9 Febbraio
Il mondo smascherato
L'emergenza pandemica è alla fine. Fauci: "Le restrizioni saranno presto una cosa del passato". Via le mascherine, tornano i problemi accantonati: il rischio geopolitico, un nuovo ordine post-coronavirus, le malattie dimenticate. Cercate il sacro? Lo trovate tra la via Partenope e il West
Che succede? La pandemia sta finendo (non il coronavirus e ci sarà posto anche per altro), tutti i governi sono atterrati sulla pista dove era logico arrivare anche senza mappa, non si possono fare lockdown senza distruggere l'economia e mettere l'umanità in una dimensione di pazzia. Anthony Fauci dice che sta finendo l'emergenza, da venerdì niente mascherina all'aperto in Italia. Restano le cose che funzionano, i vaccini, le terapie che vanno avanti, la ricerca. Se ne andranno alcune (non tutte) tra quelle cattive, il virologo come elemento dello spettacolo, lo scientismo senza scienza, l'illusione di una vita a debito che invece presenterà il conto. Stanno rientrando in agenda altri problemi, per questo paradossalmente bisogna essere ottimisti.
I problemi all'orizzonte li abbiamo già inquadrati: inflazione e rallentamento della crescita, nuovo ordine del post-coronavirus, i mercati avanzano ma a Wall Street tutti sanno che la stretta monetaria avrà delle conseguenze, si vive in pieno "domani è un altro giorno". I guadagni di oggi preparano le perdite di domani. L'Italia si culla nel suo rimbalzo, in attesa che la realtà torni con il carico del debito. Ci salva un certo modo di vivere con spensieratezza, ma alla fine si eccede e il risveglio sarà brusco. Siamo esposti a grandi rischi geopolitici, scenario completamente assente dal dibattito pubblico, il mondo ha virato verso una terra sconosciuta. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Commissario Macron, il caso Ucraina è ancora aperto
Sotto il cielo di Berlino. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron (Foto Epa).Il caso Ucraina non è ancora risolto, l’ispettore Macron ce la sta mettendo tutta, è andato a raccogliere prove al Cremlino e poi a Kiev. Ha parlato con quell’osso duro del Cremlino, Vladimir Putin, un ex del Kgb. Macron a...
Che succede? La pandemia sta finendo (non il coronavirus e ci sarà posto anche per altro), tutti i governi sono atterrati sulla pista dove era logico arrivare anche senza mappa, non si possono fare lockdown senza distruggere l'economia e mettere l'umanità in una dimensione di pazzia. Anthony Fauci dice che sta finendo l'emergenza, da venerdì niente mascherina all'aperto in Italia. Restano le cose che funzionano, i vaccini, le terapie che vanno avanti, la ricerca. Se ne andranno alcune (non tutte) tra quelle cattive, il virologo come elemento dello spettacolo, lo scientismo senza scienza, l'illusione di una vita a debito che invece presenterà il conto. Stanno rientrando in agenda altri problemi, per questo paradossalmente bisogna essere ottimisti.
I problemi all'orizzonte li abbiamo già inquadrati: inflazione e rallentamento della crescita, nuovo ordine del post-coronavirus, i mercati avanzano ma a Wall Street tutti sanno che la stretta monetaria avrà delle conseguenze, si vive in pieno "domani è un altro giorno". I guadagni di oggi preparano le perdite di domani. L'Italia si culla nel suo rimbalzo, in attesa che la realtà torni con il carico del debito. Ci salva un certo modo di vivere con spensieratezza, ma alla fine si eccede e il risveglio sarà brusco. Siamo esposti a grandi rischi geopolitici, scenario completamente assente dal dibattito pubblico, il mondo ha virato verso una terra sconosciuta. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Commissario Macron, il caso Ucraina è ancora aperto
Sotto il cielo di Berlino. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron (Foto Epa).Il caso Ucraina non è ancora risolto, l’ispettore Macron ce la sta mettendo tutta, è andato a raccogliere prove al Cremlino e poi a Kiev. Ha parlato con quell’osso duro del Cremlino, Vladimir Putin, un ex del Kgb. Macron a un certo punto ha pensato di averlo messo nel sacco, ma da Mosca lo hanno frizzato: la Francia non l’interlocutore giusto, non ha un ruolo di leadership nella Nato. Traduzione: la Russia non si fida degli Stati Uniti. Macron ha incontrato a Berlino anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz che finora è riuscito benissimo nell’impresa del mostrare tutta la distanza che lo separa da Angela Merkel. Il cancelliere socialdemocratico non ha mai beccato palla, ha detto sempre sì a Biden durante la visita alla Casa Bianca, minaccia la Russia di non chiarissime “conseguenze” ma il gasdotto Nord Stream 2 non è la politica del tubo per gli altri, è per i tedeschi. Come diceva il Comandante Mao: “Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente”.
