11 Dicembre
Il problema di Di Maio
La riunione con le imprese è l'investitura degli industriali su Salvini futuro premier. I Cinque Stelle spiazzati attaccano il leader della Lega con una nota dei capigruppo di Camera e Senato sulla corruzione. Toninelli fa autogol sul referendum sulla Tav. May Day, la Brexit non c'è. Au revoir Macron, resta la Francia
Punto nave delle ore 17. Il governo inglese è nel caos perché l'accordo sulla Brexit non passa in Parlamento e Theresa May ha posticipato il voto senza sapere bene che altro fare; l'Unione europea è nel caos perché non può dire sì al (ri)negoziato proposto dal primo ministro inglese ma non può dire no perché ballano 50 miliardi di euro di surplus della Germania sul Regno Unito; il governo francese è nel caos perché dopo 4 settimane di sonnambulismo macroniano all'Eliseo si sono accorti che la protesta dei gilet gialli non è quella dei casseurs di Parigi ma del cuore della France périphérique; il governo tedesco non è nel caos ma è in una sorta di limbo della Foresta Nera, la Grosse Koalition è tra Godot (Beckett) e Giovanni Drogo (Buzzati), in attesa di fatti nuovi che non arrivano mai; il governo spagnolo dopo il voto in Andalusia è nei guai, con una maggioranza litigiosa e risicata che vede i mulini a vento (Cervantes); il governo in Svezia dopo il voto del 9 settembre scorso ancora non c'è (salutiamo commossi i "competenti" della bolla italiana di Twitter che la sera del voto avevano detto pensosi e definitivi che in fondo non era successo niente); il governo cinese ha un problema con il telefonino Huawei; il governo americano ha un problema con le porti girevoli di Trump (e il telefonino Huawei). In questa eruzione di lava, ceneri e lapilli, c'è un luogo incantato dove tutto si svolge come se il mondo non esistesse: l'Italia.
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Tutti questi fatti sono intrecciati, sono il cestino di vimini in cui poi si riversa il frumento - buono e cattivo - della politica. Il Sussidiario stamattina ha intervistato il titolare, non riscriviamo su List quanto ha raccolto il collega Federico Ferraù, ecco cosa ne è venuto fuori.
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Salvini e
...Punto nave delle ore 17. Il governo inglese è nel caos perché l'accordo sulla Brexit non passa in Parlamento e Theresa May ha posticipato il voto senza sapere bene che altro fare; l'Unione europea è nel caos perché non può dire sì al (ri)negoziato proposto dal primo ministro inglese ma non può dire no perché ballano 50 miliardi di euro di surplus della Germania sul Regno Unito; il governo francese è nel caos perché dopo 4 settimane di sonnambulismo macroniano all'Eliseo si sono accorti che la protesta dei gilet gialli non è quella dei casseurs di Parigi ma del cuore della France périphérique; il governo tedesco non è nel caos ma è in una sorta di limbo della Foresta Nera, la Grosse Koalition è tra Godot (Beckett) e Giovanni Drogo (Buzzati), in attesa di fatti nuovi che non arrivano mai; il governo spagnolo dopo il voto in Andalusia è nei guai, con una maggioranza litigiosa e risicata che vede i mulini a vento (Cervantes); il governo in Svezia dopo il voto del 9 settembre scorso ancora non c'è (salutiamo commossi i "competenti" della bolla italiana di Twitter che la sera del voto avevano detto pensosi e definitivi che in fondo non era successo niente); il governo cinese ha un problema con il telefonino Huawei; il governo americano ha un problema con le porti girevoli di Trump (e il telefonino Huawei). In questa eruzione di lava, ceneri e lapilli, c'è un luogo incantato dove tutto si svolge come se il mondo non esistesse: l'Italia.
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Tutti questi fatti sono intrecciati, sono il cestino di vimini in cui poi si riversa il frumento - buono e cattivo - della politica. Il Sussidiario stamattina ha intervistato il titolare, non riscriviamo su List quanto ha raccolto il collega Federico Ferraù, ecco cosa ne è venuto fuori.
