17 Maggio
Il contratto c'è, il premier no, il mercato compra Italia
Mentre Di Maio e Salvini cercano un premier, il Tesoro piazza sul mercato in 72 ore 7.7 miliardi di Btp. È un buon segno, ma Cinque Stelle e Lega devono fare in fretta, là fuori è scoppiata la guerra contro il Governo Frankenstein.
Il commissario lettone, i mercati, le cronache marziane, il contratto c'è, il premier non ancora, i miliardi di titoli di Stato italiani collocati sul mercato, il petrolio a 80 dollari. Il radar di List sembra Space Invaders, è pieno di navicelle che sganciano bombe su un solo obiettivo: il Governo Frankenstein, mentre là fuori succede di tutto. Di Maio e Salvini hanno chiuso l'accordo (il contratto) e ora cercano un premier che per ora non c'è. Nel frattempo si è aperta la guerra contro l'unico esecutivo politico (im)possibile. La democrazia in Italia ha questo aspetto singolare, piace solo quando vincono quelli che piacciono alla gente che piace. A questi soggetti non passa neanche per l'anticamera del cervello che sotto e sopra questa storia - quella del governo giallo-verde - ci sia il voto del 4 marzo, quella cosa chiamata volontà popolare, un fastidioso contrattempo. Che invece, comunque la si pensi, va preservato dal rovesciamento per mani esterne. Andiamo con ordine, prima partiamo da un fatto che non aprirà le prime pagine dei giornali domani: il mercato compra Italia.
01
L'Italia colloca 7.7 miliardi di debito in 72 ore
Mentre le cronache raccontano l'incubo del Governo Frankenstein, il Tesoro italiano fa Bingo. Nonostante l’incertezza del quadro politico e il rialzo dello spread di ieri (e ancora oggi), la tredicesima edizione del BTP Italia è stata un grande successo. Dopo il pieno sul retail di ieri con 4 mld di collocamento, oggi sono stati piazzati oltre 3,6 mld di BTP a 8 anni, sottoscritti dagli investitori istituzionali, come noto particolarmente sensibili al quadro macroeconomico e ai rischi legati agli scenari politici. Evidentemente qualcosa non torna: o gli investitori sono diventati tutti dei pericolosi grillini e bevitori di ampolle d'acqua del fiume Po, oppure quello che leggiamo sui giornali è un filo sopra le righe....
Il commissario lettone, i mercati, le cronache marziane, il contratto c'è, il premier non ancora, i miliardi di titoli di Stato italiani collocati sul mercato, il petrolio a 80 dollari. Il radar di List sembra Space Invaders, è pieno di navicelle che sganciano bombe su un solo obiettivo: il Governo Frankenstein, mentre là fuori succede di tutto. Di Maio e Salvini hanno chiuso l'accordo (il contratto) e ora cercano un premier che per ora non c'è. Nel frattempo si è aperta la guerra contro l'unico esecutivo politico (im)possibile. La democrazia in Italia ha questo aspetto singolare, piace solo quando vincono quelli che piacciono alla gente che piace. A questi soggetti non passa neanche per l'anticamera del cervello che sotto e sopra questa storia - quella del governo giallo-verde - ci sia il voto del 4 marzo, quella cosa chiamata volontà popolare, un fastidioso contrattempo. Che invece, comunque la si pensi, va preservato dal rovesciamento per mani esterne. Andiamo con ordine, prima partiamo da un fatto che non aprirà le prime pagine dei giornali domani: il mercato compra Italia.
