24 Gennaio
Il quadro dell'emergenza cinese
Wuhan, serve un ospedale da mille posti letto, lo costruiranno in dieci giorni. Tredici metropoli bloccate, 41 milioni di persone isolate. La battaglia per evitare la diffusione globale del nuovo coronavirus. La mappa del rischio (alto e basso) per l'Europa. L'Italia? Attende il voto in Emilia
Che succede? La politica italiana è in uno stato di quiete prima della tempesta finale, il voto in Emilia. La notizia che offre lezioni sull'oggi e soprattutto il domani è quella del nuovo coronavirus in Cina, un esempio di come le dimensioni dei problemi siano relative: Pechino ha messo in lock down - ha bloccato da un giorno all'altro - 13 metropoli e 41 milioni di persone. È come se due terzi dell'Italia fossero isolati, senza alcuna possibilità di muoversi, entrare o uscire, ricevere visite dall'esterno. Abbiamo visto sui social immagini di lunghe file negli ospedali, la massa è in movimento nelle metropoli, nulla sappiamo di cosa accade nelle lontane e sterminate campagne del Celeste Impero. La Cina è un gigante e la storia del coronavirus ci ricorda che è remota e nello stesso tempo vicina. Andiamo a vedere questo grande esempio di shock globale, un passaggio della storia dove entrano in gioco le forze più grandi, la biologia e la demografia, l'uomo. Seguite il titolare di List.
01
Wuhan, un ospedale in dieci giorni
I "dettagli" possono essere grandi o piccoli. Ne abbiamo davanti uno grande che ci aiuta a capire, in un lampo, cosa sta accadendo in Cina. Guardate la foto in alto che apre questo numero di List (e quella qui sopra, uno scatto da drone), decine e decine di ruspe nella città cinese di Wuhan - epicentro del nuovo coronavirus - stanno scavando le fondamenta per la costruzione in tempi record - dieci giorni - di un nuovo ospedale da mille posti letto. L'emergenza è questa, i fatti che si vedono e possono essere verificati. Il Quotidiano del Popolo, il più importante giornale cinese (cioè quello del partito), i lavori saranno ultimati entro il 3 febbraio prossimo, la struttura sarà ispezionata la settimana prossima.
La struttura avrà una superficie di...
Che succede? La politica italiana è in uno stato di quiete prima della tempesta finale, il voto in Emilia. La notizia che offre lezioni sull'oggi e soprattutto il domani è quella del nuovo coronavirus in Cina, un esempio di come le dimensioni dei problemi siano relative: Pechino ha messo in lock down - ha bloccato da un giorno all'altro - 13 metropoli e 41 milioni di persone. È come se due terzi dell'Italia fossero isolati, senza alcuna possibilità di muoversi, entrare o uscire, ricevere visite dall'esterno. Abbiamo visto sui social immagini di lunghe file negli ospedali, la massa è in movimento nelle metropoli, nulla sappiamo di cosa accade nelle lontane e sterminate campagne del Celeste Impero. La Cina è un gigante e la storia del coronavirus ci ricorda che è remota e nello stesso tempo vicina. Andiamo a vedere questo grande esempio di shock globale, un passaggio della storia dove entrano in gioco le forze più grandi, la biologia e la demografia, l'uomo. Seguite il titolare di List.
01
Wuhan, un ospedale in dieci giorni
I "dettagli" possono essere grandi o piccoli. Ne abbiamo davanti uno grande che ci aiuta a capire, in un lampo, cosa sta accadendo in Cina. Guardate la foto in alto che apre questo numero di List (e quella qui sopra, uno scatto da drone), decine e decine di ruspe nella città cinese di Wuhan - epicentro del nuovo coronavirus - stanno scavando le fondamenta per la costruzione in tempi record - dieci giorni - di un nuovo ospedale da mille posti letto. L'emergenza è questa, i fatti che si vedono e possono essere verificati. Il Quotidiano del Popolo, il più importante giornale cinese (cioè quello del partito), i lavori saranno ultimati entro il 3 febbraio prossimo, la struttura sarà ispezionata la settimana prossima.
La struttura avrà una superficie di circa 25 mila metri quadrati. C'è un precedente: l'ospedale costruito a Pechino in 7 giorni a Pechino, nel 2003, quando scoppiò l'epidemia di Sars. Per accelerare i lavori di costruzione dell'ospedale durante i giorni delle feste di capodanno, scrive il South China Morning Post, il quotidiano di Hong Kong, gli operai riceveranno 1.200 yuan al giorno, circa 156 euro, il triplo della diaria normale.
