18 Marzo
Il Dragone, l'Aquila e l'Orso russo
La guerra in Ucraina non si ferma. Oggi il colloquio tra Biden e Xi Jinping. L'allarme della Casa Bianca per l'aiuto militare della Cina alla Russia, il Pentagono parla di un possibile uso dell'arma nucleare da parte di Putin. La campagna di Mosca, stop and go e bombardieri ancora negli hangar. Vero, falso, il dossier dei biolab ucraini. Fatti imprevedibili che erano prevedibili
Sun Tzu disse:
La guerra è il compito più importante che uno stato possa intraprendere, la base sulla quale si decide la vita o la morte del paese, il Tao che può determinare la sua sopravvivenza o la sua estinzione. Per questa ragione si tratta di un’attività che dev’essere ponderata e analizzata.
Sun Tzu, L’arte della guerra.
A che punto è la guerra? Facciamo un rapido punto nave, mare forza sette, seguite il titolare di List.
01
Oggi il colloquio tra Biden e Xi
Gli Stati Uniti tessono la loro tela, non si bene quale sarà il disegno finale. Aprire un tavolo tra Washington e Mosca appare impossibile, i toni sono durissimi da entrambe le parti. Il vero scontro è quello tra l’America e la Russia, con la Cina sullo sfondo che attende come una tigre di saltare sopra entrambi i contendenti. Per oggi è Pechino è alleata di Mosca, ma per il domani Putin dovrà attrezzarsi, i cinesi si sono specializzati in takeover di nazioni in difficoltà e la Russia lo è sul piano economico-finanziario. Per queste ragioni lo Zar deve a sua volta intrecciare i legami con Xi Jinping, rafforza la “politica del tubo” (leggere alla voce gasdotti), portare energia al Dragone e stare attento a non restare un bel giorno incenerito dalle sue fiammate.
La Casa Bianca è alla vigilia di un colloquio con il presidente cinese, Biden “parlerà chiaro” (così dice il segretario di Stato Anthony Blinken, con toni che non sono proprio un manifesto della pace nel mondo) e dirà a Xi quali saranno “i costi” di un sostegno alla guerra di Mosca. La portavoce della Casa Bianca, Jean Psaki (un teatrino al giorno) ha detto che gli Stati Uniti “non hanno evidenze di una de-escalation russa in Ucraina”, che “la guerra non va come...
Sun Tzu disse:
La guerra è il compito più importante che uno stato possa intraprendere, la base sulla quale si decide la vita o la morte del paese, il Tao che può determinare la sua sopravvivenza o la sua estinzione. Per questa ragione si tratta di un’attività che dev’essere ponderata e analizzata.
Sun Tzu, L’arte della guerra.
A che punto è la guerra? Facciamo un rapido punto nave, mare forza sette, seguite il titolare di List.
01
Oggi il colloquio tra Biden e Xi
Gli Stati Uniti tessono la loro tela, non si bene quale sarà il disegno finale. Aprire un tavolo tra Washington e Mosca appare impossibile, i toni sono durissimi da entrambe le parti. Il vero scontro è quello tra l’America e la Russia, con la Cina sullo sfondo che attende come una tigre di saltare sopra entrambi i contendenti. Per oggi è Pechino è alleata di Mosca, ma per il domani Putin dovrà attrezzarsi, i cinesi si sono specializzati in takeover di nazioni in difficoltà e la Russia lo è sul piano economico-finanziario. Per queste ragioni lo Zar deve a sua volta intrecciare i legami con Xi Jinping, rafforza la “politica del tubo” (leggere alla voce gasdotti), portare energia al Dragone e stare attento a non restare un bel giorno incenerito dalle sue fiammate.
La Casa Bianca è alla vigilia di un colloquio con il presidente cinese, Biden “parlerà chiaro” (così dice il segretario di Stato Anthony Blinken, con toni che non sono proprio un manifesto della pace nel mondo) e dirà a Xi quali saranno “i costi” di un sostegno alla guerra di Mosca. La portavoce della Casa Bianca, Jean Psaki (un teatrino al giorno) ha detto che gli Stati Uniti “non hanno evidenze di una de-escalation russa in Ucraina”, che “la guerra non va come prevedeva Putin” (dirlo senza sapere come l’aveva prevista Putin è un esercizio notevole) e, dulcis in fundo, che gli Stati Uniti temono che la Cina fornisca aiuti militari alla Russia.
