18 Maggio
Il contratto non è un manifesto anti europeo
Governo. La parte sull'Unione solleva temi nell'agenda da tempo e chiede l'applicazione di obiettivi già fissati nel Trattato di Lisbona. Sul debito c'è un no all'austerità, spesa per crescere e Flat Tax. Costi elevati e da mettere nero su bianco. C'è da riflettere su infrastrutture e reti. Giusto chiudere alla retorica senza fatti sul Mezzogiorno.
Che succede? Sta per nascere un governo non previsto dall'establishment e questo crea smarrimento tra chi aveva fatto i conti senza l'oste: gli elettori. Il voto del 4 marzo è uno spartiacque. L'unione (im)possibile di due forze è a un passo dal materializzarsi di fronte a chi aveva fatto ben altri scenari, prima con una riedizione del Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi e dopo con un'altrettanto (im)possibile alleanza tra il Movimento 5Stelle e il Partito democratico.
01
Perché arriva Frankenstein
La prima opzione, studiata e preparata attraverso una legge elettorale monstre, il Rosatellum, scritta dalla premiata ditta del Pd con Forza Italia, è stata mandata a carte quarantotto dagli elettori, la seconda è finita nella sezione demolizioni per il semplice fatto che il Movimento 5Stelle e il Pd non possono stare insieme per ragioni biografiche, l'alleanza di governo era impedito da due fattori: 1. Il Pd è il partito sconfitto dal voto, visto che era quello che ha espresso tre governi (e abbiamo detto tutto) nel corso della legislatura, dunque non poteva ripresentarsi a Palazzo Chigi come se nulla fosse accaduto (e qui Matteo Renzi ha solide ragioni); 2. La base elettorale dei due partiti - nonostante alcuni flussi di voti siano passati dal Pd ai Cinque Stelle - resta diversa e inconciliabile su alcuni punti (almeno per ora, ma in futuro assisteremo a un ulteriore travaso dalla zona rossa a quella gialla); 3. Lo spartiacque del prossimo governo sarà l'Europa, il confronto duro con Bruxelles, la Francia e la Germania. E l'Europa per quel che resta del Pd è ancora un totem.
Sfiammate le due ipotesi di governo, i poteri che hanno governato l'Italia negli ultimi trent'anni si sono ritrovati con un mostro che non faceva parte del loro poco fantasioso manuale di zoologia fantastica: il Governo Frankenstein. Fa impressione vedere i contorcimenti...
Che succede? Sta per nascere un governo non previsto dall'establishment e questo crea smarrimento tra chi aveva fatto i conti senza l'oste: gli elettori. Il voto del 4 marzo è uno spartiacque. L'unione (im)possibile di due forze è a un passo dal materializzarsi di fronte a chi aveva fatto ben altri scenari, prima con una riedizione del Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi e dopo con un'altrettanto (im)possibile alleanza tra il Movimento 5Stelle e il Partito democratico.
01
Perché arriva Frankenstein
La prima opzione, studiata e preparata attraverso una legge elettorale monstre, il Rosatellum, scritta dalla premiata ditta del Pd con Forza Italia, è stata mandata a carte quarantotto dagli elettori, la seconda è finita nella sezione demolizioni per il semplice fatto che il Movimento 5Stelle e il Pd non possono stare insieme per ragioni biografiche, l'alleanza di governo era impedito da due fattori: 1. Il Pd è il partito sconfitto dal voto, visto che era quello che ha espresso tre governi (e abbiamo detto tutto) nel corso della legislatura, dunque non poteva ripresentarsi a Palazzo Chigi come se nulla fosse accaduto (e qui Matteo Renzi ha solide ragioni); 2. La base elettorale dei due partiti - nonostante alcuni flussi di voti siano passati dal Pd ai Cinque Stelle - resta diversa e inconciliabile su alcuni punti (almeno per ora, ma in futuro assisteremo a un ulteriore travaso dalla zona rossa a quella gialla); 3. Lo spartiacque del prossimo governo sarà l'Europa, il confronto duro con Bruxelles, la Francia e la Germania. E l'Europa per quel che resta del Pd è ancora un totem.