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01
Salvini e l'investitura delle imprese
“È la morte del Fiscal compact”. Commenta così Mario Sechi, direttore di List, il discorso di Macron alla Francia. Si tratta ora di vedere se la ritirata di Macron avvantaggerà l’Italia, la cui partita con la Commissione europea sulla legge di bilancio è ancora aperta. “Quello che vediamo è inevitabile — dice Sechi —. Quando i principi contabili sono disallineati rispetto alla storia, è la seconda prima o poi a prevalere”.
Macron aumenterà il salario minimo. Misure che potrebbero costare un bel po’ di miliardi e far saltare le regole europee, che, ricordiamolo, non valgono per tutti.
Macron è costretto a spegnere una rivoluzione in corso. Si trova di fronte a un paradosso, che è quello che hanno tutti in Europa, anche se non vogliono ammetterlo. Infrastrutture, welfare, misure per contenere la diseguaglianza: ogni governo, Germania compresa, non riesce a fare quello che vorrebbe.
I pilastri di ogni politica keynesiana.
Siamo di fronte alla contraddizione più macroscopica dell’Unione Europea, che per rispettare l’equilibrio di bilancio ha cancellato la politica. Ma quando i principi contabili sono disallineati rispetto alla storia, chi vince? La risposta era tutta nello sguardo vitreo di Macron, nella sua maschera, nella sua retromarcia.
A metà pomeriggio di ieri Salvini ha fatto un tweet inequivocabile: “vogliamo cambiare l’Europa dall’interno, non abbiamo nessuna idea di Brexit all’italiana in testa”. Si è spostato al centro.
È una necessità. Il capo della Lega non può decidere tutto di se stesso. Con il consenso che ha oggi dev’essere più inclusivo. Non tutti quelli che votano Salvini vogliono buttar giù il muro di Bruxelles.
E Salvini deve adattarsi, se non vuole perdere i voti moderati.
Per forza. Non votano per lui solo le partite Iva di Cremona, ma anche gli impiegati della Calabria.
Non ancora gli insegnanti, forse.
Ma arriveranno, anzi secondo me hanno già cominciato. È un fenomeno che Salvini non può guidare fino in fondo come avrebbe voluto all’inizio. E infatti di Salvini ne stiamo vedendo più d’uno. C’era il Salvini della campagna elettorale, diverso da quello post-voto. Ma anche quest’ultimo si divide in due momenti: il periodo tutto law and order, fino a ottobre e poi quello che vediamo adesso, un Salvini più responsabile, plurale.
La riunione di domenica con le associazioni datoriali?
Gli imprenditori normalmente vanno dal ministro dell’Economia o da quello del Lavoro, non da quello dell’Interno. Ma così non è stato, con buona pace di Conte e di Di Maio. Il dato politico è che le associazioni hanno dato a Salvini lo scettro di futuro premier.
Futuro quanto?
Deve ancora fare molta strada. Domenica per esempio il suo discorso in piazza del Popolo non era di grande caratura, perché non si può cominciare da Giovanni Paolo II e arrivare a Pamela Anderson. E nemmeno citare il Papa, a maggior ragione quel Papa, à la carte. Se lo fai tuo, poi devi ricordarti anche degli ultimi della Terra.
Intanto Salvini è vincolato alla coabitazione forzata con Di Maio. Il patto ha vita lunga o è destinato a finire in breve tempo?
Fino alle europee non succederà nulla. Certo bisogna vedere come va a finire con la Ue. Lo spread è sotto controllo, I mercati stanno aspettando di capire se componiamo questo dissidio.
I Cinque Stelle esploderanno o no?
Nelle loro file c’è una buona schiera di persone unfit, inadatte al governo. Uno è il ministro dei Trasporti, l’altro è il ministro del Lavoro. Lo dice uno che non è sospettabile di pregiudizio: ho sostenuto la necessità di fare questo governo perché era l’unico possibile e perché bisognava rispettare il voto. Però il decreto dignità voluto da Di Maio è un disastro, mentre Toninelli dovrebbe abbandonare i social e mettersi a studiare.
M5s resisterà al vedere il calo di consensi?
Ma gli statisti non guardano i sondaggi. I Cinque Stelle hanno tre sfide: la prima è trasformarsi in vera forza di governo, la seconda è allevare un gruppo dirigente che non hanno, la terza è accettare di governare con chi è più bravo di loro, la pensa diversamente da loro ma ora guida il paese insieme a loro. Se fanno questo, perdono qualche voto ma diventano una forza affidabile.
