9 Maggio
Il discorso della Regina
L'intervento in tv per il giorno della Vittoria che ha fatto vibrare il cuore degli inglesi e non solo. Elisabetta II è una figura che fa parte del club esclusivo di coloro che hanno visto la Seconda guerra mondiale, mostra calma e esperienza in un mondo che non ne ha. La Regina che viene dalla Spitfire Generation nella battaglia del coronavirus. Testo e analisi del discorso più bello
Tanti lettori di List ci hanno chiesto di tornare sulle parole della Regina Elisabetta II. Come per altri leader pubblichiamo la traduzione integrale del suo discorso e proviamo a disegnare un paesaggio seguendo le sue parole. Prima di tutto, abbiamo un discorso breve, intenso, secco, un intervento televisivo registrato in cui emerge tutto lo storytelling di un grande marchio come la Bbc. Un testo di immagini e parole costruito per la televisione, né troppo lungo né troppo corto. La leadership si esercita anche sulla "lunghezza", sul "tempo" in cui chi ha la responsabilità dello Stato - in questo caso di un Regno - fa il suo racconto sulla contemporaneità. Prima di vedere e commentare, facciamo solo un breve passaggio sul contesto, il Regno Unito e l'Europa oggi. Andiamo in Inghilterra, seguite il titolare di List.
01
Il paziente inglese
Buckingam Palace, 24 luglio 2019. La Regina Elisabetta II riceve il nuovo primo ministro Boris Johnson (Foto Ansa).Guardate questa foto, è il 24 luglio dell'anno scorso, sembra la foto di un tempo remoto, un'altra era. E in effetti lo è, il coronavirus ha cambiato lo scenario. Johnson in quel momento è un trionfatore e fino alla crisi del coronavirus non ha sbagliato una mossa. Prima ha logorato Theresa May a Downing Street guidando la camaleontica armata dei Brexiteers, poi ne ha preso il posto (dimissioni della May il 7 giugno 2019, donna di grande tempra che ha resistito finché ha potuto alla guerra fratricida dei Tories), ha preso il partito facilmente ma ha avuto molte rogne con il gruppo a Westminster finché non ha espulso i ribelli Tory con coraggio, ha ingaggiato una durissima battaglia sulla Brexit, uno scontro interno (in Parlamento) e esterno (con la Commissione europea guidata da quella volpe di Jean-Claude Juncker che credeva che non ci sarebbe mai stata), ha...
Tanti lettori di List ci hanno chiesto di tornare sulle parole della Regina Elisabetta II. Come per altri leader pubblichiamo la traduzione integrale del suo discorso e proviamo a disegnare un paesaggio seguendo le sue parole. Prima di tutto, abbiamo un discorso breve, intenso, secco, un intervento televisivo registrato in cui emerge tutto lo storytelling di un grande marchio come la Bbc. Un testo di immagini e parole costruito per la televisione, né troppo lungo né troppo corto. La leadership si esercita anche sulla "lunghezza", sul "tempo" in cui chi ha la responsabilità dello Stato - in questo caso di un Regno - fa il suo racconto sulla contemporaneità. Prima di vedere e commentare, facciamo solo un breve passaggio sul contesto, il Regno Unito e l'Europa oggi. Andiamo in Inghilterra, seguite il titolare di List.
