20 Novembre
Il new normal
L'Unione europea va in farmacia: 8 miliardi di euro per l'acquisto di centinaia di milioni di dosi dei vaccini di Pfizer-Biontech e CureVac. Economia e commercio, il boom digitale. Stati Uniti e Cina, che fare? Europa divisa sul Recovery Fund, il rischio di un'Italia a tutto debito
Che succede? Giuseppe Conte dice che le feste devono essere "sobrie" e mi raccomando "impensabili baci e abbracci" (apertura del Corriere della Sera); Silvio Berlusconi e Matteo Salvini sono ai materassi perché il Cav ha intenzione di dare una mano al premier, al Pd e ai Cinque Stelle (e non si capisce dove sia il dividendo politico dell'operazione di Berlusconi), l'effetto per ora è che tre deputati di Forza Italia sono passati armi e bagagli alla Lega, l'opposizione va in rigoroso disordine sparso; prosegue l'operazione di relazioni pubbliche su "salviamo il Natale" (con tanto di "tregua" programmata e annunciata (ri)chiusura); il governo si riunisce di giorno, disfa il pomeriggio, ci pensa sopra la sera e rimette i cocci insieme la notte. Tutto questo conta qualcosa? Zero. I problemi sono altri, il futuro sta bussando alla porta, si chiama vaccino Navighiamo in alto mare con moto ondoso sostenuto, siamo al tavolo del carteggio, prendiamo mappa e bussola. Seguite il titolare di List.
01
La fine della pandemia
La fine della pandemia è più vicina di quanto si immagini. I vaccini americani di Pfizer-Biontech e Moderna sono alla fase finale dell'approvazione della Food and Drug Administration, quello Europeo di AstraZeneca-Oxford segue a ruota e i test dicono che è molto efficace sugli anziani, la quota di popolazione più a rischio di mortalità. Sul piano scientifico restano da scoprire tante cose sul comportamento del coronavirus, ma la cura è a un passo e questo cambierà tutto. Dal punto di vista sanitario, il 2021 sarà un anno migliore di quello che si sta chiudendo. Si tratta di uno straordinario risultato, realizzare un vaccino in un anno è un record. Ricordiamo che la Cina informò l'Oms sull'esistenza del virus il 31 dicembre del 2019. Da allora è iniziata una corsa nei laboratori di tutto il mondo per isolarlo...
Che succede? Giuseppe Conte dice che le feste devono essere "sobrie" e mi raccomando "impensabili baci e abbracci" (apertura del Corriere della Sera); Silvio Berlusconi e Matteo Salvini sono ai materassi perché il Cav ha intenzione di dare una mano al premier, al Pd e ai Cinque Stelle (e non si capisce dove sia il dividendo politico dell'operazione di Berlusconi), l'effetto per ora è che tre deputati di Forza Italia sono passati armi e bagagli alla Lega, l'opposizione va in rigoroso disordine sparso; prosegue l'operazione di relazioni pubbliche su "salviamo il Natale" (con tanto di "tregua" programmata e annunciata (ri)chiusura); il governo si riunisce di giorno, disfa il pomeriggio, ci pensa sopra la sera e rimette i cocci insieme la notte. Tutto questo conta qualcosa? Zero. I problemi sono altri, il futuro sta bussando alla porta, si chiama vaccino Navighiamo in alto mare con moto ondoso sostenuto, siamo al tavolo del carteggio, prendiamo mappa e bussola. Seguite il titolare di List.
01
La fine della pandemia
La fine della pandemia è più vicina di quanto si immagini. I vaccini americani di Pfizer-Biontech e Moderna sono alla fase finale dell'approvazione della Food and Drug Administration, quello Europeo di AstraZeneca-Oxford segue a ruota e i test dicono che è molto efficace sugli anziani, la quota di popolazione più a rischio di mortalità. Sul piano scientifico restano da scoprire tante cose sul comportamento del coronavirus, ma la cura è a un passo e questo cambierà tutto. Dal punto di vista sanitario, il 2021 sarà un anno migliore di quello che si sta chiudendo. Si tratta di uno straordinario risultato, realizzare un vaccino in un anno è un record. Ricordiamo che la Cina informò l'Oms sull'esistenza del virus il 31 dicembre del 2019. Da allora è iniziata una corsa nei laboratori di tutto il mondo per isolarlo e trovare le contromisure. Gli Stati Uniti, che hanno varato il programma Warp Speed, sono arrivati primi. Il risultato è stato centrato dall'amministrazione di Donald Trump, il beneficio sarà colto da quella di Joe Biden. Quello che conta è che l'umanità vede improvvisamente la luce in fondo al tunnel. E ci hanno salvato, ancora una volta, gli americani.
