13 Maggio
Il Pentagono parla con Mosca
Telefonata tra il segretario della Difesa Lloyd Austin e il ministro della Difesa Serghei Shoigu. Un buon segno in uno scenario di escalation della guerra. Erdogan dice no a Finlandia e Svezia nella Nato. L'Ucraina? Per gli americani il problema è alla pompa di benzina. Cosa vuole Putin? Basta guardare la mappa
Che cosa è la vittoria per Kiev? Lo ha chiesto Mario Draghi a Washington, ponendo sul tavolo la domanda giusta. A cui segue l'altra: che cosa e la vittoria per Putin? E l'altra ancora: che cosa è la vittoria per l'Occidente? E se ne potrebbe aggiungere un'altra, finora mai calata sul tavolo da gioco: che cosa è la vittoria per "il resto del mondo"? quello che sta dall'altra parte, con Mosca, ampiamente maggioritario sul piano demografico (e anche economico), quella parte del globo che non sente - non lo ha mai sentito - proprio un ordine liberale in crisi che esiste solo nella retorica ma sul piano geopolitico è declinante.
01
Wall Street chiude sei settimane in rosso
I mercati azionari sono andati in rosso per la sesta settimana consecutiva, la minaccia di recessione negli Stati Uniti si è aggiunta ai timori degli investitori, già alle prese con l'inflazione che galoppa, i nuovi lockdown per il coronavirus in Cina e la guerra in Ucraina. L'indice FTSE All-World ha inanellato una serie di sedute negative che hanno eguagliato quelle della crisi del 2008, prima che il crash dei mutui subprime portasse al fallimento di Lehman Brothers. Wall Street venerdì ha rimbalzato, ma sono le perdite settimanali a costruire la tendenza, non una singola seduta. Sono tutti segnali che vanno letti con estrema attenzione, lo scenario è quello di un avvitamento. E l'epicentro della crisi è in America.
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Il quesito del nostro tempo è questo, la battaglia per un nuovo ordine. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
02
Finlandia nella Nato? Erdogan dice no
Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia (Foto Epa).La mossa della Finlandia di chiedere l'adesione alla Nato apre un altro capitolo di questo romanzo di guerra (senza pace). La scelta di Helsinki...
Che cosa è la vittoria per Kiev? Lo ha chiesto Mario Draghi a Washington, ponendo sul tavolo la domanda giusta. A cui segue l'altra: che cosa e la vittoria per Putin? E l'altra ancora: che cosa è la vittoria per l'Occidente? E se ne potrebbe aggiungere un'altra, finora mai calata sul tavolo da gioco: che cosa è la vittoria per "il resto del mondo"? quello che sta dall'altra parte, con Mosca, ampiamente maggioritario sul piano demografico (e anche economico), quella parte del globo che non sente - non lo ha mai sentito - proprio un ordine liberale in crisi che esiste solo nella retorica ma sul piano geopolitico è declinante.
01
Wall Street chiude sei settimane in rosso
I mercati azionari sono andati in rosso per la sesta settimana consecutiva, la minaccia di recessione negli Stati Uniti si è aggiunta ai timori degli investitori, già alle prese con l'inflazione che galoppa, i nuovi lockdown per il coronavirus in Cina e la guerra in Ucraina. L'indice FTSE All-World ha inanellato una serie di sedute negative che hanno eguagliato quelle della crisi del 2008, prima che il crash dei mutui subprime portasse al fallimento di Lehman Brothers. Wall Street venerdì ha rimbalzato, ma sono le perdite settimanali a costruire la tendenza, non una singola seduta. Sono tutti segnali che vanno letti con estrema attenzione, lo scenario è quello di un avvitamento. E l'epicentro della crisi è in America.
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Il quesito del nostro tempo è questo, la battaglia per un nuovo ordine. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
02
Finlandia nella Nato? Erdogan dice no
Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia (Foto Epa).La mossa della Finlandia di chiedere l'adesione alla Nato apre un altro capitolo di questo romanzo di guerra (senza pace). La scelta di Helsinki è dettata dal antichi fantasmi che sono una realtà in Ucraina, comprensibile, ma ad altissimo rischio perché gli oltre 1300 chilometri di confine tra Finlandia e Russia diventeranno il terreno di un altro duro confronto balistico, un precario equilibrio nucleare che starà in piedi solo se il principio della deterrenza funzionerà - e non è detto che funzioni.