01
L'Italia colloca 7.7 miliardi di debito in 72 ore
Mentre le cronache raccontano l'incubo del Governo Frankenstein, il Tesoro italiano fa Bingo. Nonostante l’incertezza del quadro politico e il rialzo dello spread di ieri (e ancora oggi), la tredicesima edizione del BTP Italia è stata un grande successo. Dopo il pieno sul retail di ieri con 4 mld di collocamento, oggi sono stati piazzati oltre 3,6 mld di BTP a 8 anni, sottoscritti dagli investitori istituzionali, come noto particolarmente sensibili al quadro macroeconomico e ai rischi legati agli scenari politici. Evidentemente qualcosa non torna: o gli investitori sono diventati tutti dei pericolosi grillini e bevitori di ampolle d'acqua del fiume Po, oppure quello che leggiamo sui giornali è un filo sopra le righe. Questo è il comunicato del Tesoro:
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica i risultati della tredicesima emissione del BTP Italia, il titolo indicizzato all’inflazione italiana (Indice FOI, senza tabacchi - Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), con scadenza a 8 anni. Per il nuovo titolo, che ha godimento 21 maggio 2018 e scadenza 21 maggio 2026, è fissato il tasso cedolare (reale) annuo definitivo, pari a 0,55%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione si terrà lo stesso giorno del godimento del titolo. L’importo emesso è stato pari a 7.709,235 milioni di euro e coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese S.p.A. e UniCredit S.p.A. durante il periodo di collocamento, che è iniziato il giorno 14 maggio 2018 e si è concluso alle ore 11 della giornata odierna. In particolare, nel corso della Prima Fase del collocamento (dedicata a investitori individuali e affini), dal 14 al 16 maggio 2018, sono stati conclusi 62.728 contratti per un controvalore pari a 4.056,711 milioni di euro. Nella Seconda Fase del collocamento (dedicata a investitori istituzionali), che si è aperta e conclusa nella giornata odierna, il numero delle proposte di adesione pervenute ed eseguite è stato pari a 286, per un controvalore emesso pari a 3.652,524 milioni di euro. Con successivo comunicato, che sarà diramato nella giornata del 18 maggio 2018, verranno fornite indicazioni qualitative circa le caratteristiche della domanda, distinguendo le due fasi del periodo di collocamento.
Sintesi: il collocamento è andato benissimo, l'ombra del Governo Frankenstein c'è, ma almeno per ora non è lo spettro di cui si racconta al calar della sera. Il mercato compra Italia.
02
L'unico governo politico (im)possibile
La realtà è che l'unico governo possibile - altrimenti si rivota - ha le sue contraddizioni interne e i suoi rischi, ma quello che stiamo vedendo e leggendo in queste ore supera tutto a velocità supersonica. Sul Sole 24Ore abbiamo letto un pezzo dove si fa un bel falò della classe dirigente italiana ("La politica senza elite che genera lo stallo") ma evidentemente in redazione non si sono accorti che si tratta di un'autobiografia, visto che anche Il Sole esprime quella classe dirigente. Improvvisamente trent'anni di politica italiana diventano un peso da scaricare sulle spalle di Salvini e Di Maio che non saranno eleganti, non risolveranno le equazioni di Einstein, non saranno perfetti in frac, ma non sono quelli a cui rinfacciare i problemi del Paese.
Hanno preso i voti, pare che questo sia diventato un problema. Si chiama democrazia e al titolare di List questo interessa moltissimo, il rispetto del voto e non il suo sovvertimento. La verità è che siamo di fronte a una storia che riguarda tutti gli attori in campo, capitalismo italiano compreso. La faccenda è invece ridotta al racconto quotidiano dello spread e ai "nuovi barbari", non concentrata su chi in precedenza ha governato in fasi alterne e con svariate fortune.
Il tafazzismo di questa visione si traduce nel tanto peggio tanto meglio (per loro) e nell'accoglienza festante - quasi fosse pane caldo del primo mattino - di qualsiasi soggetto che alza l'indice e spiega agli italiani cosa fare oggi e domani. Sorry, boys, ma gli italiani hanno già deciso cosa fare il 4 marzo scorso, hanno votato. Non è un fatto che si può derubricare, impedire la nascita di un governo oggi, significherebbe gettarne alle ortiche un altro - di segno opposto - domani con un'altra obiezione sollevata all'esterno del corpo elettorale. È un principio che va difeso, anche se i protagonisti odierni non andranno a fare il governo ideale. Quello non esiste, ci sono delle possibilità di farne uno che forse va bene e forse no, vanno esercitate con le regole del gioco democratico. Bisogna rispettarlo fino in fondo, il voto.
