7 Agosto
Il mistero del centrosinistra
Calenda rompe con Letta e se ne va. E adesso? Il centrosinistra è sospeso a mezz'aria. Renzi pensa a un Terzo Polo con Azione. Resta il problema di una coalizione che non c'è e ha un pesante distacco dal centrodestra. Che fare? Appunti su un caso da Sherlock Holmes
E adesso? Uno dei grandi vantaggi dell'averne viste tante è che adesso non c'è alcun problema, si ricomincia a tessere la trama del racconto. Che sarebbe stata una campagna elettorale 'diversa' lo sapevamo: molta inesperienza, quadro frammentato, crisi al buio e abbagliante confusione.
Ci sono fatti che sembrano sfuggire alla logica, si consumano delitti (politici) e si cercano colpevoli da tutte le parti. Ho con me un libro che al caso nostro, lo consiglio a chi ama le edizioni speciali, raffinate, a quelli che per una copertina ben disegnata si perdono nella fantasia, eccolo:
Il rompicapo del centrosinistra è senza dubbio un caso da Sherlock Holmes, ma temo che anche il nostro investigatore avrebbe difficoltà a venirne a capo. Resta il fatto che la copertina di questa edizione Penguin Deluxe è un capolavoro di grafica e i quattro racconti (Uno studio in rosso Il segno dei quattro, Il mastino dei Baskerville, La valle del terrore) siano pietre miliari della crime fiction, dell'orrore, del mistery. Come diceva T.S. Eliot, "ogni scrittore deve qualcosa a Holmes". Torniamo al nostro mistero, il centrosinistra italiano.
Tutto comincia là dentro. Con un governo che cade per mano del Movimento Cinque Stelle (fu alleato del Pd), nel momento peggiore per il voto anticipato (non si rompono i 'cabasisi' agli italiani in vacanza, regola aurea della Prima Repubblica), misfatto che finisce per travolgere ogni senso dello spazio, del tempo e della misura. Visto lo 'Tsunami Tour' di Beppe Grillo nel 2013 (distrusse tutti, ponendo le basi per la distruzione anche del Movimento) nel centrosinistra sono andati oltre. Eppure l'uscita di Carlo Calenda (dopo cinque giorni, record) dal patto con il Pd riapre in qualche maniera i giochi (per ora perdenti, ma pur sempre giochi politici). Come? Proviamo a ragionare, se possibile in questo scenario da lettino...
E adesso? Uno dei grandi vantaggi dell'averne viste tante è che adesso non c'è alcun problema, si ricomincia a tessere la trama del racconto. Che sarebbe stata una campagna elettorale 'diversa' lo sapevamo: molta inesperienza, quadro frammentato, crisi al buio e abbagliante confusione.
Ci sono fatti che sembrano sfuggire alla logica, si consumano delitti (politici) e si cercano colpevoli da tutte le parti. Ho con me un libro che al caso nostro, lo consiglio a chi ama le edizioni speciali, raffinate, a quelli che per una copertina ben disegnata si perdono nella fantasia, eccolo:
Il rompicapo del centrosinistra è senza dubbio un caso da Sherlock Holmes, ma temo che anche il nostro investigatore avrebbe difficoltà a venirne a capo. Resta il fatto che la copertina di questa edizione Penguin Deluxe è un capolavoro di grafica e i quattro racconti (Uno studio in rosso Il segno dei quattro, Il mastino dei Baskerville, La valle del terrore) siano pietre miliari della crime fiction, dell'orrore, del mistery. Come diceva T.S. Eliot, "ogni scrittore deve qualcosa a Holmes". Torniamo al nostro mistero, il centrosinistra italiano.
Tutto comincia là dentro. Con un governo che cade per mano del Movimento Cinque Stelle (fu alleato del Pd), nel momento peggiore per il voto anticipato (non si rompono i 'cabasisi' agli italiani in vacanza, regola aurea della Prima Repubblica), misfatto che finisce per travolgere ogni senso dello spazio, del tempo e della misura. Visto lo 'Tsunami Tour' di Beppe Grillo nel 2013 (distrusse tutti, ponendo le basi per la distruzione anche del Movimento) nel centrosinistra sono andati oltre. Eppure l'uscita di Carlo Calenda (dopo cinque giorni, record) dal patto con il Pd riapre in qualche maniera i giochi (per ora perdenti, ma pur sempre giochi politici). Come? Proviamo a ragionare, se possibile in questo scenario da lettino psichiatrico e dossier da sfogliare in Baker Street. Cerchiamo di stare sulla terra mentre tutto è a mezz'aria. Volano coltelli e fantasmi.
