31 Agosto

Il reality e la realtà

Trump conosce come pochi le regole dello show televisivo (e le usa). La sua America è in rotta di collisione con quella dei Democratici e con le vere condizioni del paese. C'è troppa famiglia e poco partito, c'è tanto "io" e nessun "noi". La campagna della legge e ordine (e del portafoglio) vista da Maite Carpio

di Maite Carpio

Donald Trump ha dato il meglio di se stesso in questi quattro giorni di convention repubblicana. Ha dimostrato di essere un vero animale televisivo. Non è un bravo oratore (ci vogliono i contenuti) e nemmeno uno statista, sopratutto non è interessato a diventare né l’uno né l’altro, se ne frega di queste categorie che considera inutili e sorpassate, ma le regole più scaltre del reality show le controlla come nessun altro. È questo il gioco che lo stuzzica (leggere la famosa “Società dello spettacolo” di Guy Debord) ed è pronto a mettere in campo una partita pericolosissima, usando senza limiti la vecchia retorica della paura che, come la storia insegna e i sondaggi confermano, di questi tempi garantisce un certo risultato. Bisogna domandarsi quanto reggerà e che effetti produrrà il suo format in una società estremamente divisa e in piena decadenza. Ci sono tanti accaniti difensori di The Donald solleticati dalla figura dell’uomo forte che trasgredisce le regole e sfida quelli che fanno e sanno tutto a prescindere, e ci mancherebbe, ognuno tifa per la squadra che gli sta più a cuore, ma è doveroso analizzare la strategia di comunicazione sventolata in questi giorni per provare a capire la narrazione che c’è dietro.

Naturalmente ha chiamato i producer del programma televisivo che lo ha reso famoso, “The Apprentice” (quello in cui si divertiva a licenziare gli incapaci) per dirigere e produrre uno spettacolo tv che ha conquistato il cuore di una parte dell’America (quella che guarda Fox News) con le regole più classiche del reality show. Il culto del capo, il disprezzo dell’oppositore e la divulgazione sfacciata di tanta disinformazione. Sotto testo: la disistima dei propri votanti. Quattro giorni pieni di luoghi comuni, una fila infinita di cliché, slogan ridondanti, tante fake news... una noia mortale. Tutto...


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