11 Gennaio
Il regime delle bugie
Dopo aver negato l'evidenza per tre giorni, il presidente dell'Iran ammette: abbiamo abbattuto noi l'aereo della Ukraine Airlines, è stato un imperdonabile errore. Trump vara le nuove sanzioni su Teheran. Oggi il premier libico Serraj a Palazzo Chigi. Chi decide il destino della Libia? Erdogan e Putin
"Non siamo stati noi". "Sono accuse assurde". "Bugie degli americani". "Forniremo le prove". Per tre giorni il regime iraniano ha danzato sulle bugie. Oggi il regime del falso è crollato miseramente e ha dovuto confessare: siamo stati noi ad abbattere il Boeing 737 della Ukraine Airlines, lo abbiamo scambiato per un aereo da combattimento americano.
01
Doppio falso di Teheran
Naturalmente nell'ammissione della colpa gli iraniani accusano "l'avventurismo americano", ma la realtà è là, davanti a tutti, visibile nel video - verificato - che abbiamo pubblicato su List dove si vede un missile che colpisce un aereo che sorvola Teheran.
Dopo la bufala degli 80 morti nel bombardamento della base americana (un falso, gli stessi iraniani hanno avvisato gli iracheni che a loro volta hanno allertato gli americani, risultato: zero vittime), Teheran casca ancora nella botola che aveva preparato per gli altri. Doppio falso. Doppio fallimento della strategia della menzogna. Il presidente Hassan Rouhani "si rammarica" profondamente per la "grande tragedia e l'errore imperdonabile. L'indagine interna delle forze armate ha concluso che i missili purtroppo lanciati per errore hanno causato lo schianto dell'aereo ucraino e la morte di 176 persone innocenti", ha ammesso Rouhani. Il regime della bugia è crollato per la seconda volta.
I rottami del Boeing 737 della Ukraine Airlines (Foto Ansa)Altro? Trump ha piazzato un nuovo round di sanzioni all'Iran, come aveva annunciato nel suo discorso dopo l'uccisione di Soleimani e il raid iraniano sulla base americana in Iraq. Questo non cambia lo scenario di fondo del Golfo, abbiamo un duro confronto, ma siamo in piena de-escalation. La partita è quella del programma nucleare, la Bomba.
02
Nuove sanzioni all'Iran
Domanda: le sanzioni funzionano? Risposta: guardate questo grafico del CSIS di Washington, riguarda la produzione di petrolio legata ai vari round della vicenda iraniana:
Le sanzioni sono un...
"Non siamo stati noi". "Sono accuse assurde". "Bugie degli americani". "Forniremo le prove". Per tre giorni il regime iraniano ha danzato sulle bugie. Oggi il regime del falso è crollato miseramente e ha dovuto confessare: siamo stati noi ad abbattere il Boeing 737 della Ukraine Airlines, lo abbiamo scambiato per un aereo da combattimento americano.
01
Doppio falso di Teheran
Naturalmente nell'ammissione della colpa gli iraniani accusano "l'avventurismo americano", ma la realtà è là, davanti a tutti, visibile nel video - verificato - che abbiamo pubblicato su List dove si vede un missile che colpisce un aereo che sorvola Teheran.
Dopo la bufala degli 80 morti nel bombardamento della base americana (un falso, gli stessi iraniani hanno avvisato gli iracheni che a loro volta hanno allertato gli americani, risultato: zero vittime), Teheran casca ancora nella botola che aveva preparato per gli altri. Doppio falso. Doppio fallimento della strategia della menzogna. Il presidente Hassan Rouhani "si rammarica" profondamente per la "grande tragedia e l'errore imperdonabile. L'indagine interna delle forze armate ha concluso che i missili purtroppo lanciati per errore hanno causato lo schianto dell'aereo ucraino e la morte di 176 persone innocenti", ha ammesso Rouhani. Il regime della bugia è crollato per la seconda volta.
I rottami del Boeing 737 della Ukraine Airlines (Foto Ansa)Altro? Trump ha piazzato un nuovo round di sanzioni all'Iran, come aveva annunciato nel suo discorso dopo l'uccisione di Soleimani e il raid iraniano sulla base americana in Iraq. Questo non cambia lo scenario di fondo del Golfo, abbiamo un duro confronto, ma siamo in piena de-escalation. La partita è quella del programma nucleare, la Bomba.
