29 Dicembre
Il Parlamento che non sa parlare
Dopo la rissa, la fiducia. Resta un'aula dove la discussione è sotto zero. Qualche confronto impietoso aiuta a capire perché il rumore di Montecitorio è solo scena muta. Siria, Trump si ritira e Putin fa la mossa. La statua di Nagy e l'Ungheria, in poesia. Sì, ci siamo persi dentro Bandersnatch
Stasera con il voto di fiducia (sarà votata per appello nominale a partire dalle ore 18.30, previe dichiarazioni di voto che inizieranno alle ore 17) il Senato approverà la legge di Bilancio. Si chiude il capitolo del 2018 politico dell'Italia. Non è stato un bello spettacolo, ma non è stato neanche quel momento di "gravità eccezionale" di cui parlano le opposizioni. Siamo nel pieno della tradizione del Parlamento italiano del post Prima Repubblica, un'operetta mediocre. La qualità di quello che è arrivato dopo il 1992 si saggia soprattutto nella lettura delle leggi (pessimo italiano, disastroso drafting legislativo che viene puntualmente "smontato" da tribunali e Corte Costituzionale) e dei discorsi in aula (siamo lontani anni luce dalla grandezza e drammaticità di alcuni momenti della nostra storia dal 1945 al 1992). Accanto alla parola, c'è l'immagine. Ieri ne abbiamo visto alcune, sono la conferma di quanta strada abbiamo da fare, di quanti errori bisogna correggere, di quanto tempo perdiamo nel rancore. Guelfi e ghibellini, italiani contro con l'aggravante della sintassi claudicante. Tanti auguri.
01
Molto rumore per fare una scena muta
Questa è la foto che ieri ci ha consegnato il 2018 ormai ai titoli di coda:
Il deputato Emanuele Fiano che assalta i banchi del governo brandendo la raccolta degli emendamenti alla manovra. Osservate bene questa foto dell'Ansa: al centro della scena, c'è Fiano, notate la camicia sbottonata, esonda dai pantaloni, con la pancia in fase carro armato, l'unica cosa che non riescono a trattenere gli altri protagonisti dello scatto. A destra c'è un altro deputato (dovrebbe essere Enrico Borghi, sempre del Pd), a destra un commesso che placca Fiano con una stretta da lotta libera, alle sue spalle c'è un altro dem, Luigi Marattin, altro soggetto dallo zampillo di nervi facile. Fiano lancerà gli emendamenti in aria verso i banchi del governo, colpendo...
Stasera con il voto di fiducia (sarà votata per appello nominale a partire dalle ore 18.30, previe dichiarazioni di voto che inizieranno alle ore 17) il Senato approverà la legge di Bilancio. Si chiude il capitolo del 2018 politico dell'Italia. Non è stato un bello spettacolo, ma non è stato neanche quel momento di "gravità eccezionale" di cui parlano le opposizioni. Siamo nel pieno della tradizione del Parlamento italiano del post Prima Repubblica, un'operetta mediocre. La qualità di quello che è arrivato dopo il 1992 si saggia soprattutto nella lettura delle leggi (pessimo italiano, disastroso drafting legislativo che viene puntualmente "smontato" da tribunali e Corte Costituzionale) e dei discorsi in aula (siamo lontani anni luce dalla grandezza e drammaticità di alcuni momenti della nostra storia dal 1945 al 1992). Accanto alla parola, c'è l'immagine. Ieri ne abbiamo visto alcune, sono la conferma di quanta strada abbiamo da fare, di quanti errori bisogna correggere, di quanto tempo perdiamo nel rancore. Guelfi e ghibellini, italiani contro con l'aggravante della sintassi claudicante. Tanti auguri.
