10 Agosto
Il Parlamento che verrà (e quello che sparirà)
Il taglio dei parlamentari ha accelerato la scomposizione e ricomposizione del quadro politico e aumentato l'effetto maggioritario. Le stime dell'Istituto Cattaneo, vittoria netta del centrodestra. Il voto sarà uno spartiacque, anche per chi vince. L'inverno sta arrivando
Che succede? Il prezzo del 'carrello della spesa' in Italia corre a +9,1%, il livello più alto dal 1984. L'inflazione continua a avanzare, nonostante la flessione dei prezzi energetici. Non è solo una questione di petrolio e gas, ma di riassetto geopolitico, chi ha le risorse e chi fa la sua rivoluzione industriale, pensa prima di tutto a se stesso, l'Occidente viene dopo. Il rapporto egemonico a nostro favore è chiuso. Per queste ragioni la vita delle famiglie nel nostro mondo si sta facendo via via più difficile, soprattutto in Italia, un paese dove solo una minoranza paga le tasse e mantiene tutti gli altri.
Della guerra in Ucraina, nel cuore dell'Europa, nessuno più si occupa (d'altronde, Zelensky posa per Vogue e promette niente meno che la riconquista della Crimea, cioè l'allargamento del conflitto - e nessun politico europeo commenta queste dichiarazioni), ma nel frattempo la Russia persegue in silenzio e con assoluta determinazione la strategia del logoramento, Putin sta attendendo come un lupo l'arrivo di Cappuccetto Rosso nel pieno dell'inverno, copertina azzeccata qualche settimana fa dall'Economist. E l'inverno sta arrivando.
La politica italiana in campagna elettorale si preoccupa (giustamente) delle bolletta delle famiglie, ma dimentica che c'è un problema europeo di disponibilità, di scorte d'energia. Quello che succede in Germania (razionamento, risparmi sul consumo, corsa al diesel per il riscaldamento e trasporto industriale, alla legna, al carbone (a fonti che qualche utopista pensava di aver accantonato nell'archivio della storia) è un fatto che ha già innescato un balzo dei prezzi delle fonti 'antiche' (la legna da ardere viaggia su valori superiori che vanno dal 20 al 50%) e chi ha energia (l'Italia che con il governo Draghi e l'Eni ha fatto e fa un lavoro fondamentale sui fornitori di energia) dovrà condividerla con chi ne ha...
Che succede? Il prezzo del 'carrello della spesa' in Italia corre a +9,1%, il livello più alto dal 1984. L'inflazione continua a avanzare, nonostante la flessione dei prezzi energetici. Non è solo una questione di petrolio e gas, ma di riassetto geopolitico, chi ha le risorse e chi fa la sua rivoluzione industriale, pensa prima di tutto a se stesso, l'Occidente viene dopo. Il rapporto egemonico a nostro favore è chiuso. Per queste ragioni la vita delle famiglie nel nostro mondo si sta facendo via via più difficile, soprattutto in Italia, un paese dove solo una minoranza paga le tasse e mantiene tutti gli altri.
Della guerra in Ucraina, nel cuore dell'Europa, nessuno più si occupa (d'altronde, Zelensky posa per Vogue e promette niente meno che la riconquista della Crimea, cioè l'allargamento del conflitto - e nessun politico europeo commenta queste dichiarazioni), ma nel frattempo la Russia persegue in silenzio e con assoluta determinazione la strategia del logoramento, Putin sta attendendo come un lupo l'arrivo di Cappuccetto Rosso nel pieno dell'inverno, copertina azzeccata qualche settimana fa dall'Economist. E l'inverno sta arrivando.
La politica italiana in campagna elettorale si preoccupa (giustamente) delle bolletta delle famiglie, ma dimentica che c'è un problema europeo di disponibilità, di scorte d'energia. Quello che succede in Germania (razionamento, risparmi sul consumo, corsa al diesel per il riscaldamento e trasporto industriale, alla legna, al carbone (a fonti che qualche utopista pensava di aver accantonato nell'archivio della storia) è un fatto che ha già innescato un balzo dei prezzi delle fonti 'antiche' (la legna da ardere viaggia su valori superiori che vanno dal 20 al 50%) e chi ha energia (l'Italia che con il governo Draghi e l'Eni ha fatto e fa un lavoro fondamentale sui fornitori di energia) dovrà condividerla con chi ne ha meno. Siamo messi meglio degli altri, ma gli altri no. E gli altri in Europa siamo anche noi.
Sono problemi enormi dove a perdere saranno le classi a basso reddito e senza protezione. Qui siamo alla Fiera dell'Est con impossibili proposte di riduzione del prelievo fiscale (serve una riforma fiscale equa, non una dissennata riduzione del gettito che ci porterebbe dritti in una situazione di stress finanziario) dove invece va allargata la platea dei paganti perché a versare le tasse in Italia sono pochissimi e a beneficiare dei servizi gratis sono tutti. Basta leggere gli studi di Itinerari previdenziali, il think tank di Alberto Brambilla di cui su List più volte abbiamo scritto: in Italia il 13,22% dei contribuenti paga il 58,86% di tutta l’Irpef (dati sulle dichiarazioni dei redditi del 2019).