03
Napoleon Macron e l'Italia
Napoleon Macron ha parlato, cose grosse, tutti in silenzio: "Bisogna accettare quello che i popoli decidono, non so quali saranno le posizioni del nuovo governo italiano, quello che vedo ora sono forze eterogenee e paradossali che potrebbero allearsi su un progetto che non vedo. Il presidente Mattarella ha indicato che il governo è legato a una strategia europea. C'è una parte di incertezza a questo stadio, ma ho anche un elemento di fiducia perché Mattarella ha sottolineato e indicato che il governo dovrà lavorare con l'Ue e che per lui questo è uno dei criteri relativi al nuovo esecutivo". Accettare quello che i popoli decidono. Si direbbe che abbia fatto un passo avanti, il Presidente della Francia. In ogni caso, citofonare Macron e informarlo che l'Italia è una repubblica parlamentare e non presidenziale.
04
Il cosmopolitismo e la realtà
La dottrina del cosmopolitismo (leggere L'Innominabile attuale, l'ultimo libro di Roberto Calasso) non riconosce quella cosa chiamata nazione, ma agita le proprie splendide promesse in un indefinito spazio in cui la libertà è diluita e ridotta all'algoritmo del capitalismo finanziario, al consumo per il consumo, all'happy hour tra colti e rampanti come strumento di liberazione dal dilemma di vivere. C'è perfino chi critica i consumi, con l'aria dandy, ma rigorosamente dopo aver consumato. La lobotomizzazione dell'individuo passa attraverso i totem e tabù della contemporaneità. Il veicolo del pensiero unico è l'informazione non indipendente, la distribuzione dei pani e dei pesci ha funzionato finché c'erano almeno le briciole per gli ultimi, una pizza alla settimana, un paio di scarpe nuove ogni anno, una settimana all inclusive in un villaggio ovunque, un mutuo che sembra l'ammonimento dell'orologio di Baudelaire (L'orologio, il dio sinistro, spaventoso e impassibile / ci minaccia col dito e dice: Ricordati!ricordati!), la scuola per i figli pagata sputando sangue e gli ultimi giorni, quelli prima dell'ora senz'ombra, trascorsi con la netta sensazione di essere stato uno schiavo in gabbia. Anche questo è finito.
05
Il ricco e il povero
Quando le classi dirigenti spiegano il come e il perché dovrebbero prendere i loro lussuosi stracci e andare a vedere come vive una famiglia monoreddito (se si è fortunati) e con figli in Italia. Il ricco e il povero. Il mondo non gira come raccontano, è in pieno sottosopra e la rivoluzione in Occidente è appena cominciata perché il progresso di cui ci parlano si chiama fame. Dovrebbero leggere, questi saputi con il calice in mano, le 299 pagine di Global Inequality, il libro di Branko Milanovic (Harvard University Press, qui trovate l'edizione italiana) dove tutto il loro meraviglioso mondo casca a pezzi.
Se la lettura dovesse essere per loro faticosa, no problem, possono provare a guardare le figure, il libro è pieno di grafici, sono il loro specchio. Pagina dieci, primo capitolo: chi ha guadagnato con la globalizzazione? La risposta è nel grafico dell'elefante (frutto degli studi di Lakner e Milanovic) e che abbiamo già pubblicato su List:
Questa curva è un macigno. Lo sprofondo della classe media. È una curva che va corretta prima che diventi una spirale e conduca a esiti che conosciamo bene: povertà, dittatura e guerra.
