20 Giugno
Il piano della cancelliera per l'Europa
Il discorso di Angela Merkel al Bundestag. Il semestre di presidenza Ue della Germania visto come rilancio del disegno europeo. Un programma in tre punti chiave: trasformazione dell'economia e cambiamento climatico, sovranità tecnologica e digitale, difesa dei principi democratici e impegno globale dell'Unione
La Germania avrà la presidenza del Consiglio europeo dal primo luglio, la cancelliera Angela Merkel ha parlato, prima del vertice informale dei capi di Stato e di governo che si è concluso ieri, del disegno di Berlino per l'Europa in un discorso al Bundestag giovedì scorso. Un discorso ampio, articolato, una visione del futuro della Germania e soprattutto dell'Unione europea, delle sfide che è chiamata a affrontare. Per sapere, per capire, per scoprire la differenza che passa tra statisti e politicanti, ecco la traduzione integrale dell'intervento della cancelliera in Parlamento. Buona lettura.
di Angela Merkel
Egregio presidente, care colleghe e colleghi, signore e signori: il primo luglio inizia la presidenza tedesca del consiglio Ue, ed è un compito del quale sono molto felice, così come ne è felice tutto il governo federale. Perché l'Europa ha bisogno di noi così come noi abbiamo bisogno dell'Europa. Non solo come eredità storica che ci è stata regalata, ma come un progetto che ci porta verso il futuro. L'Europa non è qualcosa che semplicemente possediamo, ma è qualcosa che possiamo e dobbiamo formare e gestire. Europa è un ordine aperto e dinamico di pace e libertà, che dobbiamo e possiamo costantemente migliorare. L'Europa era a terra quando è stata fondata, era distrutta, devastata e litigiosa, dopo la catastrofe della guerra di annientamento e della rottura di civiltà della Shoah, causate dalla tirannia del nazionalsocialismo in Germania. E ai padri e alle madri della fondazione è riuscito di non dimenticare e non negare la profonda diffidenza e le amare esperienze della guerra e della deportazione, ma di adottarle e di trasformarle in un'Europa pacifica e democratica. Crearono allora una comunità europea dalle macerie di Stati nazionali nemici fra loro, con l'incondizionata volontà della riconciliazione. Partendo da una comunità economica, i membri si impegnarono ad abolire...
La Germania avrà la presidenza del Consiglio europeo dal primo luglio, la cancelliera Angela Merkel ha parlato, prima del vertice informale dei capi di Stato e di governo che si è concluso ieri, del disegno di Berlino per l'Europa in un discorso al Bundestag giovedì scorso. Un discorso ampio, articolato, una visione del futuro della Germania e soprattutto dell'Unione europea, delle sfide che è chiamata a affrontare. Per sapere, per capire, per scoprire la differenza che passa tra statisti e politicanti, ecco la traduzione integrale dell'intervento della cancelliera in Parlamento. Buona lettura.
di Angela Merkel
Egregio presidente, care colleghe e colleghi, signore e signori: il primo luglio inizia la presidenza tedesca del consiglio Ue, ed è un compito del quale sono molto felice, così come ne è felice tutto il governo federale. Perché l'Europa ha bisogno di noi così come noi abbiamo bisogno dell'Europa. Non solo come eredità storica che ci è stata regalata, ma come un progetto che ci porta verso il futuro. L'Europa non è qualcosa che semplicemente possediamo, ma è qualcosa che possiamo e dobbiamo formare e gestire. Europa è un ordine aperto e dinamico di pace e libertà, che dobbiamo e possiamo costantemente migliorare. L'Europa era a terra quando è stata fondata, era distrutta, devastata e litigiosa, dopo la catastrofe della guerra di annientamento e della rottura di civiltà della Shoah, causate dalla tirannia del nazionalsocialismo in Germania. E ai padri e alle madri della fondazione è riuscito di non dimenticare e non negare la profonda diffidenza e le amare esperienze della guerra e della deportazione, ma di adottarle e di trasformarle in un'Europa pacifica e democratica. Crearono allora una comunità europea dalle macerie di Stati nazionali nemici fra loro, con l'incondizionata volontà della riconciliazione. Partendo da una comunità economica, i membri si impegnarono ad abolire i controlli alle frontiere e di garantire la libertà e lo stato di diritto.