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Un tempo si diceva "preghiamo". Oggi è francamente più difficile, ma qualcosa di sacro esiste e resiste.
02
Due Papi e una Chiesa (vuota)
Due Papi. Francesco e Benedetto XVI (Foto Ansa).Succedono cose divine. Un Papa (quello argentino) va in tv da Fabio Fazio e fra tante cose spiega la filosofia del tango, un altro Papa (quello tedesco) si scusa per la pedofilia che non ha visto e giura di non essere un bugiardo. Nel frattempo, le chiese sono vuote per assenza del riconoscibile divino. Di solito la fine coincide con un nuovo inizio.
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Quel che non finisce mai è la commedia della politica italiana. In fondo, ci fa sentire migliori di quel che va in scena.
03
Il Conte, il Grillo, il Cavaliere
Recap della situazione politica italiana: un tribunale ha congelato Giuseppe Conte, il quale pensava di scongelarsi raccontando due storielle e facendo il marchese del Grillo senza averne il titolo, l’unico Grillo sulla scena (Beppe) alla fine ha messo l’uomo venuto dal nulla di fronte alla realtà: “Le sentenze si rispettano”. Stelle cadenti.
C’è altro? Cribbio, Mario Draghi dopo aver fallito l’aggancio con la nave spaziale Quirinale è tornato a occuparsi di tutto, ha fatto una riunione sui balneari, paga le bollette (altri 4 miliardi, senza scostamento), dirige il traffico di Palazzo Chigi, deve presentare (venerdì, dicono) una riforma del Csm e segnaliamo che storicamente chi tocca la giustizia in Italia di solito resta con le dita incollate alla presa della corrente. I lavori domestici sono i più pericolosi.
I partiti, che delizia, come le caramelle comprate nel negozio della signora Bonesu all’uscita della scuola. Essendo sparito dai radar il centrosinistra (elemento allo stato gassoso, a meno che non si pensi sia quella “cosa” che si fa chiamare alleanza tra il Pd e i Cinque Stelle) per par condicio è svanito anche il centrodestra (elemento allo stato liquido). Salvini e Meloni hanno litigato ancora (grande novità), in compenso abbiamo un fatto destinato a cambiare tutto: il Cavaliere ha detto agli italiani che è pronto a “rifondare” il centrodestra. Magnifico, tutto a posto, il futuro si chiama Silvio Berlusconi, classe 1936, 85 anni.
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E la pandemia? Siamo al punto di svolta, il mondo ha bisogno di curare prima di tutto l'anima.
04
Via le mascherine. E Fauci chiude la pandemia
Da venerdì niente obbligo all’aperto, sarà necessaria al chiuso fino al 31 marzo. Obbligatorio averle in tasca. A New York la prima cittadina dem cancella l’obbligo al chiuso e stop al controllo del pass vaccinale per i negozianti. In futuro saranno fatto degli studi psicologici su tutte le ordinanze - seguite da intervista pensosa - dei governanti su questo grande dilemma del nostro tempo. Nel frattempo, il mondo ha dimenticato qualche problema: gli oncologi avvisano sulla nuova ondata di casi di tumore in fase avanzata a causa dello stop ai controlli durante la pandemia. Ogni anno in Italia ci sono 377 mila nuovi casi, nel 2020 - l’anno della Grande Paura - le nuove diagnosi di neoplasia sono calate dell’11% rispetto al 2019, i nuovi trattamenti farmacologici del 13%, gli interventi chirurgici del 18%. Sempre nel 2020 gli screening per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon retto sono stati 2,5 milioni in meno rispetto al 2019. Morire di cancro con la mascherina in tasca, che soddisfazione.
