31 Marzo
Il ritorno delle Grandi Potenze (e noi)
Lo scontro con Russia e Cina, la politica americana e l'Europa. Draghi: "La costruzione di una difesa europea è il passo più importante per una politica comune". L'inflazione in Italia corre, a marzo +6,7%. Biden pensa al rilascio di 180 milioni di barili di riserve strategiche di petrolio. Il rublo a livelli pre-invasione. Il cambiavalute di Putin e il gas. Mosca avvisa Stati Uniti e Nato: niente basi ai confini con l'Afghanistan. L'arma della demografia, l'Occidente con gli arsenali pieni e le culle vuote
Dove va il mondo? Stamattina si cambia la domanda iniziale, perché ci sono un paio di fatti che disegnano una rotta, fanno emergere una mappa, restituiscono l'immagine dell'oggi e soprattutto del domani. La guerra in Ucraina è solo un capitolo di un romanzo di largo respiro, un'opera in fieri, grandi cambiamenti ci attendono. L'Italia è immersa in un nuovo scenario, il presidente Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi cercano di traghettare il paese verso la fine della legislatura e nuove elezioni in condizioni stabili, con un parlamento inadeguato davanti alle sfide che propone la contemporaneità, classi dirigenti che guardano i like su Facebook e non leggono libri, studiano i problemi complessi per i quali non esistono soluzioni semplicistiche ridotte in uno slogan. È un lavoro complicatissimo, viviamo in tempi di guerra, l'economia ha seri problemi, siamo ancora dentro un rimbalzo post-pandemico, ma sul futuro ci sono giganteschi banchi di nebbia. C'è un problema di sicurezza in Europa, il nostro spazio vitale ha il fianco orientale scoperto, il format della Nato appare drammaticamente insufficiente (mai mutato realmente dopo il crollo del Muro e la dissoluzione dell'Unione Sovietica) e la guida americana ha interessi che spesso sono divergenti rispetto agli interessi europei.
Draghi stamattina incontrando la stampa estera ha detto una cosa molto importante: "Parliamo di difesa europea non solo per gli eventi attuali. La costruzione di una difesa europea è il passo più importante per una politica comune europea. Tutti noi saremmo alleati per sempre, per un continente come l'Europa sarebbe un grande obiettivo. Bisogna andare su questa strada, l'Italia è sempre stata convinta". Abbiamo iniziato con la Bussola europea, largamente insufficiente, piena di contraddizioni, ma pur sempre "un primo piccolo passo", ha sottolineato Draghi. Il quale ha anche dato un avviso ai partner europei: "Bisogna fare un coordinamento" sulla...
Dove va il mondo? Stamattina si cambia la domanda iniziale, perché ci sono un paio di fatti che disegnano una rotta, fanno emergere una mappa, restituiscono l'immagine dell'oggi e soprattutto del domani. La guerra in Ucraina è solo un capitolo di un romanzo di largo respiro, un'opera in fieri, grandi cambiamenti ci attendono. L'Italia è immersa in un nuovo scenario, il presidente Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi cercano di traghettare il paese verso la fine della legislatura e nuove elezioni in condizioni stabili, con un parlamento inadeguato davanti alle sfide che propone la contemporaneità, classi dirigenti che guardano i like su Facebook e non leggono libri, studiano i problemi complessi per i quali non esistono soluzioni semplicistiche ridotte in uno slogan. È un lavoro complicatissimo, viviamo in tempi di guerra, l'economia ha seri problemi, siamo ancora dentro un rimbalzo post-pandemico, ma sul futuro ci sono giganteschi banchi di nebbia. C'è un problema di sicurezza in Europa, il nostro spazio vitale ha il fianco orientale scoperto, il format della Nato appare drammaticamente insufficiente (mai mutato realmente dopo il crollo del Muro e la dissoluzione dell'Unione Sovietica) e la guida americana ha interessi che spesso sono divergenti rispetto agli interessi europei.