02
Il Dragone, l'Aquila e l'Orso russo
Parlare a Xi Jinping con questo tono porterà dritto alla rottura. La Cina ha già deciso di stare dalla parte della Russia (con o senza armi), per la semplice ragione che dall'altra parte ci sono loro, gli americani. In fondo, il tono dell'amministrazione è quello di Jake Sullivan (classe 1976, il più giovane Consigliere per la sicurezza nazionale negli ultimi 60 anni, a 34 anni direttore della programmazione politica al Dipartimento di Stato), un falco, un professionista della guerra (ammira Truman, il presidente che sganciò la bomba atomica sul Giappone), una sagoma che sarebbe stata perfetta nel governo Kennedy impantanato in Vietnam (uno dei caratteri descritti in The Best and the Brightest, di David Halberstam).
Fenomeno. Jake Sullivan, Consigliere per la sicurezza nazionale (Foto Epa).Nonostante la giovane età è subito entrato nella War Room a decidere come si facevano le guerre dove morivano gli altri suoi coetanei americani e non. Tutti i dossier contaminati sono nelle sue mani, a cominciare da quello del nucleare iraniano, che sarà la fonte dei prossimi disordini in Medio Oriente.
Con questa impostazione, si va a parlare con Xi Jinping. La Cina ha tutto l’interesse a chiudere la guerra, a non agevolare la creazione di un'altra Cortina di ferro (stavolta dell'Occidente ai confini di Mosca), ma non a spese di un’alleanza con l’Orso russo di cui in questo momento non può fare a meno. Biden può minacciare ritorsioni sul piano economico, mostrare lo scudo dei dazi, dare una stretta tariffaria alla Trump, chiamare a raccolta Europa, Giappone e Australia contro la nuova minaccia sino-russa. Lo farà? Per il presidente americano è una via d'uscita dalla palude in cui si è cacciato. Lo sapremo presto.
I mandarini cinesi sono pazienti, sanno aspettare e nello stesso tempo colpire con rapidità. Basta dare una lettura rapida al Global Times, il braccio in inglese dei media cinesi, le parole che piovono come pietre dal ministero degli Esteri (“i paesi che credono di aver vinto la Guerra Fredda in modo da poter dominare il mondo, i paesi che trascurano la preoccupazione degli altri e hanno spinto la Nato per cinque fasi di espansione della Nato, i paesi che hanno fatto guerre in tutto il mondo ma hanno incolpato gli altri, dovrebbero veramente sentirsi a disagio”), per capire che non tira aria di compromesso e galleggiamento, Pechino sa di pesare più degli Stati Uniti in questa partita, ha una relazione speciale con la Russia, la userà per continuare la sua corsa per dominare il mondo. A spese degli Stati Uniti e di chiunque ne intralci il cammino.
Blinken dice che “Biden parlerà chiaro a Xi”, ma la cosa importante è che parli al leader cinese con qualcosa che somigli a un piano per chiudere le ostilità, altrimenti continueranno a parlare i cannoni e morire uomini, donne, bambini. Con queste premesse, la pace è un’occasione ancora lontana, senza una svolta nei negoziati (traduzione: una virata americana verso la scuola realista che fu di Henry Kissinger con la strategia del containment e la diplomazia del ping pong), la guerra andrà avanti. È la battaglia del Dragone, dell'Aquila e dell'Orso russo.
03
Lo stop and go di Mosca. Prima di tutto, Crimea e Donbass
Mosca secondo la vulgata non avanza, è in difficoltà, perde uomini e mezzi, l'intelligence inglese sostiene che ha problemi di rifornimento, controllo dello spazio aereo, carenza di cibo e carburante. Questa è la narrativa proposta in Occidente, verificare queste notizie è impossibile.