Fine dell'emergenza. Anthony Fauci alla Casa Bianca (Foto Epa).Anthony Fauci, il Virologo in Chief della Casa Bianca sul Financial Times: “Le restrizioni saranno presto una cosa del passato", secondo Fauci dunque si va verso "un'uscita da una fase pandemica vera e propria verso una situazione in cui le decisioni saranno prese a un livello locale. Inoltre, le persone decideranno da sole come comportarsi con il virus”. Toh, la libertà.
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La realtà chiama, tutte le illusioni rotolano a valle. Quando vuoi capire dove (non) va il mondo, guarda la strada, se sei solo al semaforo o c'è un lockdown o i microchip sono finiti.
05
Toyota ha un problema con i microchip (anche noi)
L’auto è ancora in panne. Toyota ha tagliato gli obiettivi di produzione e annunciato un calo del 21% dei profitti operativi nel terzo trimestre (784 milioni di yen, 6,80 miliardi di dollari) a causa della crisi dei microchip. Il più grande produttore di auto del mondo presenta numeri migliori del previsto, ma pur sempre in uno scenario complicato. La tavoletta di silicio è il problema industriale di questa fase storica, dunque l’Unione Europea - così come gli Stati Uniti - ha presentato un piano da 43 miliardi per sviluppare tecnologia e produzione di semiconduttori in casa, settore che sarà fuori dalla disciplina degli aiuti di Stato, servono investimenti. Una svolta “autarchica” che fa sorridere se si pensa a quanto scrivevano i sacerdoti delle progressive sorti nell’era pre-virus, globalizzazione per tutti (in assenza di lavoro per tutti), la fabbrica in Cina e qui il divertimentificio digitale. È andata come sappiamo, siamo in un nuovo scenario economico, l’Occidente non può lasciare il proprio destino nelle mani dei mandarini di Pechino.
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Datemi una via di fuga. Eccola, la trovi nella sacra creazione, i miracoli sono sempre in pagina, al cinema.
06
Il sacro tra la via Partenope e il West
Che voglia di perdersi e non ritrovarsi. È stata la mano di Dio è in gara come miglior film straniero per gli Oscar. Il film di Paolo Sorrentino è un viaggio tra sogno e autobiografia, un’immersione tra il reale e l’immaginario di Napoli, luogo dove tutto è possibile (l’apparizione di O monaciello, un miracolo), niente è preso troppo sul serio (anche la morte ha un tratto d’ironia), l’amore è volo e caduta (e resta con tutta la sua imperfezione), un tuffo nel Mare Nostrum. Arriva la domanda dal loggione: e Maradona? Diego c’è, così come la torcida del San Paolo (un tempo "bomboniera" del calcio oggi ingabbiato in un orribile scheletro d'acciaio), ma il campione qui è solo "la mano di Dio", un'intuizione divina, un dribbling, un salto fuori di testa, perché il film è un corpo intero (e "non ti disunire, Schisa"), quello di noi tutti, è la sua ascesa energetica da ragazzi e decadenza che s'avverte improvvisamente in un capogiro, un presagio da accompagnare con un caffè e dolce di mandorla, la magia del ricordo e della scrittura, il suono dolce del motoscafo che solca il mare verso Capri e fa “tuf, tuf, tuf”.
Dodici nomination per Il potere del cane, film di Jane Campion, non sono un'iperbole, ma la cifra di un racconto bellissimo tratto da un potente romanzo di Thomas Savage del 1967. A molti ricorderà certe atmosfere dei libri di Cormac McCarthy, ma la scrittura di Savage precede la trilogia della frontiera (Cavalli selvaggi, Oltre il confine e Città della pianura) e Campion la "gira" e fa svoltare sullo schermo con maestria. Ci sono molti modi per liberarsi dal male, qui ne scoprirete uno che lascia senza fiato.
Western senza eroismi, è una cavalcata tra i segni premonitori della montagna, polverizzato dall'aridità e riunificato dal segreto, svelato dalla pazzia e prosciugato dalla violenza, trova nella preghiera la "soluzione" dell'enigma esistenziale, l'eliminazione del nemico, la salvezza e la punizione divina, il nostro quotidiano "Signore liberaci dal male". Così torniamo al principio di tutto, il Verbo, la Bibbia, il racconto dei racconti. Versetto 22:20, Libro dei Salmi: “Salva l’anima dalla spada, salva il cuore dal potere del cane”. Torniamo a Dio, non ai pontefici, il sacro è tra la via Partenope e il West.
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riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.