28 Giugno

Il G7 e 'il resto del mondo'. A che punto è la crisi

Il vertice dei sette grandi che sembrano sempre più piccoli. La sfida energetica, il problema delle scorte per l'inverno, i piani che realizzano conseguenze inattese. Il prezzo del Brent vola, l'Asia compra il petrolio degli Urali. L'uomo della strada? Cerca risposte, boom della parola 'recessione' su Google Trends

Che succede? Sono in corso vari vertici dei paesi occidentali, è iniziato oggi quello della Nato in Spagna (allargamento a Svezia e Finlandia in corso, dovrebbe arrivare anche un sì - condizionato - della Turchia), il summit del G7 non ha prodotto granché, solo una montagna di idee e dichiarazioni e in tutta franchezza ha mostrato i limiti delle sanzioni. Si va avanti, aspettando che Godot-Putin si fermi, ma non pare questo lo scenario. "Winter is coming", l'inverno sta arrivando. E non siamo in una fiction, questo Game of Thrones è la realtà. Il G7 contro 'il resto del mondo'. O viceversa, se preferite. A che punto è la crisi? 

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La decostruzione delle fondamenta dell'Occidente

Guardate la foto qua sotto, è quella dei leader del G7 che si è tenuto nel castello di Elbau, in Germania. Domanda: rappresentano il mondo del futuro? La risposta è no. Sono una parte importante, ma declinante.  E non si tratta di un problema di numeri (che esiste, il nostro inverno demografico è una realtà che facciamo finta di non vedere), ma di cultura.

I leader del G7, da sinistra: Mario Draghi, Ursula von der Leyen, Joe Biden, Olaf Scholz, Boris Johnson, Justin Trudeau, Fumio Kishida, Emmanuel Macron e Charles Michel (Foto Epa).

Otto uomini, una sola donna. Anche questo dovrebbe far riflettere quando si usa la frase "paesi avanzati". Detto questo, l'Occidente resta il nostro unico orizzonte possibile e bisogna far tesoro delle parole di Winston Churchill: "È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora". Il problema è che in quella foto non c'è Churchill e siamo in un tempo di guerra con leadership che non sanno cosa sia la guerra.

Qual è il problema...


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