29 Maggio

Il problema non è Di Maio, è il non-partito

L'implosione del Movimento Cinque Stelle era visibile già molti mesi fa. Lo storytelling del plebiscito sul capo non cambia i fatti: hanno perso 6 milioni di voti. Maite Carpio racconta la sconfitta dei pentastellati di fronte alla politica convenzionale, alla logica parlamentare e al momento storico

di Maite Carpio

Lo avevamo previsto qualche mese fa qua su List che, alla fine,  le contraddizioni interne del Movimento Cinque Stelle sarebbero esplose. Nelle elezioni europee la formazione di Di Maio ha perso sei milioni di voti e questi sono risultati che non possono restare impuniti, soprattutto quando nell’aria svolazza il famoso “te l'avevo detto” dell’altra metà della squadra e i tuoi parenti (serpenti) più stretti ti aspettano al varco. La base ha chiesto la testa di Luigi e lui è corso subito ai ripari invocando d'urgenza un plebiscito sulla sua leadership. Naturalmente sulla piattaforma Rousseau, il totem dei Cinque Stelle, il luogo dove risiede la cupola del Movimento quella che seleziona la base e poi si fa ratificare le proprie scelte. Un perfetto simulacro di democrazia. "Gigino", offeso dopo la valanga di messaggi che in questi giorni lo hanno fatto nero, ha convocato un referendum su stesso per domani. Si rimanda il Consiglio di Ministri e si vota dalla dieci in poi perché “io ce l'ho messa sempre tutta anche quando nessuno ci credeva" e poi perché alla fine “la vita per ognuno di noi è fatta di diritti e doveri. Non scappa nessuno”. Di Maio ha scelto la modalità dello psicodramma per cercare di coprire la guerriglia interna che si è scatenata. Significativa la dichiarazione del padre Di Battista (ma c’è sempre un babbo in mezzo?) che risponde a Gianluigi Paragone (pronto a fare harakiri per difendere le virtù del leader che lo ha nominato) palesando grande raffinatezza intellettuale. Attenzione: “Chiedo l'immediata espulsione di Paragone e di tutti gli altri paragoni che credono di potersi paragonare a Paragone. Ingrati e traditori, sarete paragonati a Giuda”. Che spettacolo! Come difendere la candidatura del proprio figlio per provare a sfilare la poltrona del capo fino a ieri amico del cuore?...


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