Le notizie sul campo sono in gran parte manipolate da una parte e dall'altra (non c'è un solo numero che torna, a cominiciare da quello dei morti). Qui segnalo solo che il colonnello Douglas MacGregor, esperto nelle guerra dei tank (vinse una battaglia al comando dei carri in Iraq), poche ore fa su Fox News ha affermato: "La guerra per gli ucraini è persa. Dobbiamo smettere di usare gli ucraini e chiunque altro contro la Russia". Il generale Carlo Jean, una stratega che ha collaborato con me quando dirigevo Il Tempo, stamattina in un'intervista mette la realtà sul tavolo del Risiko di Mosca: “Prima d'arrivare alla bomba nucleare la Russia ha tante altre opzioni per un'escalation. Innanzitutto non ha ancora impiegato i bombardieri. Per ora si son visti caccia-bombardieri con efficacia limitata, 500 chili d'esplosivo. Robetta in confronto a quelli con cui potrebbero radere al suolo città intere. Ha una dozzina di Tupolev 34 e 60 Tupolev 160 con capacità di carico fino a 15 tonnellate. Sa perché non li usa? S'immagini se a Mosca si venisse a sapere che ha distrutto la chiesa di Santa Sofia a Kiev da cui nasce la chiesa russa. I suoi patriarchi dovrebbero andare da lui a dirgli di non fare lo scemo”.
Quello che si vede sul campo, guardando la mappa e l'espansione delle zone controllate dai russi, è che continua la strategia di stop and go, la Russia incontra la resistenza degli ucraini armati da Usa e Europa, ma i russi non hanno ancora usato tutta la loro potenza, i bombardieri sono rimasti negli hangar, la stessa fanteria è stata usata solo parte rispetto ai numeri dell’esercito di Mosca, i missili a lungo raggio sono usati raramente. Guardare la mappa con il calendario in mano è la cosa migliore per sapere, per capire. Situazione sul terreno il 25 febbraio scorso:
Stessa mappa, il 17 marzo:
Il fronte dove Putin ha lanciato la vera offensiva è a Sud, nella Crimea allargata che punta a conquistare e consolidare prima di sedersi al tavolo del negoziato e, naturalmente, nel Donbass (collegato alla Crimea) dove si allargherà fino alle rive del fiume Dnieper. Manca Odessa, che chiuderebbe il cerchio e taglierebbe lo sbocco al mare per l'Ucraina. Kiev è una casella strategica che viene dopo tutto questo, la accerchierà, non è detto che le truppe russe vi entrino, una urban warfare, la guerriglia urbana, sarebbe sanguinosa per tutti e la memoria della Russia sull’assedio di Stalingrado (a differenza dell’Occidente che non ricorda più l’orrore della Seconda guerra mondiale) è vivissima nell’immaginario collettivo. Cosa farà Putin lo sa solo Putin.
Gli americani presumono di saperlo, fanno ipotesi, lanciano dadi in aria, allarmi che inquietano. Fa parte della guerra psicologica in corso. Alla vigilia della telefonata tra Biden e Xi Jinping ecco dunque emergere scenari da brivido: un allarme sull'uso dell'arma nucleare (scenario della Defense Intelligence Agency, gli analisti del Pentagono) e un attacco chimico o biologico (questa carta è del Dipartimento di Stato), da parte di un Putin che disperato potrebbe usare “tattiche terroristiche” e preparare attacchi sotto “falsa bandiera”. Sono frasi pesanti, sul terreno ucraino agiscono bande che fanno della disinformatia il loro pane quotidiano, battaglioni nazisti (sì, esistono) e squadre della morte capaci di tutto. La brutale, spietata guerra d’aggressione di Putin va condannata e fermata, non alimentata e allargata verso terre senza mappa dove s’allunga l’ombra delle armi di distruzione di massa (il problema della Bomba).
04
Zona contaminata. Il dossier sui biolab in Ucraina
Un segnale da non sottovalutare arriva proprio dal Global Times, sono parole che evidenziano il pensiero di Pechino sul tema delle armi chimiche:
La Russia sta afforzando le sue accuse contro gli Stati Uniti sullo sviluppo di armi biologiche in Ucraina con documenti e prove che ha ottenuto durante le sue operazioni militari, gli Stati Uniti continuano a sostenere che le accuse della Russia sono "disinformazione" anche se le dichiarazioni di diversi funzionari dell'amministrazione Biden sono contraddittorie, e questo sta causando crescenti preoccupazioni internazionali sui biolab statunitensi in tutto il mondo.
E ancora:
Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un ampio discorso sulla crisi ucraina mercoledì. "C'era una rete di decine di laboratori in Ucraina, dove sono stati condotti programmi biologici militari sotto la guida e con il sostegno finanziario del Pentagono, compresi gli esperimenti con ceppi di coronavirus, antrace, colera, peste suina africana e altre malattie mortali", ha detto Putin durante il suo discorso”.
