5 Aprile
Il processo
Donald Trump in tribunale a New York è un capitolo semi-nuovo del romanzo americano e un serio problema nella corsa alla Casa Bianca (non solo per i Repubblicani). La Finlandizzazione non c'è più, il boomerang di Putin. L'Italia ferma ChatGPT, una mossa sbagliata per l'industria, serve intelligenza. Gli inglesi hanno la Regina (Camilla) e gli americani avranno le batterie dell'indipendenza. Viaggiare senza essere turisti
Le parole sono importanti perché recuperano il significato di quello che accade in un mondo dominato dalle immagini. Il nostro tour in un paesaggio di fatti avviene per bagliori, quasi tutti scompaiono, mentre le parole hanno il dono di fissarsi (come le vecchie foto), restare impresse. Hai visto quello? È la domanda classica e non più il 'sentire' o 'leggere'. La lettura è anch'essa sottoposta alla 'distrazione', il tempo dedicato ai libri e ai giornali è una frazione di un tempo dilatato e spaesato nel 'vedere'. Ma le parole hanno un loro peso, sono la definizione di un tempo e un luogo, di uno spazio e dimensione, sono la mappa del presente. Proviamo a metterne sei nero su bianco. Il risultato è la fine di un'epoca ai confini della Russia, il processo e l'inizio di un altro spettacolo in America, l'assenza dell'intelligenza e l'intelligente ricerca, la floreale incoronazione del tempo, la carica e ricarica del futuro, il viaggio nell'immaginario qui e altrove. E una grande consolazione: se c'è crisi, c'è un domani.
01
Trumpizzazione
New York, 4 aprile 2023. Donald Trump in tribunale a Manhattan (Foto Epa).Donald Trump ha ottenuto quel che voleva e gli serviva per correre più forte nella sua sfida contro gli altri esponenti del Partito repubblicano: è arrivato di fronte al tribunale di Manhattan, primo (ex) presidente ‘in arresto’ (senza foto segnaletica e manette), giusto il tempo della sua comparsa in aula. Le accuse sono 34, tutte del livello più basso per la giustizia americana (‘felonies’), dunque la pena è fino a 4 anni di carcere. I democratici esultano, fanno calcoli, stanno spingendo Trump esattamente dove pensano che al loro partito convenga: verso una vittoria alle primarie dei repubblicani. L’obiettivo è quello di ‘scegliersi’ l’avversario e poi batterlo con il loro usato sicuro al secondo...
Le parole sono importanti perché recuperano il significato di quello che accade in un mondo dominato dalle immagini. Il nostro tour in un paesaggio di fatti avviene per bagliori, quasi tutti scompaiono, mentre le parole hanno il dono di fissarsi (come le vecchie foto), restare impresse. Hai visto quello? È la domanda classica e non più il 'sentire' o 'leggere'. La lettura è anch'essa sottoposta alla 'distrazione', il tempo dedicato ai libri e ai giornali è una frazione di un tempo dilatato e spaesato nel 'vedere'. Ma le parole hanno un loro peso, sono la definizione di un tempo e un luogo, di uno spazio e dimensione, sono la mappa del presente. Proviamo a metterne sei nero su bianco. Il risultato è la fine di un'epoca ai confini della Russia, il processo e l'inizio di un altro spettacolo in America, l'assenza dell'intelligenza e l'intelligente ricerca, la floreale incoronazione del tempo, la carica e ricarica del futuro, il viaggio nell'immaginario qui e altrove. E una grande consolazione: se c'è crisi, c'è un domani.
01
Trumpizzazione
New York, 4 aprile 2023. Donald Trump in tribunale a Manhattan (Foto Epa).Donald Trump ha ottenuto quel che voleva e gli serviva per correre più forte nella sua sfida contro gli altri esponenti del Partito repubblicano: è arrivato di fronte al tribunale di Manhattan, primo (ex) presidente ‘in arresto’ (senza foto segnaletica e manette), giusto il tempo della sua comparsa in aula. Le accuse sono 34, tutte del livello più basso per la giustizia americana (‘felonies’), dunque la pena è fino a 4 anni di carcere. I democratici esultano, fanno calcoli, stanno spingendo Trump esattamente dove pensano che al loro partito convenga: verso una vittoria alle primarie dei repubblicani. L’obiettivo è quello di ‘scegliersi’ l’avversario e poi batterlo con il loro usato sicuro al secondo giro d’autoscontro americano, Joe Biden. La storia di Trump accusato di tre pagamenti illeciti (tra cui a una pornostar, Stormy Daniels) è una relativa novità per gli Stati Uniti - dove le ‘campagne sporche’ sono la regola e nel caso di Trump si può scrivere un manuale del settore - e può creare scalpore (e mobilitazione) nell’elettore dell’immensa provincia americana. Lui, Trump, è un uomo di spettacolo e ha già trasformato la storia giudiziaria in uno show.
