23 Febbraio
Il doppio fronte della guerra
Crisi Ucraina. Stati Uniti e Europa hanno fatto scattare le sanzioni contro la Russia. Si attende la risposta di Mosca. Al via il conflitto commerciale. Il petrolio verso i 100 dollari al barile. Effetto su grano, mais, soia e carrello della spesa. Biden invia soldati nel Baltico, la Nato è esposta sul fronte orientale. La strategia "a tappe" del Cremlino. Nuovi movimenti di truppe e materiali a Nord e a Sud del confine ucraino
A che punto è la guerra? Il Brent viaggia verso i 100 dollari al barile, segno che sta viaggiando velocemente, si è aperto il conflitto economico, più che sufficiente per creare danni alla crescita globale, accelerare l'inflazione e creare le condizioni per una recessione. La guerra è anticipata in bolletta e al supermercato.
Dopo settimane di allarmi della Casa Bianca sull’invasione “imminente” dell’Ucraina, Vladimir Putin ha fatto la sua mossa: ha riconosciuto le repubbliche separatiste del Donbass, facendole entrare nell’orbita della Russia. Siamo di fronte a un cambio di passo e di scenario della storia. Il colpo del Donbass è un’altra Crimea, ribaltata: nel 2014 prima arrivarono le forze speciali, poi fu indetto un referendum; nel 2022 le regioni di Donetsk e Lugansk prima vengono annesse con un atto formale del Cremlino e domani seguiranno le truppe, a “seconda della situazione” (Putin dixit). Invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, quella della Russia è sempre un’annessione (la questione dell'indipendenza è una finzione, Mosca è il dominus).

Lo scenario è di crescente instabilità, la Russia sente minacciato il suo spazio vitale e sta letteralmente ribaltando il copione che era andato in scena dal crollo dell'Urss (1991) fino all'altro ieri. Se Putin ordina l'avanzata, avremo una guerra nel cuore dell'Europa e un rovesciamento delle posizioni. Le sanzioni decise ieri dagli Stati Uniti e dall'Unione europea non fermeranno Mosca (un esperto del settore finanziario sollecitato da noi sulla questione le ha definite "ininfluenti o quasi", il Times in un'analisi sui provvedimenti inglesi sulle banche le ha giudicate "inefficaci" - e la Russia continua per ora a far parte del sistema di pagamenti Swift), in ogni caso innescano una guerra economica e rischiano di incoraggiare il Cremlino a penetrare in territorio ucraino per "testare" la resistenza di Washington e Bruxelles di fronte...
A che punto è la guerra? Il Brent viaggia verso i 100 dollari al barile, segno che sta viaggiando velocemente, si è aperto il conflitto economico, più che sufficiente per creare danni alla crescita globale, accelerare l'inflazione e creare le condizioni per una recessione. La guerra è anticipata in bolletta e al supermercato.
Dopo settimane di allarmi della Casa Bianca sull’invasione “imminente” dell’Ucraina, Vladimir Putin ha fatto la sua mossa: ha riconosciuto le repubbliche separatiste del Donbass, facendole entrare nell’orbita della Russia. Siamo di fronte a un cambio di passo e di scenario della storia. Il colpo del Donbass è un’altra Crimea, ribaltata: nel 2014 prima arrivarono le forze speciali, poi fu indetto un referendum; nel 2022 le regioni di Donetsk e Lugansk prima vengono annesse con un atto formale del Cremlino e domani seguiranno le truppe, a “seconda della situazione” (Putin dixit). Invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, quella della Russia è sempre un’annessione (la questione dell'indipendenza è una finzione, Mosca è il dominus).

Lo scenario è di crescente instabilità, la Russia sente minacciato il suo spazio vitale e sta letteralmente ribaltando il copione che era andato in scena dal crollo dell'Urss (1991) fino all'altro ieri. Se Putin ordina l'avanzata, avremo una guerra nel cuore dell'Europa e un rovesciamento delle posizioni. Le sanzioni decise ieri dagli Stati Uniti e dall'Unione europea non fermeranno Mosca (un esperto del settore finanziario sollecitato da noi sulla questione le ha definite "ininfluenti o quasi", il Times in un'analisi sui provvedimenti inglesi sulle banche le ha giudicate "inefficaci" - e la Russia continua per ora a far parte del sistema di pagamenti Swift), in ogni caso innescano una guerra economica e rischiano di incoraggiare il Cremlino a penetrare in territorio ucraino per "testare" la resistenza di Washington e Bruxelles di fronte alla guerra. Settanta anni di pace potrebbero svanire. Un tempo lungo in cui sono successe molte cose e troppe (la prima è l'allargamento della Nato a Est) sono state fatte scivolare via senza analizzare le conseguenze (im)previste. Vediamo i pezzi sulla scacchiera, seguite il titolare di List.
01
La strategia "a tappe" del Cremlino
La sortita dell’uomo del Cremlino ha spiazzato la Casa Bianca che nella guerra preventiva della comunicazione aveva puntato sull’anticipazione dello scenario peggiore (l’invasione), ma senza considerare l’intera combinazione di mosse a disposizione di Mosca che per ora si è limitata allo spostamento al confine dei mezzi militari in quelli che si chiamano “punti di raccolta tattici”. Il Cremlino ha una strategia “a tappe“, siamo di fronte a un caso da manuale: Putin usa l’esercito come uno strumento della politica, ha una dottrina raffinata, fatta di paziente attesa e rapidità d’esecuzione. Sono queste qualità - arricchite dall’arte del silenzio che Putin ha appreso nelle file del Kgb - che rendono la sua leadership sfuggente agli occhi dell’Occidente (“non so cosa abbia in mente Putin”, Boris Johnson).