Prima di tutto, accendiamo il cruscotto dei sondaggi, la Supermedia Agi/Youtrend. È su questa base che i partiti hanno fatto (e disfatto) le alleanze e diviso i collegi. Voti di lista:
Primo dato da tenere a mente: quanto vale Calenda? Con +Europa il 5%. Questo numero va ora ricalibrato per effetto del divorzio che avverrà nella federazione con il movimento di Emma Bonino. Andiamo avanti, voti di coalizione, ecco come si presentavano prima del Big Bang calendiano:
Il dato della coalizione del centrosinistra va rettificato, non ci sarà più Azione, ipotizziamo ancora che valga il 5% (sto lavorando su un terreno molto fragile, in grande movimento, ma questo bisogna fare per cercare di capire cosa sta accadendo), dunque a oggi lo schieramento guidato da Letta si ferma al 28.6%. Effetto della doppia esplosione, prima dei Cinque Stelle e poi di Azione. Il distacco dal centrodestra sarebbe di circa 18 punti. In questi termini, è una vittoria certa del centrodestra. Andrà così? È paradossalmente ancora presto, la campagna deve ancora dare il meglio (e il peggio) e ci saranno altre sorprese. Si decide tutto nelle ultime due settimane. Quello che è chiaro è che la coalizione a sinistra ha bisogno del Settimo Cavalleggeri. Letta che farà?
Carlo Calenda annuncia in tv la rottura dell'accordo con Letta (Foto Ansa).Partiamo da quello che ora è nei panni del demolition-man, Carlo Calenda. Voleva un accordo in esclusiva con il Pd che non poteva ottenere. Se lo ha pensato è un ingenuo che dovrebbe star lontano dalla politica. Il Pd da tre decenni fa questi cartelli elettorali, Letta non è sfuggito alla tradizione (e mi sarebbe piaciuto vederlo correre da solo, in tandem con Giorgia Meloni e arrivederci a tutti gli altri) e quindi siamo nell'ordinario dei democratici, un dejà-vu. Nel caso dello strappo del Calenda, tendo a dare più peso all'idea che abbia fatto i suoi calcoli (in ritardo, ma li ha fatti) in una prospettiva diversa, vista la compagnia di giro e il futuro heavy metal che attende i progressisti: il centrosinistra perde, mi tiro fuori dalla stiva del Pequod che affonda con il capitano Letta-Achab che insegue l'impossibile Balena Bianca, prendo la mia lancia e vado in mare aperto, con la mia bandiera, il mio equipaggio, i miei arpioni. Chi accusa di 'tradimento' Calenda non sa cosa è la politica, il 'tradimento' è un elemento costante della battaglia per il potere e la sopravvivenza. E Calenda non a caso può ribaltare l'accusa sul Pd affermando che ha tradito l'idea di alleanza un minuto dopo averla sottoscritta. Se ti metti con quelli che hanno votato no all'allargamento della Nato, ogni contraddizione esplode. In ogni caso, la politica non è una questione di fedeltà, semmai di lealtà (fatto raro) prima di tutto con se stessi e poi con gli altri.