Draghi stamattina incontrando la stampa estera ha detto una cosa molto importante: "Parliamo di difesa europea non solo per gli eventi attuali. La costruzione di una difesa europea è il passo più importante per una politica comune europea. Tutti noi saremmo alleati per sempre, per un continente come l'Europa sarebbe un grande obiettivo. Bisogna andare su questa strada, l'Italia è sempre stata convinta". Abbiamo iniziato con la Bussola europea, largamente insufficiente, piena di contraddizioni, ma pur sempre "un primo piccolo passo", ha sottolineato Draghi. Il quale ha anche dato un avviso ai partner europei: "Bisogna fare un coordinamento" sulla difesa europea e capire le voci di spesa sulla difesa comune europea, "altrimenti è meglio non parlarne più". Ha ragione, perché se la Germania compra un sistema anti-missile e tutti gli altri paesi fanno altrettanto replicando la spesa, allora si finisce per favorire la cassa delle aziende della Difesa americana (là alla fine si comprano gli armamenti), ma non c'è una visione complessiva, una Difesa integrata, un'autonomia della politica estera dell'Europa, cosa di cui c'è estremo bisogno, la guerra in Ucraina lo prova con durezza (e il nuovo Budget del Pentagono è un'ulteriore mappa per orientarsi, ne scriverò su List a breve). Siamo in un campo di grandi potenze che si scontrano. Indossate l'elmetto, seguite il titolare di List.
01
L'inflazione galoppa: a marzo in Italia a +6,7%
Ricordate le previsioni della classe dirigente sull'inflazione come "elemento temporaneo". Avevamo espresso qualche dubbio su questa analisi che aveva un po' di elementi distanti dalla realtà. Il tempo, come sempre, è inesorabile, puntuale, onesto. Lo storytelling sulla temporaneità è stato abbandonato, i prezzi corrono e non si tratta solo di un effetto della guerra, perché il fenomeno è in atto da tempo, la causa principale è nelle politiche dell'irrealtà che ci hanno accompagnato in questi mesi e pretendono di disegnare un'economia a tavolino, indipendente dal funzionamento dei sistemi produttivi, dalla domanda e dall'offerta, dall'immissione di moneta nel sistema finanziario e soprattutto dalle aspettative che vengono alimentate dai governi. Grafico spettacolare:
Il risultato in Italia è che il tasso di inflazione a marzo corre a +6,7%. I prezzi sono decollati al massimo dal 1991. "Anche questo mese - osserva l'istituto di statistica nel commento - sono i prezzi dei beni energetici non regolamentati a sostenere l'ulteriore ascesa, ma tensioni inflazionistiche continuano a diffondersi con la crescita dei prezzi del cosiddetto 'carrello della spesa'".
Situazione completamente fuori controllo. O si aumentano i salari o scoppia un problema sociale. Oppure si fa la cosa più logica che oggi appare una chimera, si lavora per il cessate il fuoco, la tregua e la pace. E si cerca di evitare (cosa ormai difficilissima) che la Russia finisca nell'orbita perenne della Cina. In queste condizioni, l'America invece dispiega la strategia di una guerra afghano-sovietica al centro dell'Europa, con la speranza di consumare Putin, provocare l'implosione della Russia. Le cancellerie europee devono dire a Biden che va costruita la pace perché la guerra economica è entrata nelle case dei poveri, dei ceti medi, dei produttori. E non risparmia nessuno.
02
Il rilascio delle riserve strategiche e il problema di Biden alla pompa di benzina
L'amministrazione Biden sta valutando un rilascio delle riserve strategiche di petrolio fino a 180 milioni di barili per diversi mesi, lo sblocco più grande degli ultimi 50 anni, il terzo negli ultimi sei mesi. La mossa è un tentativo di controllare i prezzi del petrolio che hanno superato i 100 dollari al barile a causa dell'invasione russa dell'Ucraina e dell'elevata domanda globale.
Quotazione del contratto future del Brent mentre scrivo:
Curva del prezzo del Brent negli ultimi sei mesi:
Prezzi della benzina e del diesel in America, dati del ministero dell'Energia:
Biden ha un problema alla stazione di servizio. E in America a novembre si vota, elezioni di mid-term, i Democratici rischiano di perdere il controllo del Congresso. Appuntamento del giorno: riunione dell'Opec+, l'organizzazione dei paesi produttori (più la Russia).