02
Isolate 13 metropoli, 41 milioni di persone bloccate
Facciamo un giro di giostra con le ultime notizie sul coronavirus:
- Le città cinesi isolate dal resto del mondo sono salite a 13, in totale 41 milioni di persone sono bloccate nelle metropoli. Le città sono le seguenti: Xianning, Xiaogan, Enshi, Zhijiang, Jingzhou, Huangshi, Qianjiang, Xiantao, Chibi, Ezhou, Huanggang, Lichuan e Wuhan, l'epicentro.
- Alcuni tratti della Grande Muraglia sono stati chiusi.
- Shanghai ha innalzato il livello dell'emergenza al massimo, Shanghai Disneyland ha annunciato la chiusura da domani.
- Il Giappone ha confermato il secondo caso di persona colpita dal coronavirus. È un turista che era stato a Wuhan.
- Un vaccino in 3 mesi. Anthony S. Fauci, direttore del National Institutes of Health, spiega che "contro il nuovo coronavirus potrebbe esser testato sull'uomo in tempi record, meno di tre mesi, rispetto ai 20 mesi del vaccino sperimentale per la Sars". (via Ansa)
- Serpenti? La trasmissione non è certa. Ilaria Capua, direttrice del One Health Center of Excellence dell'Università della Florida, afferma che "non è sufficientemente accurato il metodo utilizzato dai ricercatori cinesi nello studio in cui hanno proposto che il nuovo coronavirus cinese abbia fatto un passaggio nei serpenti" (via Agi)
Le misure di prevenzione e isolamento in Cina si stanno espandendo, un buon segno sul piano dell'impegno del governo, ma un segnale chiaro che la diffusione è rapida e intensa. L'Oms ieri ha preso una decisione che ha fatto discutere: non c'è un'emergenza globale. La manterrà anche nelle prossime ore? Vedremo, ci sono elementi in rapidissima evoluzione, primo fra tutti l'efficacia dei controlli negli aeroporti.
03
Diffusione in Europa. Fare scenari
Quali sono gli scenari della diffusione del coronavirus in Europa? C'è chi fa il mestiere di rispondere a questa domanda, sono i ricercatori dell'Inserm (Istituto nazionale francese di salute e ricerca medica) e dell'Università Sorbona di Parigi, che hanno pubblicato un report sulla situazione. Per fare questo lavoro servono competenze altissime in vari campi del sapere, dalla biologia alla fisica, dalla matematica alla demografia, dall'analisi dei trasporti a quella del sistema di governo. Siamo nel campo più raffinato della conoscenza applicata alla prevenzione, un raffinato lavoro di intelligence fatto per i governi, per chi decide, per chi deve disporre di mezzi e uomini e capire cosa serve davvero, quali e quante sono le risorse da impiegare, dai posti letto ai medici, alle strutture capaci di trattare i casi.
Andiamo a dare un'occhiata alle mappe. I ricercatori guidati da Vittoria Colizza, un talento della scienza italiana, hanno ipotizzato due scenari, uno a basso rischio e l'altro ad alto rischio. Primo scenario:
Quattro province della Cina come punto di decollo, due settimane di tempo, 7 casi esportati in Europa dalle zone colpite. Un rischio relativamente basso (il 33 per cento nell'Europa a 28), una situazione pienamente gestibile. Si tratta di scenari fatti con le informazioni disponibili fino a un certo momento, dunque possono cambiare anche profondamente, ma il lavoro dell'analista è quello di lasciar perdere le visioni e stare sul pezzo, sui fatti. Vediamo l'altra mappa, quella ad alto rischio:
Il quadro peggiore - con i numeri disponibili nel momento in cui è stato pubblicato il report - prevede l'importazione dalla Cina di 21 casi in due settimane. Un rischio alto (il 70 per cento nell'Europa a 28) che conduce al risultato che abbiamo visto. I paesi con il rischio più alto sono il Regno Unito e la Germania. Guardate con attenzione anche la colonna a destra, il rischio ripartito per gli aeroporti, si vedono dettagli importanti, concentrazioni di traffico dalla Cina, dispersione e ovviamente un quadro che cambia a seconda delle località di partenza, dei collegamenti, delle connessioni. Siamo in presenza di una enorme ramificazione di dati, un flusso di informazione complesso che ha bisogno di essere spacchettato, aggregato, analizzato, visualizzato.