Sogni o realtà? Matteo Renzi vuol costruire un Terzo Polo con Carlo Calenda (forse) (Foto Ansa).Visto lo scenario, Calenda si mette la tuta da stunt-man e immagina una campagna elettorale lib-lab molto dura nei confronti del Pd fratoiannizzato e della destra melonizzata. Così non lascia questo spazio 'al centro' (luogo astratto, ma utile per dare una collocazione geografica alla lotta politica) al solo Matteo Renzi (che ci è saltato sopra come una tigre). È una linea che ha senso (bisogna vedere se ci sono anche i voti in un contesto polarizzato, ma nello stesso tempo pervaso da un 'ennui', una noia molta profonda, uno stato d'animo de-cadente) considerato che Renzi è un combattente letale quando è libero di giostrare, i due potrebbero mettersi perfino d'accordo (Azione ha un problema di raccolta delle firme per presentarsi al voto), costituendo una coppia di fatto di 'antipatici', ma capace di frantumare chiunque passi dalle loro parti. Renzi ha twittato qualcosa che fa balenare un futuro: "Tra tante difficoltà, internazionali e domestiche, ora è il momento della Politica con la P maiuscola. Abbiamo una opportunità straordinaria #TerzoPolo". Numeri? Visti i sondaggi, possono superare la soglia di sbarramento puntare a un 5-6% (tengo la bussola dei sondaggi e provo a misurare il contraccolpo della rottura probabile con i cespuglianti di +Europa), tutto quello che arriva dopo questo dato è grasso che cola e lo peseremo nel corso delle settimane se il patto dovesse arrivare e la nave lasciare il porto.
Il Partito democratico perde un alleato al centro a cui aveva consegnato il 30% dei seggi uninominali (un'enormità), un ancoraggio alla cosiddetta 'agenda Draghi' (sta per diventare una presenza mitologica del 'Libro degli esseri immaginari' di Jorge Luis Borges), ma guadagna quella che si chiama libertà di movimento. In amore conduce a una dissipata solitudine, in politica è una cosa da custodire. Letta e Calenda sono opposti inconciliabili. Consumata la rottura in diretta tv da Lucia Annunziata ("non intendo andare avanti con questa alleanza", sipario), il segretario del Pd ha commentato: "Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia". E poi altra bordata: "Carlo Calenda parla di «onore». Onore è rispettare la parola data. Un accordo, una firma, una stretta di mano tra persone leali e serie: questo è onore. Il resto, compreso l'attacco alla destra e sinistra tutte uguali, è populismo. Populismo d'élite, ma pur sempre populismo".
Giuseppe Conte chiude la porta a un bis dell'alleanza con il Pd (Foto Ansa).Sono commenti a caldo, meno Letta si occupa di Calenda, meglio sarà per il Pd. Vedremo se i dem seguiranno questa linea o cadranno nella trappola della distrazione dall'obiettivo finale (battere Giorgia Meloni). Il Pd ha le mani libere, può tessere altri mini-accordi, può decidere di abbordare ancora l'area che fu del Movimento Cinque Stelle con altre candidature o addirittura fare un reset di tutto quello che è successo e riaprire la partita con il partito di Conte. Strada impervia, chiaro. Ma la politica, soprattutto questa politica, è incapace di tutto, dunque dobbiamo prendere in esame anche scenari che sembrano dell'altro mondo. Quest'ultimo, Conte, non capendo granché di politica ha subito commesso un errore e lo ha sfoggiato su Facebook: "Qualcuno mi chiede: e se ora Letta riaprisse al Movimento? Provo a dare una mano e a evitare ulteriori imbarazzi, dopo le dannose decisioni che sono già state prese. Noi non siamo professionisti della politica. Il balletto di questi giorni, tra giochi di potere e spartizioni di seggi, ci ha lasciati stupefatti. A questo punto a Enrico rivolgo un consiglio non richiesto: offri pure i collegi che si sono liberati a Di Maio, Tabacci e agli altri alleati. Ti saluto con cordialità e senza nessuna acrimonia". Ti saluto, Napoleone che ha conquistato l'Europa. Quello che dice Conte, lo abbiamo visto, vale poco. Nel Movimento conta solo ciò che pensa e dice Beppe Grillo. Se è vero, come ha detto l'ultima volta l'Elevato, che egli ha "un cuore da ragioniere", allora farà un po' di conti e vedremo nelle prossime ore se ci ha visto giusto il navigato commodoro della fu Balena Bianca, Gianfranco Rotondi: "Letta ha in tasca l'accordo con i Cinque Stelle". Forse no, forse è troppo tardi, forse è meglio correre da soli, forse la sinistra italiana è al suo collasso (e rifondazione). Forse. Troppi. Come diceva Sherlock Holmes "tutto ciò che non è noto appare straordinario". E come dice il titolare, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.