La Turchia oggi ha fatto sapere di non essere favorevole all'ingresso di Finlandia e Svezia nell'alleanza, le ragioni strategiche di Ankara sono chiare: perderebbe peso nella Nato (quello di Erdogan è il secondo esercito) e ne complicherebbe le dinamiche in maniera che la Turchia considera ad alto rischio. Erdogan è stato netto, ha puntato contro le politiche di 'larghe vedute' sui terroristi di varia risma che trovano asilo in quei paesi: "I Paesi scandinavi sono come una pensione per le organizzazioni terroristiche". La Russia ha reagito per ora tagliando le forniture di gas e elettricità, non metteranno in ginocchio la Finlandia ma la mossa è bastata a far vedere lo scenario del prossimo inverno per un'Europa che ha bisogno di riprendere il filo del negoziato per la pace.
03
Chi c'è in linea? Telefonata tra Austin e Shoigu
11 maggio 2022, Washington DC. Il segretario della Difesa americana, Lloyd Austin durante un'audizione parlamentare con il Capo di Stato Maggiore Mark Milley (Foto Epa).La notizia più importante del giorno - senza conseguenze, per ora - è la telefonata tra Lloyd Austin e Serghei Shoigu, i ministri della Difesa di Stati Uniti e Russia. Non si sentiva dal 18 febbraio scorso, a guerra in corso non era mai successo (il conflitto è partito il 24 febbraio) è un buon segno perché indica che sottotraccia qualcosa si sta muovendo. Non è un fatto sufficiente per parlare di una svolta, gli americani chiedono "un cessate il fuoco immediato in Ucraina" e hanno "sottolineato l'importanza di mantenere le linee di comunicazione", ha affermato il portavoce del Pentagono John Kirby in un comunicato. Mantenere le linee di comunicazione è già qualcosa di notevole, ma la pace è lontanissima finché il Pentagono (dunque la Casa Bianca) non ridefinirà obiettivi e limiti della campagna in Ucraina.
9 maggio 2022, Mosca. Il ministro della Difesa Serghei Shoigu durante la parata militare sulla Piazza Rossa (Foto Epa).La Nato è un soggetto politico a guida americana, gli Stati Uniti non colgono la complessità dello scenario (e i rischi) per l'Europa, il forum militare va riequilibrato per aumentare le chance della pace e non scivolare tra gli artigli dei falchi di Washington (Jake Sullivan e altri) che vedono l'occasione per "indebolire la Russia", quando in realtà questo per ora non sta avvenendo, semmai è l'Europa a perdere pezzi e vedere il consenso verso la guerra sgretolarsi nell'opinione pubblica (guardate il caso italiano, i talk show sono passati dalla versione della guerra totale a quella della paura della sconfitta e in gran parte dei commenti domina l'isteria e non il freddo ragionamento che serve per non sbagliare la rotta della guerra. Per non parlare della recessione in arrivo nei paesi europei, la Germania si sta inchiodando, l'Italia seguirà a ruota (dipendiamo da Berlino, piaccia o meno). Non otterremo mai una "vittoria" (tutta da definire) se l'unità dell'Occidente si perde di fronte alle difficoltà crescenti e soprattutto al non-detto sui costi e i rischi del conflitto.
04
Le sanzioni non vanno in trincea. E fanno flop
Le sanzioni non stanno funzionando, ne avevamo anticipato la debolezza in un mondo interconnesso dove il denaro trova sempre vie creative per rigenerarsi, la conferma è arrivata dall'Economist che ha spiegato come il rapido collasso - ricordate gli ultimatum e gli annunci sul default imminente di Mosca? - sia una profezia che non si avvera. L'economia reale, scrive il settimanale britannico, "si è rivelata sorprendentemente resiliente". Certo, i prezzi in consumo sono balzati di oltre il 10% dall'inizio dell'anno sulla scia del deprezzamento del rublo, che ha reso più care le importazioni, e della 'fuga' di molte compagnie occidentali, che ha ridotto l'offerta. Ma i dati "in tempo reale" stanno in gran parte tenendo. I consumi elettrici sono scesi solo di poco. E, secondo i numeri forniti da Sberbank, dopo un primo choc a marzo, i russi sembrano essere tornati allegramente a spendere in caffè, bar e ristoranti. A fine aprile la banca centrale ha ridotto il tasso d'interesse chiave dal 17% al 14%, segnalando che il panico finanziario di febbraio si sta raffreddando. E a oggi le stime degli analisti, che si attendevano un crollo del Pil fino al 15% quest'anno, cominciano a sembrare eccessivamente pessimistiche. La Russia era già sotto sanzioni, con un'economia "chiusa" da tempo, ben prima dell'invasione dell'Ucraina. Finché Mosca esporterà energia, il problema del crollo non ci sarà: dall'inizio della guerra, Mosca ha esportato combustibili fossili per almeno 65 miliardi di dollari, calcola il finlandese Centre for research on Energy and Clean air. Nel primo trimestre dell'anno gli incassi di Mosca dagli idrocarburi sono cresciute di oltre l'80% su base annua.