01
Molto rumore per fare una scena muta
Questa è la foto che ieri ci ha consegnato il 2018 ormai ai titoli di coda:
Il deputato Emanuele Fiano che assalta i banchi del governo brandendo la raccolta degli emendamenti alla manovra. Osservate bene questa foto dell'Ansa: al centro della scena, c'è Fiano, notate la camicia sbottonata, esonda dai pantaloni, con la pancia in fase carro armato, l'unica cosa che non riescono a trattenere gli altri protagonisti dello scatto. A destra c'è un altro deputato (dovrebbe essere Enrico Borghi, sempre del Pd), a destra un commesso che placca Fiano con una stretta da lotta libera, alle sue spalle c'è un altro dem, Luigi Marattin, altro soggetto dallo zampillo di nervi facile. Fiano lancerà gli emendamenti in aria verso i banchi del governo, colpendo in faccia il sottosegretario all'Economia Massimo Garavaglia, il quale per un nanosecondo si sarà immaginato a bordo ring. Si scuserà più tardi. Fiano è persona mite e gentile, certamente pugnace nel dibattito, ma nel nostro Parlamento la trasformazione del deputato d'opposizione in occasionale demolition man è un fatto periodico. Quando lasciano il governo - accade regolarmente, a destra e a sinistra - dimenticano il regolamento parlamentare che hanno usato fino a poco tempo prima a loro favore, e partono con la litania della dittatura della maggioranza. Le risse parlamentari non sono un fatto nuovo, la cronaca ne è colma, quella che emerge è la totale assenza di ironia del dibattito, le cattive maniere che hanno il sopravvento, si sono dimenticati il sorriso da qualche parte, forse non l'hanno mai avuto. Siamo arrivati in qualche decennio al Parlamento che non sa parlare. Molto rumore per fare una scena muta. Stanno sui social, articolano suoni, discorsi zero.
02
La lingua di Westminster
Il confronto impietoso è quello con l'House of Commons, il Parlamento inglese. Questo è uno splendido scambio tra David Cameron (che peccato, un eccellente politico che ha rovinato la sua carriera con una valutazione errata sulla Brexit) e il leader dei laburisti, Jeremy Corbyn:
La lingua affilata si sposa con una splendida ironia, questa è civiltà e forza del dibattito, tradizione parlamentare che non ha pari. Conoscete John Bercow, lo speaker del Parlamento inglese? È stato eletto per tre volte, unico caso nella storia, l'ultima volta è stato trascinato dai parlamentari sulla sua poltrona al centro della scena:
Questo è Bercow in full action, un drago del dibattito:
Una meraviglia, l'estasi per chi ama la discussione, l'arte dell'argomentazione e confutazione. Non hai ragione perché alzi la voce, non prevali perché minacci, vinci nel competitive debate perché hai le idee più solide e le hai illustrate al meglio. Il maestro è lui, Winston Churchill, questo è un suo diamante, quello dell'Ora più buia:
Notate il passo, l'arte con cui Churchill comincia piano e nello stesso tempo già maestoso, non trascurando ogni dettaglio politico sulla formazione del governo - è il suo esordio da primo ministro - e ascoltate poi l'onda del suo discorso salire impetuosa e mai strillata, fino alla parola chiave: "Victory". Siamo di fronte allo statista, al campione della libertà.
Nel film "The Darkest Hour" Gary Oldman ci offre una grande interpretazione di "blood, toil, tears and sweat", sangue, fatica, lacrime e sudore:
Questa suprema qualità non si trova per strada né è un semplice dono che sfoderi quando ti pare. Il talento va coltivato con cura, forza, coraggio. Churchill conosceva la retorica dei latini, uno dei suoi poemi preferiti (lo recitava a memoria) era l'Horatius di Thomas Babington Macaulay, era un giornalista con i controfiocchi (lo scrittore più pagato e più letto d'Inghilterra, premio Nobel per la letteratura nel 1953), la sua capacità di parlare in pubblico era il frutto di un allenamento continuo nell'arena dello scrivere e del parlare. Il suo grande nemico, il conte di Halifax, chiosò con queste parole la sua abilità di ipnotizzare l'aula: "Ha mobilitato la lingua inglese e l'ha spedita in battaglia".
***
Siamo sulla montagna dei titani, la storia, maestra di vita. La storia è oggi e domani. Si materializza davanti a noi. Gli americani si ritirano dalla Siria? Gli spazi vuoti si riempiono.
03
La Russia fa un'altra mossa in Siria
Dove si crea un vuoto la storia insegna che si infila abilmente la Russia. È successo quando Obama è rimasto paralizzato sulla Red Line, la linea rossa di una risposta a Assad che non è mai arrivata, succederà ancora quando le truppe americane si ritireranno. Trump dovrebbe chiedere lumi ai suoi cremlinologi, ammesso che ve ne sia ancora qualcuno alla Casa Bianca. I russi sono micidiali nel contropiede, approfittano di ogni errore potenziale degli avversari, è la loro capacità diplomatica fin dai tempi di Alexander Mikhailovich Gorchakov, il principe della diplomazia russa ai tempi della zar, uno che aveva il negoziato nell'emisfero destro e la (minaccia) della guerra in quello sinistro. La notizia di oggi è che Russia e Turchia "coordineranno" le loro azioni sul terreno in Siria. Quella volpe di Serghey Lavrov, il ministro degli Esteri di Putin, ha ricevuto a Mosca i ministri degli Esteri e della Difesa della Turchia. Che coincidenza. Parola di Lavrov: "Abbiamo concordato che i rappresentanti militari russi e turchi sul terreno continueranno a coordinare le loro azioni in questo nuovo contesto, con l'obiettivo di sradicare la minaccia terroristica in Siria". Trump sta lasciando libero lo spazio, Putin lo occupa. A Washington e Mosca si prepara un 2019 interessante. Forse troppo.