02
L'Europa in farmacia. Otto miliardi per i vaccini
Secondo Reuters l'Unione europea pagherà oltre 8 miliardi di euro per assicurarsi centinaia di milioni di dosi dei vaccini di Pfizer-BioNTech e CureVac. Il vaccino americano sarà pagato 15.50 euro a dose, moltiplicato per 200 milioni di dosi arriviamo a un totale di 3,1 miliardi di euro di spesa. L'accordo prevede per altri 100 milioni di dosi un investimento di 4.65 miliardi di euro. Il vaccino dell'azienda tedesca CureVac costerà all'Unione 10 euro a dose (il prezzo iniziale era 12 euro), per un totale di 225 milioni di unità, alle quali vanno aggiunti 180 milioni di dosi opzionali, la spesa totale per il CureVac sarà di 4,05 miliardi di euro. Per assicurarsi il vaccino americano, l'Unione europea secondo le fonti consultate da Reuters pagherebbe 700 milioni di euro non rimborsabili. Il contratto con Pfizer prevede un'assicurazione in caso di dirottamento delle dosi verso gli Stati Uniti.
***
Siamo alla seconda fase della corsa al vaccino, quella della produzione e distribuzione, la complessità dell'operazione vorrebbe che a presiederla sia una struttura di altissimo livello. Il governo ha (ri)scelto il commissario Arcuri. Incrociamo le dita.
03
La seconda ondata
La fine dell'incertezza sul piano scientifico coincide con una violenta seconda ondata del Covid-19. Ha colpito l'Europa e sta montando negli Stati Uniti. Il virus ha una sua logica, una sua curva, questo andamento è tutt'altro che imprevedibile ma, come abbiamo visto, è difficile da fermare all'interno dei sistemi democratici (per sapere, per capire: vedere l'intenso dibattito costituzionale in Germania sulle nuove misure), l'isolamento totale della popolazione non è possibile, le democrazie non sono dittature, si possono piegare, ma spezzarle significa distruggere quel che resta della nostra libertà. Come abbiamo visto, il contagio avviene soprattutto tra le mura domestiche, anche la misura del lockdown ha dei limiti evidenti, pur essendo quella più efficace. La seconda ondata si accompagna a un picco della mortalità in molti paesi, compresa l'Italia. Ecco il dato aggiornato dalla Johns Hopkins University, l'Italia ora condivide la terza posizione in questa triste classifica con il Regno Unito, il tasso è in lieve calo.
Le metriche sul coronavirus in questo momento sono quasi tutte ai massimi livelli, ma le curve sono destinate a scendere per effetto dei nuovi lockdown e con il vaccino diventeranno quasi piatte nel corso dei prossimi mesi.
04
Economia e commercio. Consumi e boom digitale
Il 2021 sarà l'anno del new normal, ma non sarà il tasto reset che riporta il sistema operativo al suo stato originario. Il software è cambiato, il mondo in questo anno si è profondamente riprogrammato. L'impatto del coronavirus è stato enorme, ha accelerato alcuni processi in corso, ne ha rallentato o fermato altri. Interi mercati e settori economici ne escono ridisegnati. Sul piano della psicologia delle masse, niente è come prima, la radiografia dell'individuo ne esce sconvolta. Non siamo né migliori né peggiori, siamo cambiati.