Ogni giorno il Paese accumula circa un miliardo di dollari grazie al suo export energetico. Le esportazioni cinesi verso la Russia sono rimaste sostanzialmente stabili ad aprile, mentre le importazioni sono cresciute del 13%. Sono i primi segnali del cambio, del ri-orientamento dell'economia di Mosca. La Germania ha visto il suo export scendere del 62% e le importazioni contrarsi soltanto del 3%. The Economist calcola che, nel complesso, dal giorno dell'invasione dell'Ucraina, le importazioni russe si sono ridotte di circa il 44%, mentre le esportazioni sono cresciute di circa l'8%. A lungo termine le difficoltà cresceranno (anche le nostre), ma le sanzioni non vanno in trincea e la battaglia del Cremlino si svolge adesso, non in un domani tutto da disegnare. Risultato, il surplus commerciale russo potrebbe raggiungere livelli record nei prossimi mesi. L'Institute of international finance stima che l'avanzo corrente potrebbe arrivare a 250 miliardi di dollari, il 15% del Pil, oltre il doppio rispetto ai 120 miliardi di dollari registrati nel 2021. Claus Vistesen di Pantheon Macroeconomics, spiega che le sanzioni hanno finito per finanziare la guerra e la loro efficacia, osserva Elina Ribakova dell'Iif, si sta sempre più indebolendo. Sullo sfondo resta il possibile blocco Ue alle importazioni di petrolio russo. Ma l'Unione europea ne discute da giorni senza trovare un accordo, non è solo una questione dell'Ungheria, facile puntare il dito su Viktor Orban, in realtà il problema del decoupling è di tutti e ancora non si è discusso del gas. Secondo i piani, lo stop arriverà nel 2023, quando le casse di Mosca saranno piene, le nostre decisamente meno. La Russia avrà i suoi grandi problemi, ma l'indipendenza energetica dell'Europa è tutta da inventare.
05
L'Ucraina per gli americani è lontana. La pompa di benzina no
Notare il dettaglio: "I Did That", l'ho fatto io. L'adesivo con l'immagine di Biden sulle colonne dei distributori di benzina americane (Foto Epa).Per gli americani questa guerra è lontana, la fanno con il joystick, l'intelligence, le armi e la finanza, ma no boots on the ground e nessun rischio di aprire la finestra e vedere un missile sfondare il tetto del vicino. Negli Stati Uniti il dibattito è su altro: le elezioni di mid-term si stanno avvicinando e l'ombra di Trump domina, discutono di aborto e Corte Suprema, della scalata stop and go di Elon Musk su Twitter, di libertà di parola e insegnamento, del costo della benzina e del diesel (stellare e con scarse riserve di prodotti raffinati).
Oggi i prezzi del petrolio hanno chiuso in rialzo a causa del balzo ai massimi storici delle quotazioni della benzina negli Stati Uniti, del rimbalzo delle Borse e dei timori di un calo delle forniture se l'Ue adotterà l'embargo sul greggio russo dopo che Mosca ha sanzionato le società europee di Gazprom. Il Wti ha guadagnato il 3,95% a 110,49 dollari al barile, il Brent il 3,7% a 111,42 dollari al barile. I prezzi alla pompa negli Stati Uniti sono aumentati a livelli record di 4,43 dollari per gallone per la benzina e 5,56 dollari per il diesel.
La guerra americana è quella interna, una profonda divisione tra la Red Nation e la Blue Wave (che non c'è da due turni presidenziali, 2016 e 2020), due modi di vedere il mondo che sono opposti. Il declino del gigante del Ventesimo secolo è nell'incapacità di ritrovare un terreno comune prima di tutto nel puzzle di tribù che lo compongono, i candidati dem da decenni mettono insieme pezzi del paese che poi non formano una comunità e alla fine riducono la politica a manicheismo contro chiunque abbia un pensiero differente.
