30 Aprile

Il difficile andamento della discontinuità

Rivoluzione o continuità? Dal 4 marzo del 2018 a oggi il governo si è detto del cambiamento, ma in realtà finora sono emersi un fil rouge del continuismo e un fenomeno di mediocrità del dibattito, dei protagonisti, del funzionamento del sistema. L'analisi del professor Giuseppe De Rita, fondatore del Censis

Continuità o cambiamento? Molti in questi mesi si sono posti la domanda e hanno dato la risposta: è in corso una rivoluzione. Certamente il voto politico del 4 marzo 2018 è un segnale di discontinuità, ma dall'insediamento del governo (non a caso autodefinitosi "del cambiamento") a oggi i fatti sembrano essere opposti alle intenzioni, la continuità, il continuismo, prevale. Ci sono ragioni profonde, siamo di fronte alla "macchina" della realtà italiana, un panorama di straordinaria complessità. Il professor Giuseppe De Rita prosegue con un saggio intitolato "Il cimento del continuismo nelle turbolenze della discontinuità" la sua riflessione su questo tema che aveva avviato con un altro contributo, intitolato "Il consolato guelfo", anch'esso pubblicato in anteprima su List e discusso dal titolare con il professor De Rita su RadioList. Il saggio di De Rita è un'edizione fuori commercio stampata per gli amici della cultura del Censis. Ne pubblichiamo la parte centrale su List. Buona lettura. 

di Giuseppe De Rita

Da mesi, dopo il picco di discontinuità del marzo 2018, assistiamo a una tacita e sottile partita, in cui giuocano, da un lato, la grande voglia di tradurre in interventi precisi quella discontinuità volta a una piena rottura con il passato e a un radicale cambiamento; dall’altro lato, un affidamento silenzioso alla continuità dei processi e dei poteri portanti del nostro sviluppo.

È una partita già vista nella storia recente del Paese, dato che ogni tanto abbiamo avuto volitive finalità a cambiare tutto, che poi negli anni si sono ricollocate nella quotidianità dei processi decisionali e operativi. È avvenuto nella ondata “rivoluzionaria” e generazionale nel ’68, come nell’ondata di Tangentopoli e nell’avvento del “berlusconismo”. Avverrà anche questa volta? I protagonisti attuali della discontinuità, conquistato un potere ampio e a forte verticalizzazione, mettono sul tappeto opzioni molto spesso radicali e discontinue, ma proprio...


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