1 Settembre
Il Pd appoggia Grillo, Renzi gioca da solo. E Rousseau...
Il gruppo dirigente del Pd sostiene la linea di Grillo e propone la soluzione "zero vicepremier" per eliminare il problema Di Maio. Renzi pone le condizioni per la fiducia al Conte bis. Voto sulla piattaforma Rousseau martedì, nella domanda citati il Pd e Conte. Germania, balzo di AfD in Sassonia e Brandeburgo. L'uragano Dorian devasta le Bahamas
Che succede? La notizia col botto arriva dalla Germania, le elezioni in Sassonia e a Brandeburgo hanno visto la forte ascesa di AfD, non governerà, ma il dato politico per i partiti della Grosse Koalition è un rebus per il futuro. Sul taccuino c'è anche una giornata di tattica dei partiti prima del rush finale sul Conte bis. Sta toccando terra in America il secondo uragano più potente di sempre che ha toccato terra in America, Dorian. Prima di tutto, un aggiornamento sulla crisi e il cammino verso il Conte Bis. Seguite il titolare di List.
01
Il Pd, Grillo e la soluzione "zero vicepremier"
La crisi di governo è in discesa, Conte punta a sciogliere la riserva mercoledì, voto di fiducia nel fine settimana. Se tutto va liscio. Il Pd si è consegnato al suo destino (e scoprirà presto che non coincide con la felicità dell'ala governista), gli altri seguono. L'incognita più grande per il premier incaricato ha il volto di Luigi Di Maio. Vuole essere vicepremier e ministro. Si tenta la via della soluzione "zero vicepremier" che serve ad azzerare anche il capo politico dei Cinque Stelle. Chi riduce tutta la disputa a un fatto di poltrone non coglie il problema pentastellato: Di Maio rivendica la questione simbolica, se si fa un nuovo governo, non può non esserci un riconoscimento politico per il leader. Il disegno di diluizione dei Cinque Stelle in un altro soggetto è visibile, la scalata di Conte un fatto altrettanto evidente, la reazione di Di Maio è tutta da scoprire. C'è il voto dei militanti sulla piattaforma Rousseau e resta un'incognita. Nota sul taccuino: il Conte bis dopo il varo dovrà affrontare il voto di fiducia, quanti parlamentari controlla Di Maio? Tanti. Senza un accordo, la fiducia diventa un passaggio pericoloso. La giornata...
Che succede? La notizia col botto arriva dalla Germania, le elezioni in Sassonia e a Brandeburgo hanno visto la forte ascesa di AfD, non governerà, ma il dato politico per i partiti della Grosse Koalition è un rebus per il futuro. Sul taccuino c'è anche una giornata di tattica dei partiti prima del rush finale sul Conte bis. Sta toccando terra in America il secondo uragano più potente di sempre che ha toccato terra in America, Dorian. Prima di tutto, un aggiornamento sulla crisi e il cammino verso il Conte Bis. Seguite il titolare di List.
01
Il Pd, Grillo e la soluzione "zero vicepremier"
La crisi di governo è in discesa, Conte punta a sciogliere la riserva mercoledì, voto di fiducia nel fine settimana. Se tutto va liscio. Il Pd si è consegnato al suo destino (e scoprirà presto che non coincide con la felicità dell'ala governista), gli altri seguono. L'incognita più grande per il premier incaricato ha il volto di Luigi Di Maio. Vuole essere vicepremier e ministro. Si tenta la via della soluzione "zero vicepremier" che serve ad azzerare anche il capo politico dei Cinque Stelle. Chi riduce tutta la disputa a un fatto di poltrone non coglie il problema pentastellato: Di Maio rivendica la questione simbolica, se si fa un nuovo governo, non può non esserci un riconoscimento politico per il leader. Il disegno di diluizione dei Cinque Stelle in un altro soggetto è visibile, la scalata di Conte un fatto altrettanto evidente, la reazione di Di Maio è tutta da scoprire. C'è il voto dei militanti sulla piattaforma Rousseau e resta un'incognita. Nota sul taccuino: il Conte bis dopo il varo dovrà affrontare il voto di fiducia, quanti parlamentari controlla Di Maio? Tanti. Senza un accordo, la fiducia diventa un passaggio pericoloso. La giornata politica alla fine si può riassumere in tre fatti.
