24 Maggio
Il governo è di cambiamento solo se cambia l'Economia
Il premier incaricato Conte fa le consultazioni. Di Maio ribadisce: uniti con la Lega, per l'Economia il nome è quello di Savona. Perché quella scelta è il cuore del governo e della svolta elettorale del 4 marzo.
Hanno provato a impallinare il premier del Governo Frankenstein e non ci sono riusciti. Fallito il primo obiettivo, si passa al secondo, il ministro dell'Economia. Le mosse del piccolo establishment italiano sono prevedibili. Ieri mattina in edicola il Conte era defunto, nel pomeriggio era vivissimo al Quirinale. La carrellata dei titoli dei giornali dice tutto sull'affidabilità dell'informazione italiana. Celebravano un funerale mentre al Quirinale c'era un matrimonio. Applausi.
Ora lo stesso schema viene applicato su Paolo Savona, il quale naturalmente nelle news del mainstream era anch'egli in fase lumicino. Il titolare fa il suo mestiere, cioè quello di accedere a fonti affidabili, informate, dirette. Queste fonti dicevano esattamente il contrario di quello che appariva nelle news d'agenzia - per non parlare dei giornali - sia nel caso di Conte che in quello di Savona. Per tutta la giornata ieri si sono accreditate versioni da Fantasilandia finché - toh, che sorpresa - Salvini e Giorgetti hanno ribadito: il MEF è di Savona. Così nel giro di 24 ore la fine del sostegno della Lega alla candidatura dell'economista (fake news) è diventata stamattina uno scontro tra la Lega e il Quirinale. Ci sarà davvero uno scontro tra la Lega e Mattarella sul nome per il ministero dell'Economia?
01
Il ministero chiave: l'Economia
Come sempre, è nei dettagli che si annida il diavolo e si vedono le potenziali prossime mosse. Non è detto che si tramutino in azione, ma i pensieri ci sono, vengono fuori, sono desideri che non si riescono a reprimere fino in fondo. Ultime righe dell'articolo di oggi di Marzio Breda, quirinalista del Corriere della Sera:
Ecco l'altra sortita, l'annuncio dell'economista Paolo Savona antieuro sul cui nome al dicastero dell'Economia sembra che il premier incaricato abbia espresso dubbi, con il Capo dello Stato. Sarà la prossima prova di forza, la composizione del governo, per Mattarella....
Hanno provato a impallinare il premier del Governo Frankenstein e non ci sono riusciti. Fallito il primo obiettivo, si passa al secondo, il ministro dell'Economia. Le mosse del piccolo establishment italiano sono prevedibili. Ieri mattina in edicola il Conte era defunto, nel pomeriggio era vivissimo al Quirinale. La carrellata dei titoli dei giornali dice tutto sull'affidabilità dell'informazione italiana. Celebravano un funerale mentre al Quirinale c'era un matrimonio. Applausi.
Ora lo stesso schema viene applicato su Paolo Savona, il quale naturalmente nelle news del mainstream era anch'egli in fase lumicino. Il titolare fa il suo mestiere, cioè quello di accedere a fonti affidabili, informate, dirette. Queste fonti dicevano esattamente il contrario di quello che appariva nelle news d'agenzia - per non parlare dei giornali - sia nel caso di Conte che in quello di Savona. Per tutta la giornata ieri si sono accreditate versioni da Fantasilandia finché - toh, che sorpresa - Salvini e Giorgetti hanno ribadito: il MEF è di Savona. Così nel giro di 24 ore la fine del sostegno della Lega alla candidatura dell'economista (fake news) è diventata stamattina uno scontro tra la Lega e il Quirinale. Ci sarà davvero uno scontro tra la Lega e Mattarella sul nome per il ministero dell'Economia?