Domanda: il blocco dei voli da Wuhan diminuirà l'impatto del virus? La decisione delle autorità cinesi è corretta sul piano teorico, guardate la mappa pubblicata da Inserm che riguarda l'ipotesi del contagio importato dalla sola Wuhan prima che fosse operativo il bando:
Rischio per l'Europa a 28 al 19%, si manifestano 7 casi in due settimane. Questi sono gli elementi che servono alla politica per non commettere errori nella valutazione dell'impatto del coronavirus. Ricordiamo che i dati sono in aggiornamento continuo e gli scenari possono mutare con grande rapidità. Saranno sufficienti le misure prese dalla Cina? Lo scopriremo presto, siamo di fronte a una battaglia che si gioca sulla forza e velocità della risposta.
04
La decisione dell'Oms e l'anticipo della Cina
"Non è ancora il momento di dichiarare emergenza globale per il coronavirus", dice l'Organizzazione mondiale della Sanità. Forse è una buona notizia, forse è solo il bisogno di perdere tempo per prendere tempo. Il bollettino è di 640 persone contagiate, 17 morti. La Cina è vicina, la Cina è lontana.
Scanner termico negli aeroporti (Foto Ansa)L'Oms ha deciso bene? Sì e grazie alla Cina. Lo spiega all'Agi il capo dipartimento di epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza: "La scelta è legata proprio al grande lavoro fatto da Pechino. Hanno giocato bene e d'anticipo, con decisioni drastiche come chiudere di fatto cinque città, con milioni e milioni di abitanti, oltre che bloccare i viaggi da Wuhan, epicentro dell'epidemia. Scelte molto importanti per circoscrivere l'epidemia, non a caso l'Oms sottolinea appunto che sono pochi i casi fuori dalla Cina". "Il board si è spaccato sull'opportunità di dichiarare l'emergenza globale - spiega Rezza - e alla fine la decisione è stata del direttore generale. Non lanciano l'emergenza ma hanno stabilito l'invio di una missione internazionale di esperti multidisciplinare, e diramato una serie di misure di prevenzione su cui l'Italia si è già mossa, ci sono i controlli, i protocolli funzionano". Serpente, pipistrello o chissà cosa, a Pechino si sono mossi in gran velocità.
05
Serpenti, pipistrelli, virus e immaginario
Vogliono dominare il mondo, si stanno attrezzando per farlo, hanno i numeri per riuscire nell'impresa (e confidano nella debolezza dell'Occidente), ma nella Cina da 1.4 miliardi di abitanti le cose scintillanti e saettanti si mischiano con lo strisciante (i serpenti), il respingente (slum e bassi metropolitani dove anche l'oscurità non osa entrare), il costume, l'alimentazione e l'imprevisto della storia. Durante una chiacchierata con Francesco Palmieri, giornalista e scrittore, un esperto d'Asia, sono emersi i dettagli che poi quasi sempre fanno il romanzo: i serpenti mangiati dall'uomo (che a loro volta mangiano i pipistrelli) come veicolo del contagio (ma la rivista Nature dice che è improbabile e così s'aggiunge altro mistero alla storia), lo stridore tra la svettante Cina dei grattacieli di Wuhan, l'epicentro del nuovo coronavirus, con una torre di 422 metri da inaugurare tra due anni, e i formicai (dis)umani dove l'aria è irrespirabile e si vive in un mondo parallelo che tu credi possibile solo nella letteratura distopica. E invece no, esiste e resiste, nonostante la Cina ufficiale faccia di tutto per nasconderlo. Mangiano pipistrelli. E questo punto per Palmieri, nel pieno di un dibattito tutto giocato a cercare il paradosso terminale della faccenda, "potrebbe perfino essere la loro forza". In un mondo che gira à la Mad Max, forse, con la sabbia che entra nelle metropoli in rovina, gli umani che cercano cibo qualunque esso sia, dove ogni canone occidentale è evaporato, divorato dalla siccità. Ma non siamo ancora a quel punto della sceneggiatura dell'Homo Sapiens (così dicono) e i virus non a caso si sviluppano da quelle parti, dove c'è un shichang alimentare c'è un potenziale focolaio di qualcosa che è meglio non incontrare. "Il pipistrello porta fortuna", ricorda il colto e svelto Palmieri, "e non ti dimenticare che pure il serpente porta bene ed è buono a tavola". E Francesco ha ragione, non si può certo osservare quel mondo con gli occhiali dell'occidentale, per soprammercato un italiano con educazione primaria di nuragico stampo bronzeo. Ricordo certi posti di Hong Kong che era meglio non sfiorare, ma se Palmieri ti impone con dolcezza partenopea che "il serpente" in quell'Oriente "ha virtù terapeutiche", che Xi Jinping ha una storia tutta nel segno del Serpente e che il presidente ha il "compito di governatore tutto quanto è sotto il cielo", allora i pezzi sulla scacchiera tornano tutti, c'è un problema di disordine e di trapasso da un mondo all'altro che anche Xi non può controllare.