In mezzo a questo scenario, c'è il mostro, l'Idra del cambiamento climatico che ha effetti sconvolgenti di cui pochi si rendono conto: il Reno, via fluviale nel cuore dell'Europa, sta per toccare il livello di 40 centimetri, probabilmente 37 centimetri nel fine settimana. Questo significa che non sarà più navigabile. Non è un problema di gita in barca, ma di trasporto delle merci e energia. Guardate qui:
La boa non galleggia più sull'acqua del Reno, a Dusseldorf (Foto Dpa).L'intero sistema di trasporto per via fluviale - e ripeto, il network europeo di produzione e distribuzione dell'energia - è di fronte fatti che impongono alla politica di Bruxelles (e dei governi nazionali) interventi per mantenere le vie di comunicazione e trasporti via acqua sicure. Qualcuno ha inserito nel suo programma un piano per fiume Po? Non hanno visto che ci sono località (leggere, agricoltori) che sono in guerra gli uni con gli altri per l'acqua che serve alle risaie e in generale all'irrigazione delle colture? La disponibilità dell'acqua è il problema del cibo e dell'energia. Della vita.
Realtà e immaginario ci inondano di segnali: è morto il Beluga che si era smarrito sulla Senna, soffriva, i veterinari hanno deciso per la sua eutanasia durante il tentativo di trasporto verso la Manica. Come tanti, ho sperato fino all'ultimo e anche questo per me è un segnale, lo sgretolamento dell'ecosistema, le condizioni che peggiorano, l'utopia senza un piano di adattamento e contenimento. Ancora una volta, emerge la potenza visionaria di Mad Max, il mondo distopico immaginato da George Miller, un universo post-tutto dove la lotta per la sopravvivenza è per la benzina e per l'acqua. La fiction anticipa sempre la realtà. Fiction? Andiamo a vedere la campagna elettorale in Italia.
***
Come sono messi i pezzi sulla scacchiera? Lo scenario che abbiamo tratteggiato finora è confermato dai fatti in corso, nella campagna non mancheranno altri elementi, ma il quadro si va componendo in maniera stabile. D'altronde i tempi (e i modi) sono dettati dagli adempimenti per presentare le liste e dalla legge elettorale, il resto ha ben poca importanza, se non per il rumore che provoca.
Sintesi: il centrodestra corre verso una larga vittoria, il centrosinistra si prepara all'impatto di una pesante sconfitta, il resto della galassia dei partiti lotta per la sopravvivenza, con una serie di vicende personali a chilometro zero per la nazione.
Il taglio dei parlamentari (600 posti disponibili, 400 alla Camera e 200 al Senato) ha un 'effetto maggioritario' implicito (e senza competizione interna, siamo al battesimo con la spada dell'imperatore che fa cavaliere i suoi servitori). Le conseguenze nella vita dei partiti - difficile considerarli tali - si vedranno prima e dopo la composizione delle liste. La frammentazione è già avviata e non riguarda solo i gruppi che si presentano con il loro simbolo al voto, il fenomeno dell'esclusione conduce alla creazione di altri movimenti che s'apprestano a dare battaglia prima di tutto contro l'ex amico-alleato. Il sistema politico è in piena scomposizione, chi è ancora più o meno coeso (il centrodestra) lo è solo perché 'magnetizzato' dalla prospettiva della vittoria, ma anche qui le differenze sono grandi e si vedranno in un secondo momento di questo processo di scomposizione e caotica ricomposizione, dopo il voto del 25 settembre. La politica italiana è cristallizzata, ma proprio per questo è in fase di piena esplosione, è bastato il taglio dei parlamentari per rendere impossibile il ricorso al 'sistema di compensazione' (la distribuzione dei posti ai singoli) che faceva il suo dovere: teneva a bada il dissenso interno. Un leader di corrente (parola grossa) entrava per rivendicare le posizioni politiche del suo gruppo ma usciva dall'incontro con il 'capo', regolarmente con un incarico per se stesso. Intere biografie politiche sono state costruite con questo tric-trac, un gioco che sacrificava tutti gli illusi portatori d'acqua: grandi proclami fuori, dammi un posto dentro.
La cosa riusciva finché i posti c'erano. E ora? No. Dove la situazione non è di cavalcata per la vittoria (nel centrosinistra, ma è una dinamica presente anche nel centrodestra, dove il partito che corre forte è solo uno, Fratelli d'Italia) i posti non ci sono e dunque si apre la mattanza delle candidature. Dire a colui che correva e vinceva in virtù del gioco di scambi interni di potere, "ti invito a candidarti a perdere", è operazione che provoca tumulti. E arriveranno. Questioni giorni, di prima e dopo (il voto).
Siamo di fronte all'ultima resistenza (e poi sfaldamento) di buona parte dei clan. Le facce dei candidati diranno molto su questo fenomeno di frantumazione. Attenti al significato esatto della parola in questo contesto. Vocabolario Treccani della lingua italiana: "Gruppo chiuso ed esclusivo di persone legate da comuni interessi e che per lo più tendono ad escludere gli estranei". Crac.