Il virus si è diffuso grazie alle forze della globalizzazione e il paradosso è che ha frenato proprio il processo di espansione e connessione, a cominciare dai mercati. Il Covid-19 ha surfato sui network della contemporaneità, spezzandoli. Ha quasi distrutto il trasporto aereo e quello terrestre, messo in ginocchio l'industria del turismo e del tempo libero (che abbiamo scoperto non essere affatto un "tempo liberato"), cambiato per sempre gli stili di consumo, spinto la digitalizzazione del commercio, favorito gli oligopoli della Rete, chiuso il sistema educativo a tutti i livelli con conseguenze inimmaginabili sulle generazioni future. Ci sarà una correzione, ma non un ritorno al come prima più di prima. Un paio di esempi da Adobe Digital Insights, una ricerca che riguarda milioni di transazioni, i viaggi:
L'automobile (rivista e corretta soprattutto per le aree metropolitane) ha ancora un grande futuro, ma l'industria dell'aviazione, i treni, i bus, le crociere almeno per ora sono industrie ad altissimo rischio, sopravviveranno pochi campioni alle ristrutturazioni in corso. Andiamo avanti, cosa sta succedendo nel commercio elettronico? Occhio a questa sigla: BOPIS. Cosa vuol dire? Buy online, pick up in stores, l'acquisto è in rete, il ritiro in negozio. Guardate la curva:
Per i commercianti questo significa ristrutturare l'offerta, procedere alla digitalizzazione rapida, dare un'esperienza diversa al consumatore che va nel negozio avendo già fatto la sua spesa. Il videogame dell'umanità ha cambiato schermata.
05
Il grande dilemma. Stati Uniti vs Cina
Che gioco sarà? È il grande dilemma. Sul piano economico, si attende una ripresa a V, ma avremo il contraccolpo della ristrutturazione dell'economia, succede con ogni crisi, questa è la più grande dal dopoguerra. Chi fa paragoni con il piano Marshall e quel periodo storico non ha colto le differenze abissali. Non siamo più nell'era dell'Occidente eurocentrico, non siamo nella fase del Secolo Americano, questa è l'era del Pacifico, non a caso la Cina nel 2020 sarà l'unica economia con il segno positivo. La nostra speranza si chiama America, un altro dilemma irrisolto. Joe Biden ha vinto la Casa Bianca, ma ha perso il paese, non ha il controllo del Senato e fa i conti con un'emorragia di seggi alla Camera. La "red nation" di Donald Trump è una realtà che quattro anni fa non c'era.
C'era una volta, anno 1973. Da sinistra, Henry Kissinger, il presidente Richard Nixon, il vicepresidente Gerald Ford e Alexander Haig.La sfida con la Cina è il terreno da gioco di Washington. Biden ha iniziato con toni molto duri nei confronti di Pechino, ma Henry Kissinger (97 anni, l'uomo del disgelo tra Richard Nixon e Ma Tse-tung, anno 1972, l'ex segretario di Stato che ha visto fin dall'inizio il dispiegarsi del nuovo ordine mondiale del coronavirus) ha suggerito all'amministrazione entrante una strategia di impegno e dialogo costante, perché il rischio è quello di una guerra mondiale: "Tra Usa e Cina serve un nuovo disgelo perché il rischio è quello di passare dalla "Guerra Fredda" a un conflitto militare mondiale". Kissinger, intervenuto nei giorni scorsi al "Bloomberg New Economy Forum", fonda il suo ragionamento sulle tensioni e la presenza di nuove tecnologie che renderebbero la crisi "ancora più difficile da dominare" rispetto al passato. "America e Cina si stanno avvicinando sempre di più ad un conflitto, stanno conducendo la loro azione diplomatica in modo conflittuale e il pericolo è quello di una crisi che vada oltre la retorica, che si trasformi in una reale guerra militare". Soluzione? Cina e Stati Uniti devono trovare un terreno comune, la strada potrebbe essere quella di creare un "sistema istituzionale" di relazioni diplomatiche costanti e delegate a personalità di fiducia dei due presidenti. "Il metodo di confronto aggressivo perseguito da Trump non puo' essere applicato in modo indefinito - spiega Kissinger - è stato importante da parte sua enfatizzare le profonde preoccupazioni dell'America per l'evoluzione dell'economia globale che non è equilibrata. Penso sia stato importante sottolinearlo, ma da allora avrei preferito un approccio più differenziato". Il realismo di Kissinger tocca il punto più delicato, quello del rispetto dei diritti umani da parte di Pechino. Durante la campagna elettorale Biden ha definito il presidente cinese Xi Jinping "un criminale" per la violazione dei diritti umani. Kissinger consiglia prudenza e pragmatismo: "È naturale che vi siano divergenze sui diritti umani, ma è importante per ciascuna parte comprendere i punti sensibili per l'altra, anche senza necessariamente risolvere il problema ma alleviandolo laddove è possibile fare progressi". Realismo.
