29 Gennaio
Il giorno delle tre furie. Inferno Quirinale
Bocciata la candidatura della presidente del Senato Casellati, dopo l'incontro tra Letta, Conte e Salvini spunta di nuovo quella di una donna. Forte tensione sul nome di Belloni appoggiata anche da Grillo. Renzi avvisa: "Se è lei vado in minoranza, non si passa dai servizi segreti al Colle"
A che punto è la Commedia? Siamo nel pieno dell'Inferno Quirinale, le fiamme della politica stanno bruciando altissime, le tre fiere sono (s)comparse, il vostro cronista ha la faccia sporca di fuliggine (e un sonno perduto che pesa come sacchi di carbone), il viaggio con Dante va avanti e sono apparse le tre furie, Canto nono del meraviglioso Inferno:
Questa palude che ’l gran puzzo spira
cigne dintorno la città dolente,
u’ non potemo intrare omai sanz’ira".
E altro disse, ma non l’ ho a mente;
però che l’occhio m’avea tutto tratto
ver’ l’alta torre a la cima rovente,
dove in un punto furon dritte ratto
tre furïe infernal di sangue tinte,
che membra feminine avieno e atto,
e con idre verdissime eran cinte;
serpentelli e ceraste avien per crine,
onde le fiere tempie erano avvinte.
E quei, che ben conobbe le meschine
de la regina de l’etterno pianto,
"Guarda", mi disse, "le feroci Erine.
Quest’è Megera dal sinistro canto;
quella che piange dal destro è Aletto;
Tesifón è nel mezzo"; e tacque a tanto.
Con l’unghie si fendea ciascuna il petto;
battiensi a palme e gridavan sì alto,
ch’i’ mi strinsi al poeta per sospetto.
"Vegna Medusa: sì ’l farem di smalto",
dicevan tutte riguardando in giuso;
"mal non vengiammo in Tesëo l’assalto".
"Volgiti ’n dietro e tien lo viso chiuso;
ché se ’l Gorgón si mostra e tu ’l vedessi,
nulla sarebbe di tornar mai suso".
Così disse ’l maestro; ed elli stessi
mi volse, e non si tenne a le mie mani,
che con le sue ancor non mi chiudessi.
Siamo alle mura della città di Dite-Montecitorio, appaiono le tre furie con i capelli-serpenti, le ali appuntite, i versi minacciosi, Megera, Aletto e Tesifone, terribili, potenti, invocano l'arrivo di Medusa per pietrificare chi le guarda. E per...
A che punto è la Commedia? Siamo nel pieno dell'Inferno Quirinale, le fiamme della politica stanno bruciando altissime, le tre fiere sono (s)comparse, il vostro cronista ha la faccia sporca di fuliggine (e un sonno perduto che pesa come sacchi di carbone), il viaggio con Dante va avanti e sono apparse le tre furie, Canto nono del meraviglioso Inferno:
Questa palude che ’l gran puzzo spira
cigne dintorno la città dolente,
u’ non potemo intrare omai sanz’ira".
E altro disse, ma non l’ ho a mente;
però che l’occhio m’avea tutto tratto
ver’ l’alta torre a la cima rovente,
dove in un punto furon dritte ratto
tre furïe infernal di sangue tinte,
che membra feminine avieno e atto,
e con idre verdissime eran cinte;
serpentelli e ceraste avien per crine,
onde le fiere tempie erano avvinte.
E quei, che ben conobbe le meschine
de la regina de l’etterno pianto,
"Guarda", mi disse, "le feroci Erine.
Quest’è Megera dal sinistro canto;
quella che piange dal destro è Aletto;
Tesifón è nel mezzo"; e tacque a tanto.
Con l’unghie si fendea ciascuna il petto;
battiensi a palme e gridavan sì alto,
ch’i’ mi strinsi al poeta per sospetto.