Sfiammate le due ipotesi di governo, i poteri che hanno governato l'Italia negli ultimi trent'anni si sono ritrovati con un mostro che non faceva parte del loro poco fantasioso manuale di zoologia fantastica: il Governo Frankenstein. Fa impressione vedere i contorcimenti di fronte a un fatto che ha una logica politica lineare.
List aveva visto il punto di caduta di questa storia nel luglio del 2017. Non avevamo la sfera di cristallo allora e non l'abbiamo neanche adesso, abbiamo fatto analisi politica priva di moral bias, pregiudizio, osservato lo scenario sociale dell'Italia, messo insieme i cocci del sistema politico, pesato le forze emergenti, fotografato la crisi del sistema istituzionale e tratto le conseguenze: il Governo Frankenstein. Quell'esecutivo deve nascere per un semplice ma fondamentale motivo: è figlio del voto, della volontà popolare, di quella cosa che si chiama democrazia. Non è il governo ideale del titolare - non essendo in vita Winston Churchill non ci sarà mai - ma "i due vincitori" (formula di Aldo Moro del 1976) hanno il diritto di fare il governo e di provare a guidare il Paese. Saranno giudicati per le cose che realizzeranno o no.
Questa linea liberale in Italia è sempre stata una cosa rara e non a caso la lotta politica nel nostro Paese è feroce. La Dc in alcuni passaggi storici co-governò con il Pci - e dobbiamo ancora citare Moro e la sua idea di "collaborazione con le sinistre" - ma sempre senza cedere lo scettro. La Seconda Repubblica provò a cimentarsi nel bipolarismo, ma l'alternanza dei governi di segno diverso era viziata in partenza dalla battaglia tra berlusconismo e anti-berlusconismo. Le fazioni non si sono fronteggiate per un'idea e una visione del governo, ma per qualcuno o contro qualcuno. Il risultato lo abbiamo davanti a noi: nessuna riforma istituzionale, un clima da guelfi e ghibellini, una nazione imballata che negli ultimi dieci anni ha prodotto più poveri, disoccupati e giovani in fuga all'estero. Ora guardatevi intorno e fate la domanda: di chi è la colpa?
02
Perché è una "rupture"
Cinque Stelle e Lega hanno chiuso il loro contratto di governo, gli avversari l'hanno bocciato e fin qui niente di strano, siamo nel campo della battaglia politica, camminiamo in piena zona Carl Schmitt (amico-nemico), il fatto rivelatore del profondo significato di rupture del sistema che sta per arrivare con l'alleanza giallo-verde è testimoniato dalla lettura che viene data dall'informazione. Siamo in un mondo a una dimensione.
Si sbaglia chi paragona il trattamento riservato oggi al nascente Governo Frankenstein a quello del comitato d'accoglienza che salutò l'arrivo di Berlusconi nel Palazzo nel lontano 1994. Il Cavaliere aveva dalla sua parte un impero mediatico con il quale poteva rispondere alle bordate degli avversari, Lega e Cinque Stelle non hanno niente di simile a loro disposizione. Gioca a loro favore lo sviluppo tecnologico e il sovvertimento che ne è derivato nei media: se vuoi raggiungere in maniera capillare gli elettori oggi devi sapere come si viaggia nell'autostrada del pervasive computing. Salvini e Di Maio sono figli di una generazione che considera come ambiente naturale la Rete, ma questo non li mette al riparo dal rischio di una caduta nel tiro a segno. Si tratta di un dato di sistema fondamentale per leggere le dinamiche future: il prossimo governo tra Salvini e Di Maio sarà bombardato ogni giorno e per resistere a questa campagna che è appena cominciata dovranno attrezzarsi di pazienza, buon senso, sangue freddo e soprattutto buon governo.
03
Cinque Stelle un'incognita, Lega collaudata
E su quest'ultimo punto - il buon governo - i Cinque Stelle sono l'incognita. Non hanno esperienza, coltivano l'utopia (necessaria in politica ma spesso devastante se non temperata), dimenticano che là fuori ci sono anche altre forze e interessi legittimi, devono fare un bagno di realismo. Materia prima che la Lega ha invece dimostrato di avere: governa praticamente tutto il Nord da decenni, la sua classe dirigente sa come muoversi nella stanza dei bottoni, ha espresso nel corso del tempo ministri di ottima levatura. La Lega dovrebbe accompagnare la maturazione dei grillini come forza di governo, ma nessuno ha la garanzia che questo avvenga. Non sappiamo come sarà il Governo Frankenstein, ma i nomi contano, ancora più del Presidente del Consiglio e, non vi sembri un dato iperbolico, peserà il nome del ministro dell'Economia perché con Bruxelles ci sarà da trattare e non rompere, per ottenere risultati bisogna parlare, saper stare al tavolo, tenere duro per difendere l'interesse nazionale, ammorbidire quando è necessario trovare alleati. Da soli non si va da nessuna parte. Quelli che oggi si stracciano le vesti, sono gli stessi che ieri dicevano che non sarebbero andati a "Bruxelles con il cappello in mano". Hanno perso la mano e anche il cappello.
