Austria ha già detto no. In Italia il fronte della maggioranza è come al solito fin troppo vario (Salvini sostiene la linea dell'accoglienza dei collaboratori afghani, cosa che sta avvenendo, ne sono stati trasferiti nel nostro paese più di 2100, e nient'altro. Fuori dall'Unione europea la Russia ha chiuso la porta per ragioni di sicurezza invocate da Vladimir Putin in in persona ("non voglio che arrivino militanti travestiti da profughi"). Che fare? Tutto ruota come sempre intorno a Berlino, ma ci sono due fattori: uno storico, nel 2015 Angela Merkel fu sommersa dalle critiche per aver aperto le porte ai profughi siriani; l'altra ragione è stampata in cronaca, sul calendario: in Germania tra cinque settimane si vota, quale partito avrà la forza di chiedere di aprire le frontiere ai profughi afghani sotto elezioni?
05
G7 e G20, la tela di Johnson e Draghi
Il premier Boris Johnson, domani presiede il G7 virtuale (Foto Epa).Domani si riunisce il G7, arriverà una prima risposta coordinata, Boris Johnson, che lo presiede, chiederà agli americani la chiarezza che finora è mancata sul piano della soluzione per l'emergenza e soprattutto per il dopo. Joe Biden nel suo terzo discorso sulla crisi ieri ha ammesso che non la data del ritiro non è più certa. A Londra ne chiedono ufficialmente l'estensione. Mario Draghi, presidente del G20, sta lavorando per evitare ulteriori danni ai forum di cooperazione internazionale (la più colpita è la Nato) e cercare di attenuare il sentimento diffuso di diffidenza verso la Casa Bianca. Non è un lavoro facile. La data del ritiro fissata dagli Stati Uniti per il 31 agosto a questo punto appare come un boomerang: finire presto significa abbandonare al proprio destino decine di migliaia di collaboratori afghani, persone, intere famiglie che hanno riposto la loro fiducia - e la loro vita - nelle mani dell'Occidente. Lasciarli in Afghanistan è alto tradimento. Proseguire con le operazioni significa esporsi a pericoli crescenti, minacce che vengono dall'Isis (e sono prese sul serio dall'intelligence americana) e altri gruppi che hanno in mente di sollevare il caos e colpire gli Stati Uniti e i loro alleati. Scenario ad altissima tensione.
06
Blinken e un'intervista con le domande giuste (e scomode)
Al Qaeda è un pericolo reale, lo dice un dossier dell'Onu che cita fonti di intelligence. Il report è del maggio scorso, afferma che la sigla del terrore fondata da Osama Bin Laden è presente in 15 su 34 province dell'Afghanistan. Ieri Antony Blinken, intervistato da Chris Wallace su Fox News, ha avuto fasi di grande incertezza nel rispondere sul punto. Ecco la traduzione integrale dell'intervista.
Wallace: Signor segretario, bentornato a Fox News Sunday.
Segretario Blinken: Grazie per avermi invitato, Chris.
Wallace: Vediamo le ultime notizie sulle operazioni di evacuazione. Quante persone abbiamo trasferito da Kabul nelle ultime 24 ore? E nell'ultima settimana da quando i talebani hanno preso Kabul? E perché l'amministrazione ha deciso di far partecipare le compagnie aeree statunitensi all'evacuazione?
Segretario Blinken: Chris, grazie mille. Nelle ultime 24 ore, circa 8.000 persone su circa 60 voli sono state evacuate dall'aeroporto di Kabul. Da quando questa operazione è iniziata alla fine di luglio, abbiamo trasferito circa 30.000 persone in totale, sui nostri voli militari e sui voli charter. Ora abbiamo chiesto, attraverso l'autorità che ha il presidente, alle compagnie aeree di partecipare al trasferimento non da Kabul, ma da paesi terzi dove li stiamo portando mentre finiamo i controlli di sicurezza. Abbiamo raggiunto accordi con circa due dozzine di paesi in quattro continenti che stanno aiutando o presto ci aiuteranno con il transito delle persone fuori da Kabul. Questo è un modo per assicurarci capacità di volo per spostare le persone da quei luoghi alle loro destinazioni finali.