Questo era l'insegnamento terribile della guerra: che in Europa mai più la follia nazionalista potesse escludere e disumanizzare singole persone o gruppi di persone, che in Europa la molteplicità politica, culturale, religiosa non solo dovesse essere rispettata, ma anche protetta. Siamo cresciuti, come Unione europea. L'Unione europea non solo si è allargata, ma si è anche approfondita. L'Europa non è solo diventata più grande, ma con ogni vertice, ogni negoziato, ogni conflitto, ogni contrapposizione ha guadagnato in sostanza e - sì, anche questo, talvolta pure in modo infinitamente faticoso - nella comprensione reciproca. Questo ci ha anche permesso di superare molte crisi: il rifiuto della Costituzione europea prima della presidenza tedesca del 2007, la crisi finanziaria e la crisi del debito europeo che ci hanno scosso nel 2008 ed infine nel 2015 i grandi movimenti dei profughi. Davvero non è stato tutto sempre semplice. Ci sono stati amari conflitti, e ci sono state anche ferite. E ci sono stati ogni volta anche equivoci oppure valutazioni sbagliate. Ma non hanno mai portato alla rottura, ma al rifiuto dell'Europa. Per quanto possa sembrare paradossale, non cambia niente neanche un taglio netto come l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Anzi: anche questa decisione, che certamente non abbiamo desiderato, alla fine ha portato al fatto che noi 27 Stati membri dell'Unione europea siamo guidati con ancora maggiore forza dalla certezza che solo come comunità ce la faremo a vivere i nostri valori e interessi europei e così affermarli in tutto il mondo. Questo è uno straordinario risultato di tutti nell'Unione europea. Forse, signore e signori, l'Europa soffre anche del fatto che noi, che vogliamo l'Europa, troppo di rado diciamo di cosa siamo orgogliosi. Forse l'Europa soffre anche del fatto che per troppo tempo l'abbiamo considerata ovvia, che abbiamo troppe volte permesso agli avversari di parlare dell'Europa, invece di farne, noi che siamo convinti dell'Europa, il cuore della discussione politica.
La cancelliera Merkel durante l'intervento al Bundestag (Foto Ansa).Tutto questo implica ovviamente anche critica o impazienza, di cui l'Europa ha bisogno proprio come la fantasia e la vocazione civile. Per cui lasciatemi dire anche in modo del tutto personale: come tedesca, come qualcuno che ha vissuto i suoi primi 35 anni di vita nella Ddr, l'Europa mi riempie con la sua promessa democratica di libertà e di uguaglianza in modo immutato, con grande gratitudine e con il dovere di impegnarmi con tutta la forza per questa promessa europea; perché l'Europa non è l'Europa che vogliamo se noi l'accettiamo passivamente e in modo comodo. L'Europa crescerà e si svilupperà solo se noi indirizziamo su di lei tutta la nostra forza, se sviluppiamo l'ambizione per quello che l'Europa potrà ancora diventare. Accogliamo questa responsabilità in un momento in cui l'Unione europea sta dinnanzi alla più grande sfida della sua storia. Ecco perché per il governo federale questa presidenza tedesca dell'Ue in mezzo alla pandemia è una sfida così grande. Perché da una parte dobbiamo avere la meglio sulle conseguenze della crisi, ma allo stesso tempo dobbiamo rendere l'Europa più resistente e maggiormente capace di creare futuro. La crisi che stiamo vivendo è diversa da tutto quello che abbiamo vissuto sin dalla fondazione dell'Europa. La pandemia del coronavirus ci colpisce tutti, senza colpe e impreparati, in Germania, in Europa e in tutto il mondo. Solo in Europa è costata la vita a oltre 100 mila persone. Poche settimane di stallo dell'economia sono bastate a mettere in pericolo molto di quello che abbiamo costruito negli anni. Diritti di libertà ovvi delle cittadine e dei cittadini sono stati provvisoriamente ristretti. Questo è stato un prezzo molto alto, che ha pesato molto per tutti coloro che erano coinvolti in queste decisioni, anche a me. Le voci critiche verso le restrizioni dei diritti fondamentali erano importanti. Una società democratica non sarebbe tale se in essa nessuno reagisce quando vengono toccati diritti democratici fondamentali. Ma ci sono state e ci sono particolari circostanze, per le quali non solo ritengo che queste misure siano state giuste ma anzi irrinunciabili, e alcune, come il rispetto della distanza minima di un metro e mezzo oppure l'indossare negli spazi pubblici una protezione per bocca e naso, le considero ancora irrinunciabili.