Se non lo fanno?
Allora il governo si sfascia. Se si sfascia, Salvini vince le elezioni e torna al governo.
Sempre che Mattarella gliele dia, le elezioni.
Io penso di sì. Mattarella ha compiuto degli errori durante la crisi, ma alla fine, davanti a uno scenario di inconciliabilità tra le due maggiori forze politiche, non credo che si inventerebbe soluzioni destinate a non avere i voti in Parlamento. Non bisogna poi dimenticarsi che aleggia su tutto l’incognita della recessione. E se arriva, intestarsela è una cosa molto complicata.
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È l'incontro di Salvini con gli imprenditori la proiezione del futuro. È questa la foto dell'Ansa (incontro al Viminale di Salvini con le imprese) che ha fatto saltare i nervi a Di Maio ("i fatti si fanno al mio ministero", senza il voto della Lega non c'è fatto) e innescato una serie di stilettate dei Cinque Stelle.
Gli industriali abbandonando ogni prudenza e grammatica istituzionale hanno dato lo scettro a Salvini. Puntano su di lui. Esplicitamente dicono: il leader del governo è Salvini, il partito di riferimento di oggi e domani sarà la Lega. E così si spiegano imbarazzi, autogol e ultime sortite dei Cinque Stelle. Tempi duri per i Dimaios. Facciamo due passi dentro i dettagli, quei posti dove di solito si annida il diavolo, una cosa che piaceva a Hegel, da non confondere con Toninelli.
02
Toninelli e il referendum sulla Tav
Non sapendo come uscire ad alta velocità dai binari, i pentastellati hanno deciso di non decidere e far decidere agli altri. Ecco dunque avanzare sulla Tav la proposta del referendum. L'apertura è niente meno che di Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti, che è là per far marciare persone e merci ma da tempo si occupa di nazionalizzazioni a perdere (Alitalia) e opere da bloccare (la Tav). Stamattina in tv (stanno sempre in tv, viene da chiedersi en passant quando lavorino) Toninelli ha sentenziato: "Al limite saranno i cittadini e i rappresentanti della Regione Piemonte a chiedere un referendum, non un ministro". Il ministro non è Toninelli, è Salvini. Dunque il ministro (quello dei Trasporti che non trasportano) sentenzia: "Non diciamo no al referendum. L'analisi costi-benefici è un presupposto di trasparenza e nel contratto c'e' scritto: ridiscutere integralmente l'opera". Se c'è nel contratto, cribbio, si fa e soprattutto non si fa. Ma il Toninelli non è del tutto scollegato dal mondo reale, egli da qualche parte ha sentito che su quei binari potrebbe deragliare il governo cioè la sua poltrona della vita (quando gli ricapita a uno così, siamo seri) e accortosi con il suo compagno di partito nonché leader (Di Maio) che quei binari sono una cosa su cui il governo può farsi male in termini di costi da sopportare per non finire l'opera e costi politici del mandarla a carte quarantotto allora che si fa? Semplice, se la politica eletta per decidere non sa decidere allora si fa decidere chi ha deciso di far decidere il politico che non decide, cioè il popolo. Mal di testa? Aspirina, questo il meraviglioso arabesco dei processi illogici dei pentastellati di governo. Vista l'apertura dettata da rebus televisivo irrisolvibile in diretta (cioè qualcosa doveva pur dire, il Toninelli) quelli della Lega con furbizia brianzola hanno sparato un comunicato a incastro, di quelli a presa rapida: "L'apertura del Ministro dei Trasporti Toninelli all'ipotesi di un referendum sulla Tav è per noi motivo di soddisfazione. Ascoltare i cittadini, a cominciare dalle tematiche importanti per i territori e per il Paese, è sempre positivo. Bene ha fatto il ministro a valutare con attenzione quest'ipotesi". Commento di fonte del governo piovuto dal Transatlantico e annotato sul taccuino del titolare: "Toninelli si è fottuto con le sue mani". Si chiama dialettica politica, o ce l'hai o sei morto.