01
Il paziente inglese
Buckingam Palace, 24 luglio 2019. La Regina Elisabetta II riceve il nuovo primo ministro Boris Johnson (Foto Ansa).Guardate questa foto, è il 24 luglio dell'anno scorso, sembra la foto di un tempo remoto, un'altra era. E in effetti lo è, il coronavirus ha cambiato lo scenario. Johnson in quel momento è un trionfatore e fino alla crisi del coronavirus non ha sbagliato una mossa. Prima ha logorato Theresa May a Downing Street guidando la camaleontica armata dei Brexiteers, poi ne ha preso il posto (dimissioni della May il 7 giugno 2019, donna di grande tempra che ha resistito finché ha potuto alla guerra fratricida dei Tories), ha preso il partito facilmente ma ha avuto molte rogne con il gruppo a Westminster finché non ha espulso i ribelli Tory con coraggio, ha ingaggiato una durissima battaglia sulla Brexit, uno scontro interno (in Parlamento) e esterno (con la Commissione europea guidata da quella volpe di Jean-Claude Juncker che credeva che non ci sarebbe mai stata), ha tirato la corda a Westminster fino a spezzarla (era quello che voleva), ha discusso con tenacia con l'allora leader del Labour Jeremy Corbyn, ottenuto le elezioni anticipate con una mossa al fulmicotone, le ha vinte con un risultato straordinario e niente sembrava poterlo fermare in un'ascesa da leader di grande statura. Poi, improvvisamente, è arrivato il coronavirus. E il tocco magico di Boris Johnson è sparito. Prima si è incasinato con gli scienziati-consulenti (un altro prigioniero dei virologi) e ha farfugliato varie cose sull'immunità di gregge ma senza avere un piano per mantenere fermo questo proposito (un'idea che in Svezia hanno perseguito e alla fine faremo i conti sul chi aveva ragione), così quando i media hanno iniziato la loro titolazione quotidiana sui decessi e il contagio, BoJo ha strambato sul Tamigi e deciso un lockdown (calma, all'inglese, cosa ben più rilassata di quanto abbiamo vissuto in Italia) mentre il coronavirus gli entrava in corpo e lo spediva in ospedale in terapia intensiva. Gong. Il paese improvvisamente si è ritrovato un leader malato, debole, con la moglie in attesa di un bimbo, anch'essa con i sintomi del coronavirus. Tutto è andato per il meglio, ma il Regno Unito in un lampo ha scoperto in quei giorni di poter contare su una sola figura che univa tutto il paese: la Regina.
02
Mai arrendersi, mai disperare
Ecco il discorso integrale della Regina Elisabetta II in occasione del giorno della Vittoria.
di Elisabetta II
Oggi vi parlo alla stessa ora in cui lo fece mio padre, esattamente 75 anni fa. Il suo messaggio allora era un saluto agli uomini e alle donne che, in patria e all'estero, avevano sacrificato tanto nel perseguire quella che giustamente definì una "grande liberazione".
La guerra fu una guerra totale, colpì tutti e nessuno fu immune dal suo impatto. Né gli uomini e le donne chiamati a servire; né le famiglie separate l'una dall'altra; né le persone che chiesero di avere una funzione o un'attività per sostenere lo sforzo bellico: tutti hanno avuto un ruolo da svolgere.
All'inizio, la prospettiva era sembrata desolante, la fine lontana, il risultato incerto. Ma abbiamo continuato a credere che la causa fosse giusta - e questa convinzione, come ha notato mio padre nel suo discorso, ci ha fatto andare avanti. Non mollare mai, mai disperare: quello era il messaggio del Giorno della Vittoria.
Ricordo nitidamente le scene esultanti alle quali mia sorella e io abbiamo assistito con i nostri genitori e Winston Churchill dal balcone di Buckingham Palace. Il senso di gioia nelle folle che si radunavano fuori e in tutto il paese era profondo, anche se mentre celebravamo la vittoria in Europa, sapevamo che ci sarebbero stati ulteriori sacrifici. Fu solo ad agosto che i combattimenti in Estremo Oriente cessarono e la guerra finì finalmente. Molte persone hanno lasciato la vita in quel terribile conflitto. Hanno combattuto per poter vivere in pace, in patria e all'estero. Sono morti per poter vivere come persone libere in un mondo di nazioni libere. Hanno rischiato tutto per far sì che le nostre famiglie e le nostre case potessero essere al sicuro. Dovremmo ricordarli e li ricorderemo.