Perché, care colleghe e colleghi, il virus ancora non è andato via. È presente finché non ci sarà un vaccino o un farmaco; in effetti lo vediamo ogni giorno. Ma dobbiamo anche ammettere: la pandemia ha dimostrato quanto sia ancora fragile il progetto europeo. I primi riflessi sono stati piuttosto nazionali e non decisamente europei. Erano, per quanto buone ragioni ci siano pure state, soprattutto irragionevoli. Perché una pandemia globale richiede un'azione comune e internazionale nonché un sostegno reciproco. Sono contenta che la Commissione europea sotto la sua presidente Ursula von der Leyen abbia agito in modo così rapido e prudente, incitandoci ogni volta a intese comuni. La pandemia ha anche reso chiara la dipendenza dell'Europa dai Paesi terzi nella produzione di farmaci o di equipaggiamenti protettivi. Le mancanze nell'approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di apparecchiature mediche si sono rese evidenti. E, sì, anche le differenze delle situazioni economiche e di bilancio dei vari Paesi membri dell'Ue si sono rese più acute tramite la pandemia. A ciò si aggiunge che la pandemia ha sì colpito tutti, ma non tutti allo stesso modo. Le conseguenze mediche ed economiche della crisi approfondiscono le diseguaglianze nella comunità europea. La pandemia ci mostra che la nostra Europa è vulnerabile. E per questo dico con la massima convinzione: la coesione e la solidarietà in Europa non sono mai state così importanti come oggi. Nessun Paese può sostenere questa crisi isolato o da solo. La crisi viene superata solo se noi agiamo uno insieme all'altro e uno per l'altro. Il nostro comune obiettivo ora deve essere quello di far fronte alla crisi in modo comunitario, durevole e con lo sguardo rivolto al futuro: e proprio questo sarà il 'leitmotiv' della nostra presidenza del Consiglio Ue. Sono convinta che dinnanzi alla pandemia l'impegno per l'Unione europea non solo si impone, ma che l'appassionato impegno per un'Europa solidale dimostrerà di essere anche economicamente più sostenibile di qualsiasi altra cosa. E ovviamente un'Europa forte ha bisogno di una Germania forte.
Affinché questo rimanga così, il governo si impegnerà con tutta la forza, nella misura in cui combattiamo in maniera decisa contro le conseguenze della pandemia, e grazie a voi, grazie alla rapida e decisa azione del Bundestag, abbiamo potuto varare dei pacchetti di sostegno che già adesso mostrano alcuni effetti. E non ci siamo limitati a questo ma abbiamo presentato un pacchetto congiunturale per il futuro dell'entità di 130 miliardi di euro del quale si discute in questi giorni nel Parlamento. Ma al tempo stesso non dovremmo dimenticare che le nostre misure nazionali avranno successo solo se anche gli altri Stati membri dell'Ue sono forti e se la nostra azione nazionale sarà accompagnato dall'azione europea. Per dirla ancora una volta con grande chiarezza: la pandemia ed il crollo economico ad essa collegato sono la più grande sfida nella storia d'Europa. Come l'Europa affronterà queste crisi in confronto ad altre regioni del mondo deciderà del benessere delle cittadine e dei cittadini europei, così come del ruolo dell'Europa nel mondo. Ma il compito è addirittura ancora più grande:perché in effetti è doppio. Perché viviamo in un tempo in cui, del tutto indipendentemente dalla pandemia, il nostro modo di vivere e di gestire l'economia attraversa profondi cambiamenti, mosso da due diversi sviluppi: il cambiamento climatico, che dobbiamo affrontare con un modo di vita a basso tenore di carbonio e, nel futuro, in modo neutrale in termini di Co2, e la digitalizzazione, che cambia in maniera fondamentale il nostro modo di lavorare e di vivere insieme, e questo con una velocità rapidissima. Da questo consegue che la risposta alle conseguenze economiche e sociali della pandemia non può, appunto, essere un ritorno ad un lavoro e ad un'economia convenzionali, ma deve rafforzare e velocizzare la trasformazione verso un nuovo modo di lavorare e di fare economia. Da questo dipende se dopo la pandemia avremo imprese creative, competitive e posti di lavoro sicuri in modo duraturo. E sappiamo che altri nel mondo non si stanno riposando, ma stanno agendo in modo molto deciso e molto robusto.
