26 Luglio
Il Mare che non è più Nostrum
Le grandi manovre della Turchia sul Mediterraneo Orientale, la reazione di Egitto, Cipro e Grecia al patto tra Erdogan e Serraj. Energia e dominio strategico. I governi e la fabbrica del denaro. Italia, scendete tutti dalla macchina. L'Argentina ai creditori: non riduceteci alla fame. Viaggio nell'oceano di Shakespeare con Victor Hugo
Che succede? È domenica, sta per arrivare la sera e il tramonto sul mare, abbiamo messo nero su bianco un viaggio tra il reale e l'immaginario, ci lasceremo guidare dai fatti e trasportare dal sogno. La cronaca italiana è come una lucertola al sole, la giornata è fatta di neraccia, cronaca giudiziaria, scandaletti e scendiletti vari, roba che non cambia di uno zerovirgola il mondo, non è neppure divertente, solo squallore, una perdita di tempo. Voliamo alto. Seguite il titolare di List.
01
Vicino e lontano. Il Mediterraneo Orientale
Quello che fa riflettere, ricordare che la storia è un vulcano pericoloso, è ciò che è successo a Bernard-Henry Lévy in Libia oggi. Inviato dal Wall Street Journal per un reportage sulle stragi, l'orrore della guerra, il filosofo e scrittore francese è stato contestato mentre entrava nella città di Tarhouna. La sua auto è stata bloccata, sono stati sparati colpi in aria, Lévy è stato attaccato rabbiosamente: "Cane ebreo". Levy ha proseguito il suo viaggio e poi ha postato su Twitter la foto della polizia libica che lo proteggeva:
La violenza in Libia è il new normal, bande di gangster si spartiscono le risorse del petrolio, la primavera araba che non c'è mai stata, un'illusione senza gelsomini, era solo un lungo inverno con il Re Assassinio. Il paese è diventato il campo da gioco sanguinoso di Turchia e Russia, con gli Emirati, l'Egitto, la Francia e altri dietro le quinte. Stabilità. Sicurezza. Pace. Una chimera.
È la mappa del vicino e lontano Mediterraneo Orientale. Storia, guerra, gas, petrolio, la nostra immensa tradizione e cultura sono qua:
La mappa dei Patriarcati Orientali dopo il Concilio di Calcedonia del 451.Oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan inaugurando la nuova sede dell'intelligence a Ankara ha detto che "in Libia i...
Che succede? È domenica, sta per arrivare la sera e il tramonto sul mare, abbiamo messo nero su bianco un viaggio tra il reale e l'immaginario, ci lasceremo guidare dai fatti e trasportare dal sogno. La cronaca italiana è come una lucertola al sole, la giornata è fatta di neraccia, cronaca giudiziaria, scandaletti e scendiletti vari, roba che non cambia di uno zerovirgola il mondo, non è neppure divertente, solo squallore, una perdita di tempo. Voliamo alto. Seguite il titolare di List.
01
Vicino e lontano. Il Mediterraneo Orientale
Quello che fa riflettere, ricordare che la storia è un vulcano pericoloso, è ciò che è successo a Bernard-Henry Lévy in Libia oggi. Inviato dal Wall Street Journal per un reportage sulle stragi, l'orrore della guerra, il filosofo e scrittore francese è stato contestato mentre entrava nella città di Tarhouna. La sua auto è stata bloccata, sono stati sparati colpi in aria, Lévy è stato attaccato rabbiosamente: "Cane ebreo". Levy ha proseguito il suo viaggio e poi ha postato su Twitter la foto della polizia libica che lo proteggeva:
La violenza in Libia è il new normal, bande di gangster si spartiscono le risorse del petrolio, la primavera araba che non c'è mai stata, un'illusione senza gelsomini, era solo un lungo inverno con il Re Assassinio. Il paese è diventato il campo da gioco sanguinoso di Turchia e Russia, con gli Emirati, l'Egitto, la Francia e altri dietro le quinte. Stabilità. Sicurezza. Pace. Una chimera.