Mentre rifletto ora sulle parole di mio padre e sulle gioiose celebrazioni che alcuni di noi hanno vissuto in prima persona, sono grata per la forza e il coraggio mostrati dal Regno Unito, dal Commonwealth e da tutti i nostri alleati. La generazione di guerra sapeva che il modo migliore per onorare coloro che non erano tornati, era assicurarsi che non accadesse di nuovo. Il più grande tributo al loro sacrificio è che i paesi che una volta erano nemici giurati ora sono amici, lavorando fianco a fianco per la pace, la salute e la prosperità di tutti noi.
Oggi può sembrare difficile non poter celebrare questo anniversario speciale come vorremmo. Invece lo ricordiamo dalle nostre case e affacciandosi alle nostre porte. Ma le nostre strade non sono vuote; sono piene dell'amore e della cura che abbiamo l'uno per l'altro. E quando guardo il nostro paese oggi e vedo cosa siamo disposti a fare per proteggerci e sostenerci a vicenda, dico con orgoglio che siamo ancora una nazione che quei coraggiosi soldati, marinai e aviatori riconoscerebbero e ammirerebbero. Mando i miei più calorosi auguri a tutti voi.
03
"Mio padre"
La storia sta voltando pagina. L'opera è in fieri, siamo a Londra, castello di Windsor.
Re Giorgio VI, fu sovrano dall'11 dicembre 1936 al 6 Febbraio 1952."Mio padre". Sta parlando la Regina. Scorre la sabbia nella clessidra. "Mio padre", scandisce al trotto, cavalcando le sue 94 primavere, la Regina Elisabetta II. "Mio padre", e tu realizzi con un brivido di stupore che sei di fronte a un passaggio della storia che questa straordinaria donna ha sigillato in due parole dense di gravità e significato, per lei e per tutti noi: "Mio padre".
La foto di "mio padre" è là, alla sua destra, avvolta in un bianco nero che emana il clangore di ferro e fuoco del romanzo del Novecento, Giorgio VI è in divisa, era il Re di un impero che si avviava al declino, stava galoppando sulla prateria della storia il Secolo Americano. Settantacinque anni prima, nello stesso giorno, l'8 maggio, "mio padre", pronunciò il discorso della Vittoria, l'annuncio della fine della Seconda guerra mondiale in Europa. Padri. Madri. Figli.
È un lampo in una notte di cronaca, una leadership gentile e ferma, potente e dolce. Mentre in Italia abbiamo un premier che evoca la parola "amore" per le banche, nell'isola d'Inghilterra (e qui sappiamo cosa significa essere isolani) la Regina con un colpo da Wimbledon sfodera un match point della storia inglese: "Le nostre strade non sono vuote; sono piene dell'amore e della cura che abbiamo l'uno per l'altro. E quando guardo il nostro paese oggi e vedo cosa siamo disposti a fare per proteggerci e sostenerci a vicenda, dico con orgoglio che siamo ancora una nazione che quei coraggiosi soldati, marinai e aviatori riconoscerebbero e ammirerebbero". L'amore, la cura, il prossimo, la protezione, il sostegno e l'orgoglio, le figure dei caduti, dei sommersi e dei salvati, il ritorna a casa in un Regno chiamato libertà. Sì, siamo sull'erba di Wimbledon, il game è un silenzio sospeso, una fuoriclasse scende a rete e chiude il punto. Ovazione. Elisabetta.
04
Un discorso di crisi
Si tratta di un discorso "di crisi", dunque carico di significato perché il contesto lo rende unico, un appuntamento importante che non può essere sprecato perché non si ripeterà più. La Regina Elisabetta II fa un uso profondo della Storia, la fa emergere con la forma retorica del "ricordo" del padre, Re Giorgio VI. Qui c'è un altro elemento del calendario, il tempo che gioca con le coincidenze e le emergenze della nostra esistenza: due sovrani, un padre e una figlia, 75 anni di distanza, due shock globali, la Seconda guerra mondiale e la crisi del coronavirus. Cannoni e lockdown, lutto e distruzione dell'economia. Questo parallelo tra epoche è l'occasione per tessere un discorso di speranza, di rinascita, di liberazione e di ricostruzione.