Number Ten. Boris Johnson e Emmanuel Macron durante la visita del presidente francese a Londra l'altro ieri (Foto Ansa).In questo spirito a metà maggio ho proposto insieme al presidente francese Emmanuel Macron un fondo robusto di 500 miliardi di euro per la ripresa economica dell'Europa. Questo deve rafforzare nei suoi primi anni il nuovo quadro finanziario dell'Ue e soprattutto deve sostenere con investimenti le regioni d'Europa colpite con più forza dalla pandemia e la loro capacità di affrontare il futuro. Saluto con grande favore che la Commissione europea abbia presentato insieme alla proposta per il prossimo quadro finanziario a medio termine anche il proprio piano per la ripresa economica, nel quale si ritrovano anche numerosi aspetti dell'iniziativa franco-tedesca. Gli attuali numeri in effetti dimostrano il drammatico calo dell'attività e della forza economiche in Europa, ed è per questo che adesso dobbiamo agire in maniera decisa e rapida. È per questo che mi impegnerò affinché al prossimo Consiglio europeo si arrivi possibilmente presto ad un'intesa sia per il quadro finanziario pluriennale che per un fondo di ripresa. La situazione di partenza è tutt'altro che semplice. Ma io spero che tutti gli Stati membri adesso agiscano nello spirito del compromesso, dinnanzi a questa situazione del tutto inedita. La cosa migliore sarebbe se riuscissimo a trovare un accordo prima della pausa estiva. Così tratteremmo durante la nostra presidenza del consiglio con il parlamento europeo e i parlamenti nazionali avrebbero il tempo per la ratifica delle decisioni sulle proprie risorse entro la fine dell'anno. A quel punto sia il quadro finanziario pluriennale che il piano per la ripresa dell'Europa - che in effetti sono legati l'uno all'altro - realizzeranno i propri effetti per il bene dell'Europa all'inizio del 2021. Il Consiglio europeo di domani, che si terrà come videoconferenza, per ora è pensato solo come primo scambio, e poi si saranno consultazioni intensive tramite il presidente del Consiglio Ue.
Decisioni ci potranno però essere solo ad un incontro fisico del Consiglio europeo. Il piano per la ripresa d'Europa è riferito esplicitamente alla pandemia, è orientato ad uno scopo e limitato temporalmente. Alla Commissione europea viene eccezionalmente dato il potere di porre sul mercato titoli in nome dell'Unione europea e di utilizzarli per aiuti legati alla crisi. Sin dall'inizio ci siamo impegnati che questo accada su una base di diritto certa, che richiede l'unanimità del Consiglio e che rispetta i diritti di bilancio dei parlamenti nazionali. Saluto per questo con favore la proposta della Commissione europea di ancorare questa misura eccezionale e la sua limitazione temporale nelle decisioni sulle risorse proprie che poi devono essere ratificate da tutti gli Stati membri. Questo fondo rappresenta un urgente imperativo in questo momento, volto a rendere possibile una ripresa economica duratura di tutte le regioni e di tutti gli ambiti economici in Europa. Solo così potremo assicurare nel lungo periodo convergenza, competitività e coesione in Europa. Non dobbiamo permettere che la pandemia possa condurre ad un progressivo divergere delle prospettive economiche dei Paesi membri dell'Ue e che così indebolisca il mercato interno comune, che è un elemento centrale dell'Europa. E lavoreremo con decisione contro il pericolo che una profonda spaccatura si allunghi attraverso l'Europa. Non dobbiamo essere ingenui: le forze antidemocratiche, i movimenti radicali, autoritari, aspettano le crisi economiche solo per abusarne politicamente e qualcuno qui sembra sentirsi chiamato in causa. Aspettano soltanto di alimentare paure sociali e di diffondere insicurezze. Impegnarsi per uno sviluppo sostenibile in tutte le regioni d'Europa rappresenta anche uno strumento politico contro populisti e forze radicali.