Le nostre speranze sono sempre riposte negli Stati Uniti, come recita la copertina dello Spectator, è ancora un paese eccezionale.
È probabile che l'amministrazione Biden cerchi nei prossimi mesi di fare dell'Europa un alleato nel contrasto all'espansionismo cinese, Kissinger avvisa i naviganti: "Penso che una alleanza creata in particolare contro un Paese sia poco saggia, mentre una coalizioni per prevenire pericoli sia necessaria quando lo impone la situazione". In questo scenario l'Unione europea si troverebbe al centro di un tiro alla fune, tra Stati Uniti e Eurasia. "L'Europa è stata un'ancora per tutto il periodo post bellico per gli Usa e ora bisogna capire se alla luce dell'evoluzione delle relazioni in altre parti del mondo voglia tentare di giocare un ruolo autonomo". Che fa l'Europa? Compra il vaccino americano e si divide sul Recovery Fund. Per l'Italia ogni giorno di ritardo è un problema.
06
L'Unione e il Recovery Crash. Il rischio Italia
L'Europa? Non sembra in grado di giocare la partita, ha difficoltà che derivano dalla sua architettura istituzionale superata dalla storia. Dove c'è unanimità, non può esserci velocità. Dunque il percorso del Ricovery Fund si è arenato. Polonia e Ungheria hanno confermato il veto, la maggioranza a Strasburgo vuole vincolare il bilancio Ue a diritti democratici che non corrispondono alla realtà di Varsavia e Budapest, il risultato è il blocco dei finanziamenti che sono vitali per la ripresa dell'economia. L'Italia è il soggetto più a rischio in questa partita, perché non c'è solo la frenata a Bruxelles, c'è il grave ritardo dei piani di investimento che Roma deve presentare alla Commissione. Senza i soldi del Recovery Fund, con un debito che va oltre il 160% del Pil, l'Italia fa crac.
Il governo darà il via libera a un nuovo scostamento di bilancio, il quarto dall'inizio dell'emergenza Covid. Da marzo il Parlamento ha votato tre aumenti del deficit per oltre 100 miliardi di euro. Il primo è stato votato il 5 marzo scorso, 20 miliardi di indebitamento netto. Il secondo è andato in pista il 24 aprile scorso, 55 miliardi di euro. Il terzo stadio del missile del debito si è staccato il 29 luglio scorso, con altri 25 miliardi. Risultato: maggior indebitamento per 100,3 miliardi nel 2020, 32,4 nel 2021 e 35,9 miliardi nel 2022. Direzione di marcia? È nel Documento programmatico di bilancio presentato lo scorso 15 ottobre, ecco la sintesi:
Si tratta di previsioni fatte prima della seconda ondata del coronavirus (quando il governo pontificava sul "modello italiano"), lo scenario dell'economia italiana è più serio di quello che dicono i numeri in questo momento. Le politiche neokeynesiane non stanno funzionando, il sistema economico è imballato, le esportazioni non bastano a colmare lo sprofondo del mercato interno. I dati sul lavoro inoltre non riflettono la reale situazione, il blocco dei licenziamenti funge da illusione, così come la cassa integrazione. Presto o tardi, questo velo calerà. Il governo sta cercando di contenere la terza ondata, quella economica, ma stiamo bruciando risorse sull'emergenza senza avere un'idea di investimento sul domani. È un quadro ad altissimo rischio. Rispetto alla crisi finanziaria del 2011 non c'è il problema degli interessi sul debito (arriverà in futuro, con il new normal), ma un problema di cassa, di entrate e uscite. Le uscite le stiamo finanziando con l'esplosione del debito. Ma dove sono le entrate?
Oggi in Consiglio dei ministri dovrebbe arrivare un altro scostamento di bilancio per circa 7 miliardi e il congelamento delle scadenze fiscali di novembre e dicembre. La situazione è grave, tanto che il governo sta valutando in queste ore un altro scostamento di bilancio da 20 miliardo a valere dal 2021. Ne sapremo di più in giornata. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
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comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.