È la mappa del vicino e lontano Mediterraneo Orientale. Storia, guerra, gas, petrolio, la nostra immensa tradizione e cultura sono qua:
La mappa dei Patriarcati Orientali dopo il Concilio di Calcedonia del 451.Oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan inaugurando la nuova sede dell'intelligence a Ankara ha detto che "in Libia i nostri servizi segreti hanno ribaltato la situazione, hanno determinato la sconfitta di Haftar nell'attacco a Tripoli". Ieri Erdogan ha accolto in Turchia il presidente del consiglio nazionale libico, Fayez al Serraj, sempre ieri Erdogan ha parlato al telefono con il premier italiano Giuseppe Conte sulla situazione libica. Chi dà le carte è il sultano del Bosforo, è la Turchia la forza in ascesa, il soggetto che ha ribaltato gli scenari strategici del Mediterraneo Orientale insieme alla Russia di Vladimir Putin con il sottosopra militare in Siria. Mentre l'America di Obama si interrogava sulla "red line", lo Zar inviava i caccia Sukhoj per salvare il regime di Assad e bombardare i miliziani dell'Isis. Nessuno ricorda più l'orrore delle esecuzioni a Palmyra, poi liberata dai russi e dalle truppe sciite di Teheran. Il concerto a Palmyra, la celebrazione della vittoria di Putin, un'umiliazione per la Casa Bianca:
La storia ha delle conseguenze. In quegli anni si stava disegnando un nuovo ordine in Medio Oriente che si riverbera oggi sul Mediterraneo, non più Mare Nostrum.
Le pietre di Palmyra rotolano in mare. Pochi giorni fa, la Grecia e Cipro hanno accusato la Turchia di aver tentato di violare il proprio spazio marittimo con l'annuncio di una serie di ricerche sismiche tra l'isola di Creta e Cipro. La grande partita dei giacimenti di gas, ecco la mappa:
La Francia si è mossa subito, Emmanuel Macron 24 ore dopo ha reagito mentre riceveva all'Eliseo il presidente cipriota Nicos Anastasiades: "Voglio ribadire ancora una volta la piena solidarietà della Francia a Cipro ma anche alla Grecia di fronte alle violazioni della loro sovranità da parte della Turchia. Non è accettabile che l'area marittima di uno Stato membro della nostra Unione sia violato o minacciato. I responsabili devono essere sanzionati". La France.
Gli accordi stretti tra Libia e Turchia hanno un impatto. Il primo ministro della Grecia, Kyriakos Mitsotakis, ha detto che Atene è "pronta a difendere il proprio territorio" quando Ankara martedì scorso ha inviato la nave di esplorazione idrografica Oruc Reis (il nome di un ammiraglio dell'Impero Ottomano) al largo dell'isola greca di Kastellorizo (splendida, fu il set del film Mediterraneo). Quel tratto di mare è reclamato dalla Turchia come "zona economica esclusiva".
In questa partita entra per forza l'Egitto che ha enormi giacimenti di gas offshore. Il 17 luglio scorso, Nikos Garilidis, ambasciatore della Grecia al Cairo ha detto al quotidiano Al Ahram che Egitto e Grecia sono "molto, molto vicine" a stringere un accordo per una Zona Economica Esclusiva e al centro della mappa ci sarebbero proprio le acque di Creta e Kastellorizo, le isole nel mirino della Turchia.
È un gioco pericoloso, trasformarlo in una battaglia navale è un attimo di distrazione o di irrefrenabile impulso. Non siamo più il centro del mondo. La Turchia è tornata ad essere l'incrocio di popoli, storie, che era ai tempi dell'Impero Ottomano. Ieri abbiamo visto a Istanbul un fatto vero, di grande impatto, la prima preghiera islamica a Santa Sofia dopo 86 anni, eccola di nuovo stamattina in questo scatto dell'agenzia Epa:
Credere in qualcosa. Questo è il punto fiammeggiante della crisi dell'Occidente. Viaggeremo sul tappeto volante, per guardare la realtà dall'alto. Quanto in alto? L'altezza giusta, così:
È il primo uragano della stagione, si chiama Hanna, è atterrato ieri in Texas, a Corpus Christi. Pioggia e vento, sembriamo dentro un racconto biblico, il Texas colpito duramente dal coronavirus e ora dagli uragani. Manca solo l'invasione di cavallette. No, quella è in Sardegna, un posto che conosco. Andiamo, seguite il titolare di List, il viaggio è lungo, per mare e per terra.