Elisabetta II ci offre una lezione di tempra e leadership che nessuno ha toccato in questo periodo, né Angela Merkel (che pure ha offerto una prova superlativa) né Macron (che si è destreggiato bene e dimostra di avere qualità), gli altri sono in un girone inferiore o hanno stili di comunicazione che non sono quelli di un discorso canonico. Nel caso della Regina siamo di fronte inoltre a una qualità che hanno in pochi, l'esperienza. Le 94 primavere della Regina fanno la differenza con tutti gli altri leader. Si percepisce nell'incedere delle parole di Elisabetta II la serenità acquisita nel tempo, l'uso quotidiano degli affari della politica, proprio di chi ha regnato in tempi difficili, l'equilibrio raggiunto da chi ha visto i bombardamenti su Londra, da chi ha conosciuto i grandi statisti del Novecento e poi visto svoltare l'umanità in un altro millennio. Per affrontare una crisi, ci vuole esperienza. Questo pensano i cittadini inglesi, e non solo loro, il Times perfidamente ha fatto notare che "perfino i francesi si sintonizzano per ascoltare i suoi discorsi". Perfino i francesi. E si sa che Winston Churchill quando preparava il suo Gin Martini girava rigorosamente le spalle alla Manica e del vermouth sul cocktail "versava" l'aroma del tappo.
05
La dimensione della Storia
Victory Day, 1945. Winston Churchill e la famiglia reale sul balcone di Buckingham Palace. Da sinistra, l'allora Principessa Elisabetta, la Regina Elisabetta, il primo ministro Winston Churchill. Re Giorgio VI e al suo fianco la Principessa Margaret.Il ricordo della Regina è una lezione di stile, di comunicazione, di umanità. Quel "mio padre" gettato subito nell'arena del discorso fa risuonare la campana dell'attenzione (fin dal principio nel video risuona il rintocco di una campana), mette come suol dirsi "la chiesa al centro del paese" e da lì tutto si dipana, la folla assiepata che attende il discorso di Giorgio VI, un flusso di immagini in bianco e nero sapientemente dosato dalla Bbc, il Re davanti al microfono, la sua voce un tempo incerta e ora allenata dalla fatica della guerra a parlare alla radio (è il racconto dello splendido film "Il discorso del Re"), lo stacco dell'immagine che dal passato torna al presente con un primissimo piano della foto di Giorgio VI sulla scrivania della Regina, alle sue spalle c'è la foto sfocata ma riconoscibile dell'episodio che lei ricorda: Winston Churchill con Re Giorgio VI sul balcone di Buckingam Palace.
The Roaring Lion. Il ritratto fotografico di Winston Churchill scattato il 30 dicembre del 1941 da Yousuf Karsh.La figura di Winston Churchill, l'uomo che non si piegò mai a Hitler, è fondamentale nel discorso, perché qui Elisabetta compone il mosaico della grande democrazia inglese: la Corona, il Parlamento di Westminster e il governo di Downing Street. La Regina è un punto di riferimento e non solo nell'immaginario del popolo inglese, Elisabetta è il discreto e fermo garante del sistema politico perché ha sempre fatto valere tre diritti nei confronti di chi ha il potere di guidare il governo del Regno Unito: il diritto ad essere consultato, il diritto di consigliare e il diritto di mettere in guardia. L'evocazione di Churchill inoltre ricorda a tutti che lei viene da un'altra storia, quella dei giganti descritti da Ken Follett in Winter Of The World, il secondo volume della splendida Century Trilogy.
La Regina rievoca lo sforzo corale del popolo inglese ("tutti hanno avuto un ruolo da svolgere"), un fatto ben diverso dalla strategia della resa adottata - nel nostro paese in particolare - durante la crisi del coronavirus, quel "restate a casa" che è diventato un'intimazione e non un invito alla fattiva collaborazione del popolo, un indice di scarsa fiducia (ricambiata) della classe dirigente nei confronti dei cittadini.
