11 Febbraio
Il primo ha perso, il secondo balla, il terzo ha vinto
Il Centrodestra vince nettamente le elezioni regionali in Abruzzo, Lega in corsa solitaria. Crolla il Movimento Cinque Stelle. Il governo è un rompicapo, Conte oggi va Cagliari con un solo pensiero: cosa farà Salvini? Il reddito di cittadinanza non è servito a convincere gli elettori, la coppia tra Di Maio e Dibba non funziona, anzi fa danni. Scenario economico, agenda, exit strategy per la Lega
La Lega vince le elezioni regionali in Abruzzo (Marsilio è al 49.1 per cento), il Pd le perde (Giovanni Legnini è al 31.2 per cento) e il Movimento Cinque Stelle crolla (Sara Marcozzi è al 19.2 per cento). Dei tre risultati, il primo era atteso, il secondo era scontato e il terzo è l'imprevisto non per la sconfitta ma per la sua dimensione. Di Maio e Dibba insieme non funzionano, anzi sembrano fare danni. L'esito del voto dice che la Lega è diventato un partitone nel giro di sette mesi, i penstastellati sono in crisi e la sinistra ha bisogno di una nuova identità.
Alleanza variabile, ma per quanto? Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Marco Marsilio e Silvio Berlusconi (Foto Ansa)Il Centrodestra con queste tendenze può governare l'Italia. E il Movimento Cinque Stelle ridimensionato tornare all'opposizione. Che cosa farà Salvini?
01
L'agenda e il futuro del governo
Ogni voto ha una sua storia, ma se i trend sono questi, il governo è a rischio: la Lega ha la sicurezza di poter capitalizzare il momento di ascesa ma deve farlo prima che la crisi economica (che sta arrivando al galoppo) si "mangi" il vantaggio; il Movimento Cinque Stelle accentuerà le sue bizzarrie in cerca di spazi di comunicazione/consenso per cercare di non perdere ancora terreno, l'attrito tra i due partiti di governo è inevitabile. Ne vedremo presto le conseguenze sulla riforma dell'autonomia per le Regioni del Nord e non solo, il percorso del governo Conte è disseminato di botole.
Il paradosso è che le finestre per andare al voto anticipato si stanno stringendo - e naturalmente bisogna vedere cosa ne pensa il Quirinale - e in ogni caso c'è l'agenda a dettare i tempi:
- Il 24 febbraio si vota per le regionali in Sardegna;
- Il 24 marzo si vota per le regionali in Basilicata;
- Il 26 maggio...
La Lega vince le elezioni regionali in Abruzzo (Marsilio è al 49.1 per cento), il Pd le perde (Giovanni Legnini è al 31.2 per cento) e il Movimento Cinque Stelle crolla (Sara Marcozzi è al 19.2 per cento). Dei tre risultati, il primo era atteso, il secondo era scontato e il terzo è l'imprevisto non per la sconfitta ma per la sua dimensione. Di Maio e Dibba insieme non funzionano, anzi sembrano fare danni. L'esito del voto dice che la Lega è diventato un partitone nel giro di sette mesi, i penstastellati sono in crisi e la sinistra ha bisogno di una nuova identità.
Alleanza variabile, ma per quanto? Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Marco Marsilio e Silvio Berlusconi (Foto Ansa)Il Centrodestra con queste tendenze può governare l'Italia. E il Movimento Cinque Stelle ridimensionato tornare all'opposizione. Che cosa farà Salvini?
01
L'agenda e il futuro del governo
Ogni voto ha una sua storia, ma se i trend sono questi, il governo è a rischio: la Lega ha la sicurezza di poter capitalizzare il momento di ascesa ma deve farlo prima che la crisi economica (che sta arrivando al galoppo) si "mangi" il vantaggio; il Movimento Cinque Stelle accentuerà le sue bizzarrie in cerca di spazi di comunicazione/consenso per cercare di non perdere ancora terreno, l'attrito tra i due partiti di governo è inevitabile. Ne vedremo presto le conseguenze sulla riforma dell'autonomia per le Regioni del Nord e non solo, il percorso del governo Conte è disseminato di botole.
Il paradosso è che le finestre per andare al voto anticipato si stanno stringendo - e naturalmente bisogna vedere cosa ne pensa il Quirinale - e in ogni caso c'è l'agenda a dettare i tempi:
- Il 24 febbraio si vota per le regionali in Sardegna;
- Il 24 marzo si vota per le regionali in Basilicata;
- Il 26 maggio si vota per il Parlamento europeo;
- Sempre il 26 maggio si vota per la Regione Piemonte;
- A novembre si va al voto in Calabria e in Emilia Romagna.
Sono tutti turni dove il Centrodestra è favorito. Questo calendario elettorale va incastonato in uno scenario più ampio. Quale?