02
La macchina del denaro no limits
Siamo entrati in una nuova fase della storia, è in corso un processo di composizione e ricomposizione dell'ordine mondiale (quello del coronavirus); gli Stati Uniti corrono verso la data del voto per la Casa Bianca in una situazione incredibile per noi remota eppure dalla enormi conseguenze per tutti (annullate le convention dei Democratici e dei Repubbblicani, campagna elettorale virtuale, crisi economica, pandemia, questione razziale, violenza); la Cina è uscita dalla pandemia più forte di prima, con un giro di vite su Hong Kong un piano per riprendere il controllo su Taiwan, nuove leggi per il controllo sociale, il nuovo imperatore Xi Jinping più determinato e spietato che mai; l'Europa ha balbettato qualcosa con il Recovery Fund; la Germania si conferma lo Stato forte del Vecchio Continente con i suoi problemi inattesi (lo scandalo Wirecard è un problema anche per la cancelliera Merkel, 2 miliardi di euro mai esistiti nella contabilità del titano dei servizi finanziari digitali) e una cancelliera di ieri che appare ancora la carta per il domani; la Francia se la cava con la sua provincia grassa e una Parigi che ha visto la peste e la ghigliottina e dunque con buona pace dei virologi da salotto sopravviverà anche al coronavirus, la Spagna ha un problema di seconda ondata (la avremo tutti, il virus non è sparito, non siamo ancora entrati nella dimensione che bisogna conviverci); i governi in tutto il mondo hanno messo mano al portafoglio per evitare la caduta dell'economia, la ripresa della produzione non sarà a V ma a U (se va bene), è cambiato il paradigma, dove c'era l'austerità oggi c'è la macchina della spesa in funzione a tutto gas, dove c'erano i tagli c'è l'helicopter money, la liquidità direttamente nel conto corrente dei cittadini, dove c'era il patto di stabilità non c'è più e vedremo quando e come tornerà.
In questo scenario dove si tenta la ricostruzione, si sente l'eco del tango, il pianto dell'Argentina con i creditori: "Non riduceteci alla fame", un paese in eterno default, una tragedia che per chi ha il debito stellare dovrebbe essere un post it appesa sul frigorifero: prima o poi arriva il redde rationem. La copertina dell'Economist sintetizza il momento così: Free Money.
Siamo in fase "no limits", ma sappiamo tutti che non c'è niente di libero e di incondizionato nella moneta. Di sopra e di sotto, di dritto e di rovescio, alla fine tutto si paga. Ne sanno qualcosa quelli che cantano "Don't Cry for Me Argentina".
03
L'Argentina ai creditori: non riduceteci alla fame
"Non riduceteci alla fame", questo è l'appello del presidente argentino Alberto Fernandez. L'Argentina è sommersa da un debito di 65 miliardi di dollari che non è in grado di rimborsare. Il governo sta negoziando con i creditori, l'ultima offerta è il recupero attraverso l'emissione di nuovi titoli di 53,5 dollari per ogni 100 di valore nominale dei bond del debito in scadenza. Offerta rifiutata dai tre principali creditori che hanno sottoscritto un terzo del debito: Exchange Bondholders, Ad Hoc e Argentina Creditor Committee. In videoconferenza con il Consiglio delle Americhe, il presidente Fernandez ha dichiarato: "Spero davvero che i creditori capiranno che stiamo facendo uno sforzo enorme. Ed è l'ultimo che possiamo fare. Chiedo, per favore, che aiutino l'Argentina a uscire dalla depressione. È impossibile chiedere a un Paese che ha il 40% di persone povere di fare uno sforzo aggiuntivo perché questi sforzi ricadono sempre sui settori più vulnerabili". Guardate l'inflazione, curva verde, dati del Fondo monetario internazionale:
L'inflazione è al livello più alto degli ultimi 28 anni, i prezzi al consumo sono aumentati di oltre il 50 per cento. Scadenza dell'offerta del governo ai creditori, il 4 agosto. La nuova proposta di ristrutturazione è arrivata il 7 luglio, si discute dal 20 aprile, si è arrivati fino a oggi, di proroga in proroga. Senza accordo, si aprono le porte del default, l'ennesimo. Speriamo in un accordo in extremis. Il debito non è mai gratis. Alla fine, si paga.
***
In questo mondo agitato, con moto ondoso in rapido aumento, c'è l'Italia. Il titolare vi racconta una storiella. Non prima di aver dato conto di un fatto di cronaca politica.