Tutti i dolori della guerra sono elencati, l'incertezza esposta, ma il tono è quello della combattente, della donna risoluta, il "Never Give Up, Never Despair" che è un incitamento alla lotta, a tirare fuori l'orgoglio ed essere degni di fronte a se stessi. Non c'è nessun inno agli indivanados, nessuna nefasta ideologia della resa. Non arrendersi mai, non disperare mai. La forza della Regina.
Il discorso della Regina è un'epifania, l'apparizione un altro mondo rispetto a tutto quello che abbiamo sentito fino a ieri, la leadership di una forza tranquilla. La regia della Bbc, la calma della sovrana, sono un altro livello del discorso politico. Sono inglesi, affrontano la vita con coraggio.
***
L'altro passaggio di enorme valore nel discorso della Regina, è quello dedicato ai caduti, una frase che ci ha ispirato l'immagine dello Spitfire.
06
Spitfire Generation
La Regina ricorda "gli avieri", riemergono i film, i libri, le storie dei coraggiosi piloti inglesi, i protagonisti della "Battaglia d'Inghilterra". La Royal Air Force che cercava di fermare i bombardamenti della Luftwaffe che nei piani di Hitler dovevano piegare la volontà del popolo inglese e condurre Churchill a trattare la resa. Da luglio a ottobre del 1940 la Germania cercò di sfiancare l'Inghilterra con i bombardamenti strategici, fu una campagna che costò 40 mila morti. Il disegno nazista non riuscì per l'eroismo dei piloti inglesi alla cloche del Supermarine Spitfire, un intercettore disegnato da R. J. Mitchell, il capo dei progettisti della Supermarine Aviation Works. La Raf poteva contare anche sull'Hurricane, ma lo Spitfire si rivelò più efficace anche grazie all'alta velocità che poteva raggiungere grazie al disegno ideato da Mitchell, con le ali ellittiche.
La Battaglia d'Inghilterra fu uno dei più complessi teatri di guerra. Questo è il campo da gioco in un libretto di James Holland illustrato da Keith Burns:
Il libro di Holland è perfetto per chi vuole una storia breve, esauriente e illustrata con grande raffinatezza:
Questo è il mondo della giovinezza della Regina Elisabetta II, questa è la sua straordinaria consapevolezza che nessuno tra i capi di Stato può avere perché nessuno tra quelli che oggi governano il mondo ha questo vissuto, questo paesaggio interiore, questa gigantesca formazione, questa anima forgiata nell'acciaio, quella cosa che si chiama vita. Non è un caso che sia una donna oggi a essere il simbolo di un'era che trappassa in un'altra e poi si dissolve di fronte a un nemico invisibile, siamo in una diluzione totale del nostro tempo in "altro".
È finito il Ventesimo secolo, ne è iniziato un altro qualche settimana fa e non sappiamo dove ci condurrà, vediamo delle ombre, molte parole inutili, una grande confusione sotto il cielo ("dunque la situazione è eccellente" avrebbe detto il Comandante Mao), tra le certezze abbiamo una Regina che ha visto la guerra, ha vestito la divisa, parlava con Winston Churchill e andava a cavallo con Reagan. Quando Boris Johnson è finito in ospedale, non è stato Dominic Raab a governare e rassicurare il popolo britannico, la Regina ha preso in mano il timone della nazione. Ha parlato due volte, ha dato una mano anche a noi a Roma a sentirci meno soli, ci ha donato una speranza, ci ha dato energia, ci ha fatto vibrare il cuore, ci ha emozionato. Come ha scritto il Times, in un pezzo felicemente titolato "Living History", la Regina "fa parte di un club esclusivo, quello dei veterani della guerra", sono rimasti in pochi, sono quelli della Spitfire Generation. Dobbiamo dire grazie alla Regina Elisabetta II, la sera scorsa ci ha regalato un pezzo di una immensa storia. God Save The Queen.
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5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.