Wallace: Il primo compito, naturalmente, è far passare gli americani attraverso i posti di blocco talebani e raggiungere l'aeroporto. Ecco cosa ha detto il presidente Biden venerdì:
Non abbiamo indicazioni che non siano stati in grado di entrare a Kabul attraverso l'aeroporto. Abbiamo fatto un accordo con i talebani. Hanno permesso loro di passare.
Ma ieri l'ambasciata degli Stati Uniti a Kabul ha emesso questo allarme:
A causa di potenziali minacce alla sicurezza fuori dai cancelli dell'aeroporto di Kabul, stiamo consigliando ai cittadini statunitensi di evitare di andare all'aeroporto ... a meno che non riceviate istruzioni individuali da un rappresentante del governo degli Stati Uniti.
Questo avviso contraddice direttamente ciò che il presidente Biden ha detto poche ore prima, venerdì. La mia domanda è: perché la situazione per raggiungere l'aeroporto, anche per gli americani, è più pericolosa di quanto indicato dal presidente? O è a causa della nuova segnalazione di una minaccia dell'Isis?
Segretario Blinken: Chris, ecco cosa abbiamo visto nell'ultima settimana all'aeroporto. La folla si è ammassata ai cancelli fuori dall'aeroporto. È una situazione incredibilmente volatile. È una situazione incredibilmente fluida. Abbiamo visto immagini strazianti di persone ferite, persino uccise, che ti colpiscono allo stomaco. È molto importante stare sicuri e al meglio delle nostre capacità, perché è una situazione così volatile, stiamo cercando di evitare l'affollamento ai cancelli dell'aeroporto. Ed è esattamente quello che stiamo facendo.
In primo luogo, più trasferiamo le persone fuori dall'aeroporto, più alleviamo il sovraffollamento all'interno dello scalo, più persone possiamo portare all'interno dell'aeroporto e ridurre parte dell'affollamento ai cancelli.
Secondo punto, più importante, siamo in contatto diretto con gli americani e altri per guidarli all'aeroporto, al posto giusto, al momento giusto, per entrare in modo più sicuro ed efficace. E allo stesso tempo, come stavamo dicendo pochi minuti fa, ora abbiamo accordi con più di due dozzine di paesi in modo che, mentre stiamo spostando le persone fuori da Kabul, le trasferiamo in luoghi dove possiamo portare a termine i controlli di sicurezza, e anche questo renderà le cose più scorrevoli. Porterà il flusso a un punto in cui speriamo e ci aspettiamo che alcune di queste scene di sovraffollamento, che sono così pericolose, non ci siano.
L'arrivo delle donne afghane in Italia, nella base americana di Sigonella (Foto Epa)Wallace: Voglio riprendere un altro aspetto dell'evacuazione. Sappiamo di un caso in cui gli Stati Uniti hanno inviato tre elicotteri Chinook in un hotel vicino all'aeroporto per raccogliere 169 americani e riportarli nello scalo. Ci sono stati altri casi in cui gli Stati Uniti sono usciti dal perimetro dell'aeroporto per prelevare americani a Kabul o in tutto il paese? E siamo pronti a fare di più?
Segretario Blinken: Chris, il Presidente e il Segretario della Difesa sono stati molto chiari sul fatto che faremo ciò che è necessario per portare fuori pericolo gli americani che vogliono partire, riportarli a casa. E questo è uno sforzo continuo. Lascerò al Segretario della Difesa e ad altri il compito di parlare di come si fa.