04
Il Recovery Fund degli esperti. No di Casellati
Elisabetta Alberti Casellati è la presidente del Senato, molti dimenticano che è anche la seconda carica dello Stato che quando parla di solito non lo fa per caso, perché in Italia c'è sempre un triangolo istituzionale tra la presidenza del Senato, quella della Camera e la presidenza della Repubblica. Le tre istituzioni si parlano, coordinano le posizioni nei momenti importanti, il vertice del triangolo è rappresentato dal Quirinale. A proposito della futura gestione del Recovery Fund la presidente del Senato ha detto in un'intervista al Messaggero che "gli esperti che oggi sono già 500, hanno un'importante funzione di consulenza, ma è il Parlamento il primo, unico e insostituibile interlocutore del governo". Nulla da eccepire. E sulla proroga dello stato di emergenza Casellati ha detto che "finalmente l'esecutivo ascolterà il parere del Parlamento" dopo averlo "dichiarato in piena solitudine il 30 e 31 gennaio scorso". Fin qui, punzecchiature, poi un colpo secco: "Il Parlamento è diventato invisibile perché è stato svuotato dalla funzione legislativa attribuita dalla Costituzione, dall'inizio di questa legislatura il governo procede a suon di decreti legge, il più delle volte approvati con voti di fiducia e sempre più frequentemente esaminati solo da una Camera". Qualche esempio? Il decreto Rilancio, "una vera e propria finanziaria di circa 300 articoli, sulla quale il Senato non ha toccato palla". Gong, state in campana. E occhio al volante.
05
Scendete tutti dalla macchina
Quando ero un bimbo, la mamma mi raccontava la storiella della famiglia che dovendo acquistare una nuova automobile, cominciò una discussione prima sul modello (due porte o quattro porte? bianca o rossa? familiare o sportiva?) che esondò sul chi doveva stare al volante, chi nel posto davanti e chi dietro. L'auto non era stata stata scelta, le cambiali non erano state firmate, (allora le famiglie che uscivano da una composta povertà, in ascesa verso una gaudente borghesia, pagavano con "la cambiale", titolo del film del 1959 con Totò, Macario, Peppino De Filippo, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Sylva Koscina e altri giganti del cinema che fu), non era neppure stata fatta la consueta visita di marito, moglie e figliolanza in quel luogo, "l'autosalone" (come un centro di bellezza, di sogno, di conquistata ricchezza) che la lite scoppiò fragorosa, la moglie s'indispettì, i bambini strillarono in lacrime, il padre, tra la depressione cosmica e il terrore della cambiale, sentenziò: "Ora basta, scendete tutti dalla macchina!".
La storiella della mamma mi è tornata in mente più di quarant'anni dopo leggendo le pittoresche dichiarazioni sul Recovery Fund, la nuova fiammante automobile degli italiani o, meglio, della classe politica. I soldi ancora non ci sono (come per la macchina), sono pronte le cambiali da firmare (come per la macchina), si litiga su chi deve stare al volante, chi davanti e chi dietro nella gestione dei finanziamenti (la benzina della macchina). Che spettacolo.
Il dibattito pubblico sul Recovery Fund è dunque salito in macchina, ma con queste tragicomiche premesse, abbiamo il fondato sospetto che non saranno mai rispettate le promesse. Il premier Conte pensa a una regia di Palazzo Chigi (leggere: di se stesso) e la cosa ha un sottotesto che gli amici e i nemici del premier temono: troppo potere. Conte sta lavorando alla costruzione di una sua base elettorale, la partita dei fondi europei è la chiave per rafforzare e aprire un domani la sua corsa politica in proprio. Questo è il pensiero sotterraneo del Partito democratico e anche di una parte dei Cinque Stelle: il Conte che balla da solo sul forziere colmo di bigliettoni, il premier che nell'immaginario torna in patria tintinnante di zecchini (ricordiamo la parola: rimborso), il salvatore dell'Italia. Siamo nel regno dell'iperbole, perché nel risultato dell'Italia c'è anche il lavoro di Roberto Gualtieri e Enzo Amendola (ministri dell'Economia e degli Affari europei, due dem) e soprattutto la paziente diplomazia di Paolo Gentiloni, commissario Ue all'Economia, il più importante esponente del Pd di cultura moderata, dotato di una rara materia prima: equilibrio e competenza. Gentiloni non ha ricevuto gli applausi, l'alloro, i festeggiamenti, ma il suo lavoro è stato prezioso per non naufragare di fronte all'offensiva (vincente) di paesi come Olanda, Austria, Danimarca, Svezia, Finlandia, i cosiddetti "frugali". Il Pd non ha rivendicato abbastanza il lavoro dei suoi esponenti, il risultato è che la scena è tutta di Conte.