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Domanda: come vanno le cose tra Cinque Stelle e Lega. A sentire i due, Di Maio e Salvini, le cose vanno. Come lo spiega una nota dei capigruppo alla Camera e al Senato dei pentastellati, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli.
03
Cinque Stelle e Spazzacorrotti
Spazzacorrotti, già il nome, è tutto un programma giustizialista, ma il contenuto del comunicato è uno spettacolo d'autogol politico: "Siamo certi che la Lega fornirà ulteriori chiarimenti sul caso Centemero. E ci auguriamo che Salvini non minimizzi la vicenda. Una cosa è doverosa dirla: da sempre ci battiamo contro i finanziamenti 'illeciti' ai partiti, perché in un Paese civile non devono esserci interessi esterni a influenzare l'attività delle forze politiche presenti in Parlamento". Cosi' in una nota Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, capigruppo M5S di Camera e Senato. E per quanto riguarda le fondazioni legate ai partiti vogliamo quella trasparenza che per troppo tempo è mancata in Italia. Per questo motivo nello Spazzacorrotti, che approveremo nelle prossime settimane, prevediamo norme che garantiranno assoluta trasparenza sui finanziamenti di cui beneficeranno partiti, movimenti e fondazioni collegate". Molto interessante. Se questa è la musica dei gialli, toccherà ai verdi (o blu, se volete) rispondere a tono. Probabilmente Salvini dovrà dire ai suoi di tirar fuori di nuovo la norma che faceva un minimo di chiarezza sui rapporti dei partiti con entità come la Casaleggio Associati.
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In questo idillio della maggioranza si segnala la presenza ectoplasmica dell'opposizione. Che fa il Pd? Niente, si consegna a Zingaretti. E Renzi? Si consegna a se stesso.
04
Il Pd di MaZingaretti e la cosa di Renzi
Siamo seri, nessuno poteva immaginare che Renzi si candidasse di nuovo alla guida del Pd. Lo ha spiegato lui, ieri: "Candidati al congresso, mi hanno scritto in tanti. Grazie del pensiero, ma non lo farò. Ho vinto due volte le primarie con il 70 per cento e dal giorno dopo mi hanno fatto la guerra dall'interno. Mi sentirei come Charlie Brown con Lucy che gli rimette il pallone davanti per toglierlo all'ultimo istante. Non mi ricandido per la terza volta per rifare lo stesso. Chiunque vincerà il congresso avrà il mio rispetto e non il logorio interno che ho ricevuto io". Queste le parole, poi ci sono le ragioni reali: nei giorni scorsi nei sondaggi veniva testato il nome di Renzi contro Zingaretti alle primarie e la sua vittoria del Matteo di Rignano non c'era e in ogni caso sarebbe stata una sfida aperta. Dunque Renzi non va, Minniti non c'è, resta Zingaretti e vedremo poi chi si presenterà domani all'iscrizione alla corsa. Il progetto di Renzi è quello dei Circoli, preludio di un altro partito che non sarà il Pd. Lo farà? Anche qui i sondaggi non sono entusiasmanti (8 per cento) ma il calcolo è semplice: affondare lentamente e inesorabilmente, provare a nuotare fino all'isola lontana e salvarsi. Con Renzi, il rischio è solo uno: finire da soli come Robinson Crusoe. E senza Venerdì. Il grande Daniel Defoe.
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C'è un libro poco conosciuto di Defoe, dovrebbero leggerlo tutti coloro che in una convegnistica ricca di parole e vuota di fatti parlano dell'etica del business, della responsabilità del capitalismo e via così funiculì funiculà. Farebbe bene anche al cosiddetto "partito del Pil" in cerca di appalti pubblici, possibilmente senza concorrenza. Il libro si intitola The Complete English Tradesman, tratta come si vede del commercio, dei contratti, di come condurre responsabilmente i propri affari. A proposito di contratti, anche a Londra dovrebbe riprendere in mano il libro di Defoe.