Signore e signori, le aspettative verso la presidenza tedesca dell'Ue sono alte: di questo dobbiamo essere consapevoli. Per questo abbiamo precisato le nostre priorità nella pandemia, ma allo stesso tempo abbiamo uno sguardo fermo anche sulle altre grandi sfide del nostro tempo. Voglio in questo punto nominare tre ambiti.
Primo. La difesa del clima e con essa il passaggio ad un'economia climaticamente neutrale. Dato che il cambiamento climatico ed anche il progresso digitale cambiano profondamente ed in modo radicale il nostro modo di fare economia, di lavorare e di vivere, abbiamo, sulla base delle decisioni sul clima dell'anno scorso, puntato in modo chiaro, sia nel nostro pacchetto nazionale rivolto al futuro che nel fondo di ricostruzione, sulla promozione di una crescita verde e sul progresso digitale. La strategia presentata dalla Commissione europea per un 'green deal' offre una linea di condotta centrale proprio per la ripresa dell'economia europea e anche una grande opportunità, soprattutto per le imprese europee dotate di grande forza innovativa. Con lo sguardo rivolto alla capacità dell'Europa di formare il futuro e al futuro delle prossime generazioni continueremo a condurre consultazioni per una legge europea per la difesa del clima, con lo scopo di raggiungere una posizione comune degli Stati membri. Il nostro obiettivo, per il quale abbiamo già molto lottato, è di fissare in termini di diritto la neutralità climatica dell'Europa entro il 2050 e di adattare di conseguenza anche gli obiettivi per il 2030.
Secondo. Vogliamo portare avanti la digitalizzazione dell'economia e della società. Per assicurare anche in futuro il successo economico dell'Europa e con esso la sua capacità d'azione, l'Europa deve acquisire una propria sovranità sia tecnologicamente che dal punto di vista digitale. Perché la pandemia ha mostrato con grande chiarezza in quale stato di dipendenza si trovi l'Europa in campo digitale, sia per quello che riguarda la tecnologia, sia per quello che riguarda i servizi.Ma sovranità digitale non significa che noi in Europa dobbiamo essere capaci di fare qualunque cosa. Però dobbiamo essere in grado di decidere da soli dove è necessaria una indipendenza europea e come la vogliamo realizzare. Questo riguarda per esempio la realizzazione di una infrastruttura di dati europea sicura e affidabile; ma riguarda anche la costruzione delle capacità in tecnologie critiche come per esempio l'intelligenza artificiale oppure il computing quantistico. In questo vogliamo utilizzare la nostra presidenza Ue, per andare ancora avanti.
Terzo. Le conseguenze drammatiche a livello mondiale della pandemia richiedono che l'Europa si accolli maggiori responsabilità globali, e questo in un tempo nel quale il clima politico non solo in Europa, ma anche in tutto il mondo, è diventato più ruvido. I conflitti antidemocratici, autoritari e pieni di disprezzo per il prossimo stanno aumentando. Vogliono negare quello per cui l'Europa combatte. Vogliono svuotare lo stato di diritto e la divisione dei poteri. Vogliono mettere in discussione la dignità dell'uomo, mettere in questione i diritti umani e i diritti civili. Vogliono mettere fine ai confronti con la storia, alla cultura della memoria. E vogliono anche prenderci quello di cui abbiamo bisogno in modo esistenziale in ogni tempo: la capacità di distinguere la verità dalla menzogna, l'informazione dalla disinformazione, il sapere dall'ignoranza. A questo ci dobbiamo contrapporre con decisione: non solo qui da noi, non solo in Europa. L'Europa e le sue promesse di pace, libertà e uguaglianza sono preziose. Non possiamo rimanere indifferenti, se queste vengono danneggiate dall'interno e dall'esterno. Ogni generazione ha il compito di realizzare tutto ciò in modo nuovo, e questo non è un peso storico, ma un regalo democratico.