Così le scene da un matrimonio sono diventate da un patrimonio e i fasti per Conte sono durati solo 24 ore. Si è aperta la battaglia sul soggetto che deve gestire la fase di progettazione (bisogna presentare un piano, ci sono parecchi vincoli, per fortuna) e poi distribuire i soldi e verificare che tutto fili liscio. Chi? La sede naturale è il Parlamento, ha detto Roberto Fico, presidente della Camera. Bisogna fare una commissione bicamerale, dice l'opposizione che ha trovato sponda anche in elementi della maggioranza. Non fa una piega, ma i processi politici sono lenti, l'economia è veloce, viviamo tempi accelerati. In un paese con le istituzioni in ordine - e non è il nostro caso - ci sarebbe un confronto tra Parlamento e governo, un negoziato costante che va dritto al punto. Così accade in Germania tra la cancelliera Merkel e il Bundestag (tenete bene a mente questi numeri, 3, 130, 15: la Grosse Koalition ha impiegato 3 ore di discussione per varare un piano da 130 miliardi, riassunto in 15 pagine), così negli Stati Uniti tra la Casa Bianca e il Congresso. Questo percorso dovrebbe essere accompagnato da una riforma delle istituzioni e della burocrazia, perché siamo in una palude. Servirebbe un New Deal per l'Italia, ma le nostre sono parole al vento, Franklin Delano Roosevelt durante la Grande Depressione usò l'intelligenza del gruppo del Brains Trust e cambiò profondamente la burocrazia dello Stato federale. A Palazzo Chigi e in Parlamento non c'è niente di tutto questo, la classe dirigente italiana è come la temperatura di Oslo nelle previsioni del tempo degli anni Settanta in tv: non pervenuta.
Una nazione "too big to fail", troppo grande per fallire, sempre "salvata" perché un paese che galoppa verso i 2600 miliardi di debito pubblico è inaffondabile (ma è facile preda e non predatore), si balocca sui finanziamenti futuri del Recovery Fund, nascondendo a se stesso nel presente che non saranno 209 miliardi a risolvere i problemi di una grande economia che sta diventando più piccola in un mondo di titani. Ora, vi prego, scendete tutti dalla macchina.
06
Mitologia della macchina
Associazioni e dissociazioni sulla "macchina". Galleggiando nel liquido amniotico, nuoto nell'infanzia. L'evocata storiella della macchina mi ricorda tante cose, qui ne elenco tre:
1. La Ds e il Nautilus. La storiella della mamma è dei primi anni Settanta, Miti d'oggi, catalogo della modernità ricco d'imitazioni (mai riuscite) scritto da Roland Barthes, viene pubblicato in Italia da Einaudi nel 1974, con un capitolo su La nuova Citroen. La meravigliosa, sinuosa, sensuale, Citroen Ds. Fu presentata al Salone dell'auto di Parigi nel 1955 e fu un colpo al cuore, la pallottola d'argento di quella creatura che incontri in un'America immaginaria, sulla via polverosa di Tombstone, mentri entri nel saloon dove seduti al tavolo da poker ti attendono un baro e un pistolero. E lei. E il pericolo è lei.
Torniamo alla Ds tutta curve. Ecco, non lo dovevo fare, alla parola curve scatta un altro passaggio letterario, sempre uno spezzone di celluloide da corsa, Ernest Hemingway, Fiesta, il racconto dell'ingresso al "bar del Bal" di Brett, Lady Ashley, siamo sempre nel campo del segno, del disegno, della forma:
Brett era maledettamente carina. Indossava un golfino di jersey e una gonna di tweed e si era spazzolata indietro i capelli come un ragazzo. Aveva lanciato lei questa moda. Era fatta di curve come lo scafo di uno yacht da corsa e con quel golfino di lana non te ne sfuggiva nemmeno una.
Che ve lo dico a fare (Donnie Brasco, che dialoghi), l'amore è un campo minato e ci camminiamo sopra sperando di saltare in aria. Bum.