Il futuro risultato del voto europeo andrà letto in chiave interna, la campagna non ha alcun vero contenuto su come sarà l'Europa, la comunicazione è tutta puntata sulle mani libere (per fare cosa?) della maggioranza dopo il voto europeo, dunque la lettura è quella del test per l'esecutivo e del confronto tra i due partiti. I Cinque Stelle finora lo stanno perdendo in maniera drammatica: sono stati superati nei sondaggi (fonte di continua instabilità), Di Maio è ormai un leader "accompagnato" ovunque dall'ombra di Di Battista e ogni volta che si vota crollano. È successo nelle elezioni suppletive per la Camera a Cagliari (dove avevano il deputato e l'hanno perso nel confronto con la sinistra), è accaduto in Abruzzo dove il 40 per cento delle elezioni politiche è diventato un 18 per cento, terzo posto, dietro una sinistra che non è certo in splendida forma visto che segue a distanza di 17 punti il centrodestra. In Abruzzo la "promessa" del reddito di cittadinanza non ha funzionato, segno che i grillini hanno un problema di affidabilità, di leadership, di percezione e presa sull'elettorato. Un conto è sventolare la bandiera della rivoluzione, un altro è governare. E i pentastellati sono troppo descamisados per essere pesati e immaginati come affidabili nella stanza dei bottoni. Sono in cul de sac, sono una naturale forza anti-sistema e si ritrovano ad essere loro, il sistema. E infatti si prendono a martellate come il signor Tafazzi.
I Cinque Stelle sono prigionieri di se stessi, ma Salvini a sua volta nonostante la posizione win win di cui gode in questo momento, rischia a breve di essere ingabbiato in un'alleanza più che complicata e un futuro grigio.
02
Lo scenario economico, il vuoto e il voto
Le prossime settimane confermeranno la brusca frenata dell'economia, poi dovrebbe realizzarsi una lieve ripresa nei sei mesi successivi per effetto dei trasferimenti di spesa sui nuclei familiari a basso reddito. Questa è almeno la previsione dell'Ufficio parlamentare di bilancio che finora ha mostrato realismo e prudenza nelle sue analisi:
L’economia italiana verrebbe trainata su tutto l’orizzonte previsivo dalla domanda finale interna (al netto delle scorte), che contribuirebbe alla crescita per circa un punto percentuale nella media dei tre anni. La domanda estera netta invece sottrarrebbe due decimi di punto alla variazione del PIL, sia nel 2018 sia nel 2019. L’apporto della variazione delle scorte alla dinamica del PIL sarebbe complessivamente trascurabile.
Con riferimento alle principali componenti, i consumi delle famiglie accelerano nel biennio 2019-2020, sostenuti delle misure previste nella manovra di bilancio per il 2019 oltre che dall’incremento occupazionale; quest’anno la spesa delle famiglie segue l’evoluzione del potere d’acquisto e beneficia dei trasferimenti ai nuclei famigliari con basso reddito. I consumi privati si avvantaggiano inoltre della stabilità nella dinamica dei prezzi per la mancata attivazione della clausola di salvaguardia IVA. La spesa in beni capitali presenta invece una dinamica in flessione, che evidenzia gli investimenti come la variabile macroeconomica chiave per lo sviluppo dell’economia italiana nell’orizzonte previsivo. Il processo di accumulazione sarebbe frenato dalle deboli attese sulla domanda, sia interna sia internazionale; inciderebbero inoltre i criteri meno favorevoli per l’accesso al credito bancario, che risente dell’incremento dei rendimenti sui titoli sovrani, e le riformulazioni degli incentivi fiscali.
Gli investimenti rallenterebbero soprattutto per la componente delle macchine e attrezzature, che maggiormente incide sul potenziale produttivo; per quelli in costruzioni si attende invece una moderata espansione, sostenuta dal recupero della componente pubblica e dal graduale miglioramento del mercato immobiliare. La domanda estera, dopo la brusca frenata del 2018, riprenderebbe vigore nel successivo biennio, con la dinamica delle esportazioni che converge gradualmente verso quella del commercio mondiale. L’aumento delle importazioni, relativamente più sostenuto quest’anno, si stabilizzerebbe nel 2020 su ritmi analoghi a quelli delle esportazioni, riflettendo la frenata della spesa in beni di investimento.
È uno scenario che naturalmente ha bisogno di essere verificato nel corso del tempo, le varianti sono tante e gli shock geopolitici possono peggiorarlo. Resta il punto: nei primi sei mesi è gelata, nella seconda parte dell'anno va un po' meglio, ma siamo sempre in una zona di crescita molto debole. Questa è la proiezione dell'Upb confrontata con quelle di altri osservatori:
Una crescita dello 0.4 per cento nel 2019 e dello 0.8 nel 2020. Sempre che non coli a picco il Pil mondiale, che la Germania "tenga" la posizione e così via in un effetto domino che per l'Italia è incontrollabile. Oggi sul Financial Times la nuova capo economista del Fondo monetario internazionale, Gita Gopinath, appoggia la decisione della Federal Reserve di agire con prudenza sui tassi di interesse e avvisa i naviganti: "L'economia si sta indebolendo in maniera considerevole e stanno crescendo i rischi". Gong.