02
Nuove sanzioni all'Iran
Domanda: le sanzioni funzionano? Risposta: guardate questo grafico del CSIS di Washington, riguarda la produzione di petrolio legata ai vari round della vicenda iraniana:
Le sanzioni sono un colpo al cuore dell'economia. Il segretario del Tesoro, Steven Mnuchin, ha annunciato le sanzioni e i soggetti che saranno colpiti, in particolare tre pezzi da novanta dell'apparato militare iraniano: Ali Shamkhani, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale dell'Iran; Mohammad Reza Ashtiani, vice capo di stato maggiore delle forze armate iraniane e Gholamreza Basij Soleimani, il comandante delle milizie Basij, un gruppo paramilitare dei pasdaran. Sanzioni anche per 17 produttori del settore minerario e siderurgico (acciaio, rame, alluminio), un gruppo di tre aziende con sede in Cina e nelle isole Seychelles, una nave che trasporta metalli. L'obiettivo degli Stati Uniti è quello di isolare i rapporti internazionali di soggetti chiave del settore della difesa e della produzione industriale.
***
A cosa sta pensando Trump? All'Iran (un po') e alla campagna presidenziale (molto). Andiamo nel campo da gioco di America 2020.
03
Fox, Trump e l'idea di comprare One America News Network
L'informazione conservatrice negli Stati Uniti è dominata da Fox News. Ma questo monopolio culturale e politico potrebbe essere insidiato dall'acquisto di America News Network da parte di un gruppo vicino a Trump. Secondo il Wall Street Journal il fondo Hicks Equity Partners - di proprietà di Thomas Hicks Jr., al vertice comitato nazionale dei Repubblicani, amico della famiglia Trump - sta studiando l'acquisto per 250 milioni di dollari e l'operazione sarebbe allargata a imprenditori che sostengono l'attuale amministrazione. Trump in passato ha espresso il suo favore per i programmi di America News Network:
La battaglia politica in America si fa in tv, via cavo, su internet. I repubblicani possono contare (no troppo) su Fox News, mentre il mondo dei democratici ha un ventaglio di voci immenso. Dopo la Cnn vedremo la TNN, Trump News Network? Nel frattempo, tra i dem... toh, chi si rivede.
04
Occhio a nonno Bernie
Bernie Sanders è in testa nella corsa dei candidati democratici in Iowa con il 20% dei consensi. Il sondaggio di Des Moines Register/Mediacom/Cnn conferma che il senatore del Vermont continua ad essere un candidato molto forte. Alle sue spalle c'è Elizabeth Warren (17%), un altro candidato con proposte politiche di sinistra, poi viene l'ex sindaco di South Bend, Pete Buttigieg (16%) e infine l'ex vicepresidente Joe Biden (15%). L'Iowa è lo stato che di solito lancia il futuro vincitore delle primarie. Si vota il 3 febbraio. Il modello di simulazione di Five Thirty Eight dà Biden ancora in vantaggio, ma non più come la figura politica che può vincere con certezza la corsa delle primarie. Probabilità di vittoria? Eccole:
Sarà una lunga corsa e tra i Dem per ora non è emerso uno sfidante in grado di battere Trump. Tutti aspettano l'ingresso di Bloomberg nella competizione. Per ora, The Donald resta favorito, anche perché il vento dell'economia continua a essergli favorevole.
05
Lavoro in America. Dieci anni di crescita ininterrotta
L'economia americana nel mese di dicembre ha creato 145mila nuovi posti di lavoro. Il dato è inferiore alle previsioni (160 mila) ma conferma lo scenario di crescita anche per il 2020. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,5%, ai minimi da 50 anni. Per gli Stati Uniti è il decimo anno consecutivo positivo per il mercato del lavoro, è la serie più lunga degli ultimi 80 anni.
Nel 2019 sono stati creati 2,11 milioni di posti di lavoro, un dato inferiore ai 2,68 milioni del 2018. A Wall Street l'indice Dow Jones ha toccato per la prima volta nella storia quota 29 mila punti, poi ha arretrato dopo un impetuoso rally che dura da tre mesi. Andrà avanti così anche nell'anno appena iniziato? Non lo sappiamo, ma crediamo abbia ragione Gordon Gekko: "Il denaro non dorme mai". Dunque bisogna stare svegli.
06
La palude, la politica italiana
Aria di palude? Basta fare un salto nella politica italiana, niente di più facile e narcotizzante. Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, tra il tramonto e l'alba, il corso della storia ha subito un'altra accelerazione incredibile, si stanno ridisegnando le aree di influenza in particolare tra Medio Oriente e Mediterraneo, in quello che è lo spazio vitale dell'Italia. Segni di vita dal nostro paese? Non succede assolutamente niente.
Il Parlamento è impegnato solo in manovre che servono a allungarne la vita, così come il governo. D'altronde il premier Giuseppe Conte ha detto che vuole restare e per non uscire dal Palazzo senza ritorno in realtà ha una sola possibilità: durare. Dunque Conte rinvia qualsiasi dossier che può condurlo alla crisi, escogita soluzioni da Azzeccagarbugli della politica per andare avanti (sulla prescrizione siamo tra la beffa e la barbarie dello Stato di diritto), mette e toglie dal calendario vertici di maggioranza notturni che non sciolgono nessun nodo, ma servono ad allungare il brodo, tutto ha una funzione di mera sopravvivenza e Conte semmai è alla ricerca spasmodica non di soluzioni politiche per il paese, ma di occasioni per se stesso, foto, strette di mano, vetrine, vernici, la politica in pochette.
