13 Novembre
Il Pd cerca alleati. Ma così nessuno lo vuole
Oggi la direzione dei democratici. Renzi dice che vuole tessere alleanze, ma non farà nessuna abiura. La realtà del Rosatellum: è perdente nei collegi al Nord e ha seri problemi con i 5Stelle al Sud. Tensioni con Minniti sui migranti. Analisi e scenario sul Pd reale e immaginario
Una Direzione del Pd. Era quello che ci voleva per cominciare la settimana. In effetti, si sentiva la mancanza di una seduta di autocoscienza, un tocco di esplorazione interiore, una bella litigata collettiva tra compagni non più compagni e poi, vuoi mettere, la sfilata di dichiarazioni funeree, tutte pompose e gravi, prima dell'arrivo dello tsunami? Il problema numero uno da risolvere nel Pd e nella sinistra tout court sarebbe - come aveva ragione Montanelli - la sua mancanza di auto-ironia, la sua pesantezza retorica, il suo prendersi eternamente sul serio, il non aver mai imparato la lezione degli autori che dichiara di amare.
Se avessero letto davvero J.D. Salinger, non parlarebbero e scriverebbero come dei preti sull'altare (non a caso, sull'altare i dirigenti del Pd oggi ci fanno i comizi) dove tutti sono peccatori, il diavolo vi (qualche volta azzardano il "ci") fulminerà e le destre, ah le destre sono più che Satana. Salinger, dicevamo, era uno che con la lingua, il discorso, se la batteva alla grande, perché usava questo:
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. Carini e tutto quanto – chi lo nega – ma anche maledettamente suscettibili. D'altronde, non ho nessuna voglia di mettermi a raccontare tutta la mia dannata autobiografia e compagnia bella.
Ecco, il Pd non solo spadella da...
Una Direzione del Pd. Era quello che ci voleva per cominciare la settimana. In effetti, si sentiva la mancanza di una seduta di autocoscienza, un tocco di esplorazione interiore, una bella litigata collettiva tra compagni non più compagni e poi, vuoi mettere, la sfilata di dichiarazioni funeree, tutte pompose e gravi, prima dell'arrivo dello tsunami? Il problema numero uno da risolvere nel Pd e nella sinistra tout court sarebbe - come aveva ragione Montanelli - la sua mancanza di auto-ironia, la sua pesantezza retorica, il suo prendersi eternamente sul serio, il non aver mai imparato la lezione degli autori che dichiara di amare.
Se avessero letto davvero J.D. Salinger, non parlarebbero e scriverebbero come dei preti sull'altare (non a caso, sull'altare i dirigenti del Pd oggi ci fanno i comizi) dove tutti sono peccatori, il diavolo vi (qualche volta azzardano il "ci") fulminerà e le destre, ah le destre sono più che Satana. Salinger, dicevamo, era uno che con la lingua, il discorso, se la batteva alla grande, perché usava questo:
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. Carini e tutto quanto – chi lo nega – ma anche maledettamente suscettibili. D'altronde, non ho nessuna voglia di mettermi a raccontare tutta la mia dannata autobiografia e compagnia bella.
Ecco, il Pd non solo spadella da anni la sua seriosa autobiografia nel retro del ristorante della politica, ma presenta agli italiani anche le storie dei suoi protagonisti che non hanno niente di straordinario. Con la sola eccezione di Romano Prodi, quella compagnia di giro negli ultimi trent'anni non ha tirato fuori nessun personaggio che abbia contato qualcosa all'estero, prodotto risultati durevoli, perfino un immaginario. Zero.
Nella storia della socialdemocrazia europea ci sono dei giganti, ma in quella italiana no, trionfano i nani. Gran parte della crisi del sistema istituzionale è figlia di questo deficit di carattere, personalità, intelligenza politica. Non a caso nel corso degli anni a sinistra hanno sempre cercato il Papa straniero: Clinton, Zapatero, Blair, Jospin e perfino Hollande, prima che venisse pizzicato sotto casa dell'amante con il casco in testa, perché dopo quello no, si sa, il Pd è un partito perbene e soprattutto perbenista.
È bastato dare un'occhiata alle prime pagine dei giornali di ieri (perché le notizie sono quelle di ieri, in ritardo) per avere i sintomi della labirintite democratica, il dejà vu:

Prima le parole di Prodi (il quale la vede più che nera, "una tragedia"), poi quelle di Veltroni sul "folle dividersi adesso" (ma Walter, ti prego, questo è frutto del tuo abbandono, della tua fuga, del tuo andar via - dopo aver preso il 33 per cento dei voti degli italiani! - di fronte ai morsi di D'Alema e non del restare a combattere una battaglia in cui molti avevano creduto) e infine le scissioni mentali di quelli che immaginano di poter vincere andando da soli, mettendo dosi elefantiache di anabolizzanti nei loro discorsi. I titoli e la cronaca sono una conseguenza, nient'altro che il sismografo che registra le scosse.
Così, in questo sguaiato rotolarsi nello zucchero filato, come bambini al luna park, oggi uomini e donne che si suppone siano cresciuti e con i neuroni a posto, celebreranno il rito non più catartico della Direzione del Pd. Per un certo periodo è andato perfino grillescamente in streaming e la cosa almeno aveva il sapore dello spettacolino off off, rigorosamente senza Broadway e senza neanche quell'afrore di cantina romana che almeno, dopo il dibattito e i penultimatum, avrebbe condotto a farsi 'na passatella.
Oggi dovrebbero decidere se andare alle elezioni da soli, sposati (e spostati), accompagnati, mano nella mano, fidanzati ma solo un po'. Il paradosso di tutto questo dibattito è che sono obbligati a sposarsi e quest'obbligo è la conseguenza scritta e fatta legge del Rosatellum, la riforma elettorale voluta, sostenuta e votata (con la fiducia!) dal Pd alla Camera e al Senato. Viene il dubbio - sempre più consistente - che Renzi non abbia capito che cosa è il Rosatellum e come funziona. Le mani libere di chiunque sono legate subito dopo, quando fatto lo spoglio delle schede bisogna provare a fare un governo. E le mani libere - perfino in politica - non sono il libertinaggio né prima né dopo, non sono l'autorizzazione scritta a fare quel che si vuole, perché un pegno di fronte alle proprie scelte alla fine si paga sempre. Perfino il più distratto e smagato degli amanti poi ti lascia. Renzi pensa di essere quello che da solo sceglie soggetto, luogo e appuntamento. Ma la faccenda non è più così desiderabile perfino per chi sta dalle parti di Pisapia che pure, in qualche maniera, ci prova ancora.
Il Rosatellum con il gioco dei collegi uninominali dice che il Pd senza alleanze nelle candidature e un apporto di altri voti, va a sbattere contro il muro di ferro della destra e del Movimento 5Stelle. Diventa il manzoniano vaso di coccio tra i vasi di ferro. Il Rosatellum è un tic tac sinistro nella Direzione del Pd. Se l'avessero studiato con un po' di attenzione, avrebbero scoperto che i collegi al Nord sono quasi tutti del centrodestra, che al Sud e nelle isole avanza il Movimento 5Stelle, che un vincente nell'uninominale trascina anche la lista nel proporzionale. Che tutto questo giochetto a incastri si risolve - almeno per il momento - in una fida tra Berlusconi e Grillo, non tra Renzi e qualcun altro.
Si chiama realtà. Quella che si vede quando si va alle cose concrete, come nel caso del Pd di Napoli, dove invertendo una vocale e una consonante arriviamo al caos:

Il caso Napoli. Il caos. Il commissario Martina, non sapendo come sbrogliare lo gnommero di gaddiana memoria, rinvia il congresso di una settimana. Insorge la piazza democratica partenopea. No, contrordine da Roma, si vota. Ai seggi non va quasi nessuno, uno su tre, le decisioni di Orfini e Martina smentite dal coordinamento della segreteria. Che cosa è questo? Si chiama crisi d'identità, assenza di una linea chiara, scollamento tra quello che succede a terra (nel locale, quello che poi conta) e sulle nuvole della segreteria.
Il risultato è che l'intero partito è sospeso in aria. Tanto sospeso che il ministro dell'Interno Marco Minniti ha pronte la valigie se qualcuno oggi dovesse dire che sui migranti quel lavoro non va bene. Minniti sospetta (e ha ragione) che il segretario stia preparando un sottosopra sulle politiche finora adottate dal Viminale. Emma Bonino ha picchiato duro, ha messo le sue condizioni (legittime) per un'alleanza e queste condizioni dicono che bisogna cambiare linea, dietrofront, niente più Walker Texas Minniti. Provate a immaginare le conseguenze.
01
Renzi dimentica la pax finanziaria
Renzi fa l'abiura? No, perché lui pensa (cronaca del Corriere della Sera di oggi) che con il suo governo "ha salvato l'Italia". Addirittura, il salvataggio, in uno scenario così fatto: quantitative easing della Banca centrale europea, tassi sul debito pubblico al minimo storico, pax finanziaria, prezzo del petrolio sotto i 60 dollari. Questo è il costo medio all'emissione dei titoli di Stato dal 2000 a oggi:

È tutto molto chiaro. Chi lo ha letto nel Pd? Non è il governo Renzi ad aver salvato l'Italia, al suo arrivo quell'esecutivo (22 febbraio del 2014) era già ampiamente dentro un ciclo economico che aveva domato la speculazione sul debito sovrano grazie alla politica monetaria di Mario Draghi (futuro bersaglio del Pd di Renzi in Commissione banche per il dossier Antonveneta) e il resto lo hanno fatto i prezzi dell'energia ai minimi. A gennaio il quantitative easing della Bce sarà dimezzato, le previsioni della Commissione europea dicono che siamo all'ultimo posto nella crescita:

La realtà. Puntuale, inesorabile, onesta. Vedremo quanto ce ne sarà oggi nella Direzione del Pd. Allacciate le cinture. Dove andiamo? Facciamo un salto tra destra e sinistra, cioè in una terra di mezzo che nessuno ormai (ri)conosce.
02
Ma cosa sono oggi destra e sinistra?
La sinistra vuole il Pd, ma non quello di Renzi perché non è abbastanza di sinistra. La destra è un universo di sigle, dove Berlusconi è al centro. Ma di cosa? Giordano Bruno Guerri ieri ha raccontato per List cosa sono oggi (e non domani) destra e sinistra. Si parte dal centro, che nessuno vuole.
di Giordano Bruno Guerri
Pare che la destra, per pudore detta anche centrodestra, probabilmente vincerà le elezioni. Ma cos’è la destra, chi si può dire di destra? Per rispondere bisognerebbe partire da Hegel, almeno, ma cercheremo di farla più semplice.
Destra e sinistra sono, prima che concetti politici, luoghi fisici, in geografia si direbbe est e ovest. Est (e ovest) a seconda del punto di osservazione, ovvero Roma è a est per un sardo (viviamo tempi interessanti), a ovest per un abruzzese. Succede la stessa cosa con la politica, sia pure senza la soccorrevole precisione di meridiani e paralleli. Per dire: Renzi è l’immediata destra di Bersani (o di Pisapia? o mentre scrivo ci sono altre scissioni?). Allo stesso modo, Casa Pound ha a sinistra i Fratelli d’Italia eccetera. Volendo dunque capire cosa sia di destra, o di sinistra, bisognerà prima di tutto stabilire qual è il centro.
Nell’universo non esiste un centro, o non lo possiamo concepire, per mancanza di informazioni sulla sua forma, le dimensioni e persino il contenuto. Nessuno si azzarderebbe più a dire, come fino a pochi secoli fa, che la Terra è il centro dell’universo. In verità non si potrebbe dire neanche che esiste un centro in politica, se si rispettasse la complessità dell’animo umano, delle sue aspirazioni e delle sue paure. Ma la politica è, al contrario di quanto si pensa, la semplificazione di quella faccenda complessissima che consiste nell’amministrare uno stato, ovvero un popolo, dove sia l’uno sia l’altro sono unità artificiali composte da una sterminata moltitudine di individui, nel nostro caso 60 milioni: in-di-vi-du-i, cioè persone uniche, indivisibili, mai uguali l’una all’altra, come i granelli di sabbia.
Continua a leggere l'articolo qui.
Il disegno di Guerri non è valido solo per l'Italia. Lo scenario politico europeo si sta disegnando sotto i nostri occhi in maniera nuova e imprevidibile. Seguite il titolare di List.
03
Il nazionalismo della Polonia in piazza
Chi l'avrebbe mai detto anni fa che la Polonia euro-entusiasta avrebbe partorito un nazionalismo tanto forte da andare ieri in piazza a Varsavia e radunare 60 mila persone? È successo. Nel giorno dell'indipendenza.
I gruppi radicali polacchi (nella foto Ansa qui sopra, un momento della manifestazione di ieri a Varsavia) hanno successo tra i giovani, propagano idee anti-semite e in generale fanno ricorso alla retorica della nazione per i polacchi e basta. Ricorda qualcosa? È un tema che percorre tutta Europa, fino a poco tempo fa era un fenomeno di una minoranza nella minoranza, ora comincia a assumere proporzioni più importanti. Basta pensare al successo di Casa Pound quando presenta le sue liste alle elezioni amministrative, come nel caso di Ostia. La radicalizzazione della politica sarà il fenomeno da seguire nel corso del 2018 e anche più avanti, va di pari passo con la disgregazione dei partiti popolari. Viviamo davvero tempi interessanti. Forse troppo.
04
Clima. La Cina cresce e le emissioni volano
L'economia cinese continua a crescere e le emissioni dopo tre anni flat riprendono il volo. È l'aggiornamento del Global Carbon Project, tutto riassunto in un grafico:

La Cina, il gigante capace di dare un'altra curvatura allo spazio che ci circonda. La forza del paese guidato da Xi Jinping che sta disegnando un nuovo ordine mondiale. Con chi? Con lui, Vladimir Putin. Facciamo un salto al Cremlino.
05
Barili e missili. La tela di Vladimir Putin

La Turchia ha confermato ieri (l'annuncio era arrivato il 12 settembre scorso) lo sprint per l'acquisto dei missili S-400 della Russia. Il ministro della Difesa turco, Nurettin Canikli, ha spiegato che "con Mosca siamo ai dettagli, ma oltre al sistema S-400 abbiamo intenzione di produrre e implementare un sistema di difesa aereo di comune accordo i Paesi che fanno parte di Eurosam". Quest'ultimo riferimento serve a tranquillizzare l'Europa: la Turchia infatti gioca la partita a Risiko con le mani libere, fa parte della Nato e acquista armamenti dalla Russia. È il doppio gioco di Erdogan dopo il colpo di stato fallito nell'estate del 2016, le tensioni con Mosca sulla Siria e poi la pace con Putin per "liberarsi" del vincolo militare e politico con Washington e Bruxelles. Il sistema anti-missile S-400 sarà venduto anche all'Arabia Saudita. Qual è il gioco di Vladimir Putin? Barili e missili. Scenario e ritratto del numero uno della strategia geopolitica contemporanea.
Leggete l'articolo del titolare di List qui.
06
Francia. Isis vuole colpire ancora
A due anni esatti dalla strage del teatro Bataclan a Parigi, il capo dei servizi segreti francesi concede un'intervista al Figaro e dice che "Isis vuole colpirci ancora". Il problema dell'Europa - e della Francia in particolare - è nelle cellule terroristiche cresciute e coltivate in Francia, nei foreign fighters che sono rientrati in Europa e progettano di colpire Parigi e le altre capitali europee. Il collasso di Isis in Siria e in Iraq ha indotto un cambio di strategia: il gruppo terroristico punta a spostare le sue azioni all'estero e la propaganda online serve a reclutare nuove leve. Il Soufan Group ha pubblicato uno studio interessante sul tema. Ecco un paio di grafici, per sapere, per capire. La Francia è una delle nazioni di partenza e di ritorno dei miliziani di Isis:

Il fenomeno riguarda anche l'Italia, in misura piccola, ma pur sempre preoccupante. I numeri dei miliziani di Isis partiti dall'Italia verso la Siria e poi rientrati in patria sono nel report dell'International Centre for Counterterrorism - The Hague:

L'Italia resta un paese con un rischio limitato rispetto alla Francia, alla Germania e a altri, ma è confermato dalla cronaca che siamo un paese di passaggio. Sì, sono tempi davvero interessanti. Troppo. Senza forse. Che facciamo? Un mix di notizie e musica, con un tocco di humour che non guasta mai. RadioList.
07
RadioList. News, musica e un tocco di humour
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l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.