"Vegna Medusa: sì ’l farem di smalto",
dicevan tutte riguardando in giuso;
"mal non vengiammo in Tesëo l’assalto".
"Volgiti ’n dietro e tien lo viso chiuso;
ché se ’l Gorgón si mostra e tu ’l vedessi,
nulla sarebbe di tornar mai suso".
Così disse ’l maestro; ed elli stessi
mi volse, e non si tenne a le mie mani,
che con le sue ancor non mi chiudessi.
Siamo alle mura della città di Dite-Montecitorio, appaiono le tre furie con i capelli-serpenti, le ali appuntite, i versi minacciosi, Megera, Aletto e Tesifone, terribili, potenti, invocano l'arrivo di Medusa per pietrificare chi le guarda. E per poco non ci restano tutti, pietrificati, quando a Montecitorio si materializza il visto e l'imprevisto, il dejà vu e la sorpresa: si vota.
Dante, Virgilio e le tre furie. Illustrazione di Gustave Dorè.Matteo Salvini non sapendo più cosa inventarsi per sbloccare la situazione coltiva l'ultima illusione di un centrodestra che unito non è: votare Elisabetta Alberti Casellati per la Presidenza della Repubblica. È il tentativo per superare la diga del Niet alzata da Pd e Cinque Stelle, l'unica strategia che tiene incollati Letta e Conte, il solo denominatore che non li fa saltare in aria. Matteo non ha altre chance, o questa sortita rischiosa (può vincere, ma può perdere e si apre la porta del caos) o accettare di contrattare con il centrosinistra una scialba candidatura (e vedremo pure di peggio) partendo da una serie di "non va bene", "non ci piace", "non è abbastanza istituzionale e super partes", tutti giri di parole da tradurre con un "non è nostro e non lo votiamo".
Come superare lo stallo? A destra trovano l'accordo e la seconda carica dello Stato viene presentata ai blocchi di partenza, si vota Casellati, fedelissima di Berlusconi, più azzurra di Gianni Letta (tutti lo sono, Letta ha un tono blu che è solo suo), eccola, la signora di Palazzo Madama alla prova di tenuta dei 400 voti a Montecitorio. Case-llati... Case-llati... Case-llati... scandisce il rosario Fico, ma si ferma a 382 voti, nel centrodestra mancano 71 voti. Crac! E zac! Che operazione da manuale del franco tiratore ha condotto Annamaria Bernini, sorridente e elegante, un fulmine di mascara e manuale di guerra parlamentare, polverizza in aula la nemica Casellati (le lotte di potere fra donne, al cor gentile arriva sempre uno stiletto), Salvini si frattura il cranio con la sua pensata, Meloni tira fuori la spada di fronte alla prova che Forza Italia è regolare nel non mantenere le promesse. Il rovescio è totale, le tre fiere esultano, tutti i volti sono pietrificati. L'operazione Casellati era stata apparecchiata benissimo, Berlusconi aveva inviato il messaggio "votate Casellati, mi raccomando", tutto doveva apparire inappuntabile, era solo il gran gala del tradimento. Ma è servito più di quanto si immagini, ha riacceso la macchina della politica.
Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato (Foto Ansa).Letta e Conte nel leggere il numero 382 tirano un sospiro di sollievo: "Eh eh eh, ora verrà da noi". Salvini deve fare in fretta, studiare una mossa per uscire dall'errore e dal film d'orrore delle fate azzurrine con la lama affilata. Serve un passaggio con Mario Draghi, prepara l'incontro, i due si vedono. È la mossa più logica, nello Squid Game di Montecitorio la gara a eliminazione è al massimo: sono caduti tutti i nomi, la seconda carica dello Stato è stata tirata giù dagli alleati come la statua di Saddam ai tempi della guerra irachena, la terza carica dello Stato (Roberto Fico) non si può candidare e poi come legge lui lo spoglio delle schede nessuno mai (dunque non si tocca dalla sceneggiatura di Inferno Quirinale), con il tocco napoletano, un po' strascicato, Case-lla-ti, Case-lla-ti, Berlu-sconi, Matta-rella, dunque chi resta in campo? Cribbio, lui, Mario Draghi, e quell'altro, Sergio Mattarella. Sono loro in piedi, uno a dire il vero è pieno di lividi, ma resiste, l'altro sembra un ragazzino, tonico come non mai in sette anni di presidenza. Solo loro? Sarebbe bello, ci sono anche altri e soprattutto "altre".