Putin ha proseguito la sua campagna interna (non sta parlando agli americani, ma al suo mondo, alla Russia), ricordando i pilastri della sua dottrina politica, la difesa di quello che ritiene lo "spazio vitale" della Federazione russa: dunque la presenza della Nato in Ucraina sarebbe "una minaccia strategica inaccettabile", un paese che avrebbe con l'ingresso nell'Alleanza competenze nucleari e sarebbe "armato fino ai denti".
Biden ha risposto picche alle richieste di Mosca sullo stop all’allargamento della Nato a Est (quello che il diplomatico americano George F. Kennan, il padre della politica del “containment”, definì profeticamente nel 1997 in un articolo sul New York Times “l’errore più fatale”) e “evocato” l’invasione nel tentativo di dissuadere Putin. Non ci è riuscito. Il presidente americano ha detto che il negoziato è ancora possibile (salvo dire che ora non è il momento di incontrarsi), ma il tavolo non si è mai aperto, la certificazione del fallimento dei vertici bilaterali, serve il format di una conferenza tra sherpa e poi la finalizzazione di un accordo tra i leader, la vecchia e collaudata diplomazia.
02
L'allargamento Nato, la profezia di Kennan
L'allargamento della Nato a Est è il problema che tiene tutto a mezz'aria, questo processo per la Russia deve essere interrotto e addirittura le postazioni militari vanno riportate al 1997, proprio i giorni in cui Kennan scriveva. Questo eccezionale architetto della pace fu capace di vedere, di proiettare nel futuro i fatti che allora si stavano dispiegando: "Si può prevedere che una simile decisione (l'allargamento Nato a Est, ndr) potrebbe infiammare le tendenze nazionaliste, anti-occidentali e militariste nell'opinione pubblica russa, avere un effetto avverso sullo sviluppo della democrazia russa, ripristinare l'atmosfera della Guerra Fredda nelle relazioni Est-Ovest e spingere la politica estera russa in direzioni a noi decisamente gradite".

Kennan aveva intuito che la debolezza della Russia negli anni Novanta non sarebbe durata per sempre, sapeva che il quadro sarebbe mutato, che l'Orso russo prima o poi si sarebbe risvegliato: "Ovviamente è un peccato che la Russia debba affrontare una simile sfida in un momento in cui il suo potere esecutivo è in uno stato di elevata incertezza, quasi di paralisi", osservò Kennan, "è doppiamente un peccato considerando la totale mancanza di qualsiasi necessità per questa mossa". Domanda chiave: "Perché, con tutte le prospettive di speranza generate dalla fine della Guerra Fredda le relazioni Est-Ovest dovrebbero concentrarsi sulla questione di chi sarebbe alleato con chi e, di conseguenza, contro chi in un futuro fantasioso, totalmente imprevedibile e molto improbabile conflitto militare?". "Sono consapevole, ovviamente, che la Nato sta conducendo colloqui con le autorità russe nella speranza di rendere tollerabile e appetibile l'idea di espansione alla Russia. Si può, nelle circostanze esistenti, solo augurare il successo di questi sforzi. Ma chiunque presti una seria attenzione alla stampa russa non può non notare che né l'opinione pubblica né il governo aspettano che avvenga l'espansione proposta prima di reagire", spiegò Kennan, "i russi sono poco colpiti dalle assicurazioni americane che non riflette intenzioni ostili. Vedrebbero il loro prestigio (sempre al primo posto nella mente russa) e i loro interessi di sicurezza come influenzati negativamente. I russi, concluse il diplomatico, "ovviamente non avrebbero altra scelta che accettare l'espansione come un fatto compiuto militare. Ma continuerebbero a considerarlo un rifiuto dell'Occidente e probabilmente cercherebbero altrove le garanzie di un futuro sicuro e pieno di speranza per loro stessi".
***
Tutto questo sta succedendo oggi: la Russia non accetta l'allargamento e le garanzie le sta cercando in un abbraccio (forse un giorno letale) con la Cina.
03
Sanzioni per isolare Putin? Manca la sorpresa
Biden e gli alleati europei hanno risposto con le sanzioni, decisione che la Russia si attendeva. Non c’è sorpresa e in guerra la sorpresa è tutto. Il generale Carl Von Clausewitz lo sintetizzò perfettamente così: "Il vantaggio quasi unico dell'offensiva consiste nella sorpresa". L'altro grande maestro della guerra, Sun Tzu, ricorda che "l'abilità nel comandare le truppe si basa sull'uso creativo e agile delle rispettive abilità e abilità, nonché sulla distinzione tra ciò che deve essere fatto in segreto e ciò che deve essere fatto apertamente. Si tratta di creare slancio e cogliere di sorpresa il nemico".