Il Pd ha scoperto un nuovo Grillo. Lui fa un video dove invita caldamente a fare l'alleanza tra Cinque Stelle e Pd e lasciar perdere la questione degli incarichi, il messaggio è diretto chiaramente a Di Maio, resta aperto infatti il nodo dei vicepremier. Dario Franceschini twitta, cita Grillo e propone la soluzione del zero vicepremier: "Questa sfida non si può fermare per un problema di posti". Gentiloni concorda e cita Franceschini, Marcucci fa altrettanto. E Grillo, improvvisamente, da capo di un gruppo di "cialtroni" (la definizione più gentile che ne ha dato Matteo Renzi in questi mesi di fase pop-corn) diventa il fondatore di un partito con il quale si può fare il governo.
Salvini individua la vittima. Chi è? Di Maio. "È vittima di Conte", dice il leader della Lega già entrato in modalità campagna elettorale. Salvini ha perso il tempo e commesso un errore grave sull'apertura della crisi, deve recuperare e sperare in un fallimento del Conte bis. Massimo Cacciari ritiene che tutto questo favorirà la Lega e la sua previsione non è improbabile. Dipende tutto dalla durata del governo giallo-rosso. Se non regge, la Lega farà boom. Per ora ha fatto sboom nell'aula parlamentare. E il potere è un grande collante, anche quando gli opposti sembrano inconciliabili.
Il poker di Giuseppe Conte. Il premier incaricato tenta il bis e si gioca tutto. Fa sponda con Mattarella, gode dell'appoggio della Commissione Ue, di Merkel e Macron, mentre su Trump bisogna andarci cauti, il governo per la Casa Bianca funziona se fa quello che piace al Presidente. E l'alleanza con la Cina e le idee sull'immigrazione e i porti aperti non sono nel programma dell'amministrazione americana. Sui dazi l'Italia inoltre ha tutto da perdere visto che è esportatore netto in America. Conte in ogni caso sa che ha ottime possibilità di farcela, la sua incognita si chiama Di Maio, per il resto afferma: "Non voglio una squadra solo maschile, inappropriato definirmi dei Cinque Stelle, ma mi hanno designato loro".
Merita un titolo a parte Matteo Renzi. Ieri abbiamo scritto su List che l'ex segretario ha le mani libere. Oggi lo ha confermato in maniera clamorosa con un'intervista al Sole 24Ore. Zingaretti non può dire di non esser stato avvisato. Ha tutti gli elementi per capire che si sta infilando in grosso guaio. E non siamo a Chinatown, ma a Roma, la Capitale di ogni trama. Fase Bisanzio. Bassa.
02
Renzi ha i voti e fa sapere come li userà
Matteo Renzi ha grandi doti politiche, è un abilissimo manovratore delle forze parlamentari, ha spesso fulminanti intuizioni politiche. Qualità che egli dirige tutte verso la distruzione dell'avversario. Finita la demolizione dell'obiettivo di turno, gli capito troppo spesso di passare a se stesso. Peccato. Intervistato dal Sole 24Ore, il senatore dem ha lasciato cadere una frase che suona come il countdown per un pugile suonato, titolo:
What else? Un caffè per Zingaretti. Renzi marcia da solo verso un chiaro obiettivo: far nascere il governo e poi farlo cadere al momento giusto. A proposito di voti... occhio a Rousseau. L'ultima sorpresa della crisi potrebbe arrivare da qui. E non è filosofia.
03
Nel quesito di Rousseau citati il Pd e il premier Conte
Il voto dei militanti dei Cinque Stelle sulla piattaforma Rousseau sarà martedì. Regole: bisogna essere iscritti al Movimento da almeno sei mesi, serve ovviamente un documento certificato. Sarà consultabile il programma di governo concordato con il Pd. La votazione si terrà dalle 9.00 alle 18.00 Come sarà il quesito? Eccolo: "Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?". Governo. Pd, Conte. Tre parole, domanda diretta. Come abbiamo raccontato su List, Luigi Di Maio fa sul serio. Da questa votazione dipende il destino del Conte bis.
***
Questa la crisi italiana in pochi flash. La notizia vera arriva dalla Germania. Achtung.