Perché facciamo questo quadro? Perché le probabilità di sopravvivenza del governo sono indissolubilmente legate a questo scenario. Una lieve ripresa nel secondo semestre darebbe un minimo di respiro all'esecutivo, ma se tutto questo non si realizza, la tentazione di andare al voto anticipato per la Lega - specialmente dopo aver ottenuto (se accadrà) il sì al progetto di riforma dell'autonomia delle Regioni del Nord - crescerà in maniera esponenziale per evitare di bruciare il capitale di consenso del partito di Salvini.
Il governo è un esperimento forzato dalla necessità e urgenza, l'elettorato italiano finora sembra aver scelto la Lega come partito di riferimento, i grillini sono in arretramento, la sinistra è in cerca d'autore e fuori dalla storia (può rientrarvi, ma servono idee e leadership e non ci sono), là fuori ruggiscono le tigri dell'economia e nessuno ha idea di quale sia la parabola di un paese immerso nel rancore, senza gioia e zero visione del domani. Siamo nel vuoto con l'idea del voto. Canta che ti passa, si diceva. Anche Sanremo è finito nel rancore.
03
Babele Sanremo
Premiazione. Claudio Baglioni, Virginia Raffaele, Alessandro Mahmood, Claudio Bisio sul palco del Teatro Ariston (Foto Ansa)Come previsto, la faccenda del vincitore del Festival è stata usata per alimentare un sulfureo dibattito sull'immigrazione, i giornalisti e il popolo. Il ribaltone del voto della finale, l'affermazione di Mahmood e il podio perso da Ultimo, Salvini che twitta in suo favore e fa ironia (pessima, caro ministro) sul cognome arabo del vincitore, Di Maio che dice che bisogna fare solo il televoto, cribbio, il razzismo non strisciante ma ben visibile nel dibattito pubblico che emerge nei confronti di questo ragazzo di padre egiziano, mamma italiana e nome italiano (si chiama Alessandro e porta come tutti noi il cognome del padre, è una colpa?). È la Torre di Babele, la confusione delle lingue. La storia è stata dirottata dalla politica su due aspetti: l'opposizione del cantante italiano (Ultimo) con quello "straniero" che straniero non è (Mahmood), l'evocazione del suo nome e la presenza di Maometto al Festival (ma non c'è più la libertà di culto in Italia?) come una resa, una soumission culturale e nello stesso tempo un'affermazione perfida del politicamente corretto per dare una lezione al governo sovranista con il ribaltone della vittoria per Mahmood. Tutte le combinazioni sono intrise di veleno, c'è una spinta furiosa all'odio, la tensione verso lo scontro tra opposti. L'élite (i giornalisti all'Ariston) che fa una scelta contrarian rispetto al pubblico da casa viene trasformata (e si trasforma, anche per propria mano) in "nemico" e non più critico e arbitro, i concorrenti vengono dipinti come esempi di due mondi in guerra, elementi religiosi, familiari - genetici - vengono evocati e trascinati nell'arena con il pubblico che alza o abbassa il pollice. Il Colosseo. Da una parte la dittatura relativista del politicamente corretto, dall'altra le guardie della rivoluzione del sovranismo che brandiscono la scimitarra. Sì, è la Torre di Babele, ma senza Dio a tirare tutti giù per terra. Siamo di fronte a una danza macabra intorno al cadavere del logos.
***
Ennio Flaiano molti anni fa aveva fotografato bene cosa sarebbe arrivato in futuro: "Oggi il cretino è pieno di idee". Così siamo giunti allo stadio terminale della malattia dell'uomo contemporaneo e si fa prestissimo, il tempo di un like, a parlare di politica dell'identità, senza averne una propria da raccontare. I pastori sardi possono dire di avere un'identità e una storia.
04
Il latte versato (e Conte oggi a Cagliari)
Il premier Conte oggi arriva a Cagliari, vedremo cosa dirà di fronte alla realtà, nell'Isola "l'anno bellissimo" non esiste. Ieri la protesta dei pastori ha accelerato: «Impediremo le elezioni regionali». I caseifici sono stati bloccati, sono stati versati in strada migliaia di litri di latte, un camion-frigo a Porto Torres è stato fermato e il carico di carne di maiale gettato in strada. Tutta Fonni oggi si ferma, i pastori regaleranno il formaggio alla popolazione, domani tocca a Nuoro. Caro Conte, volete l'identità? Ne avete mai visto il volto? Eccola. Questo è il popolo, non quello di cui parlate su Facebook.