04
Il contratto di governo
Il contratto di governo è un buon documento? Come tutti i programmi politici, è fatto per essere smentito il giorno dopo dalla realtà quotidiana. La Grosse Koalition di Angela Merkel ha variato nel corso degli anni obiettivi e strumenti, pensare di attuare una politica immutevole è semplicemente ridicolo. La versione definitiva del contratto è di 58 pagine, un documento snello se lo paragoniamo alle 175 pagine della GroKo tedesca del 2018. In Italia il programma di governo ha un precedente non proprio felice, quello dell'Unione di Prodi, un piano quinquennale (2006-2011) di 281 pagine che rimase lettera morta. Scrivere i programmi è relativamente semplice, realizzarli in Italia è impresa ciclopica. Inoltre, più alte sono le aspettative (e dunque le promesse nero su bianco) più grande sarà la delusione degli elettori che con il passare dei mesi non vedranno realizzato il piano. Ancora una volta, serve realismo.
Il contratto di Salvini e Di Maio è realista? E' un sabotaggio dell'Unione europea come viene raccontato? E' la calata dei barbari? Proviamo a farne una rapida sintesi. I punti sono trenta, fin troppi.
- Comitato di conciliazione. Potevano anche non metterlo nero su bianco: tutti i governi hanno una war room dove vengono prese le decisioni urgenti e risolte le controversie, è la pratica quotidiana del governo a imporne l'esistenza.
- Verifica politica. Controllo dell'operato del governo a metà legislatura. Ha più un significato politico che pratico, in realtà a Palazzo Chigi deve essere operativo un ufficio che monitora il programma e il suo stato di esecuzione settimana per settimana.
- Acqua pubblica. È un vecchio pallino dei Cinque Stelle, irrilevante ai fini dell'azione del governo, l'acqua non è né pubblica né privata, ma un bene ben distribuito e tutelato o meno. Non conta chi lo fa, ma come si fa.
- Agricoltura e pesca. Giusto il riferimento nel programma, ma sono sempre dichiarazioni di principio. Nei prossimi bilanci Ue non ci saranno i contributi del Regno Unito, sono previsti tagli alla Politica agricola comune, quello sarà un campo vero di battaglia.
- Ambiente e Green Economy. Anche qui belle e convidisibili dichiarazioni di principio, siamo tutti ecologisti, cribbio. L'Italia ha già un investimento in energie rinnovabili considerevole, quanto ai rifiuti, i grillini dovrebbero prima risolvere il problema della spazzatura a Roma.
- Banca per gli investimenti. Il titolare ha perso il conto di quante proposte in questo senso sono state fatte nel corso degli ultimi trent'anni. Serve? Non è un problema di denaro disponibile, per la crescita servono progetti e azione politica.
- Risparmio e bail-in. Non è mai stato applicato realmente in Italia. Quanto al risparmio, il tema vero è la selva di vigilanti da sfoltire. Non c'è solo Bankitalia, occhio alla Consob e alle autorità regolatorie. La legge sul bail-in è risultata alla fine un mostro inapplicabile, è già morta, occorre il funerale.
- Conflitto di interessi. Dichiarazione di principio, non c'è la ciccia. Da scrivere.
- Cultura. È un passaggio letterario del programma. Come sempre in questi casi.
- Debito pubblico. Niente austerità e si prova a far crescere il Prodotto interno lordo. Si va in deficit, non è uno scandalo, l'hanno fatto anche la Francia e la Germania, senza suscitare il coro dei parrucconi brussellesi. Bisogna vedere come si fa. Toccherà al prossimo ministro dell'Economia fare una proposta concreta.