***
C'è altro? Notizie piccole piccole di casa nostra, gattopardescamente tutto cambia affinché nulla cambi, dunque non stupitevi nel leggere le prossime righe.
06
Governo, propaganda e voto in Emilia
Siamo a 48 ore dal voto in Emilia, l'appuntamento ha suscitato l'interesse di Bloomberg, Financial Times, Wall Street Journal non perché la pianura padana sia il centro del mondo, ma per una semplice ragione: una vittoria della Lega condurrebbe al regime change in Italia, l'Emilia che passa dal rosso al verde è il classico trauma politico che fa cascare i governi, nonostante si dica il contrario.
La faccenda è talmente spessa, seria e letale per la sopravvivenza della maggioranza che ieri il governo ha convocato il Consiglio dei ministri e annunciato una riforma del cuneo fiscale che non ha nessuna urgenza se non quella di dire agli elettori, agli imprenditori in Emilia, che l'esecutivo e la maggioranza sono vicini ai loro interessi, pronti ad allargare i cordoni della borsa. Nessuna sorpresa, così fan tutti, è campagna elettorale.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con un'opinione controcorrente, quella dello scrittore Louis de Bernières sulla Brexit. Surprise.
07
Il mandolino del Capitano Corelli suona per la Brexit
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, hanno firmato l'accordo per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Dopo il "Royal assent" (la sanzione regia) della Regina Elisabetta è arrivato approvato a Londra e che adesso deve essere ratificato dal Parlamento europeo. Il voto a Strasburgo è previsto per il 29 gennaio. La Brexit va, il 31 gennaio si scioglie il legame tra l'Inghilterra e l'Unione.
E poi? Gli inglesi torneranno a navigare in mare aperto. Gli scenari di Armageddon che dal 2016 i competenti hanno sfoggiato come esame preliminare di cultura generale e sbarramento all'accesso in società non si sono mai realizzati (senza che nessuno dei Nostradamus abbia detto di aver cannato le previsioni, capita) e gli inglesi devono giocarsi una carta chiamata libertà in un mondo fatto da una ragnatela di relazioni. Ce la faranno?
Alla domanda del Financial Times, la risposta di Louis de Bernières, autore del bestseller "Il mandolino del capitano Corelli", è tradotta in un suo articolo denso, bello, finalmente controvento, un passaggio vale per tutto:
Come molte persone che sono ancora Remainers, avevo commesso un errore di categoria. Pensavo che amare l'Ue fosse in qualche modo la stessa cosa che amare l'Europa. Amavo le grandi città d'Europa, le sue cucine, i suoi paesaggi, i suoi compositori e i suoi filosofi. Volevo essere Sartre e Camus insieme, volevo sedermi fuori da una taverna sulla Plaka, essere Theodorakis. Se la gente mi chiedesse cosa sono, direi "europeo".
Ma questo non poteva essere forse sufficiente a innescare il cambio di campo. Cosa ha convinto allora uno come Louis de Bernières a passare dalla parte del Leave? La Grecia, il trattamento riservato da Bruxelles a un paese povero, colpevole di aver dilapidato le sue finanze, ma non meritevole di esser trattato come lo sconfitto in guerra. Per una volta, c'è una voce diversa, colta, intelligente. Si può essere sulla sponda opposta, ma qui schiocca la frusta della letteratura, come un perfetto Gin Martini. Sì, non è ancora giunta l'ora, ma ne evochiamo il pensiero, una liberazione. In fondo, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.