8 Maggio

Il momento Schumpeter (che per ora non c'è)

No, non sta andando tutto bene. Ogni crisi può essere anche un’opportunità, purtroppo non sembra essere il caso dell’Italia di oggi. Viviamo un potenziale “momento Schumpeter”, il virus ha seminato distruzione, ma anche aperto le porte alla creazione. Un'indagine di Lorenzo Castellani su come si coglie (e perde) l'attimo

di Lorenzo Castellani

Secondo numerosi studi economici l’Italia sarà il paese più colpito dalla crisi del Covid-19. Il lockdown prolungato, il governo della paura, la democrazia sospesa a favore dei comitati tecno-sanitari stanno producendo i loro frutti avvelenati.  Eppure ogni crisi può essere anche un’opportunità, qualora si possieda la forza per coglierla. Ma questo, purtroppo, non sembra essere il caso dell’Italia di oggi. Viviamo un potenziale “momento Schumpeter”, il virus ha seminato distruzione, ma anche aperto le porte alla creazione. Restare impantanati nei vecchi paradigmi e nelle giungle burocratiche non ci aiuterà a far nascere il nuovo. Scriveva l’economista austriaco nel suo capolavoro Capitalismo, socialismo e democrazia che le rivoluzioni  tecnologiche  e  organizzative  stravolgono  dall’interno,  modificano  e rilanciano  rinnovandole  le  strutture  economiche “distruggendo  senza  tregua  l’antica  e  creando senza  tregua  la  nuova.  Questo  processo  di  distruzione  creatrice  è  il  fatto  essenziale  del  capitalismo, ciò in cui il capitalismo consiste”.

Nuove forme d’intervento pubblico, accelerazione tecnologica, rimodulazione delle supply-chain, nuove tecniche di formazione, mutazioni nel consumo sono quello che ci aspetta nel prossimo futuro. Alcuni settori soffriranno, altre attività spariranno, altre si ristruttureranno, ma nuove intraprese potrebbero fiorire nelle more della crisi. Sanità, ricerca, farmaceutico, servizi digitali e logistica guideranno il cambiamento. Il Covid-19 è la tempesta perfetta che accelererà un cambiamento di lungo corso verso una società ancora più automatizzata e connessa. Ci saranno vinti e vincitori, come sempre sul mercato, ma ci sarà sempre una opportunità per non abbandonarsi alla desertificazione industriale. Ed è in questa trasformazione che entra il gioco il ruolo positivo o negativo dei governi.

Per i nostri settori pubblici l’emergenza può essere un incubo oppure una panacea. Si può restare invischiati nei decreti, nelle certificazioni, nei cavilli, nella burocrazia clientelare oppure aprire una stagione di modernizzazione, di accrescimento tecnologico, di deregulation e semplificazione. Vale...


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