30 Giugno

Il fronte del porto di Montecitorio

La Presidenza della Camera produce sempre metamorfosi politiche. E Fico non sfugge alla regola. Oggi ha detto che lui è per "aprire i porti". Di Maio risponde: parla titolo personale e i porti non li abbiamo chiusi. La collisione annunciata tra la terza carica dello Stato e il Governo Frankenstein.

Sceso dal pullman (dell'uomo comune), alzato il pugno (del progressismo), terminate le passeggiate a piedi con decine di uomini di scorta (istituzionale) a proteggerne il prezioso corpo (istituzionale), curata la barba e indossato l'abito (istituzionale), Roberto Fico ha cominciato la sua avventura di Presidente della Camera confermando che la poltrona di Montecitorio produce strani effetti in chi la occupa.

La storia della Repubblica ci insegna alcune cose. Sono segnate sul taccuino del titolare, memoria che serve a futura memoria. Nel giro di poco tempo la terza carica dello Stato diventa: 

1. una figura molto ciarliera e manovriera; 

2. con il suo spazio personale nei telegiornali che viene occupato per le sue attività (istituzionali); 

3. che forma nel giro di pochi mesi un suo gruppetto di fedelissimi che prendono ordini prima da lui e dopo, molto dopo, dal capo del partito che li ha espressi; 

4. che comincia a guidare l'aula in maniera spericolata rispetto alla maggioranza che lo ha espresso; 

5. che fa esternazioni in dissenso con la linea politica del gruppo parlamentare e del governo;

6. che entra in rotta di collisione con il gruppo e provoca una scissione nel partito e/o una crisi politica nella maggioranza;

7. che fa cadere il governo.

La carica produce scariche. Letali. Ricordiamo i casi vicini e lontani. Pier Ferdinando Casini (eletto nel 2006) gestiva Montecitorio alla grande, come un suo feudo, fece l'autoscontro con Marco Follini, il suo segretario dell'Udc che s'era allargato troppo fino a  diventare l'ossessione di Berlusconi, Follini perse la testa, Casini poi si separò per sempre anche dal Cavaliere; Gianfranco Fini (eletto nel 2008) era arciconvinto di essere il leader del Centrodestra in presenza di un Berlusconi al massimo del suo potere elettorale, non era vero ma le illusioni funzionano e la storia andò che il Fini finì intrappolato nella serie...


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