4 Aprile

Il Pd e la sindrome della periferia e della ggente

Andare controvento. Giuliano Cazzola fa un'indagine dissidente sulle ragioni e i miti della sconfitta del Pd (e non solo). Slogan con soluzioni facili, tafazzismo politico e la fine di tutto con le file al bancomat.

di Giuliano Cazzola

La chiamano ‘’sindrome delle periferie’’. È l’ultima nevrosi di cui è sofferente il Pd, dopo che tutti l’accusano di essere diventato un partito ‘’pariolino’’ e di non essersi più fatto vedere ai ‘’Cessati spiriti’’. Così i suoi esponenti promettono di cambiare linea di condotta, di prendere l’autobus e - dove esiste – la metropolitana, per tornare a parlare con la ggente  e farsi carico dei suoi problemi.

Tanto per fare un esempio di tutto questo stracciarsi le vesti, prendiamo qualche brano dell’intervista di Dario Nardella (sindaco di Firenze e sodale di Matteo Renzi) al quotidiano Il Foglio di venerdì 30 marzo. ‘’Siamo stati puniti – ammette Nardella – perché troppo percepiti più come partito di palazzo che di piazza’’. E aggiunge: ‘’Dobbiamo tornare a parlare di temi come l’ambientalismo, dobbiamo affrontare questioni irrisolte come burocrazia, legalità, sicurezza. Tornare a parlare di città’’. D’accordo, ma per dire che cosa? Questo è il punto. Le periferie sono la prima linea delle contraddizione tra l’essere e il dover essere, dove i cittadini si scontrano con il degrado urbano, i disservizi, ma soprattutto con i cascami dell’immigrazione, con le bidonville o le sistemazioni ancora peggiori dei profughi e i campi dei Rom, e perché - non riconoscerlo – con lo spaccio e la prostituzione. In queste situazioni – protrattesi per anni nell’incuria e rimaste insolute ed in presenza di una condizione di insicurezza magari solo percepita – come può la sinistra riformista essere competitiva sul piano elettorale se affronta – e giustamente – questi problemi nella loro complessità, citando dati e statistiche con le quali si forza di ridimensionare le sensazioni di insicurezza diffuse in quelle località? Come può fare appello alla solidarietà in termini generali quando le persone a cui si rivolge pretendono che sia risolto il loro problema?...


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