- Difesa. Tutela dell'industria nazionale, assunzioni nelle forze dell'ordine. Bene. Dejà vu. Lo facciano.
- Politica estera. Fede Atlantica, dialogo con la Russia. Il ritiro delle sanzioni a Mosca è tema aperto in Europa, perfino in Germania. Bloomberg oggi riporta la notizia che Merkel ha una strategia di riavvicinamento rapido a Mosca, e il Wall Street Journal racconta che Trump ha chiesto alla Cancelliera di sospendere il progetto del gas con Mosca, Nord Stream 2. I tedeschi in pubblico sono contro il Cremlino, in privato pensano al loro futuro con Putin. Nel contratto, nero su bianco, dov'è il cambiamento radicale rispetto all'attuale linea di politica estera italiana?
- Fisco. Qui c'è la parte rilevante del programma. Introduzione della Flat Tax, aliquote fisse con un sistema di deduzioni: due aliquote fisse al 15% e al 20% per persone fisiche, partite IVA, imprese e famiglie; per le famiglie è prevista una deduzione fissa di 3.000,00 euro sulla base del reddito familiare. Funzionerà? Anche qui siamo ai principi, bisogna vedere come si realizza la riforma. Abolizione di spesometro e reddittometro, "carcere vero" per i grandi evasori. Scatta la ola in curva sud (e anche nord). Quanto al nuovo rapporto tra Fisco e contribuente, se ne parla da qualche decennio, hanno scritto uno statuto del contribuente, è rimasto lettera morta, vedere gli archivi di tutti i partiti.
- Giustizia. I buoni propositi sono quelli di ogni inizio di legislatura. Cose notevoli: riforma della prescrizione e della legittima difesa (tema caro alla Lega), inasprimento della pena per il reato di violenza sessuale, depenalizzazione di alcuni reati e innalzamento delle pene per furti in abitazione, rapina, scippo.
- Immigrazione. Rimpatri e stop al business. Siamo in zona Salvini. Superare il regolamento di Dublino. Nessuna sorpresa, tutti temi ampiamente previsti e annunciati in campagna elettorale.
- Lavoro. Retribuzione equa, riduzione del cuneo fiscale. Saggia reintroduzione dei voucher cancellati dal governo per non entrare in rotta di collisione con la Cgil, riforma del jobs act (come?), sostegno al reddito. I grillini questa parte devono ancora scriverla. Si giocano un pezzo della loro credibilità.
- Pensioni. Stop alla legge Fornero. Provvedimento annunciato, non sappiamo quanto possa costare in realtà, dipende - come per gli altri temi affrontati - da come si scrive la riforma. Ci sarà "la possibilità di uscire dal lavoro quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva". Tanti auguri.
- Natalità. Agevolazioni fiscali, asili nido. Tutto noto da qualche decennio. Ancora da fare.
- Reddito di cittadinanza. Capitolo specifico del programma, 780,00 Euro mensili "per persona singola, parametrato sulla base della scala OCSE per nuclei familiari più numerosi". Costo?
- Riforme istituzionali. Taglio dei parlamentari (400 deputati e 200 senatori), forme di vincolo di mandato (al Senato c'è già stata la riforma del regolamento per impedire la formazione di nuovi gruppi parlamentari), potenziamento dell'istituto del referendum. Francamente, serve altro.
- Sanità. Si capisce che sarà ancor di più carico dello Stato, cioè del contribuente.
- Scuola. Quella di Renzi non è buona, troppo potere ai presidi, si torna all'antico. Non c'è da obiettare molto, bisogna vedere chi sarà il ministro e cosa tirerà fuori dal cassetto.
- Sicurezza. Più soldi, più assunzioni. Vecchia storia.
- Sud. Si è aperta la polemica sull'assenza di un capitolo robusto per il Sud. Visti i risultati prodotti dai governi precedenti che hanno sempre speso fiumi di inchiostro, meglio così. La questione meridionale si risolve in una chiave nazionale. "Con riferimento alle Regioni del Sud, si è deciso, contrariamente al passato, di non individuare specifiche misure con il marchio “Mezzogiorno”. E' una linea di rottura con il passato. Vedremo se sarà quella giusta.
- Taglio dei costi della politica. Capitolo pentastellato, niente di nuovo.