03
Quotazione dollaro/rublo a livelli pre-invasione
Il rublo ha recuperato il suo valore prebellico nonostante le sanzioni occidentali sulle esportazioni e sui sistemi finanziari del paese. La valuta è scambiata a 75,5 per dollaro, rispetto ai quasi 140 per un dollaro all'inizio di marzo, quando è crollata con l'arrivo delle sanzioni. Il valore è migliore dello scorso 22 febbraio, due giorni prima dell'invasione, quando era a 80 per dollaro. Grafico sul cambio dollaro/rublo, ultimi sei mesi:
Si può manipolare il cambio per breve tempo, certo. Ma questo è un segnale da monitorare con grande attenzione. L'ordine mondiale basato sul dollaro sembra destinato a subire grandi mutazioni.
04
Draghi, il gas e il cambiavalute di Putin
Il premier Mario Draghi durante il Consiglio europeo straordinario di Bruxelles il 25 marzo scorso (Foto Ansa).I russi vogliono il pagamento del loro gas in rubli, stanno cambiando il loro sistema di pagamento e Putin ieri ne ha parlato a Scholz e Draghi al telefono. Per le aziende europee non ci saranno cambiamenti sostanziali rispetto ai contratti in essere, ma la Russia convertirà i pagamenti in rubli attraverso Gazprom-Bank (che non è sotto sanzioni). Dopo quella del cancelliere Scholz ieri sera, stamattina è arrivata la conferma da Mario Draghi durante un incontro con la stampa estera: "Per Putin i contratti esistenti rimangono in vigore, le aziende europee continueranno a pagare in euro o in dollari. La conversione dal pagamento è un fatto interno alla federazione russa. Questo è quello che ho capito, la sensazione che ho avuto è che non sia semplice cambiare la valuta del pagamento senza violare i contratti" sull'energia. E infatti al Cremlino procedono nella maniera descritta. Finché c'è gas per l'Europa - e c'è chi lo compra - vanno avanti. Quanto al futuro, è un altro film. Quale?
05
L'attacco al dominio del dollaro, il frazionamento dell'ordine della moneta
Le sanzioni producono conseguenze inattese, velocizzazioni processi carsici, li fanno emergere. Quelle imposte alla Russia minacciano di ridurre gradualmente il dominio del dollaro americano e di portare il sistema monetario internazionale ad una maggiore frammentazione. È quanto sostiene il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Gita Gopinath. In un'intervista al Financial Times, ha spiegato che il sistema di sanzioni potrebbe incoraggiare l'emergere di piccoli blocchi valutari basati sul commercio tra gruppi separati di paesi. "Il dollaro rimarrebbe la principale valuta globale" ha spiegato ma la sua supremazia verrebbe minacciata da un sistema più frammentato e "lo stiamo già vedendo, visto che negli scambi commerciali alcuni paesi rinegoziano nella valuta in cui vengono pagati".
Secondo Gopinath, il maggior uso di altre valute nel commercio globale porterebbe a un'ulteriore diversificazione delle riserve detenute dalle banche centrali nazionali. "I paesi tendono ad accumulare riserve nelle valute con le quali commerciano con il resto del mondo, e quindi si potrebbe consolidare una tendenza in cui altre valute andranno a giocare un ruolo più grande". Nel medio termine, non verra' intaccato il dominio del dollaro ma la sua quota nelle riserve internazionali è scesa dal 70% al 60% negli ultimi due decenni, con l'emergere di altre valute commerciali. Solo in parte si può spiegare questo calo della sua quota con il maggior uso del renminbi cinese in quanto meno del 3% delle riserve delle banche centrali mondiali sono denominate nella valuta di Pechino. Ma perché il renminbi sostituisca il biglietto verde come valuta di riserva dominante, è improbabile in quanto "richiederebbe la piena convertibilità della valuta, l'apertura dei mercati dei capitali e le istituzioni che possono sostenerli. Questo è un processo lento che richiede tempo, e il dominio del dollaro rimarrà per un po'", ha spiegato Gopinath. Ora a tutto questo aggiungete l'espansione di criptovalute e moneta digitale e avrete un flash-crash sul futuro.