06
Capitalismo, libertà e reddito della classe media
Non è vero che il capitalismo è sinonimo automatico di libertà e democrazia. Ne abbiamo esempi lampanti: pensate alla Cina oggi, alla Russia, ma anche - come ricorda Milanovic nel suo libro - alla Spagna sotto il generale Franco, al Cile di Pinochet, alla Germania di Hitler, alla Francia al Giappone e agli stessi Stati Uniti che "escludevano dalla politica i neri" e alla Gran Bretagna dove la politica di classe dava e toglieva a seconda della cooptazione. Capitalismo e democrazia possono essere dissociati, "sganciati" e uno dei fattori di questa separazione è certamente l'ineguaglianza, la mancanza di reddito. Ancora Milanovic, per sapere e per capire:
Il ricco detta l'agenda politica, la finanza i candidati che proteggono i loro interessi, e si assicurano che passino le leggi che a loro interessano.
Così prima di tutto viene svuotato l'interesse della middle class, della classe media e poi direttamente si svuota la stessa democrazia.
Il declino della classe media, questo è il problema aperto dalla straordinaria sequenza di eventi cominciata dai Brexiters à la Boris Johnson (figlio di una ricca famiglia e esponente alternativo dell'elite laburisteggiante) nel Regno Unito, proseguita con la mietitrebbia urlante di Donald Trump in America, sbarcata nell'Europa continentale con il flash crash di Emmanuel Macron, esplosa in Italia con il il successo di Cinque Stelle e Lega . Ogni nazione ha il suo contesto e racconto, ma alla base di tutto c'è lo sferragliare sinistro dell'ineguaglianza, la sostituzione rapida di una classe dominante con un'altra allo stato nascente. È questa la battaglia in corso. E gli interessi sono divergenti. Tra qualche ora potrete ascoltare un racconto di questo scenario su RadioList, una cavalcata nella contemporaneità con il titolare e soprattutto Giovanni Orsina che ci guiderà nella terra del gelo e del fuoco della politica.
07
Il commissario lettone
Di fronte a tutto questo, c'è il racconto tipografico dello spread, delle nomenklature brussellesi che ammoniscono, del piccolo establishment italiano che si è messo in testa che il gioco democratico non vale, il voto è un capitolo del "varie ed eventuali" dei loro consigli di amministrazione.
Anche stamattina Valdis Dombrovskis, il commissario lettone (cribbio, la Lettonia, 2 milioni e 200 mila abitanti, prodotto interno lordo di 27,6 miliardi di dollari) ha fatto la sua esternazione sull'Italia: "Non commentiamo le politiche di partito o i processi di formazione del governo, ma ciò che enfatizziamo è l'importanza di rispettare la disciplina fiscale, in particolare nel caso dell'Italia di continuare con la riduzione del deficit di bilancio e del debito pubblico. Il livello del debito italiano è un fattore di rischio e un freno all'economia, abbiamo concordato la traiettoria fiscale di quest'anno. Il nostro messaggio al nuovo governo è che è importante mantenere la rotta". Grazie, clap clap clap.
08
Prova empirica: reddito e povertà in Italia
La disciplina fiscale e il mantenere la rotta sono un'ottima intenzione, ma bisogna vedere come ha funzionato tutto questo in questi anni, caro signor commissario Dombrovskis che vien dalla Lettonia. Potrebbe andare anche peggio, sicuro, ma per restare alle questioni empiriche e non alle opinioni e ai dogmi in libertà, per mantenere la rotta nell'oceano dell'ineguaglianza, ecco alcuni grafici - siamo empirici, lei d'altronde è un fisico e un matematico - sul tema. Una breve serie per riflettere sulle nostre politiche interne perseguite finora e su quelle europee identificate non a caso con la parola di origine militare, "disciplina".