01
Il ministero chiave: l'Economia
Come sempre, è nei dettagli che si annida il diavolo e si vedono le potenziali prossime mosse. Non è detto che si tramutino in azione, ma i pensieri ci sono, vengono fuori, sono desideri che non si riescono a reprimere fino in fondo. Ultime righe dell'articolo di oggi di Marzio Breda, quirinalista del Corriere della Sera:
Ecco l'altra sortita, l'annuncio dell'economista Paolo Savona antieuro sul cui nome al dicastero dell'Economia sembra che il premier incaricato abbia espresso dubbi, con il Capo dello Stato. Sarà la prossima prova di forza, la composizione del governo, per Mattarella.
Molto interessante. Dunque dal Quirinale (questa è la fonte) fanno trapelare che Conte avrebbe dei dubbi su Paolo Savona (in alto, nella foto Ansa). Sorvoliamo sullo strano fatto che il Colle fa uscire questo particolare da un colloquio istituzionale che per sua natura è riservato, andiamo al nocciolo della questione. Prima domanda: davvero il professor Conte ha dei dubbi sul professor Savona? La faccenda appare inverosimile. Attendiamo una smentita di Conte. Ma andiamo avanti, supponiamo che il sospiro raccolto dal Corriere corrisponda alla realtà del colloquio avuto da Conte con Mattarella e non sia una libera interpretazione (chiamiamola così) di qualche ufficio del Quirinale. Per far evaporare la candidatura di Savona si fa leva su Conte che - se dovesse aderire a questo progetto - dovrebbe a sua volta parlarne con Luigi Di Maio, il leader che lo ha indicato come premier, il quale a sua volta dovrebbe convincere Salvini a cambiare cavallo in corsa. Il Presidente del Consiglio incaricato dovrebbe prestarsi a far saltare un patto che ha una sua logica politica di ferro. Quale patto? Quello su cui si fonda il governo. Seguite il titolare di List.
La casella del ministero dell'Economia è della Lega, nel patto del governo questo si traduce in uno schema semplice ma a quanto pare incomprensibile agli intelligenti a prescindere: il Movimento 5Stelle piazza il Presidente del Consiglio, un professore che fa parte della squadra di Di Maio, che condivide il programma; la Lega ha il secondo posto più importante del governo, il ministero dell'Economia, affidato anche questo a un professore, alla personalità che in questi anni ha espresso una visione diversa dell'Europa (non contro l'Europa, ma diversa), della sua politica economica e della sua architettura finanziaria. Su questi due pilastri poggia tutta l'alleanza giallo-verde. Se uno dei due casca, non c'è il governo. Conte vuol far cascare se stesso? Il Movimento 5Stelle dopo aver ottenuto la Presidenza del Consiglio chiede all'alleato di sacrificare la sua scelta?
Fissato il primo (Conte), ora tocca al secondo (Savona). Immaginare che quest'ultimo nome venga sostituito al volo, dare il ministero dell'Economia ad altri (anche a un politico della Lega di indubbio talento, il fine tessitore Giancarlo Giorgetti), vuol dire svuotare il governo di idee, privarlo della sua ragion d'essere, dunque ucciderlo in culla. È sul ministero di via XX Settembre che si gioca la partita del Governo Frankenstein e Savona è il bersaglio da abbattere. Non serve far cadere l'esecutivo, basta svuotarlo. Salvini e Giorgetti sanno benissimo il valore della partita e sanno anche che non possono cedere su Savona senza subire una perdita irreparabile di competenza e immaginario politico. Quella su Savona per la Lega è una battaglia ideale. È la radice del voto del 4 marzo che ha messo la questione dell'Europa al centro dello scenario politico.
02
Cosa dice Di Maio?