Salvini fa la mossa logica, va a (ri)vedere le carte di Draghi. E non devono essere state tra le migliori. Perché il leader della Lega a quel punto tira le somme e s'attovaglia in un incontro post-prandium con Letta e Conte. I due dello strano centro-sinistra che non è ora non devono solo dire no, devono proporre qualcosa e la faccenda si fa subito interessante. Non avendo un candidato comune da proporre (altrimenti l'avrebbero tirato fuori), non potendo piazzare un profilo di sinistra in faccia a Salvini (che a sua volta direbbe no), cosa s'inventano i tre? La donna, perbacco, la donna, la candidatura di una lei. Ora qui entriamo in una zona del politicamente corretto dove qualsiasi aggettivo, virgola, punto esclamativo viene male interpretato, dunque bisogna dirlo chiaro, il passaggio della "candidatura donna" fatto tra tre uomini in barca che non sanno che pesci pigliare è imbarazzante e infatti...
A un certo punto della serata, con il casino totale, mentre sembrava che tutto filasse verso la scelta più logica (se bruci tutto e tutti restano solo Draghi e Mattarella), il trio Letta-Conte-Salvini pur di non mettere Draghi sul Colle (illudendosi che a Palazzo Chigi resti tutto così com'è, eccolo Il Gattopardo del tutto cambi perché niente cambi) tira fuori dal cilindro il "momento donna" dell'Inferno Quirinale. Siamo passati dalla Beatrice di Dante a un luogo letterario famoso di Alexandre Dumas (padre, che nessuno dei tre ha mai letto), un passaggio destinato a restare nella storia tratto da I mohicani di Parigi, libro del 1854:
Il y a une femme dans toute les affaires; aussitôt qu'on me fait un rapport, je dis: 'Cherchez la femme'.
E allora, cari lettori, "cherchez la femme". I tre fanno sgattoialare dall'incontro tre nomi: Belloni, Cartabia, Severino. La prima è Elisabetta Belloni, direttore generale del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, insomma è il capo dei servizi segreti; la seconda è Marta Cartabia, giurista, ministro della Giustizia; la terza è Paola Severino, avvocato, ex ministro della Giustizia (e due) che ha firmato la legge che ha messo Berlusconi fuori dalla porta del Senato. Basta questo per dire che quest'ultima candidatura non ha grandi possibilità di passare (non arriverà mai un voto da Forza Italia e non solo). Cosa resta della fase femminista del trio LeCoSa in piena disperazione? Cartabia e basta, perché su Belloni si è scatenata una super-tempesta e se sopravvive a questo allora siamo di fronte a un incontro del terzo tipo, l'aliena.
Elisabetta Belloni, direttore generale del Dis (Foto Ansa).Domanda sul taccuino: in quale paese il capo dei servizi segreti diventa presidente? Che domande, il caso è quello del capo del Kgb che va al Cremlino. Nome e cognome, Vladimir Putin. Ecco, queste cose, cioè passare dalla gestione dell'intelligence alla leadership politica accadono solo in paesi dove la democrazia non c'è. Chi obietta che George H. W. Bush fu direttore generale della Cia dimentica che divenne presidente dopo e non durante il suo servizio nell'agenzia dell'intelligence americana, passando prima del salto alla Casa Bianca per una banca, l'insegnamento all'università, le primarie di partito e il voto presidenziale per ben tre volte, visto che prima di diventare presidente fu il vice di Ronald Reagan. Si chiama democrazia, è fatta di pesi e contrappesi, check and balance. Qui si pensa che sia normale passare senza nessuna interruzione dalla raccolta delle informazioni riservate alla raccolta dei voti dei parlamentari.