Torniamo alla Ds tutta curve. Durante la rassegna di Parigi ne furono ordinate 80 mila, i visitatori erano stregati da questa bat-mobile, record che ha resistito per decenni, battuto non a caso dalla Tesla nel 2016. Il disegno della Citroen Ds è di un genio italiano della carrozzeria, Flaminio Bertoni:
Tra la Citroen Ds e la Tesla Model 3 non c'è confronto, questa è l'auto della casa di Elon Musk:
Bella, Elon Musk è un altro cosmonauta della fabbrica, linee dalla dinamica aerospaziale, ma la Citroen Ds è un film del futuro, mentre Tesla è un bel presente di elettrizzante successo, la Ds in quei tempi era un azzardo totale, l'all in sul tavolo da poker dell'automobile.
Cosa ne dice in Miti d'oggi Roland Barthes? Spoglia l'automobile venuta dallo spazio, lentamente, capo per capo, guardandola negli occhi, le scioglie i capelli come sfiorando petali di rosa, le soffia delicatamente sulla carrozzeria parole che sono brezza e rugiada, la carezza con la piuma dell'adulazione, la punge con il pennino della stilo colmo d'inchiostro verde smeraldo, con delicatezza, premendo sull'acceleratore della seduzione, la Citroen Ds è "un oggetto disceso da un altro universo, come quelli che popolano i libri di fantascienza. Un nuovo Nautilus". L'auto più bella di sempre che ha segnato uno punto di svolta nel design.
Ossignore, Barthes fa scattare un altro ricordo, una madeleine proustiana che qui su List compare sempre, come l'Ufo che emergeva sibilante dal lago (altro scatto in bianco e nero dell'infanzia in tv), ecco il sottomarino Nautilus di Jules Verne, Ventimila leghe sotto i mari, che avventura:
Guardate qui sopra questa illustrazione di Alphonse de Neuville e Édouard Riou per l'edizione Hetzel del 1879 di Ventimila leghe sotto i mari.
La Citroen Ds è il Nautilus, osservate la linea affusolata del sommergibile di Verne e l'auto francese disegnata dall'italiano Flaminio Bertoni. Il segno è il significato, il tratto è lo scacco matto. Barthes è un costruttore di mosaici, associazioni, dissociazioni.
2. L'auto volante. La potenza del ritorno al futuro, eccone un altro frammento: l'auto di Fantomas.
Qualcuno la ricorda sul piccolo schermo, con la tv in bianco e nero? La Ds volante di Fantomas.
Bei tempi, sono ancora vivi, custoditi dal nostro Peter Pan.
3. La Makina. Vi siete persi sul Grande Raccordo Anulare? Siete in coda sull'autostrada in Liguria? Se non avete letto il Dizionario della Makina di Ennio Flaiano siete naufraghi in un mare di tristezza e state imprecando al cielo, ma se l'avete letto... allora avrete un salvagente sull'asfalto in via di liquefazione.
Perché questo esilarante libretto (edito da Henry Beyle, un oggetto editoriale raffinato) vi ricorderà che la vostra condizione è la seguente: "Sosta al semaforo. Impressione nota a tutti che il tempo si fermi o rallenti. Varie maniera di ammazzare il tempo durante la sosta: guardare il guidatore o la guidatrice della macchina accanto, mettersi le dita nel naso, controllarsi i capelli allo specchio retrovisore, pensare che si sta facendo una vita da stronzi". Pensare che c'era Flaiano e oggi c'è... santo cielo, ma chi c'è?
***
Non fare domande idiote, titolare, hai una sola certezza: ci salveranno i classici, Victor Hugo.