Il Movimento 5Stelle che cosa farà? Questo è il punto vero della discussione. Il link con il Quirinale è noto, ma fino a che punto i pentastellati sono disposti a ascoltare le sirene della Presidenza della Repubblica? Di Maio stamattina ha fatto questa riflessione:
Io e Salvini siamo d'accordo su tutto. Il punto non è se questa persona fa saltare l'accordo. Per me e per Salvini, Savona è una persona all'altezza della situazione. Capiamo anche che c'è una interlocuzione istituzionale da fare. Vediamo nei prossimi giorni, ma non lo utilizzerei come ago della bilancia. Con Salvini e la Lega siamo perfettamente allineati. Stiamo cercando i migliori profili e tra i nomi c'è sicuramente il nome del professor Savona
Perfettamente allineati. Ha ragione Di Maio, non è l'ago della bilancia, è qualcosa di più importante, riguarda la natura del governo e dell'alleanza. Non dovrebbe sfuggire a Di Maio la differenza che passa tra un ministro dell'Economia che in Europa svolge il ruolo di notaio delle decisioni già prese da Francia e Germania e un ministro attivo al tavolo dell'Ecofin. Il camaleontismo pentastellato funziona fino a un certo punto. Salta Savona? Il cambiamento di Di Maio sarebbe che non c'è nessun cambiamento. L'alleanza non funziona sulla base di uno scambio in cui i grillini scelgono il professor Conte, si occupano del reddito di cittadinanza (finanziato in deficit) e poi dimenticano la parte fiscale e di sviluppo (Flat Tax) e fanno spallucce sull'Europa come se non fosse questo il tema centrale del governo. Così la Lega diventerebbe un junior partner talmente junior da non avere alcuna convenienza a stare nell'esecutivo. Con le furbizie non si va lontano. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
03
Fassina coglie il punto
Come spesso capita, il punto politico viene colto da un outsider di sinistra, Stefano Fassina. Figlio di un falegname e una casalinga, ha studiato alla Bocconi "perché era uno dei pochi atenei a concedere borse di studio sufficienti a mantenersi. Per me contava questo". La sua è una biografia che merita di essere letta, fatelo. Cosa dice Fassina?
Penso che Paolo Savona sia una figura competente, esperta ed equilibrata e che possa interpretare in modo coerente un mandato elettorale che non èstato quello di continuare o riproporre il governo Monti, ma è stato un mandato per cambiare un quadro di regole, di obbiettivi di finanza pubblica che schiacciano quegli interessi che invece andrebbero sostenuti, quindi a me pare che vada vista come una potenzialità, anche perché ha equilibrio, ha autorevolezza. Savona riconosce che l'euro e il mercato unico colpiscono gli interessi dei lavoratori.
Fassina centra il punto: il mandato ricevuto dagli elettori. Che non è quello di avere un ministro dell'Economia scelto da Bankitalia per continuare il tran tran brussellese senza arrivare mai a una svolta. Si può approvare, si può dissentire, ma quella di Fassina è una posizione equilibrata e seria. Non nasconde il problema, cerca una soluzione. E la soluzione non è nella continuità di una politica che ha aperto il divario tra ricchi e poveri.
04
Che cosa farà Savona?
Mentre in Italia si gioca questa durissima battaglia, in Europa c'è chi guarda avanti. Intanto, va segnato sul taccuino il non trascurabile fatto che la Commissione europea ha deciso di non aprire nessuna procedura di deficit eccessivo sull'Italia (e i tedeschi non l'hanno presa bene). Segno di prudenza. Il commissario Ue Pierre Moscovici ha commentato il discorso di Conte: "Mi auguro che l'Italia conservi fiducia in se stessa e fiducia nell'Europa. Il fatto che Giuseppe Conte si sia pronunciato in favore di un dialogo con le istituzioni europee va nella direzione giusta". Siamo alla scoperta dell'acqua calda, cosa si aspettavano una dichiarazione di guerra e l'invio della cavalleria corazzata a Berlino?
Eurointelligence si chiede quale sarà la strategia di Savona in Europa. Hanno lavorato parecchio di fantasia. In realtà partono bene, con una considerazione sul profilo del professore:
Non lo classificheremo (Savona) come antieuropeo. Egli si limita a sottolineare, in un libro di prossima uscita, che l'introduzione dell'euro si è rivelata un errore. Tuttavia, da tale osservazione non segue logicamente che è nel migliore interesse del paese lasciare l'eurozona.
