10 Novembre

Il grande ritorno e la spettacolare sconfitta

La vittoria di Donald Trump è totale: nell'electoral college, nel voto popolare, in tutti e sette gli Stati in bilico (oggi è diventato rosso anche l'Arizona). Perché il 47° presidente ha battuto i democratici. Non è la caduta di Kamala Harris, è la parabola di un partito allo sbando ideologico

Ha vinto la corsa alla Casa Bianca, ha vinto nell’electoral college, ha vinto il voto popolare, ha vinto in tutti e sette i Battleground States. Ha vinto. Donald Trump è il 47° Presidente degli Stati Uniti e gli americani sono tornati alla realtà dopo la sbornia di ideologia democratica. La sconfitta non è di Kamala Harris (un ectoplasma), ma di Barack Obama e Nancy Pelosi, Hillary Clinton e Chuck Schumer, dell’establishment del Partito democratico che negli ultimi 16 anni ha governato l’America per tre mandati su quattro (otto anni di Obama e quattro di Biden) con l’idea del «noi e loro». Alla fine, hanno vinto «loro», i repubblicani del Maga di Trump. 

I tentativi dei democratici di hackerare l’elezione sono stati inutili: il cambio in corsa di Joe Biden (e la sua umiliazione, perché Biden aveva vinto le primarie), l’arrivo di Kamala Harris su cui la potente macchina della propaganda dem aveva scritto una fiction mediocre (quella della «gioia»), la scelta come vice di un bugiardo seriale come Tim Walz (non è mai stato in Iraq, si ritirò dall’esercito prima della missione), il pelo lisciato agli utili idioti di Hamas delle università e dei gruppi estremisti che ruotano intorno ai dem da anni (con Kamala che giurava di «conoscere le mappe» e dunque l’esercito israeliano non poteva entrare a Rafah, dove poi è stato eliminato l’ideatore della strage del 7 ottobre Yahya Sinwar, «il macellaio di Khan Yunis»), il tentativo di far apparire centrista la Harris che è sempre stata di sinistra, l’imbarazzante sbianchettatura dei suoi tre anni alla vicepresidenza e delle responsabilità sull’immigrazione (l’unico incarico che aveva), il negazionismo economico sull’inflazione e gli effetti sul carrello della spesa delle famiglie, una campagna mediatica sceneggiata, con la stampella delle star di Hollywood, che poi si è...


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