04
Il botto di AfD in Sassonia e Brandeburgo
In Germania, paese che viene citato come un modello per l'Italia - e lo è certamente in molti settori - la destra di Alternative für Deutschland fa il pieno di voti in Sassonia e Brandeburgo, sono voti che mettono il sistema politico tedesco ancora più "in ponte" e confermano un ciclo europeo di voto a destra che non è finito, come ama ripetere il giornalismo collettivo alimentato dal pensiero a una dimensione che prevede la seguente reazione pavloviana: se un fatto è politicamente spiacevole e mette a nudo i limiti della classe al potere, bisogna negarlo.
Ecco i risultati in Sassonia, sono proiezioni delle ore 22.00, nel primo blocco i risultati, nel secondo i guadagni e le perdite dei vari partiti:
Il guadagno di AfD rispetto al voto precedente è impressionante: + 18,2 per cento. La Cdu resiste è sempre primo partito, ma la roccaforte vacilla, perde 7 punti. E il crollo continuo della Spd (-4,7 punti) non è compensato (anche se si tratta di forze politiche molto diverse facciamo questo gioco di spazi ideali) dalla crescita dei Verdi (+2,7 per cento). AfD è il secondo partito, guadagna oltre 18 punti, questo è il dato politico da osservare in prospettiva.
Anche a Brandeburgo le cose non sono esaltanti per i partiti della Grosse Koalition, perché la Spd continua ad essere al primo posto - parliamo di una zona di tradizionale dominio assoluto dei socialdemocratici - ma guardate qui, risultati definitivi:
La Spd perde quasi 6 punti, la Cdu oltre 7, la Linke sprofonda a meno 7,9 punti, AfD in una zona difficile guadagna più di 11 punti percentuali e anche qui è il secondo partito, vanno bene i Verdi che guadagnano più di 4 punti.
Di fronte a questi risultati ormai da tre anni, da quando nel 2016 è cominciato questo ciclo di scardinamento delle tradizionali famiglie politiche, in America Donald Trump ha vinto le elezioni e la Brexit ha innescato un processo di indebolimento delle istituzioni europee (perché di questo si tratta, piaccia o meno), la reazione delle classi dirigenti, il mantra dell'establishment è sempre lo stesso: ma non governano. Si tratta di una reazione infantile, un po' come vedere lo zombi avanzare verso casa e sperare che si fermi di fronte alla porta chiusa a chiave. Nei film dell'orrore esistono sempre le finestre. E infatti ciò che accade è che i sistemi politici europei sono instabili, subiscono i colpi di partiti populisti (tutti lo sono, in vario grado) che nel migliore dei casi rendono più difficili gli assetti di governo.
Diamo un'occhiata al panorama dei grandi paesi europei: Germania, Spagna, Francia, Regno Unito.
05
Le conseguenze del voto sul governo a Berlino
Germania. La destra di AfD e i Verdi sono le forze in ascesa, c'è una resistenza della Cdu, un tracollo dei socialdemocratici della Spd e la fine dei bei tempi di dominio totale della Csu in Baviera. Il voto in Sassonia e Brandeburgo conferma l'ascesa della destra nazionalista. Non governa, ma è entrata per la prima volta in Parlamento dal 1945 e in molti land è ormai la seconda forza. Il declino della Spd potrebbe condurre in futuro a una sua sostituzione in una Grosse Koalition con i Verdi, ma le formule politiche - l'abbiamo visto in Italia - non sempre risolvono le contraddizioni politiche. Si cerca una soluzione. Come ricorda la Frankfurter Allgemaine Zeitung, dopo le elezioni in Assia Angela Merkel annunciò il suo ritiro dalla vita politica e cominciò la fase di transizione per la leadership della Cdu; dopo la sconfitta nel voto europeo, Andrea Nahles ha lasciato la leadership dei socialdemocratici. Questo cambiamento non ha dato i frutti sperati, in Sassonia e a Brandeburgo l'ondata della destra nazionalista non si è fermata. La Cdu ha retto e questo è un elemento di sollievo, ma restano tutte le nubi sulla proiezione del futuro voto nazionale e il vuoto di leadership che si avverte nei partiti popolari che hanno sempre governato in alternativa o insieme a Berlino. Sylvie Kauffmann, direttrice di Le Monde in un commento scritto per il New York Times all'inizio d'agosto ha posto il problema: il confronto tra i partiti europei non sarà più tra destra e sinistra, ma tra partiti nazionalisti e Verdi. La Germania è un gigante dai piedi d'argilla.