A cosa servono le sanzioni? L’obiettivo della Casa Bianca è quello di isolare Mosca sul piano finanziario (sanzioni su banche e stop all’accesso al debito occidentale) e tecnologico, aumentare la pressione su Putin, intaccarne la guida carismatica, cercare di indebolirlo sul piano interno e soprattutto dividerlo dal suo più forte alleato, la Cina di Xi Jinping, il vero incubo degli americani. Il gasdotto Nord Stream 2 bloccato in attesa di certificazione? Diventerà un problema della Germania a tutto gas.
04
Pechino e la tentazione di prendere Taiwan
La posizione cinese ufficialmente è quella della neutralità, ma se andiamo a leggere il Global Times (giornale ufficiale del regime insieme al Quotidiano del Popolo) scopriamo cosa pensano davvero a Pechino, editoriale: avvelenare le relazioni tra Cina-Russia "non è un buon modo per risolvere la crisi". La tattica cinese non è una presa di distanza dalla Russia, almeno per ora: "L'Occidente ha deciso di trattare alcune delle preoccupazioni di Mosca con indifferenza, negligenza e persino arroganza", dunque Pechino respinge la "mentalità da Guerra fredda e i giochi a somma zero". C'è da fidarsi? No, a Mosca la sanno, la Cina è fedele solo a se stessa, ma le reciproche convenienze sono forti. Quali?
Mappa della Cia, anni Cinquanta, sempre validissima:

Pechino guarda a quello che succede nel cuore dell'Europa con un solo pensiero: Taiwan. Se la Russia affonda gli artigli e la risposta della Nato è flebile, se gli Stati Uniti sono impegnati a sorvegliare due fronti (Europa e Asia, "il miglior modo di perdere una guerra" secondo Clausewitz), allora un'invasione dell'isola di Formosa si avvicina, chi rischierebbe una guerra con il Dragone? Nessuno, dicono i mandarini mentre osservano l'Occidente in crisi di identità. La storia sta accelerando.
05
Gas e petrolio, grano e mais. La guerra commerciale
Come risponderanno i russi? Siamo in piena guerra economica e le armi a disposizione di Mosca sono grandi, a cominciare dal rubinetto del gas (il 42% delle forniture in Europa), mentre il petrolio viaggia verso i 100 dollari al barile (il picco dal 2014) e il Qatar (uno dei grandi produttori di gas liquido) ieri ha dichiarato “impossibile” l’idea di rimpiazzare in tempi rapidi le forniture della Russia. Andamento del Brent, ultimi 12 mesi:

La tensione sul settore energetico la vedremo ancora in bolletta.
Ma c'è altro, guardate qui, le ultime 48 ore di contratto future del grano:

Gli aumenti del carrello della spesa, gli analisti prevedono aumenti su grano, mais, soia, olio di girasole, la base della produzione alimentare.
06
Boots on the ground. Il fronte orientale (e non solo)
Siamo agli albori di una guerra totale? Non ancora, sul campo ci sono due potenze nucleari, con gli eserciti in stato di allerta e i silos pieni di missili pronti a colpire, ma il conflitto è in una fase di “studio dell’avversario”. Una tigre e una pantera che a distanza si osservano, ruggiscono e mostrano le fauci.

Sul terreno, è possibile a breve un’altra tappa della strategia di Putin: la penetrazione della fanteria russa nel Donbass, da questa posizione la Russia può lanciare un’offensiva fino alle rive del fiume Dnieper. Furono le sponde di questo immenso corso d’acqua (2200 chilometri) il teatro di una delle grandi campagne del fronte Est della Seconda guerra mondiale, fu l’inizio della fine di Hitler, da qui l’Armata Rossa arrivò fino a Berlino.

Le immagini satellitari di Maxar oggi hanno rilevato il rafforzamento delle postazioni militari russe in Bielorussia (100 veicoli e dozzine di tende per le truppe), mentre sul fronte Ovest al confine dell'Ucraina sarebbe stato installato un nuovo ospedale da campo.

Possibile? Da questo momento tutto lo è, la decisione di Biden di inviare altre truppe nel Baltico è la spia rossa del problema che si sta profilando all’orizzonte: la Nato è esposta alla forza d’urto dell’esercito convenzionale più grande del mondo. Benvenuti nella nuova Guerra Fredda.
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assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.