La situazione sul piano dei seggi è sintetizzata dall'Istituto Cattaneo, conferma le nostre analisi precedenti. Guardate qui, sono le mappe dei collegi uninominali, questa è la Camera:
E questa è la mappa del Senato:
Sono le mappe di una vittoria a valanga del centrodestra. La legge elettorale impone la costruzione di coalizione solide, larghe. Il centrosinistra è andato incontro alla rovina di un'alleanza sbagliata, quella con i Cinque Stelle. Nel momento in cui Giuseppe Conte ha fatto il calcolo per salvare quel che resta del suo Movimento (e ne resterà poco), il Pd è rimasto spiazzato. Si vede qui l'enorme errore dell'aver costruito l'esecutivo ribaltonista giallo-rosso con Conte premier (per la seconda volta, in segno contrario, un'operazione trasformista a cui i dem avrebbero dovuto dire no), innescando un meccanismo di dipendenza che si è rivoltato contro un partito naturalmente di governo come il Pd. Enrico Letta, inoltre, preoccupato per la tenuta del suo partito e pressato dalle correnti, ha provato a costruire la coalizione del centrosinistra pensando appunto alle spinte interne del suo partito, ma il lavoro di federatore a sinistra si fa stando sopra tutti, come fece Romano Prodi.
La formula "collegio sicuro" per il centrosinistra è archiviata: "I collegi “sicuri” per il centrosinistra, naturalmente, rimangono sempre (più) confinati in una parte della ex zona rossa (Emilia-Romagna, Toscana) e nelle grandi città (Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli). Rispetto alla stima precedente, il CD conquisterebbe 19 collegi uninominali in più alla Camera e 9 seggi in più al Senato, arrivando al 61% dei seggi complessivi nel primo caso e al 64% nel secondo". Attenzione, questo significa che il centrodestra non avrà in ogni caso la maggioranza dei 2/3 necessaria per cambiare la Costituzione: "Questo rende del tutto ragionevole che ci si chieda se il CD non possa alla fine ottenere la maggioranza qualificata dei 2/3 grazie alla quale potrebbero essere approvate dal parlamento, con il solo voto di rappresentanti del CD, riforme della Costituzione destinate ad entrare immediatamente in vigore, senza che siano sottoposte a referendum popolare. Sulla base dei dati attualmente disponibili, questo scenario appare molto improbabile".
Qualche dettaglio ancora, la distribuzione dei seggi secondo l'Istituto Cattaneo. Questo è quello che accadrebbe alla Camera:
Il centrodestra conquisterebbe il 61,3% dei seggi (245) disponibili alla Camera, con un domino totale sugli uninominali (122 su 147). Il centrosinistra si fermerebbe al 26,8% dei seggi (107) con soli 23 di questi conquistati nei collegi uninominali. Il Movimento Cinque Stelle, che all'inizio della legislatura sbarcò in Parlamento con 227 deputati e 112 senatori, ottiene 27 seggi a Montecitorio, tutti nel proporzionale, nessuno negli uninominali. Il terzo polo di Renzi e Calenda avrebbe 16 deputati, tutti presi nel proporzionale. Andiamo al Senato.
Qui l'effetto uninominali è ancora più forte. Il centrodestra conquista il 63,5% dei seggi disponibili (127 su 200), agli altri gruppi vanno le briciole degli uninominali. Il centrosinistra si ferma in totale a 51 seggi, il Movimento Cinque Stelle a 12 e il terzo polo a 7 seggi.
Sintesi del Cattaneo: "Nel complesso, considerando le medie di tutti i sondaggi pubblicati tra la seconda settimana di luglio e la prima di agosto, ai tre partiti di centrodestra (FdI, Lega, FI) viene attribuito circa il 46% delle intenzioni di voto sul piano nazionale, al M5S poco meno del’11%. Per stabilire quale quota di voti è plausibile attribuire oggi al CS e alla ipotizzata lista IV-Azione, facciamo ricorso alla stima delle intenzioni di voto dei sondaggi pubblicati nei primi quattro mesi del 2022, quando Azione e +Europa venivano misurate separatamente. Il risultato non è distante da ciò che vari sondaggisti cominciano a dire verbalmente basandosi su singole rilevazioni dell’ultima settimana. Il CS arriverebbe a circa il 30%, la lista IV-Azione al 6%".
Può cambiare qualcosa? Certo, ma un ribaltamento del trend elettorale si può ottenere solo con un cambio radicale della composizione delle coalizioni - cosa che non si vede all'orizzonte e la sabbia nella clessidra sta finendo - una dinamica della campagna che muta dopo la fase spiaggiata d'agosto, un imprevisto interno (la solita inchiesta della magistratura), un evento che piove dall'estero... un asteroide. S'avvicina il Ferragosto, chi può si goda le vacanze. Vivremo tempi interessanti. Forse troppo.
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collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.