Ma poi sbracano completamente con questo scenario distopico:
Non pensiamo che cercherà attivamente un'uscita, ma non saremmo sorpresi se iniziasse a fare i preparativi per un progetto limitato di valuta parallela. Ciò avrebbe l'obiettivo specifico di minare i criteri di bilancio, piuttosto che essere un veicolo per l'uscita dall'euro. Abbiamo la mente aperta sui vantaggi di un miniBoT ben progettato, ma sappiamo per certo che richiede importanti preparativi tecnici e giuridici che i suoi sostenitori tendono a sottovalutare. Il rischio di fallimento è enorme. E occorre anche un piano B di accompagnamento da attuare se l'introduzione di una moneta parallela dovesse provocare una crisi finanziaria.
Siamo alle elucubrazioni senza meta. Wolfgang e i suoi amici non hanno capito niente. Savona non ha nessuna intenzione di istituire un regime di doppia moneta. Ci stupiamo che altri solo lo ipotizzino. Saranno anche quelli di Eurointelligence, ma in questo caso siamo di fronte all'Euroignorance.
Quello che al titolare di List appare invece come una nota intelligente è quanto ricorda proprio a Eurointelligence il direttore del think tank Bruegel, Guntram Wolff:
Un'uscita italiana dalla zona euro costituirebbe un evento catastrofico per la zona euro nel suo complesso. Ha calcolato che il 36% del debito italiano è detenuto all'estero, circa 685 miliardi di euro. Si tratta di un importo tre volte superiore al debito estero della Grecia nel 2010. In altre parole, l'Italia è troppo grande per fallire. Se il nuovo governo dovesse giocare le sue carte, si troverebbe potenzialmente in una posizione di forza.
Eccola, la realtà, too big to fail. I rapporti di forza non sono mai scontati. E l'Italia non è la Grecia.
05
Le consultazioni di Conte
Il premier incaricato Giuseppe Conte ha appena cominciato le sue consultazioni, si terranno alla Camera, nella Sala dei busti di Montecitorio. Ecco il calendario:
- ore 12 componente del gruppo Misto Camera "Europa-Centro Democratico"; componente del gruppo Misto Senato "Piu' Europa con Emma Bonino";
- ore 12.20 componente del gruppo Misto Camera "Civica Popolare -AP-PSI-Area Civica";
- ore 12.40 componente del gruppo Misto Camera "Minoranze Linguistiche" che ha optato per la consultazione congiunta con il gruppo per le Autonomie del Senato;
- ore 13 componente del gruppo Misto Camera "Noi con l'Italia-USEI";
- ore 13.20 componente del gruppo Misto Camera "MAIE - Movimento Associativo Italiani all'Estero; componente del gruppo Misto Senato "PSI-MAIE";
- ore 13.40 gruppo Misto del Senato - ore 15 gruppo "Per le Autonomie (SVP-PATT,UV)" del Senato; componente del gruppo Misto Camera "Minoranze Linguistiche;
- ore 15.40 gruppo "Liberi e Uguali" della Camera; senatori gruppo Misto Senato "Liberi e Uguali";
- ore 16.20 gruppi "Fratelli d'Italia" del Senato e della Camera;
- ore 17 gruppi "Partito Democratico" del Senato e della Camera;
- ore 17.40 gruppi "Forza Italia-Berlusconi Presidente" del Senato e della Camera - ore 18.20 gruppi "Lega - Salvini Premier" del Senato e della Camera;
- ore 19 gruppi "Movimento 5 Stelle" del Senato e della Camera.
Che si fa? List fa l'olandese volante.
06
List fa l'olandese volante
Il più importante quotidiano economico olandese, FD, dedica un reportage di due pagine al governo nascente. Il servizio comincia ricordando che il nome "Governo Frankenstein" è un'invenzione del titolare di List e intervista il nostro collaboratore Lorenzo Castellani sullo scenario futuro. Ah, qui adoriamo da sempre i tulipani.
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o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.