Ma il nostro obiettivo ora, quello su cui si concentra il Dipartimento di Stato, in stretto coordinamento con il Dipartimento della Difesa e tutti gli altri nostri colleghi, è dirigere le persone con cui siamo in contatto diretto sul modo migliore per raggiungere l'aeroporto, attraversare i cancelli e salire sugli aerei. Questo è il modo più sicuro ed efficace per farlo.
Wallace: Oltre alla questione della sicurezza e della facilità degli americani di raggiungere l'aeroporto, il presidente venerdì ha detto alcune altre cose che erano completamente sbagliate, signor segretario. Ecco cosa ha detto Biden sulla minaccia di Al-Qaeda:
Che interesse abbiamo in Afghanistan a questo punto, se Al Qaeda non c'è più?
Ma un rapporto delle Nazioni Unite quest'estate dice che Al Qaeda è presente in 15 delle 34 province dell'Afghanistan. E il generale Milley ha detto quest'estate che se i talebani fossero caduti, o avessero preso il controllo di Kabul, avrebbe dovuto aggiornare la minaccia terroristica di Al Qaeda.
Il presidente - quello che il presidente ha detto semplicemente non era vero.
Segretario Blinken: Chris, fai un passo indietro per un secondo. In primo luogo, come tutti sappiamo, siamo andati in Afghanistan 20 anni fa con una missione e uno scopo in mente, ed era quello di affrontare le persone che ci hanno attaccato l'11 settembre, di consegnare bin Laden alla giustizia - cosa che abbiamo fatto un decennio fa - e di diminuire la capacità di Al-Qaeda di fare la stessa cosa di nuovo, di attaccarci dall'Afghanistan. E questo, come ha detto il presidente, ha avuto successo.
Abbiamo preso Bin Laden un decennio fa, e...
Wallace: Ma signor segretario, il presidente - signore, il presidente ha detto -
Segretario Blinken: Per favore.
Wallace: Al-Qaeda non c'è più. Domanda semplice: Al-Qaeda è sparita dal Pakistan e dall'Afghanistan?
Segretario Blinken: La capacità di Al-Qaeda di fare quello che ha fatto l'11 settembre - di attaccarci, di attaccare i nostri partner o alleati dall'Afghanistan - è molto, molto diminuita.
Wallace: È sparita?
Segretario Blinken: Ci sono membri e resti di Al-Qaeda in Afghanistan? Sì. Ma ciò a cui il presidente si riferiva era la sua capacità di fare ciò che ha fatto l'11 settembre. E questa capacità è stata diminuita con successo.
Wallace: Ecco un'altra dichiarazione del presidente che era completamente sbagliata. Dia un'occhiata:
Non ho visto alcuna obiezione sulla nostra credibilità da parte dei nostri alleati nel mondo.
La cosa è esattamente opposta, stiamo agendo con prontezza, stiamo agendo - impegnandoci in quello che abbiamo detto che avremmo fatto.
Ma Armin Laschet, il probabile successore della cancelliera Merkel, ha detto: "Questa è la più grande debacle che la Nato abbia mai visto dalla sua fondazione". Ed ecco il presidente della commissione affari esteri del Parlamento britannico, Tugendhat:
Vedere il loro comandante in capo mettere in discussione il coraggio degli uomini con cui ho combattuto, sostenere che sono scappati - è vergognoso. Coloro che non hanno mai combattuto per la bandiera che portano dovrebbero stare attenti a criticare quelli che lo hanno fatto.
Signor segretario, il presidente non sa cosa sta succedendo?
Segretario Blinken: Questo è un momento incredibilmente emozionante per molti di noi, compresi gli alleati e i partner che sono stati spalla a spalla con noi in Afghanistan per 20 anni ad alto costo per loro e per noi. Sono stati con noi dopo l'11 settembre, è stato invocato l'articolo 5 alla NATO per la prima volta - un attacco a uno di noi è un attacco a tutti - e siamo stati lì insieme.