I pastori sardi versano il latte in strada per protesta. La foto è di Francesco Pintore.Il prezzo del latte è crollato, i pastori sardi sono scesi in piazza, le aziende sono in crisi. Gli allevatori hanno deciso di attuare una protesta di enorme simbolismo: hanno versato il latte in strada. Il gesto ha rianimato l'interesse per una situazione di estrema difficoltà del settore. Che cosa sta succedendo? Quali sono le conseguenze di questo scenario, cosa significa per la Sardegna? Il titolare di List ne discute con il portavoce del Movimento pastori sardi, Felice Floris. Trent'anni di lotta e siamo punto e a capo. Ascolta RadioList.
La colonna sonora di questa puntata di RadioList è composta dai seguenti brani:
Soldi, di Mahmood. Il vincitore del Festival di Sanremo.
Su cojoviu novu, dei Tenores di Bitti. L'identità, la lingua, il suono della storia.
Fiume Sand Creek, di Fabrizio De Andrè. Ascoltate bene le parole.
Questa puntata di RadioList è già nella top ten della classifica dei podcast di iTunes, grazie a tutti.
L'identità, parola abusata, affiora sulle labbra di quelli senza storia. Per parlare di radici, bisogna averle. Guardarsi dentro. E indietro, fino all'inizio del proprio racconto. Come in questa poesia di Grazia Deledda:
Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi,
romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono
sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina,
del vento, dell’immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
***
Grazia Deledda. Una donna, premio Nobel per la letteratura nel 1926. Saranno (forse) le donne a salvarci. Di certo si battono con determinazione. Anche tra loro.
05
La guerra di Nancy e Alexandria è cominciata
Nancy Pelosi e Alexandria Ocasio-Cortez (Foto Ansa).Nel Congresso americano è partito, come avevamo previsto, lo scontro tra Nancy Pelosi e Alexandria Ocasio-Cortez, tema il fantomatico piano verde della neo-deputata, definito dalla Pelosi così: "Sarà uno dei tanti suggerimenti che riceveremo. Il "sogno verde", o come lo chiamano, nessuno sa che cos'è?". Gong, Wilma passami la clava. E qui si rivela il conflitto, Alexandria Ocasio-Cortez è la deputata radicale coccolata dai media, la stella in ascesa e per Nancy tutto questo è un problema per due motivi, uno personale e l'altro di strategia politica. La Ocasio-Cortez, ormai nota come AOC, minaccia la leadership della Pelosi conquistata con una fiera battaglia durante lo shutdown (il primo, forse ce ne sarà un secondo, la trattativa sul Muro al confine con il Messico si è interrotta brutalmente ieri) provocato dal Presidente Trump. Ma come? Dopo tutto quello che ho fatto mi vuoi rubare la scena, cara? Eh no, aspetta il tuo turno. E poi c'è la strategia del Partito democratico che non può essere quella - perdente - dei liberal e dello scontro totale con la Casa Bianca. I dem hanno conquistato la Camera e da quel momento condividono un pezzo della legislazione. Il contribuente americano queste cose le conosce benissimo. E Trump fa leva su questo per scaricare ogni fase d'arresto della politica governativa sui Democratici. Ecco perché la Pelosi resta il "ponte" ideale per la Casa Bianca, Nancy deve trattare, duramente, e poi trovare un accordo con i Repubblicani. Sono in ballo miliardi di dollari di investimenti. AOC può attendere.
***
In ogni caso, il quadro è chiaro: nella politica americana comandano le donne. E non solo là. Andiamo a Los Angeles, Grammy.
06
Gli Oscar della musica
Presenta Alicia Keys, chiama sul palco "le sorelle": Lady Gaga, Jada Pinkett Smith, Michelle Obama e Jennifer Lopez. Sono quattro, una non è un'artista, ma non siamo a Sanremo, non siamo in Italia, questo è lo star system americano dove non c'è Di Maio a dire che bisogna fare il televoto.
Los Angeles. Lady Gaga posa con i tre premi Grammy conquistati (Foto Ansa)Trionfo delle donne. Kacey Musgraves ha vinto il premio per l'album dell'anno, un enorme successo intitolato Golden Hour, c'è tutta l'America dentro. L'energetica Lady Gaga con la meravigliosa Shallow e Joanne ha conquistato tre premi (e di lei il socio spagnolo di List ha già scritto tutto il meglio che pensa), la nuova artista dei Grammy è Dua Lipa, il miglior album pop è Sweetener di Ariana Grande. Qui c'è tutta la lista dei premi e dei vincitori. No, non è Sanremo. Né prima né durante né dopo. Ascoltate tanta musica, fa bene al cuore. Buona giornata.
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5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.