07
Immersi nell'oceano
Il più grande scrittore di Francia che presenta il più grande scrittore d'Inghilterra con un titolo che è un programma d'allusioni e intuizioni, eccezioni e variazioni sul tema del genio. Siamo in un presente lontano che svela l'oceano del poeta di un passato remoto. Victor Hugo e William Shakespeare, il romanzo de I Miserabili e la tragedia di Macbeth, il potere, il cuore, la spada, il patibolo, l'essere e il non essere, Jean Valjean perseguitato dall'ispettore Javert, Macbeth inseguito dalla pazzia del potere nella notte delle streghe dove "il bello è brutto / il brutto è bello", la scrittura come salvezza dell'anima, satira sul potere ("Shakespeare aveva trentanove anni quando Elisabetta morì. La regina non aveva fatto caso a lui. Trovò il modo di regnare quarantaquattro anni senza accorgersi dell'esistenza di Shakespeare"), un gioco senza frontiere destinato all'eternità in una Londra che è "la Babilonia nera. Lugubre di giorno, splendida di notte", una "magnifica e cupa città" e poi in quelle pagine che brillano come pagliuzze d'oro sul torrente di un luogo paradisiaco e inospitale, ecco un bagliore verso il futuro, il nostro 2020 dove "la peste a Londra era pressoché stabile di casa, come a Costantinopoli. Vero è che non c'è una gran differenza tra Enrico VIII e un sultano. L'incendio, ancora una volta come a Costantinopoli, a Londra era frequente, per via dei quartieri popolari interamente edificati in legno". Londra e Costantinopoli. Il virus e il fuoco. L'eterno ciclo della storia, Londra e Istanbul. La cattedrale di Canterbury e Santa Sofia. Dio e Allah. Ieri, oggi, domani.
Hugo dedica il libro "all'Inghilterra", regno della libertà, racconta Shakespeare con il sonar acceso, ci conduce sul Nautilus del Capitano Nemo (rieccolo, a quota periscopica), un'immersione in profondità, alla scoperta di un altro mondo che è il nostro, celato negli abissi delle illusioni, dell'immaginario e del reale (con)fusi, una prateria di grassa e verdissima posidonia oceanica che fa da maschera a un'Atlantide, con Jules Verne al timone della fantasia. Quelle di Hugo sono pagine potenti e eleganti come il galoppo di Varenne, la penna del gran francese è una delizia farcita in ogni riga. Ritmo, cambi di passo, figure retoriche, elenchi, profondità storica e ironia. Hugo disse che il libro era "un manifesto letterario per il XIX secolo". Ha trapassato i secoli come una freccia, siamo qui, piccoli e rapiti, pulviscolo tra i granelli di sabbia, di fronte al nostro oceano dell'anima.
Il sentimento oceanico - esplorazione sottomarina del poeta messicano Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura, nel libro intitolato La duplice fiamma (ora chiudete gli occhi e ascoltate il suono del titolo in spagnolo, un coltello dolce e arroventato come profumata ossessione: "La llama doble") s'immerge nella "caduta in una sostanza oceanica, dissoluzione dell’essenza. Non c’è forma né presenza: c’è l’onda che ci culla, la cavalcata per le pianure della notte".
L'opera di Paz è una fiocina e qui scatta a molla un memento biblico, il Moby Dick di Hermann Melville, capolavoro dell'acqua, la caccia in alto mare all'ossessione di Achab, la Balena Bianca, un colpo d'uncino nella traduzione di Cesare Pavese (che ingaggiò una lotta con il titano di Melville fino a farne due, di traduzioni):
Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione. Ogni volta che m’accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell’anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto. Questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola. Con un bel gesto filosofico Catone si getta sulla spada: io cheto cheto mi metto in mare.
L'oceano che la penna tempestosa di Hugo inchiostra nelle pagine di Shakespeare (un'immensità di lacrime, perché "la vita di Shakespeare fu colma di amarezza") s'annuvola e schiarisce in una pagina dove "s'ode il rumore di tutti i venti", si dissipano "singhiozzi smisurati", si levano "aquile in mezzo alla schiuma", si presentano abbaglianti "notti di tenebra", solca le pupille "l'allegria di vele bianche", si placano "le collere", emergono "le bonacce", in una dimensione che è "Tutto in Uno", dove c'è "l'inatteso nell'immutabile" e "la calma piatta dopo gli sconvolgimenti". Nella madre acqua nascono i geni, perché "tutto questo può stare in una mente", e allora "avete Eschilo, avete Isaia, avete Giovenale, avete Dante, avete Michelangelo, avete Shakespeare e guardare queste anime o guardare l'oceano è la stessa cosa". E avete Victor Hugo, avete il soffio possente della poesia, avete la buriana del romanzo, avete la tempesta della tragedia, avete la brezza della commedia, avete la rugiada dell'amore (im)previsto. Avete l'oceano, quello che ci divide, quello che ci unisce.
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I dati personali non sono soggetti a diffusione.
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Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
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Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.