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Evocata la Russia, l'ex Cortina di Ferro, facciamo tappa a Budapest dove, ancora una volta, ieri e oggi si incontrano. Cronaca. E storia.
04
L'Ungheria, Nagy, il comunismo ieri e gli iconoclasti oggi
Il 28 dicembre, all'alba, è stata rimossa dalla piazza del Parlamento di Budapest la statua di Imre Nagy, premier all'epoca della rivolta anticomunista del 1956 soffocata dall'Armata Rossa. Imre Nagy fu il capo della rivolta ungherese, fu imprigionato e giustiziato il 16 giugno 1958 a Budapest. Impiccato. La statua di bronzo era stata eretta nel 1996, dicono che sarà ricollocata in un luogo meno visibile della città. Nagy fu un comunista, certo, e fu anche un eroe della resistenza contro l'intervento sovietico. La vita è questo, non è dritta, s'accompagna sempre con il rovescio. È la maledetta furia degli iconoclasti, quelli che pensano di cancellare la storia, riscriverla pensando di essere vittoriosi per sempre (Viktor Orban, figuriamoci), demolirla per vanità, calcolo politico, codardia. Un paese deve essere capace di guardarsi dentro. Se non lo fa, morirà nell'inganno.
Un lettore di List ha inviato al titolare questo suo personale ricordo dell'Ungheria, della sua rivoluzione, della sua fiera resistenza schiacciata dai carri armati sovietici. Ecco la sua lettera, un regalo per tutti noi.
05
Libertà e Ungheria. Una lettera, due poesie
Budapest, ottavo distretto, novembre 1956.di Sandro Chierici
Stimato titolare,
La notizia della demolizione della statua di Imre Nagy a Budapest mi ha molto colpito. Nel 2006 ebbi l’onore di curare l’edizione italiana di un bel libro di Erich Lessing, fotografo austriaco scomparso da poco, sui giorni della rivolta ungherese del 1956, e una mostra delle immagini stesse, che volli accompagnare da un piccolo libretto contenente una antologia di documenti. Non volli scriver nulla di mio, ma lasciar parlare gli ungheresi, le loro radio libere, i loro poeti, il cardinale Mindszenty, oltre al Papa e ad alcune voci italiane.
Oggi sono andato a riprendere i versi di Petöfi, di Marai... che commozione! Le faccio dono di due poesie. La prima è di Petöfi, si intitola "Io amo":
Io amo come l’uomo
forse non ha mai amato.
Io amo di un santo amore,
ma la mia cara non è fanciulla terrena.
Io amo una dea,
una proscritta dea:
la libertà. Soffro
di non poterla vedere che in sogno.
Ma nei miei sogni spesso,
anzi ogni notte appare.
La notte scorsa la passò con me
in un prato fiorito.
Mi inginocchiai e le feci
una ardente dichiarazione d’amore,
e mi chinai a terra per staccare
un fiore e offrirlo a lei.
Alle mie spalle allora apparve
il boia e mi spiccò il capo.
Cadde quello nelle mie mani
e io lo offersi a lei, invece del fiore.
La seconda poesia è di Sandor Kanyadi, si intitola "Libertà di riunirsi", con parentesi:
Nei vostri teatri (finché li avrete),
agli spettacoli approvati;
Nelle vostre chiese (finché ci sono),
senza distinguere tra confessioni;
Ai vostri funerali (finché li farete),
fino alla fine della vostra vita, in ordine disciplinato,
SENZA NESSUN PERMESSO SPECIALE
potete andare.
Potete andare.
***
Sull'uso politico del passato nel presente, gli orrori e gli errori, va letta con attenzione "La Biblioteca della Cittadella di Marco Gervasoni", parliamo di libri, politica, cultura e alla fine salta fuori sempre lei, la storia. Puoi manipolarla finché vuoi, poi salta fuori la verità.