05
May Day, non è ora di Brexit
Theresa May ha avuto dalla storia un compito difficile e ingrato: traghettare l'isola d'Inghilterra fuori dall'Unione europea. L'errore commesso da David Cameron - concedere il referendum con l'illusione di vincerlo - lo paga lei che, d'altronde, sta cercando di rispettare la volontà popolare senza affondare. Mission impossibile perché a sua volta May (nella foto Ansa, oggi insieme a Angela Merkel al vertice Ue) ha commesso un errore concedendo a quella vecchia volpe di Jean-Claude Juncker di chiudere con un super contratto sulla Brexit molto vantaggioso per l'Unione europea: circa 50 miliardi di indennizzi, un legame stretto de facto fino al 2022, il ruolo operativo della Corte di giustizia, diritti estesi ai cittadini dell'Ue e all'establishment dell'Unione. Con questo contratto in mano Juncker ha avuto il via libera degli altri paesi Ue, mentre la May ha avuto la doccia scozzese e poi quella inglese con i Tories in rivolta e i laburisti in posizione avvoltoio. Ieri la May ha dovuto rinviare il voto in Parlamento per assenza di maggioranza, mentre scriviamo questa nota è in corso il dibattito a Westminster e Corbyn sta menando come un fabbro. Come se ne esce? Non si sa, perché Juncker ha detto oggi di non essere disposto negoziare di nuovo l'accordo. Sì, ma che accordo è? Non è un accordo è un divorzio.
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Brexit. Il divorzio più costoso del mondo
Analisi del documento di 585 pagine che regola la separazione tra Regno Unito e Unione europea. Perché Theresa May rischia tutto
L'accordo di 585 pagine prevede l'uscita del Regno Unito dall'Ue e dall'Euratom, regola la questione del confine con l'Irlanda del Nord (il tema che più ha diviso il governo May) e applica il concetto di "buona fede" tra le parti su una serie di misure che attendono di essere chiarite tra Londra e Bruxelles.
Uscita ordinata. L'obiettivo primario dell'accordo è esplicitato chiaramente all'inizio del documento: "STRESSING that the objective of this Agreement is to ensure an orderly withdrawal of the United Kingdom from the Union and Euratom". L'uscita ordinata, questo è il punto chiave, evitare una hard Brexit che lascerebbe entrambe le parti in una terra sconosciuta e con un contenzioso legale titanico aperto su ogni settore dei rapporti internazionali, economici e sociali.
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Di contratti Macron ne ha parecchi in giro, ma quello che pare aver violato in maniera decisiva è il più importante: quello con i francesi.
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Il fatto. Macron prova a cambiare Macron
Drammatico cambio di rotta del Presidente della Francia dopo le protesta dei gilet gialli: "La collera è giusta, in un certo senso". Saranno aumentati gli stipendi minimi, stop all'incremento del prelievo fiscale sulle pensioni sotto i 2000 euro. È il tentativo di salvare la Presidenza, forse è troppo tardi
Emmanuel Macron ha virato, l'impressione è quella di una strambata, ma bisogna aspettare i provvedimenti del governo per dare un giudizio definitivo. In diretta tv alle 20, con un discorso di poco più di dieci minuti, secco e teso come una corda di violino, il Presidente della Francia ha riconosciuto che la protesta dei gilet gialli è seria, fondata, grave e ha bisogno di una risposta da parte dell'Eliseo. Il centro politico di tutta questa storia è il messaggio di un Presidente in difficoltà, che cerca di arginare una rivolta popolare che secondo la tradizione della Francia ormai punta a una sola cosa: la caduta del monarca. Continua a leggere l'articolo su List.
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Macron ieri sera in tv era uno splendido oggetto di studio della comunicazione. Come si fa e soprattutto non si fa. Il socio spagnolo aveva il taccuino squadernato, ci ha ricamato sopra una corrida della regia televisiva, cioè della politica contemporanea. Ciak, si gira.
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Il messaggio. Tre inquadrature di Emmanuel
Le dita sempre più rigide e aperte che puntellano il tavolo con ritmo traditore, l'inquadratura che non riesce a superare la sensazione di distacco. Maite Carpio legge il discorso in tv del Presidente della Francia attraverso le immagini, le parole, le cose, la regia di un problema politico
di Maite Carpio
Davanti alla tv c'è un uomo teso che legge un gobbo in un momento politico molto difficile con tre inquadrature “corrette”. Vediamole.
- Una larga molto istituzionale, dove il tavolo, la finestra, le tende, le luci sono più grandi di lui, comme la France.