Ma devo dirti questo, Chris: fin dall'inizio, ho passato più tempo con i nostri partner della Nato a Bruxelles, praticamente da prima che il presidente prendesse la sua decisione, a quando ha preso la sua decisione, e ogni volta da allora. Abbiamo lavorato molto, molto strettamente insieme. Abbiamo riunito il G7, la Nato, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Abbiamo avuto 113 paesi, grazie alla nostra diplomazia, che hanno esternato una chiara comprensione delle condizioni dei talebani per permettere alla gente di lasciare il paese.
Wallace: Signore, con tutto il rispetto, non sto mettendo in dubbio che gli alleati abbiano o meno il diritto di lamentarsi. Non sto mettendo in dubbio che Al-Qaeda sia presente o meno. Il presidente ha detto che Al-Qaeda è sparita. Non è sparita. Il presidente ha detto che non ha sentito alcuna critica da parte degli alleati. Ci sono state molte critiche dagli alleati. Le parole contano, e le parole del presidente contano di più.
Segretario Blinken: Chris, tutto quello che posso dirti è quello che ho sentito. E di nuovo, questo è un momento fortemente emotivo per molti alleati e partner, come lo è per me, come lo è per noi.
Ma ho anche sentito questo: Ho sentito, su tutta la linea, profondo apprezzamento e ringraziamento da parte di alleati e partner per tutto ciò che abbiamo fatto per portare i nostri alleati e partner fuori pericolo. Questa è stata una parte notevole dello sforzo. Li ho visti alzarsi, fare un passo avanti per aiutare, compresi, come ho detto, gli accordi con più di due dozzine di paesi per aiutare il trasferimento. E oltre a questo, siamo molto concentrati, insieme, sulla via da seguire, compreso quella in Afghanistan e la definizione di impegni molto chiari per i talebani nei giorni, nelle settimane e nei mesi a venire.
Wallace: Bene. Ho altre due domande da farle, segretario Blinken. Il 13 luglio, 23 membri dello staff dell'ambasciata americana a Kabul le hanno inviato una nota in cui dicevano che il crollo delle forze afgane e la presa di potere dei talebani stava andando molto più velocemente del previsto e la esortavano ad accelerare l'evacuazione dei nostri alleati afghani - gli autisti, i traduttori, le persone che erano state al nostro fianco. Nel mese tra allora e il 13 agosto, abbiamo evacuato solo 1.200 alleati afgani. Perché non vi siete mossi più velocemente, signore?
Segretario Blinken: In primo luogo, Chris, il dispaccio a cui ti riferisci è arrivato attraverso qualcosa che chiamiamo il "Dissent Channel", ed è qualcosa che prendo molto, molto sul serio. Questa è una tradizione molto importante del Dipartimento di Stato. È una tradizione molto patriottica. Ho letto il cablogramma quasi immediatamente. Ho risposto quasi immediatamente. E abbiamo preso a cuore una serie di raccomandazioni che sono state fatte. Non posso entrare troppo nei dettagli.
Wallace: Ma abbiamo evacuato solo 1.200 afghani nel mese successivo. Non sembra che l'abbiate preso così seriamente.
Segretario Blinken: Due cose, Chris. Primo, e questo è importante, quando si tratta del programma di visti speciali per immigrati - queste sono le persone che ci hanno aiutato, che sono state con noi, traduttori, interpreti, eccetera, che ci siamo impegnati a portare fuori dall'Afghanistan se vogliono andarsene. Abbiamo ereditato un programma che era a un punto morto. Nessuna intervista era stata fatta, quando siamo entrati in carica, per i visti di queste persone fino a marzo 2020. Ora, in gran parte, questo era dovuto al Covid. Abbiamo riavviato il processo di intervista. Il presidente ha emesso un ordine esecutivo nella sua seconda settimana in carica per esaminare il programma e vedere come potevamo farlo funzionare meglio. Abbiamo aumentato le risorse al programma, assegnato più personale in Afghanistan, a Washington, per farlo funzionare. Siamo passati da un centinaio di visti a settimana a marzo a 800 a luglio.