Tutto questo si traduce in una povertà sempre più grande della visione e delle responsabilità che l'America ha nel condurre il gioco geopolitico delle democrazie, quelle che restano e soffrono di evidenti problemi di funzionamento. Siamo vittime del nostro mercato delle illusioni e di uno spaventoso declino della qualità della classe politica. Al resto, ci pensa il non ascolto della maestra di vita, la storia.
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Storia? Sento rombare la macchina del tempo di Marco Patricelli, saliamo a bordo.
06
Cosa vuole Putin? Quello che vediamo sulla mappa
Putin ha deposto un mazzo di garofani su ogni sacello che ricordava i luoghi simbolo delle vittorie sovietiche nella Grande guerra patriottica del 1941-1945, da Leningrado a Kursk. Non ha avuto neppure un attimo di esitazione quando ha fatto lo stesso davanti alla scritta «Kiev»
9 maggio 2022, Mosca, Piazza Rossa. Vladimir Putin durante la parata del Giorno della Vittoria (Foto Epa).di Marco Patricelli
L’esito della guerra non dichiarata ma combattuta da Russia e Ucraina è legato al reciproco punto di caduta. Peccato che il punto di caduta non si conosca, o comunque non è stato rivelato, o non si sappia neppure se esista. I cremlinologi professionisti e dilettanti, dalle colonne dei giornali, dai talk show televisivi e dai palcoscenici social-mediatici e para-teatrali, si arrabattano nel cercare di comprendere e di pretendere di spiegare cosa realmente Vladimir Putin voglia e cosa Volodimir Zelensky possa concedere per far finta di vincere, con obiettivi assoluti irraggiungibili di qua e di là.
Putin ha forzato la mano e ha fatto l’azzardo che non gli è riuscito: l’appello ai militari ucraini a rovesciare il presidente ex comico che dal 24 febbraio non lo fa più ridere è stato un flop epocale, ma sul campo i russi hanno picchiato duro e sono dilagati. Le cartine sono eloquenti, anche se l’opinione pubblica a volte distratta preferisce guardare con ammirazione alla resistenza epica nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, inorridisce per le stragi di Bucha e per i cadaveri insepolti, rabbrividisce per le notizie sugli stupri e tiene l’asettica contabilità dei morti e delle fosse comuni che è scandita da numeri nell’ordine delle decine di migliaia.
Cosa vuole Putin, al di là dei proclami sulla denazificazione e sulla seconda grande guerra patriottica inchiodata all’eufemismo dell’operazione militare speciale, lo si può solo intuire o cercare di indovinare raccapezzandosi nel proverbiale enigmatismo russo. Se però riuscirà davvero a estromettere l’Ucraina dal Mar Nero dopo averle precluso il Mar d’Azov, la storia lo trasformerà in un grande stratega e dimenticherà ben presto gli errori e gli orrori. Un’eventualità, militarmente raggiungibile, che ridurrebbe l’Ucraina a una provincia russa o a un protettorato di fatto, nonostante lo sbandierato anelito di Kiev a entrare nell’Unione Europea: come possa integrarsi un Paese mutilato, depauperato di importanti risorse economiche e sotto scacco nell'economia, nelle comunicazioni e nei commerci, è tutto da dimostrare, e precedenti storici non si intravedono. Zelensky difficilmente potrà sostenere di aver vinto perdendo, o di pagare dazio cedendo la sola Crimea che è di fatto persa da anni e irrecuperabile sia a livello diplomatico sia e soprattutto da quello militare, essendo pura fantascienza una riconquista della penisola (irragionevole al pari del ricco ma devastato Donbass).
Se sul tavolo delle trattative vengono evocati poi gli spettri dei principi dell’integrità e dell’indipendenza dell’Ucraina, è meglio che le anime candide si rassegnino a non inseguire le utopie. Qui i precedenti non mancano. Tanto per rimanere in zona, basta soffermarsi a quello che accadde nella primavera e nell’estate del 1939 non per risolvere una guerra di cui si intravedevano le nubi più scure, ma il rischio stesso di un conflitto su vasta scala. Il 31 marzo Francia e Gran Bretagna con una dichiarazione congiunta garantirono l’integrità e l’indipendenza della Polonia. Il 25 agosto, due giorni dopo il Patto Ribbentrop-Molotov (qui sotto la mappa della spartizione della Polonia, ndr) che scombussolò irreversibilmente ogni equilibrio preesistente e ogni velleità di disinnescare il conflitto, Londra rafforzò la posizione facendo leva su quei concetti.