06
Pedro Sanchez cerca un difficile patto con Podemos
Spagna. Il presidente Pedro Sanchez è in bilico tra elezioni e un nuovo patto con Podemos. Intervistato da El Pais si mostra fiducioso su un accordo "progressista" con Pablo Iglesias, il leader di Podemos. Il problema è quello noto e sperimentato (con esito disastroso) anche in Italia: trovare una formula di governo tra un partito mainstream, già radicato nel sistema di potere, e uno che ha come vocazione quella di fare l'opposizione anti-sistema.
07
Macron e la nevrosi di Francia
Francia. È governata da Emmanuel Macron, ago della bilancia nel Parlamento europeo, ma leader di un partito che è minoranza nel suo paese, En Marche. La legge elettorale e il disegno istituzionale della Quinta Repubblica danno alla Francia un'indubbia stabilità, ma Macron ha dovuto correggere le sue politiche per temperare l'ondata della piazza dei gilet gialli e in ogni caso la Francia resta un problema carsico, "una nevrosi", come l'ha definita con efficacia lo scrittore Michel Houellebecq. Un sondaggio pubblicato dal Journal du Dimanche qualche giorno fa, mostra Macron in ripresa, ma solo il 34 per cento dei francesi è soddisfatto dell'operato del presidente. L'altro 66 per cento non lo è. Le President ha fatto un G7 quasi perfetto, si muove con baldanza in Europa, ma ha un problema: la Francia.
08
BoJo e la realtà della Brexit sul voto
Regno Unito. La politica della Gran Bretagna viene raccontata con il ciclostile, da una parte Boris Johnson, con le sue rodomontate, dall'altra il mondo buono dei partiti progressisti. Peccato che la realtà sia ben più complessa. Sondaggio di YouGov sul voto per Westminster:
I Tories di Johnson hanno 12 punti di vantaggio sul Labour di Corbyn. Il Partito Conservatore in realtà non ottiene un grande risultato, sarebbe uno dei peggiori nella sua storia, ma il vantaggio sull'opposizione è là, sotto gli occhi di tutti. Se sommiamo ai Conservatori il Brexit Party di Farage, abbiamo il 47 per cento degli elettori che sono pienamente euroscettici. E la forza dei Tories risiede proprio nel fatto che i favorevoli al Leave sono più uniti di coloro che sostengono il Remain. Secondo YouGov infatti il 53 per cento tra coloro che hanno votato per la Brexit sono conservatori, il 32 per cento sono LibDem, altrettanti sono per il Labour e il 12 per cento per i Verdi. È l'unità dei votanti per il Leave la forza di di Boris Johnson che ha un vantaggio netto anche nel gradimento come figura di primo ministro rispetto a Corbyn:
Naturalmente questo non significa che la vittoria di BoJo in caso di elezioni anticipate sia al sicuro. Come abbiamo visto per la crisi di governo in Italia, le vie della politica sono infinite, ma se l'isola d'Inghilterra va al voto, i Conservatori hanno buone probabilità di battere i Laburisti.
***
Bel viaggio. Che facciamo ora? Sul monitor c'è l'uragano Dorian. Una potenza mai vista.
09
Dorian avanza e distrugge quello che incontra
Eccolo qui, sta per toccare la Florida e sta devastando l'arcipelago delle Bahamas:
Le notizie che giungono dalle Bahamas sono drammatiche, il vento ha scoperchiato i tetti, chi è rimasto nelle isole Abaco deve affrontare uno scenario di devastazione, alcune delle zone dei centri abitati sono già state inondate. Quale sarà la rotta di Dorian? Eccola qui:
Dorian è un uragano categoria 5 che scatena venti che soffiano oltre i 260 chilometri orari, è il secondo uragano più forte mai registrato nell'oceano Atlantico dopo Allen nel 1980. Potrebbe essere potente come l'uragano del Labor Day del 1935. Sarà una lunga notte, c'è chi ha bisogno di aiuto e di fortuna.
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6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.