Alle 22.45 ieri arriva la notizia battuta dall’agenzia Ria Novosti che mette il turbo a questo scenario: dopo le frasi di Blinken sugli attacchi biologici o chimici sotto falsa bandiera, la Russia ha chiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul tema dei biolaboratori statunitensi in Ucraina. Lo ha annunciato il rappresentante russo a Palazzo di Vetro, Vasily Nebenzya. Gong, per chi suona la campana?
Siamo in una zona contaminata, accuse reciproche, un mix di vero e falso inquietante. Questo è il clima e la Cina non sembra intenzionata a “mollare” l’alleato in mezzo al guado della guerra. Fornirà armi? Farlo ufficialmente sarebbe un passo micidiale sulla scacchiera geopolitica, probabilmente le cose sul campo sono già avanti, la debolezza manifestata dagli americani con il ritiro tragico dall’Afghanistan ha incoraggiato i nemici all’avanzata, Putin ne ha tratto le conseguenze quando ha deciso di invadere l’Ucraina (precisando subito di aver messo le forze strategiche nucleari in stato di allerta), per Xi Jinping è solo una questione di tempo.
05
Il carburante di Joe. Guerra e benzina
Di cosa si preoccupa Biden? La risposta è nel suo account twitter, ultimo post del presidente americano, ore 22:
La benzina. Il presidente ha il problema al rifornimento, l'elettore americano non vota alla cloche di un bombardiere B52, ma al volante del suo Chevrolet Tahoe:
La battaglia politica americana è alla pompa di benzina. Siamo di fronte alla cancellazione dell'agenda verde che pretendeva di cambiare la realtà, un ecologismo insostenibile che la guerra in Ucraina ha tirato giù, i fatti. Sintesi di Kimberley Strassell sul Wall Street Journal:
I repubblicani lo sanno. La sinistra europea lo sa. Joe Manchin lo sa. Anche una parte della stampa della Beltway lo sa. Ora vediamo quanto tempo ci mette Joe Biden a riconoscere che la guerra in Ucraina ha resettato la politica energetica e che la sua agenda sul clima rischia di condannare il suo partito in autunno.
La guerra contro la Russia sul piano interno aiuta Biden, forse. Perché un conflitto con la Russia apre le porte dell'Armageddon in Europa, stanno giocando col fuoco per trovare un coperchio da mettere sul pentolone di politiche energetiche suicide, "è tutta colpa di Putin" scaricato sul grafico dell'inflazione che decolla a razzo, una frase di Biden che ha le gambe corte.
06
I mercati scommettono sulla pace (forse) ma certi numeri...
I mercati registrano la mossa del rialzo di un quarto di punto della Federal Reserve come una cosa già metabolizzata, sperano in un effetto per frenare l'inflazione galoppante e nella pace, Wall Street ieri ha chiuso bene la seduta:
Ma i future dell'indice Dow Jones e del S&P 500 stamattina sono in rosso e l'indice Vix della volatilità resta ai massimi, ecco la curva:
Le Borse continueranno a osservare gli eventi, andando su e giù per lungo tempo. Fondo monetario internazionale e Banca mondiale ieri hanno detto che la guerra rallenterà la crescita (scoperta dell'acqua calda), il sottotesto è che classe media e poveri pagheranno il prezzo più alto (vedere alla voce bolletta, affitti, costo dei carburanti, automobili, carrello della spesa, tutte le cose che fanno funzionare le cose).