- Trasporti. Cose concrete dove si misura il tasso di liberalismo e attenzione allo sviluppo, Alitalia e Tav Torino-Lione. Sulla compagnia di bandiera c'è l'idea di rilanciarla come vettore nazionale (serve un miracolo per evitare il crash landing), sull'alta velocità siamo al punto di "ridiscutere integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia". Warning. Qui emerge il tema della diffidenza con cui i grillini vedono gli investimenti in reti e infrastrutture. Capiranno presto che senza non si va da nessuna parte.
- Turismo. Cultura, design, gastronomia, design, pizza e mandolino. Capitolo copia e incolla per programmi di ogni colore politico.
- Unione europea. Capitolo denso, finalmente qualcosa di scritto con una certa profondità, pur nella necessaria sintesi: raggiungere gli obiettivi del Trattato di Lisbona, estendere alla BCE lo Statuto vigente delle principali banche centrali del mondo (vedere alla voce Federal Reserve, autonoma ma non irresponsabile di fronte al governo). Pochi si sono accorti che in questo capitolo c'è la proposta "di attuare l’impegno preso in sede di Trattato di istituire “una cittadinanza dell’Unione” che sia espressione della parità “dei diritti e degli interessi dei cittadini” europei", un'idea europeista. Rafforzamento del ruolo e dei poteri del Parlamento europeo (gli eletti oggi contano quasi zero), rivedere il quadro fiscale europeo - ma attenzione: insieme ai partner europei. Non è un programma eversivo, sono temi presenti da anni nell'agenda europea.
- Università. Più soldi, più collaborazione tra pubblico e privato, più attenzione al personale. Quando all'inizio di legislatura si parla di università c'è sempre un più davanti. Alla fine il risultato è sempre stato meno. Invertiranno la rotta.
Sintesi: il contratto di governo è un documento di principi, desideri, qualche velleità, utopie e cose che si possono realizzare davvero. Di sicuro non è un manifesto anti-europeo, tutt'altro, chiede l'applicazione di parti già fissate dal Trattato di Lisbona. La realtà è che il programma che conta sarà un altro, quello che realizzeranno nella pratica quotidiana e lo giudicheremo senza pregiudizi - ma severamente - giorno dopo giorno.
05
Quanto costa?
L'economista Carlo Cottarelli ha fatto i conti: siamo su una cifra compresa tra i 108,7 e 125,7 miliardi. Coperture indicate? 550 milioni di euro. Cottarelli ha analizzato i costi con il team dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'Università Cattolica. Moltiplicatrice e taccuino: la Flat Tax comporterebbe minori entrate per 50 miliardi di euro, reddito e pensioni di cittadinanza produrrebbero maggiori spese per 17 miliardi. Evitare le clausole di salvaguardia costa 12,5 miliardi, riforma delle pensioni 8,1 miliardi, 6 miliardi di investimenti, 5 miliardi per agevolare l'uscita dal mercato del lavoro delle categorie escluse, 2 miliardi per il rafforzamento dei centri per l'impiego, 1,8 miliardi per l'innalzamento dell'indennità civile, 200 milioni sia per l'assunzione straordinaria di polizia penitenziaria sia per l'assunzione di 10 mila forze dell'ordine. Il prossimo ministro dell'Economia avrà molto da fare per mettere ordine nel programma. Vivrà tempi interessanti. Forse troppo.
C'è altro? Un'occhiata rapida al consenso dei partiti dopo questo lunghissimo giro di giostra che sta per concludersi (forse) con la formazione del nuovo governo. Allacciate le cinture, c'è un partito che va a razzo.
06
Sondaggi. Vola la Lega di Salvini
Cosa è successo dopo il voto del 4 marzo a livello di consenso dei partiti? Ecco la supermedia di YouTrend per Agi:
L'unico partito a guadagnare nettamente consensi è la Lega. La linea politica di Salvini arriva nel sondaggio di Demopolis a catturare il favore di un italiano su quattro. In questo scenario, Salvini è l'unico a non temere le elezioni. E anche l'unico che di fatto ha lavorato per evitarle provando a dar vita a un governo politico al posto di un "governo neutro" che sarebbe nato per portare a morte certa la legislatura. Vedremo in queste ore se il suo tentativo andrà definitivamente in porto.
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mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.