Di chi è la proposta del nome della Belloni? Di Giuseppe Conte (e Beppe Grillo che twitta in onore della "signora Italia").
Matteo Salvini la appoggia perché tra Draghi e Conte il leader della Lega ieri sera ha scelto Conte (vedremo stamattina quanto regge quella decisione), ma in Parlamento il fatto tuona come un deposito di nitroglicerina. A Matteo Renzi - il più sveglio di tutti - non sfugge un "a volte ritornano": di nuovo il collegamento tra Giuseppe Conte e i servizi segreti, in passato con il generale Gennaro Vecchione e ora con Elisabetta Belloni, quando era premier, Conte mantenne per lunghissimo tempo la delega all'intelligence e questo fu oggetto di una furiosa battaglia politica. Ci risiamo, stavolta il fronte è quello del nome della Belloni. Renzi è il più netto perché è quello che capisce meglio i rischi istituzionali: "Se è Belloni vado in minoranza, non si passa dai Servizi al Colle". Non fa un plissè (e le ragioni sono evidenti, non è uno scherzo e non serve un disegnino per capirlo, durante alcune riunioni di partito ieri sera alcuni parlamentari chiedevano senza alcuna ironia: "Se non la voto cosa mi succede?") e avrà un seguito oggi, il Pd si è spaccato (grande novità), Licia Ronzulli (quindi Berlusconi) ha bocciato l'operazione, a sinistra la faccenda è bollata come "operazione guatemalteca".
In caso di complicazioni, si chiama una fonte tripla A, settore intelligence:
- Mi chiama per la Belloni?
- Ovvio, per chi altri?
- È bravissima.
- Lo so. Ma perché lei?
- È donna, è molto convincente, preparata, sa tessere relazioni, conosce lo scenario internazionale.
- Sì, ma anche zero storia politica. E non si passa dai Servizi al Colle.
- La Belloni conosce la politica meglio di me e lei, può starne certo.
- Forse i politici, ma se conoscesse la politica, escluderebbe subito, pubblicamente, un passaggio dai servizi segreti al Quirinale. Vince l'ambizione più dell'istituzione.
- Convengo che la questione istituzionale è una cosa seria, che non si può fare, ma qui è saltato tutto.
- Perché Conte propone Belloni?
- Fa parte di quel ceto dell'altissima burocrazia e dei vertici militari e di intelligence che Conte ha sempre coltivato.
- Quel che si chiama "Deep State".
- Nessuna cospirazione, sia chiaro, è semplicemente "lo Stato" nella sua alberatura principale, quello che resta - per fortuna - anche senza i voti dati da e al primo che passa.
- È la democrazia.
- Che ha i suoi limiti, come può vedere in queste ore. Se la politica pensa che un alto funzionario di Palazzo Chigi può diventare presidente della Repubblica al posto del premier che ha nominato quell'alto funzionario, lei capisce che siamo di fronte a un cortocircuito.
- La casa brucia. Come andrà a finire?
- C'è ancora Mario Draghi. Poi ci penseranno lunedì i mercati, il rendimento dei titoli ha cominciato a salire. E guardi i voti di Mattarella...Clic.
Obbedisco, ripasso e agenda. Palazzo Montecitorio, sesto scrutinio, Sergio Mattarella ha preso 336 voti. Il bis che non c'è sta bussando alla porta. Stamattina settimo scrutinio alle 9,30, ottava votazione alle 16,30. Avanti un altro, c'è posto. Tre uomini, tre donne, tre furie. Che dolce Inferno, il Quirinale.
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in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.