28 Febbraio

Il presidenzialismo del campa cavallo

Berlusconi propone un referendum per riformare l'elezione del Capo dello Stato, il professor Guzzetta spiega come si fa. Francesco Damato ricorda che c'è solo un dettaglio: anche per fare il referendum di indirizzo bisogna cambiare la Costituzione.

di Francesco Damato

Giovanni Guzzetta, 52 anni da compiere a maggio, messinese di nascita e romano di adozione, professore ordinario di diritto costituzionale all'Università capitolina di Tor Vergata, è considerato una specie di mago dei referendum, cresciuto un po' alla scuola politica di Marco Pannella e di Mario Segni, molto diversi tra loro per cultura e temperamento ma ritrovatisi ad un certo punto uniti nella voglia di dare una sveglia referendaria ai partiti che, secondo loro, erano troppo arroccati nella difesa dei meccanismi istituzionali usciti nel 1947 dall'Assemblea Costituente.  

Fu lui a convincere i due politici, radicale l'uno e democristiano l'altro, a giocare con le forbicette, e non solo col bisturi, anche sulle leggi elettorali nei referendum abrogativi consentiti dall'articolo 75 della Costituzione. Le forbicette, consentite  dalla Corte Costituzionale interpretando con una certa generosità le "parti" di una legge abrogabile col referendum, e non solo una legge nel suo insieme, sono servite a tagliare una virgola qua, una parola là, un inciso sopra, un aggettivo sotto, un sostantivo di lato, per modificare il testo normativo di quel tanto sufficiente anche a stravolgerlo, col consenso spesso inconsapevole degli elettori. Che non stanno lì a prepararsi alle urne leggendo con la competenza necessaria i lunghi quesiti referendari prodotti da simili interventi, e tanto meno a studiarli d'acchito nella cabina elettorale. 

Il metodo è talmente piaciuto alla Corte Costituzionale da essere stato adottato anche dalla medesima, quando le sono capitate a tiro le leggi elettorali impugnate nei e dai tribunali ordinari. Pertanto gli illustrissimi giudici del Palazzo della Consulta, dirimpettaio del Quirinale, hanno alla fine prodotto pure loro, bocciandone alcune parti, nuove leggi elettorali, facendo peraltro attenzione a renderle immediatamente applicabili, per evitare vuoti normativi preclusivi del ricorso ordinario o anticipato alle urne. 

Andrebbe riconosciuta al professore Guzzetta persino la qualifica di scienziato, sul piano...


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