Wallace: Giusto.
Segretario Blinken: Abbiamo rilasciato circa 5.000 visti, in tutto. Ma ecco il problema, e lo riconosco: c'è una differenza tra il muoversi rapidamente per far decollare questo programma dallo stallo in cui si trovava, e farlo muovere. A proposito, abbiamo dimezzato i tempi di elaborazione in questo periodo - ed è esattamente quello che stavamo facendo. E abbiamo anche istituito l'Operazione Rifugio Alleati per assicurarci di poter tirare fuori la gente, questo non faceva parte del programma all'inizio.
Ma c'è una differenza tra questo e un'evacuazione completa. E poiché credevamo che il governo non stava per crollare, l'esercito non stava per svanire quando è successo, credevamo di poterlo fare in un modo molto accelerato, con più risorse, più sforzi, più persone, ma che avremmo avuto il tempo di farlo in modo efficace.
Wallace: E questo ci porta alla mia domanda finale, che riguarda il fallimento sia dell'intelligence che della pianificazione. Voglio farvi ascoltare i commenti che il presidente Biden ha fatto questa settimana e che ha fatto a luglio. Dia un'occhiata, signore.
L'idea che in qualche modo ci sia una maniera per uscirne senza che si crei il caos, non so come sia possibile.
La possibilità che ci siano i talebani a dominare tutto e a possedere l'intero paese è altamente improbabile.
Wallace: Come fa il caos a passare da altamente improbabile a inevitabile in sole sei settimane? E francamente, signore, cosa dice questo sulla competenza del presidente e di tutti voi della sua squadra di sicurezza nazionale?
Segretario Blinken: Chris, ci sarà un sacco di tempo per guardarsi indietro, per capire chi stava dicendo cosa, quando, cosa sarebbe dovuto accadere diversamente, ci sarà un sacco di tempo per questo. Devo dirti che in questo momento sono concentrato su una e una sola cosa, la missione di far uscire la gente dall'Afghanistan - di far uscire la nostra gente, di far uscire i nostri partner, di farlo il più velocemente possibile, di farlo nel modo più efficace possibile, di farlo nel modo più sicuro possibile.
Wallace: Ma lei si rende conto, rispettosamente, signore, che - e lei lo sta dicendo, il Pentagono lo sta dicendo, il presidente lo sta dicendo - questo è un modo per evitare la responsabilità ora, nel mezzo di questo disastro.
Segretario Blinken: Chris, non si tratta di evitare la responsabilità. Nel nostro sistema, fortunatamente, c'è responsabilità. Ci sarà sempre la responsabilità. Ma c'è un tempo e un luogo per ogni cosa, e il tempo e il luogo in questo momento è questa missione. E sto vedendo persone in tutto il paese che si mobilitano per questo. Sto vedendo gli alleati e i partner di tutto il mondo mobilitarsi per questo. Questo deve essere il nostro obiettivo. E c'è - di nuovo, ci sarà un sacco di tempo per capire esattamente cosa è successo, cosa si sarebbe potuto fare diversamente, per imparare le lezioni da questo capitolo, e tenerne conto.
Wallace: Segretario Blinken, grazie. Grazie per il suo tempo in mezzo a tutto quello che sta facendo, e apprezzo molto e rispetto il fatto che lei sia disposto a rispondere a tutte le nostre difficili domande, signore. Grazie a lei.
Segretario Blinken: Grazie, Chris. È bello essere con lei, lo apprezzo.
***
È una lunga intervista, ma valeva la pena di trascriverla e leggerla, perché ben condotta da Wallace e Blinken non si è sottratto a un confronto serrato, difficile. Sono emersi tutti i problemi del ritiro americano, nel detto e soprattutto nel non detto. La sintesi dello scenario che emerge è racchiusa nella copertina del settimanale Economist:
Non ha bisogno di altri commenti. Che Dio protegga l'America e noi tutti. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.