Per gli europei tutto questo è un gioco da luna park, nel settore giustizia(lismo) l’Europa batte chiunque: i francesi ci hanno dato dentro con la ghigliottina fin dai tempi di Robespierre (che dopo averne fatte tagliare molte, perse anche la sua testa) e hanno continuato a coltivare il ramo delle decapitazioni fino a provarci a far rotolare dentro la cesta quella di Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy; i tedeschi hanno buttato nella polvere quel gigante che li fece tornare grandi (e uniti) di nome Helmut Kohl, altro che una sola Germania, in tribunale!; gli italiani in una stagione di furia e finta rivoluzione giudiziaria (e reale scasso politico) hanno bruciato Bettino Craxi e Silvio Berlusconi e un’intera classe dirigente (tranne il Pci che prendeva direttamente i soldi da Mosca) che cercava di tenere in piedi una nazione sbattuta a destra e sinistra in piena Guerra Fredda; gli inglesi hanno tentato di abbattere quel corsaro di Sua Maestà (i corsari assaltavano le navi nemiche per conto dei sovrani, autorizzati dalla ‘lettera di corsa’) all’anagrafe Boris Johnson che in fondo era solo colpevole della sua intelligenza senza freni inibitori (soprattutto etilici); i giapponesi si azzuffano in Parlamento e in tribunale da sempre; gli israeliani possono aprire un’università dello stato d’accusa, vedere alla voce Moshe Katsav, Ehud Olmert e Benyamin Netanyahu. Potremmo andare avanti a lungo, con un’intera storia dell’Occidente scritta con gli atti giudiziari, ma alla fine è un romanzo misero sul piano degli eventi che hanno cambiato la storia.
Nel caso di Trump invece qualcosa potrebbe succedere: il processo all’ex presidente promette sorprese poco liete perché avviene in uno scenario politico polarizzato, ‘socializzato’ in un’America a mano armata. La sua storia è un cattivo esempio, ma resta in ogni caso esemplare: su The Donald fu cucito su misura un dossier (falso) che raccontava di suoi legami con la Russia, lui finì per vincere le primarie e battere Hillary Clinton in una campagna presidenziale che resterà nella storia; appena entrato nello Studio Ovale, i democratici apparecchiarono per due volte l’impeachment e furono altri colpi a vuoto; dopo quattro anni di ‘Maga’, Biden vinse le elezioni del 2020 con una irripetibile combinazione di stato d’emergenza pandemico e voto postale, una sceneggiatura che nel 2024 non ci sarà. E proprio questa impossibile serialità è il punto che dovrebbe far riflettere i democratici: costruire ‘il mostro’ non è sufficiente per metterli al riparo da una potenziale sconfitta, sbarrare la strada al candidato migliore dei repubblicani - il governatore della Florida, Ron DeSantis - non è la riscossione certa domani di un altro mandato per la Casa Bianca. Il fellone Trump è in corsa per le presidenziali, si è ovviamente dichiarato non colpevole davanti al giudice e ora ha gioco facile nel dire che il suo avversario (Biden) sta usando la giustizia per farlo fuori. Nessuno è al di sopra della legge, ma nessuno oggi può dire che Trump perderà le elezioni. Non è un gran risultato per la democrazia americana.
02
Finlandizzazione
La dottrina del contenimento che nel caso della Finlandia era la scelta di non aderire alla Nato e dunque di subordinare la propria politica estera ai desideri del vicino dominante (la Russia) per mantenere la propria indipendenza. la scelta di un paese che subordina la sua politica estera ai desideri della potenza dominante e contigua, per mantenere la propria indipendenza, non c’è più. Vladimir Putin ha ottenuto l’esatto contrario di quanto si proponeva o diceva di volere: l’allargamento della Nato. La Finlandia si è unita all’Alleanza. Fine della ‘finlandizzazione’, un altro pezzo del mondo di Yalta va in archivio e non con la distensione, ma con una riedizione della Guerra Fredda.
