23 Luglio

Il mondo nuovo e il Parlamento che pensa sia quello vecchio

L'ordine del post-coronavirus, il governo Draghi, la ripresa e la necessità di tenere aperta l'economia con l'unico strumento disponibile, i vaccini. Di fronte a questo scenario, i partiti italiani hanno ripreso il vecchio gioco del come prima più di prima. La lettera del Presidente Mattarella sul pasticcio delle leggi è un avviso ai naviganti, il semestre bianco non sarà quello delle mani libere

Che succede? Siamo tra "color che son sospesi" (Inferno, canto II, Divina Commedia) in un mondo in piena rivoluzione. Nonostante lo scenario sia quello di un cambiamento accelerato che sta mutando le nostre condizioni di vita.  Guardate cosa potevamo fare prima della pandemia e quanto tutto quello che c'è dopo sia più complicato - e costoso. Osservate il dibattito sull'energia, quello del G20 a Napoli, dove Cina e India difendono la loro rivoluzione industriale fatta con gli idrocarburi e l'oligopolio di materie prime che disegnano la tecnologia, e chiedetevi come sarà il domani della nostra manifattura e chi pagherà la bolletta di una transizione forzata. Sono cose che accadono ora, innescate da nuovi 3 e vecchi interessi nazionali travestiti da nuovi -ismi. Mentre il mondo si trasforma in un sistema di nuovi belligeranti, il sistema politico italiano si balocca con l'idea di un "ritorno al passato" impossibile e un futuro dove nessuno paga le conseguenze delle sue azioni, tutto è gratis, ti pagano perfino per non lavorare e si potrà vivere tutti a carico dello Stato.

Nessuno si pone la domanda semplice: chi paga? Il Parlamento italiano dovrebbe tornare rapidamente a terra perché in questi giorni pare che la ragione non alberghi nelle teste dei partitanti. I leader inseguono i sondaggi (si vota per le amministrative) e questa corsa (verso il nulla) rischia di impattare sul governo di Mario Draghi, l'unica possibilità che abbiamo di evitare il crash (che abbiamo già sfiorato mesi fa). Andiamo con ordine. 

Ieri il premier ha varato alcuni strumenti per "tenere aperta l'Italia" e non chiuderla come inevitabilmente sarebbe stato se non si fosse agito di fronte all'ascesa della variante Delta del coronavirus. Dunque sono cambiati i criteri per l'assegnazione delle fasce colorate alle Regioni così da non far andare in giallo (da oggi) un bel po' di zone...


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