07
Fatti imprevedibili che erano prevedibili
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha spiegato bene il tema dei prezzi energetici e dell'inflazione ieri in un intervento al dibattito "Monetary and Fiscal Interactions" in occasione della Conferenza "The ECB and Its Watchers XXII", organizzata a Francoforte dall'Institute for Monetary and Financial Stability dell'Università Goethe di Francoforte, riporto un passaggio sulla questione energetica. Prima, un grafico:
In queste curve non c'è ancora l'effetto guerra (lo scoppio del conflitto, l'annuncio dell'invasione è del 24 febbraio scorso), ma i prezzi sono in accelerazione, ci sono problemi politici e... geopolitici che derivano dai cambiamenti dei programmi dei governi e dal quadro internazionale. Siamo pieni di conseguenze inattese. Prevedibili. Cosa dice Visco? Svolge perfettamente il suo ragionamento post-tutto:
I prezzi del petrolio sono aumentati, gradualmente ma costantemente, a livello globale dai minimi della fase più acuta dell’emergenza sanitaria: alla vigilia della guerra, erano più alti del 60 per cento rispetto al gennaio 2020 (sia per gli Stati Uniti che per l'Europa). I prezzi del gas negli Stati Uniti hanno registrato dinamiche simili, quasi raddoppiando rispetto al gennaio 2020 Ma è stato il costo del gas europeo, fortemente dipendente dalle forniture dalla Russia, che è salito alle stelle: tra settembre 2021 e febbraio 2022 si è attestato in media a oltre 8 volte il valore di gennaio 2020; dopo lo scoppio della guerra era ancora più alto, con un picco di 20 volte il livello del gennaio 2020, prima di tornare un po' più vicino alla media precedente negli ultimi giorni. Questo è particolarmente preoccupante a causa del ruolo speciale del gas nel determinare i prezzi al dettaglio non solo per il riscaldamento e gli usi industriali, ma anche per l'elettricità in generale. È quindi importante valutare gli effetti della crisi energetica europea sui prezzi al consumo, anche al di là dei loro effetti diretti sull'inflazione globale. Una quota significativa dell'aumento dell'inflazione core e alimentare, infatti, è dovuta all'aumento dei prezzi dell'energia; in particolare, possiamo stimare che, in assenza dello shock energetico, l'inflazione globale nel febbraio di quest'anno sarebbe stata di 3,5 punti percentuali più bassa, ad un livello, quindi, solo leggermente superiore all'obiettivo del 2 per cento. Il fallimento delle previsioni di inflazione nel 2021 è stato ripetutamente evidenziato: tuttavia, gli effetti indiretti derivanti dall'aumento dei costi di produzione - principalmente dovuti a fattori geopolitici imprevedibili che esulano dal campo dell'economia - spiegano quasi interamente le sorprese al rialzo registrate spiegano quasi interamente le sorprese al rialzo registrate sull'inflazione di fondo nella zona euro nella seconda metà dell'anno.
E il pre- dov'è? Perché il post- in fondo è un esercizio che possiamo fare tutti, agli economisti si chiede non di leggere i fondi del caffè, ma di prendere i bagliori lontani e disegnare la sagoma del domani. Qui arriva una nota su un passaggio di Visco, quello sui "fattori geopolitici imprevedibili che esulano dal campo dell'economia". Non è così, i fattori geopolitici sono parte integrante della scienza economica, perfino la guerra in Ucraina era un fatto possibile (e ad alta probabilità) nell'orizzonte degli eventi, piazzato con una bandiera rossa sulla mappa (crisi irrisolta dal 2014 e assetto della Nato fuori dalla contemporaneità segnata da un ritorno degli imperi).
Il vento della Storia soffiava forte da tempo, l'era pandemica ha accelerato fenomeni tutt'altro che carsici. Non era così difficile vedere quello che stava succedendo (i lettori di List ne sono ampiamente informati da lungo tempo e qui non c'è alcuna sfera di cristallo, solo un'attenta lettura dei fatti), c'erano tutti i segnali, ma fino a poche settimane fa l'inflazione per le classi dirigente era "un evento temporaneo". I colli di bottiglia nella distribuzione mondiale, il decollo a razzo del mercato dei noli, la scarsità di microchip, la svolta economica autarchica della Cina, le aspettative esponenziali create dall'iniezione di liquidità, la reazione durissima al processo di decarbonizzazione a tappe forzate (un mantra che serve a creare un'altra leva finanziaria in sostituzione di quella immobiliare) da parte dei produttori di Opec+ e dei grandi consumatori mondiali (Cina e India, che hanno detto no ai piani green della Cop26 di Glasgow), non erano fatti invisibili, così come la crescita esponenziale della domanda post-pandemica. Era tutto squadernato. Ma non si poteva vedere e raccontare perché tutto questo metteva in discussione alcuni dogmi, idee indiscutibili che facevano a pugni con la realtà di un mondo che va a idrocarburi (e camminerà ancora a lungo così, perché un sistema produttivo non si cambia a tavolino). Tutti gli angeli sono caduti a terra, rovinosamente. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.