Il dibattito politico italiano è pietoso: discutiamo del caso dei migranti della nave Gregoretti (cioè di Matteo Salvini e sul come batterlo con la magistratura e non con il voto), di un referendum sul taglio dei parlamentari che prima c'è e poi no e poi ancora sì, a seconda delle pensate notturne e diurne degli onorevoli, di una riforma della prescrizione che è una pagina vergognosa per la politica italiana, soprattutto per quel partito che nell'insegna ha la parola "democratico". Tutto è sospeso, si attendono le elezioni in Emilia Romagna (26 gennaio, ci siamo) come un momento liberatorio: se vince Salvini, crolla tutto; se perde Salvini, sta tutto in piedi. E naturalmente è tutto sbagliato perché il senso di sfacelo che viene dalla vicenda italiana è grande. E pure comico.
07
Giuseppe vuole il giocattolo di Luigi
In questo scenario di crisi e guerra, in Italia si svolge un'altra battaglia, piccola piccola, un conflitto tra lillipuziani, quello tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Ieri il Fatto Quotidiano lanciava la notizia dell'imminente uscita di Di Maio dalla leadership dei Cinque Stelle. Smentita e vai con le polemiche. Dietro le quinte, c'è l'ombra di Conte che si agita per oscurare (per sempre) il capo politico dei pentastellati anche sul piano del lavoro come responsabile degli Esteri. È uno scontro per la leadership del Movimento in piena crisi. Il governo attende il voto in Emilia, poi si gioca un'altra partita, con un riassetto che potrebbe coinvolgere - soprattutto in caso di sconfitta - anche il Partito democratico. Il segretario Nicola Zingaretti stamattina su Repubblica parla di un nuovo congresso, di aprire il partito a Sardine (ma cosa sono e chi sono?) e ambientalisti (idem). Come diceva il Comandante Mao, "c'è grande confusione sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente". C'è solo un dettaglio: qui non c'è nemmeno l'ombra del Comandante Mao.
08
Libia, c'è chi fa Conte e chi conta
In Libia si muore, la notizia del giorno è che sono caduti in battaglia i primi soldati turchi, tre morti. Siamo sul campo di battaglia, il vero e il falso dipendono dalla fonte, le verifiche sono difficili. Sappiamo che da Ankara non c'è nessuna conferma. L'Europa nel frattempo tenta di riprendere il filo del negoziato tra le parti, ma in questo momento parlano i fucili e la palla in campo la giocano Erdogan e Putin, chi non mette boots on the ground, gli stivali sul terreno, ha zero voce in capitolo, è la realtà della guerra che il governo italiano fa finta di non vedere sperando che non lo vedano neppure i cittadini.
La storia del premier Conte che cerca di far stringere la mano al premier libico Serraj e al generale Haftar a Palazzo Chigi, è esemplare: il capo del governo di Tripoli l'altro ieri non era stato avvisato che a Roma lo attendeva il suo nemico, quello che lo sta bombardando e così saputo dell'incontro combinato dal Conte ha tirato dritto da Bruxelles a Tripoli, senza fare sosta a Roma. Serraj tornerà oggi, da solo, non con un appuntamento a sorpresa con quello che gli spara proiettili d'artiglieria sotto casa. Conte farà la sua foto con il premier libico e andrà avanti così da un teatro di posa all'altro. Siamo di fronte a uno straordinario momento della commedia italiana che avrebbe meritato un pezzo à la Totò, di fronte alla fontana di Trevi, tra gentiluomini che trattano la compravendita del monumento del Bernini, mentre i loro nomi nella sceneggiatura diventano Caciocavallo e Scamorza. Conte usa la politica estera a fini interni, addirittura in una competizione con Luigi Di Maio per la leadership futura su quel che resterà dei Cinque Stelle e un domani un copia e incolla della "coalizione Ursula" anche a Palazzo Chigi con (Pd, Forza Italia, Cinque Stelle). Là fuori, nel frattempo le cose vanno in una direzione che è completamente diversa rispetto al racconto italiano.
Il punto libico è di estrema chiarezza strategica: decide chi ha messo boots on the ground, chi ha gli stivali sul terreno, cioè la Russia e la Turchia. Erdogan e Putin in questo scenario sono avversari, ma sono alleati nella partita del gas (hanno inaugurato il gasdotto Turkstream l'8 gennaio scorso) e infatti stanno provando a fare l'operazione più logica per i loro interessi: la spartizione della Libia. Il campo da gioco è quello del Mediterraneo Orientale, la mappa per non perdere la rotta è quello che pubblichiamo qui sopra. In Libia c'è chi fa Conte e chi conta. E l'Italia si gioca un pezzo importante di interesse nazionale tra presenza nel settore energetico (Eni) e strategia di politica estera nel Mediterraneo.