Il presidente della Cina, Xi Jinping, durante il summit straordinario Cina-Africa del 17 giugno scorso (Foto Ansa).Il mondo ha bisogno proprio in questo tempo della forte voce dell'Europa, per la protezione della dignità umana, della democrazia e della libertà; perché anche molte crisi umanitarie si stanno aggravando, ma finiscono evidentemente sullo sfondo a causa delle vicende attuali. Pertanto terremo conto durante la nostra presidenza anche delle necessità, delle richieste e dei bisogni dei nostri partner nel mondo. Così anche l'Africa sarà una delle priorità nella politica estera della presidenza tedesca dell'Ue. Già adesso si profila come gli Stati dell'Africa soffrano in modo particolarmente forte le conseguenze economiche e sociali della pandemia da coronavirus. Allo stesso tempo proprio gli Stati d'Africa hanno molta esperienza nella lotta delle pandemie, come mostrano in modo impressionante i successi del Ruanda, dell'Uganda o del Ghana nella lotta contro il virus Ebola. Nel vertice dell'Unione europea con l'Unione africana il prossimo ottobre si tratterà anche di trovare risposte comuni alla crisi, su come gli effetti della pandemia possano essere alleggeriti. Ma si tratterà anche di vedere l'Africa come continente del futuro e di formare ulteriormente le nostre relazioni come partenariato. Anche le relazioni dell'Europa con la Cina saranno ancora al centro della nostra presidenza. La decisione di rinviare l'incontro Ue-Cina pianificato per il 14 settembre a Lipsia a causa della pandemia non è stata facile per noi. Con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e il presidente cinese Xi Jinping sono d'accordo che recupereremo questo incontro. Perché proprio di fronte ad un partner strategico come la Cina è importante che l'Europa parli con una voce, quella di tutti i 27 Stati membri. Solo così potremo impegnarci in maniera convincente per i nostri valori e interessi europei.
Io sono favorevole ad un dialogo aperto, nel quale possiamo continuare a collaborare con la Cina in temi così importanti come il varo di un accordo sugli investimenti, come i progressi nella difesa del clima, oppure come il nostro comune ruolo in Africa, ma anche nelle questioni dello stato di diritto e dei diritti umani, e non ultimi del futuro di Hong Kong, dove siamo mossi dalla preoccupazione che il principio così importante di 'un Paese, due sistemi' possa essere svuotato sempre di più. Questo dialogo lo proseguiremo anche nella presidenza tedesca del Consiglio e sperabilmente lo raggiungeremo come Ue in quanto a risultati nella difesa del clima, del libero commercio e del multilateralismo.
Signor Presidente, care colleghe e cari colleghi, la pandemia da coronavirus ha completamento messo sottosopra la nostra vita sociale, economica e politica. Viviamo nella pandemia. Ma così come l'Europa ha superato le ultime crisi, confido che anche questa crisi la supereremo insieme, chiedendoci per tempo quali insegnamenti possiamo trarne per l'Europa e come la Germania vi possa contribuire. La conferenza proposta dalla presidente della Commissione von der Leyen sul futuro dell'Europa potrebbe essere in questo senso un formato adatto. Se in questo quadro ci concentreremo su pochi temi, potremmo arrivare in tempo prevedibile a risultati concreti e tangibili, tra cui come sviluppare ancora il sistema di Schengen, modernizzare il diritto di competizione, per adattarlo alle sfide della digitalizzazione e della globalizzazione, e sviluppare una prevenzione alle pandemie in tutta Europa oppure creare un Consiglio di sicurezza europeo nelle questioni di politica estera. Tutto questo è di grande importanza, ma decisivo e su tutto sovrastante è che in Europa ci faremo forti con coraggio, l'uno per l'altro, e che percorreremo insieme nuove vie. "Rendere l'Europa di nuovo forte, insieme": proprio questo è il motto della presidenza tedesca. Per questo la Germania, per questo il governo federale, per questo io mi impegnerò con tutta la forza e la passione nella nostra presidenza tedesca del Consiglio Ue. Io vi prego: fate che realizziamo tutto questo insieme. Vi chiedo il vostro sostegno per intraprendere questa strada. E sono convinta: varrà davvero la pena impegnarsi per l'Europa.
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quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.