06
Dopo il ritiro. La Russia: no alla Nato ai confini dell'Afghanistan
Ministri degli Esteri. Serghei Lavrov e Wang Yi in Cina durante il vertice di Tunxi (Foto Xinhua).La Russia considera inaccettabile la presenza di qualsiasi infrastruttura militare degli Stati Uniti o della Nato nei paesi confinanti con l'Afghanistan: lo ha riferito l'agenzia statale russa Tass. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che l'Occidente sta cercando di usare l'Onu per "creare una competizione artificiale" nei suoi sforzi in Afghanistan, ha detto l'agenzia.
Lavrov ha anche annunciato che il primo diplomatico afghano designato dai talebani ha ricevuto l'accreditamento da parte del ministero degli Esteri russo. Lavrov è presenta ai lavori della terza conferenza ministeriale dei Paesi vicini all'Afghanistan (Russia, Cina, Iran, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan) aperta oggi a Tunxi, in Cina. "Il primo diplomatico afghano, arrivato a Mosca il mese scorso ed inviato dalle nuove autorità, ha ricevuto l'accreditamento dal ministero degli Esteri russo", ha detto Lavrov. Mosca si sta posizionando come il soggetto che fa da garante della Cina in Afghanistan. Guardate la mappa, in alto a destra, il corridoio di Wakhan, striscia di terra strategica con una storia profonda e sfolgorante bellezza (guardate la foto qui sotto), la porta di Pechino nell'Asia Centrale.
Nota a margine, non troppo: i Talebani sono considerati in Russia un'organizzazione terroristica. Il ritiro degli Stati Uniti ha cambiato lo scenario, si è aperta una finestra per Mosca e Pechino. Ci sono saltati dentro subito. E il tempo cambia molte cose, stiamo assistendo a un sottosopra globale. D'altronde, se Biden si ritira dall'Afghanistan in maniera disastrosa, accelera il decoupling dell'Occidente dalla Russia, cerca il petrolio di Maduro in Venezuela e fa accordi con l'Iran (sempre per avere disponibile il flusso quotidiano dei barili del greggio di Teheran), tutto è possibile.
07
Armi, petrolio e rubli. Lavrov in India
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, oggi e domani sarà in visita ufficiale a Nuova Delhi. Lo stesso giorno, anche il ministro degli Esteri del Regno Unito, Liz Truss, sarà in India. Londra chiederà al governo indiano di prendere le distanze dalla Russia.
La Russia ha offerto all'India di accedere a un nuovo sistema di pagamento elettronico, chiamato SPFS, denominato in rubli. La proposta alternativa al sistema SWIFT sarà sul tavolo della discussione odierna con Lavrov. L'India non applica sanzioni contro la Russia, continua i suoi scambi bilaterali, acquista armi e petrolio (milioni di barili a prezzo scontato) sul mercato energetico.
08
Gli arsenali pieni e le culle vuote dell'Occidente
Chi si è astenuto sulla risoluzione Onu contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina? la Cina e l'India. Grafico sulla popolazione mondiale:
Nessun paese europeo è nei primi 15 posti, l'età media dell'Europa è di 42,5 anni, quella della Cina è di 38 anni, quella dell'India è di 28 anni, quella dell'Egitto è di 25 anni. L'Occidente è in pieno inverno demografico. Antonio Martino, che ci ha lasciato da poco, mi diceva sempre: "Ricorda sempre di guardare la demografia e chi ha gli uomini nell'età giusta, ready to fight". L'arma della demografia. Abbiamo gli arsenali pieni e le culle vuote.
***
Siamo di fronte a una gigantesca battaglia, il campo dell'Ucraina è solo una frazione del teatro in cui si muove la politica delle Grandi Potenze. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.