Ieri mattina si è svolta una discussione organizzata dall'Istituto Affari Internazionali sulla crisi libica (e quella iraniana) con Marina Sereni, viceministro degli Esteri. Un bel giro di tavolo - presieduto dall'ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci - con la partecipazione di altri colleghi che seguono intensamente gli affari esteri, come Maurizio Caprara (Corriere della Sera) e Stefano Polli (Ansa). Ottimi gli interventi dei ricercatori. Sereni ha messo in evidenza la pericolosità dello scenario libico, i rischi che un'escalation farebbe correre alla missione dell'Italia a Misurata, dunque il primo obiettivo è il cessate il fuoco. E poi? Qui emerge il dilemma della sola opzione efficace e di questi tempi quasi indicibile: l'invio di una coalizione dei volenterosi in Libia e l'inizio di una vera operazione di nation building. Per questa missione diplomatico-militare servono due livelli di consenso: il primo è europeo, politico, il secondo è una conseguenza, cioè l'uso dello strumento militare (con l'intervento decisivo, di moral suasion, da parte degli Stati Uniti su alcuni soggetti presenti nello scenario, auspicato dalla Sereni). Siamo di fronte a una riconfigurazione delle forze in campo - del linguaggio e della reazione diplomatica, come ha ben sottolineato Caprara - quali leve ha l'Europa? Senza esercito, nessuna o quasi. Si torna al punto, bisogna costruire una coalition of the willing per la Libia. Chi ha davvero la volontà di farlo? In attesa della risposta, il sultano (Erdogan) e lo zar (Putin) stanno ampliando la loro area di influenza, occupano gli spazi lasciati liberi dagli americani e dagli europei che stanno aspettando Godot.
***
Abbiamo una notizia piccola, ma di grande importanza strategica.
09
La successione nel sultanato dell'Oman
La morte del sultano Qaboos, il "padre" dell'Oman, come era soprannominato il sultano Qaboos bin al Said è un fatto importante. Era alla guida del Paese dal 1970. Aveva 79 anni ed era malato di cancro. Non ha eredi e non ha mai indicato un successore. Siamo sempre dalle parti dello Stretto di Hormuz, la rotta dell'energia.
Qaboos era salito al trono nel 1970 con un colpo di Stato che aveva spodestato il padre, Said bin Taimur. Non siamo di fronte a un satrapo, ma a un uomo di potere illuminato, che in 40 anni ha costruito un paese che ha mantenuto un equilibrio tra le tensioni dell'area. Legato storicamente all'Inghilterra, indipendente dal 1650 dopo l'espulsione dei portoghesi, alleato degli Stati Uniti, con una politica moderata, l'Oman deve la sua fortuna alla via del commercio con l'Oriente che vedeva in Muscat una delle tappe obbligate del viaggio delle merci. Durante le primavere arabe del 2011 Qaboos aveva avviato con successo una serie di riforme economiche e istituzionali. Produttore di petrolio e gas, 4,6 milioni di abitanti, di cui il 45 per cento è rappresentato da immigrati, con l'85 per cento della popolazione musulmana (sunnita), l'Oman è una monarchia assoluta di enorme importanza per gli Stati Uniti che hanno nel paese una serie di basi militari, come la base aerea dell'isola di Masirah:
L'aeroporto internazionale di Muscat, la base aerea di Thumrait e quella di Al-Musannah, il porto di Duqm che è usato dagli inglesi e dagli americani come base logistica per le riparazioni e l'approdo di navi da guerra e sommergibili, il porto di Salalah, il più grande dell'Oman, utilizzato dalle navi dello U.S. Central Command:
La successione al trono è di importanza strategica. Il nuovo sultano sarà Haitham bin Tarek, ministro del Patrimonio e della Cultura, cugino del di Qaboos. "Haitham bin Tarek ha prestato giuramento come nuovo sovrano dopo una riunione della famiglia reale, che ha approvato l'elezione". Niente falsi, il nuovo sultano è vero.
***
Sultani, re, dittatori, governi fantoccio, il circo del potere è un romanzo. Mancano le spiagge di Mompracem, la Tigre della Malesia, le atmosfere di Salgari, ma se ci spingiamo verso Oriente, emergono scenari remoti, pirati (esistono ancora), barriere coralline, navi da guerra. L'Europa diventa lontana, oggi è lontanissima al cospetto di uno straordinario ciclo di eventi. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Buona giornata.
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effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.