- Un piano americano, dove colpiscono le mani che si muovono impacciate sul tavolo;
- Un piano più corto dove la telecamera - che tradisce sempre! - ci fa vedere un uomo troppo impostato, freddo e distante, colpito dall’enormità che porta addosso.
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Da ieri è cominciata un'altra macroneide. Il problema - non per noi - è che quella che hanno raccontato le sagome dell'establishment era pura fiction, neppure faction o factual. Insomma, 'nas sola narrativa totale. Lorenzo Castellani ci ricama sopra per raccontare il fatterello che esiste la politica, esiste una nazione e non esiste più il Macron dei Competenti. Forse ce ne sarà un altro domani, ma quello no, puf! è sparito ieri sera in dieci minuti di sofa politics.
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L'illusione. Au revoir Macron, resta la Francia
Il grande abbaglio del mainstream a una dimensione che ha sopravvalutato il Presidente e sottovalutato la storia della nazione francese. Lorenzo Castellani racconta un caso che rimette al centro del dibattito il primato della politica e della storia sull'economicismo senza spirito
di Lorenzo Castellani
La retromarcia di Macron segna il fallimento dell’interpretazione economicista della politica contemporanea. Sin dalla sua elezione gran parte dell’opinione pubblica mainstream ha considerato il Presidente francese come il suo vero rappresentante globale. Macron per circa un anno e mezzo è stato il pezzo pregiato della collezione dell’intellighenzia liberal: educato nelle scuole migliori, alto burocrate, banchiere, poi politico capace di salvare l’Eliseo dall’assedio populista e Presidente dall’afflato europeista, globalista, liberale autoproclamato sia sul piano economico che politico. Dunque tutto il bene veniva ricondotto al nuovo Presidente per le sue proposte economiche e la sua contrapposizione ai populisti. La posizione di gran parte degli analisti era chiara: il suo programma è il migliore in Europa e poco importa delle variabili politiche nazionali ed internazionali perché tutto andrà bene. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? Cultura, storia, giornalismo. Il nostro pane quotidiano. Cotto a legna.
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RadioList. Falsi veri, falsi finti, una storia di falsi
"Il romanzo di Benito" è un libro di Pasquale Chessa che racconta la storia dei falsi che costellano la vita di Mussolini. Uno splendido libro storico che ci insegna come gli italiani abbiano cercato dopo la morte dell'inventore del fascismo di evadere dalla loro storia collettiva. Molti conoscono la vicenda dei falsi diari del Duce, ma tutta la sua storia - quella costruita dopo - è un castello di verità false. "La vicenda di quei diari è in realtà solo l’ultima della miriade di fake news e leggende mussoliniane che ha attraversato carsicamente l’Italia del dopoguerra: le molte morti del Duce, i suoi mille possibili assassini, ognuno con almeno due o tre vere identità, e gli innumerevoli segreti e complotti, dal malfamato oro di Dongo al famigerato carteggio con Churchill".
Storia che diventa romanzo, costellata di personaggi falsi e veri, falsificatori per primi della propria biografia e poi di quella degli altri. E oggi cos'è il falso? Ascolta RadioList.
RadioList, due parti di news, una parte di musica, un twist di humour. RadioList è il podcast di List ai vertici delle classifiche di iTunes. Questa puntata è nella top ten dei podcast di news e politica.
Radio, un mezzo straordinario che resiste e ha trovato una nuova vita con la tecnologia. La carta meno, ha bisogno di essere reinterpretata profondamente, ma ci sono canoni stilistici che List considera eterni, uno di questi è Time.
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I guardiani di Time
Time ha nominato 'Persona dell'anno' i giornalisti finiti nel mirino di regimi autoritari, tra cui Jamal Khashoggi, editorialista del Washington Post ucciso da un gruppo di sicari nel consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre scorso. Ai "Guardiani" Time ha dedicato quattro copertine: una a Khashoggi, una ai cinque giornalisti di Capital Gazette, il quotidiano del Maryland, uccisi in un assalto alla redazione. Poi, Wa Lone a Kyaw Soe Oo, due cronisti della Reuters arrestati e condannati in Myanmar, e, infine, la giornalista filippina Maria Ressa, obiettivo del governo Duterte. Coraggio. E libertà.
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2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.