15 Novembre

Il non detto e non fatto dall'Europa al confine polacco

Molta retorica, zero fatti. Nessun paese dell'Unione si è offerto di accogliere i profughi, si lascia al governo di Varsavia il compito di fare l'interesse degli altri Stati e poi passare per quello che calpesta i diritti umani. Il Presidente Mattarella: "È sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e il non tener conto della fame e del freddo cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione"

Il Presidente Sergio Mattarella ha inaugurato oggi l'anno accademico dell'Università di Siena, un passaggio del suo discorso tocca le crisi migratorie e in particolare quella al confine tra Bielorussia e Polonia. Ecco il passaggio di Mattarella:

È importante l’accoglienza di alcune studentesse e alcuni studenti afghani decisa da questo ateneo. Una scelta significativa di fronte a un fenomeno che si è visto in diverse parti, nell’ambito europeo, di strano disallineamento, di incoerenza, di contraddittorietà, tra i principi dell’Unione, tra le solenni affermazioni di solidarietà nei confronti degli afghani che perdono la libertà e il rifiuto di accoglierli. Singolare atteggiamento, pensando all’atteggiamento e ai propositi dei fondatori dell’Unione europea che individuarono e indicarono orizzonti vasti, importanti, pur consapevoli delle difficoltà per raggiungerli, ma che affrontarono con coraggio e determinazione. Anche per questo è significativo, è importante l’atteggiamento dell’ateneo che accoglie studenti di quel Paese. Vi sono delle condizioni che sono sconcertanti, e sconcertante è quanto avviene in più luoghi ai confini dell’Unione. È sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e il non tener conto della fame e del freddo cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione.

Quello del Capo dello Stato è un passaggio puntuale, chiama in causa i paesi dell'Unione. Qualche giorno fa è stato il premier Mario Draghi a affermare che l'atteggiamento europeo sull'immigrazione - gli sbarchi in Italia e l'assenza di ricollocamento dei migranti negli altri paesi - è del tutto inaccettabile. Il dibattito è aperto, da un lato i valori dei padri fondatori dell'Europa, dall'altro l'atteggiamento di chi considera il problema migratorio sempre "degli altri". Un collega e storico di valore, Marco Patricelli, torna sul tema della crisi al confine polacco e lo fa, come sempre, andando dritto al punto: quanti paesi si sono offerti di ospitare i profughi che Lukashenko ha ammassato al confine...


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