06
Fascismi veri e immaginari
Un'opera dell'artista futurista Alessandro Bruschetti, 1935.La Biblioteca della Cittadella di Marco Gervasoni. Il fascismo che c'era e che non c'è, l'etichetta pronta per l'avversario, l'antifa permanente, le lezioni del pensiero conservatore di Russell Kirk, l'avventura della destra in Francia e quella indisciplinata e anarcoide degli italiani
di Marco Gervasoni
E se invece di Salvini, Mattarella o Soros l’uomo dell’anno fosse Benito Mussolini? Basta entrare in una libreria, accendere la tv o sfogliare i giornali per scorgere la Buonanima in copertina di saggi e romanzi, nei documentari, oppure sentirne evocare il ritorno in articolesse di ex direttori sabaudi sulla «minaccia nera». La questione è seria e ci parla di noi, più che di un fenomeno come il fascismo, per sempre finito nel 1945. Se allora terminò il fascismo, che poi secondo Renzo De Felice era figlio della sinistra, non è finita la destra: il conservatorismo ha anzi una strada di fronte a sé. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Attenti a quelli che hanno troppe certezze, non dubitano mai, bollano come nemico chi non conoscono, quelli che non leggono, i sapienti arroganti, quelli che non hanno mai peccato, quelli che si considerano perfetti e infallibili, coloro che non sono mai caduti non potranno mai rialzarsi. La vita è sublime imperfezione, lotta, dedizione, gioia, dolore e sacrificio, amore.
***
Guerre, rivoluzioni, conflitti tribali, una dispersione di vita e di tesori della cultura. La guerra in Yemen sta distruggendo un patrimonio artistico e culturale gigantesco.
07
L'oblio dello Yemen
La città vecchia di Sana'a, capitale dello Yemen e patrimonio dell'Unesco (Foto Ansa)Una guerra "dimenticata", l'Arabia Saudita bombarda, gli Stati Uniti appoggiano, gli Houthi dello Yemen a loro volta appoggiati lanciano missili. Siamo alle radici del conflitto tra sunniti e sciiti. I sauditi non riescono neppure a vincerla, questa guerra. E gli americani non sanno che fare sul piano diplomatico di un conflitto diventato ingombrante e senza sbocco. Resta la devastazione di vita e monumenti, opere d'arte, come questo manoscritto.
L'Institute for Advanced Studies ha lanciato un progetto di recupero, restauro e conservazione dei manoscritti degli Zaydi, sciiti i cui tesori sono custoditi in molti musei e librerie dello Yemen che hanno subito danni o sono stati distrutti nel conflitto. Fermare la guerra è anche questo: impedire la dispersione della memoria dell'uomo.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con il pop interattivo di Black Mirror: Bandersnatch.
07
Ci siamo persi dentro Bandersnatch
Costruire storie a incastro con scelta del capitolo è affare del romanzo poi traslato nel videogame e ora in tv da Netflix. Il luogo del "clicca e scegli come fare andare avanti la storia" è la serie di Black Mirror, l'episodio distopico è intitolato Bandersnatch. Che cosa è? La storia di un videogame o, meglio del suo creatore, e tu scegli come farla finire (il titolare non ha ancora deciso come, anche perché ce ne sono parecchio e arriva un bel senso di vertigine a forza di andare avanti e indietro) e poi il finale non si anticipa, non sta bene. Ogni cinque minuti c'è una scelta da fare e la cosa si fa parecchio intrigante perché come clicchi e pensi subito: "Cosa accade se faccio il contrario?". Così finisci per entrare e uscire dalle "stanze" della storia e un episodio che dura 40 minuti si protrae per due ore.
Il livello di interattività sperimentata è una "prima volta" nella storia della televisione e la complessità è tutta qui:
Naturalmente la faccenda dell'intreccio ha subito un'ulteriore evoluzione, siamo in pieno trip da rappresentazione, là fuori c'è gente in gamba che alambicca parecchio sull'episodio:
In fondo, anche in questo caso, siamo di fronte a un classico: ci avevano già pensato gli antichi greci, questa è la pianta del labirinto del palazzo di Cnosso:
La vita è complicata, se si cominciano a scegliere le scene e il finale non se ne esce più. Matrimonio o divorzio? La lascio o mi lascia? Mi ama o non mi ama? Ora la chiamo, no, che si disperi (mi dispero io, cribbio). Uno, due o tre Gin Martini? No, aspetta, torno indietro. E se vado avanti che cosa mi aspetta? Dio no, torna l'ex, si può fermare questa roba diabolica? Sono perduto, no ce la faccio, gli alimenti no! Argh, sono arruolato nella legione straniera, tranquillo sei solo sbronzo, che meraviglia mi attende un discorso di Di Maio e ho già tutta la sintassi in disordine. Ora mettetevi nei panni del titolare che deve attendere il voto di fiducia a Montecitorio. Buona serata.
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5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.