03
Intelligenza
L’Italia è l’unica nazione occidentale ad aver sospeso l’uso dell’Intelligenza Artificiale di ChatGPT. È intervenuto il Garante della Privacy. La decisione è surreale, mentre Tik Tok continua a accumulare dati degli italiani e li trasferisce in Cina, noi alziamo il cartellino rosso su una tecnologia rivoluzionaria che apre certamente molti interrogativi anche sul piano etico, ma ha già dimostrato di poter cambiare in meglio molte delle cose che non funzionano nella nostra vita online. Il modello di apprendimento di ChatGPT per i giovani digitalizzati è ‘naturale’, supera la stupidità e il monopolio della ricerca di Google, è un universo di conoscenza in espansione, un codice aperto che apre alla creazione di nuove imprese in un paese ricco di genio come l’Italia. La decisione del Garante non solo è sbagliata perché dimostra di ignorare lo scenario del mondo digitale, ma entra nel dominio degli interessi strategici e della politica industriale (che sono una prerogativa del governo, non di altri soggetti) del nostro paese che ha bisogno di innovazione e di fiducia per gli investitori del settore hi-tech. Infine, dettaglio decisivo, l’Italia sembra Alice nel paese delle meraviglie, passeggia in un campo di battaglia dove si combattono duramente Google e OpenAI, con sullo sfondo le difficoltà del gigante del search box che vede minacciata la sua esistenza e i piani di Elon Musk (che fu uno dei primi investitori di OpenAI, prima di rompere con il fondatore di ChatGPT, Sam Altman) per sviluppare una piattaforma AI con Tesla. Abbiamo perso l’occasione per mostrare un po’ di intelligenza.
04
Regina
Il rito dell’incoronazione di Re Carlo III d’Inghilterra si terrà nell’abbazia di Westminster il 6 maggio. L’invito ufficiale (duemila in tutto) è un’esplosione di fiori, c’è tutta la sensibilità del sovrano per la natura e presenta una novità: Camilla è presentata non più come la Regina consorte ma come Regina e basta. Elisabetta II non c’è più.
05
Batterie
Quello del futuro (con calma e non per tutti) sarà l’elettricità e per la mobilità ne serve parecchia. Sta nelle batterie delle auto, un mercato oggi dominato al 70% dalla Cina. Pechino in una gara durissima sta battendo i costruttori giapponesi (Panasonic) e coreani (Lg) che puntano su mercato in forte espansione. Ci sono molte ragioni nel dire che non bisogna passare dalla dipendenza dalla Russia (petrolio e gas) a quella dalla Cina (terre rare e batterie), ma quando l’ideologia si appropria di un tema che dovrebbe essere guidato dal realismo è impossibile far ragionare chi fa le leggi (guardare alle regole europee aiuta a capire dove si andrà a sbattere molto presto). La corsa alla batteria è il nuovo grande gioco industriale. E qui, ancora una volta, è una sfida tra Stati Uniti e Cina. La Casa Bianca con il piano di Biden per la transizione energetica favorisce i produttori americani (con grandi proteste dell’Unione europea che nel frattempo non fa nulla per creare i propri campioni regionali nel settore). Il leader statunitense che punta al primato mondiale si chiama Tesla, l’azienda di Elon Musk sta imponendo il suo standard (batterie rettangolari) ai produttori con il vantaggio inoltre di non avere problemi di interruzioni di forniture da Pechino. Ancora una volta è la battaglia tra l’Aquila e il Dragone a mostrare un pezzo di futuro. Globalizzazione e de-globalizzazione sono un problema anche di indipendenza elettrica.
06
Viaggiare
Victoria Harbour, Hong Kong. Foto di Andres Garcia su Unsplash.Girare il mondo per affari ha un suo lato piacevole, gli alberghi. Il Financial Times informa che la rivista Elle ha aperto a Parigi il suo albergo, Maison Elle, trattandosi della capitale francese, pur apprezzando lo sforzo di apparire eleganti e originali, si tratta di un dejà vu. Il mondo che vibra è altrove e il turismo per quanto voglia vestirsi à la page è da evitare. Se parti, si viaggia. Se viaggi, vedi. L’estasi del vedere è una camera con la finestra giusta all’Hotel Peninsula di Hong Kong, una partita a biliardo in un vecchio albergo di Praga che trasudava d’impero perduto, comunismo saltato, capitalismo in arrivo (e “Boucheron”), un bicchiere al bar Vesper del Dorchester hotel a Londra. Andare, tornare, mai essere turista.
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8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.