Come andò a finire lo dice la storia a chiare lettere, ma poiché contrariamente al desiderio di Cicerone essa non è maestra di vita e non insegna nulla, è bene ricordare che nel 1945 alla Polonia non vennero né restituite né garantite l’integrità e l’indipendenza. La Polonia, che vinse la guerra ma fu trattata da Paese sconfitto, venne semplicemente spostata sulla cartina geografica verso ovest: Stalin si impadronì dei territori orientali, che lui considerava Ucraina e Bielorussia occidentali, e la fece compensare con territori strappati ai tedeschi debellati. Visto che c’era si prese parte della Prussia Orientale con Koenigsberg prontamente ribattezzata Kaliningrad, oggi preoccupante appendice russa in Europa separata dalla madrepatria a causa dell’indipendenza dei Paesi baltici, ma fortemente militarizzata.
Come la pensi Putin, al riguardo, è tutt’altro che un mistero nonostante l’imperscrutabilità del nuovo padrone del Cremlino. A molti sarà sfuggito un particolare durante la parata a Mosca del 9 maggio, in cui tutti hanno però vivisezionato ogni frase del suo discorso per cogliervi un’apertura utile a individuare un punto di caduta cui aggrapparsi per far cessare la guerra contro l’Ucraina. Putin ha deposto un mazzo di garofani su ogni sacello che ricordava i luoghi simbolo delle vittorie sovietiche nella Grande guerra patriottica del 1941-1945, da Leningrado a Kursk. Non ha avuto neppure un attimo di esitazione, col volto da sfinge, quando ha fatto lo stesso davanti alla scritta «Kiev».
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Come chiudiamo questo numero di List? Siamo tra guerra e spie, dunque... Bond, James Bond.
07
James Bond. Il posto per scrivere
Ian Fleming fu uno straordinario scrittore, tanti conoscono i film, pochi (in Italia) ne hanno letto i libri. Quest'anno si celebrano i sessant'anni del primo film di James Bond, Dr. No, il primo con Sean Connery.
Dr. No fu presentato a Londra in anteprima mondiale il 5 ottobre del 1962. Si apre con la famosa "sequenza Gunbarrel", il marchio di fabbrica dei film di Bond.
Bond è la figura inglese più nota, il sinonimo del british style, fonte di ispirazione. I libri di Fleming vanno delibati, gustati come un fantastico Gin Martini, secco al punto giusto, con il vermouth che è poco più di un'ombra, il bicchiere che si ghiaccia improvvisamente e quel profumo che è la partenza di un amore. Ci sono molti modi per invecchiare, diventare saggi mantenendo il brio della giovinezza, il gusto dell'avventura, ma esplorare Fleming, lasciarsi trasportare dalla sua scrittura è un piacere. Sto (ri)leggendo "La spia che mi amava", edizione Penguin con una splendida copertina:
E "sorpresa" subito nel giro di pagina, un volto che ti scruta, interroga, intima la domanda: cosa stai facendo?
Non lo so ancora, Ian, qui il foglio è bianco, strapazzato, scarabocchiato. C'è la tua scrittura che mi fa prigioniero, sul ponte sventola bandiera bianca, che ritmo, prime righe, compare lei, Vivienne:
I was running away. I was running away from England, from my childhood, from the winter, from a sequence of untidy, un-attractive love-affairs...
E poi il tuono, la descrizione della tempesta, pioggia, disperazione, illusione, il sexy lampo e la quiete improvvisa. E la storia che decolla. Fleming, che tipo. Fu giornalista dell'agenzia Reuters, spia di prima classe, un comandante delle operazioni della Naval Intelligence. Fu guerra e pace. Fu ancora giornalista e bon vivant, poi fu un improvviso colpo al cuore: il "ritiro" in Giamaica, a Goldeneye, il posto per scrivere. A 44 anni scrisse Casino Royale, un capolavoro. E poi fu Bond, James Bond. Per sempre. Morì giovane, visse nel troppo nella dimensione no limits delle esistenze di corsa. I was running away... scappare è cercare il posto per scrivere. Vivere.
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dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.