Rapporto annuale dell'Istat, presentato ieri, occhio a questa serie impressionante:
Guardate la corsa dell'indice di disuguaglianza del reddito disponibile: passa da 5.3 nel 2008 a 6.4 nel 2017. E poi l'indice di povertà assoluta: passa da 3.6 del 2008 a 8.3 del 2017. Guardate la prima stringa, il reddito disponibile pro-capite: era di 22.154 euro nel 2008 è di 22.226 euro nel 2017. Dalle parti del titolare c'è qualcosa che non va. Non sappiamo come se la passino i Dombrovskis che popolano la commissione, ma una cosa è certa: questa è la prova empirica dei problemi dell'Italia e degli errori dell'Unione europea nelle sue varie declinazioni. Potremmo continuare con una serie di numeri tratti dai rapporti di Bankitalia e altri think tank, ai nostri fini questo è più che sufficiente. Dietro questi numeri ci sono persone, famiglie, speranze, gioie e dolori. E soprattutto un'enorme ingiustizia e diseguaglianza sociale. Di chi è la colpa?
Il nuovo governo - se e quando ci sarà, oggi ancora non abbiamo il nome del futuro premier - dovrà confrontarsi su questi temi in casa e in Europa. Di Maio e Salvini hanno davanti a loro una sfida enorme. Messo a punto il loro programma, scopriranno che a Bruxelles le cose saranno molto difficili. Occorre una strategia. Lorenzo Castellani ha un paio di consigli che fanno tesoro delle nostre esperienze passate e recenti. Allacciate le cinture, andiamo in zona Dombrovskis.
09
Guida per il Governo Frankenstein che va in Europa
di Lorenzo Castellani
Può il Governo Frankenstein cambiare l’Europa? Se sì, come? Questa è forse la domanda delle domande intorno all’esecutivo che potrebbe essere varato nei prossimi giorni. Non è un caso, infatti, che sia partito un fuoco di fila contro l’accordo tra Lega e Cinque Stelle che si estende dai media mainstream italiani ai grandi quotidiani internazionali, dagli opinion-makers nazionali ai commissari europei. Siamo al paradosso già osservato con Trump e la Brexit: maggiore l’ostilità delle istituzioni nazionali e sovranazionali, maggiore è la propulsione populista. Dopo la serrata di un establishment sempre più debilitato esiste il rischio che il governo terza potenza economica europea possa cadere nella mani dei partiti sovranisti. Le intemerate che arrivano da Bruxelles, da commissari non eletti di paesi stranieri, non solo innervosiscono l’elettorato, mettendo a rischio la già debole legittimità delle istituzioni europee, ma compattano i partiti anti-establishment. Continua a leggere l'articolo su List.
***
C'è altro? Là fuori il tempo ruggisce come una pantera. Il petrolio è a 80 dollari al barile (abbiamo letto cronache che legavano l'aumento della benzina alla crisi di governo in Italia, stendiamo un pietoso velo) andiamo a vedere perché il prezzo sta volando.
10
Prezzo del petrolio a razzo
Perché il prezzo del petrolio è passato da 60 a 80 dollari al barile? Prima di tutto, l'ultimo fatto: la rottura dell'accordo sul nucleare iraniano da parte degli Stati Uniti, sono a rischio 400 mila barili al giorno di produzione di Teheran destinati all'export. E sono a rischio gli investimenti delle compagnie petrolifere europee. Quando si muovono gli Stati Uniti, nessuno può far finta che niente sia accaduto. L'effetto domino nel mercato del petrolio è immediato. La ragione è semplice e inesorabile: gli Stati Uniti potrebbero imporre delle sanzioni alle compagnie che fanno affari con l'Iran. Ecco perché Total ha annunciato il suo disimpegno in un progetto sul gas in Iran. Infine ci sono i giochi dell'Opec dove per molti analisti non c'è chiarezza sul livello del prezzo che si intende stabilizzare. Quota 90 è questione di un attimo. E per alcuni rivedremo presto il barile a quota cento dollari. Avviso ai naviganti: nessuno aveva previsto il barile a 80 dollari oggi, dunque non resta che aspettare con il taccuino squadernato. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.