16 Dicembre
Il sabba delle nazionalizzazioni
Banca Popolare di Bari è stata salvata ieri sera dal governo con un decreto da 900 milioni. Le crisi scaricate sul portafoglio del contribuente: Ilva, Alitalia, ora anche la banca per il Sud. Lo Stato padrone è tornato. I Cinque Stelle contestavano i salvataggi, ora li fanno. Italia Viva, il caso Etruria e l'altolà sul profondo rosso di Bari
Benvenuto nel paese di Arlecchino e del sabba delle nazionalizzazioni. Il governo ieri sera ha votato un decreto per la ricapitalizzazione della Banca Popolare di Bari, lo ha mascherato in un provvedimento di trasformazione in banca d'investimento per il Sud (una banca con tutti gli indici da luna park, figuriamoci) per dare ai grillini - e al presidente del Consiglio - qualcosa da dire alla massa schiumante del populismo bancario. Novecento milioni sul piatto, rien va plus.
Che banca ha salvato il governo? Pop Bari è una banca cooperativa per azioni fondata a Bari nel 1960, prima nel Mezzogiorno, tra le prime 10 banche popolari in Italia, 360 filiali (nell'era della banca elettronica, tragico) in 13 regioni (cosa ci fa al Nord?) e 3.300 dipendenti (ne basta meno della metà), 70 mila soci (soci significa che partecipano al capitale, ma non sanno quello che fanno - succede solo in Italia). La banca ha chiuso il primo semestre del 2019 con una perdita netta di oltre 73 milioni di euro, un Cet1 del 6,22 per cento (il requisito di Bankitalia è 9,45 per cento), la semestrale presenta rettifiche su crediti per 73,3 milioni di euro. Sono conti destinati a far emergere altre perdite ancora più consistenti, questo è emerso da una singolare e sorpredente intervista dell'amministratore delegato Vincenzo De Bustis sul Corriere della Sera:
La banca ha crediti deteriorati (non performing exposures, npe) per il 25-26% del portafoglio. Il costo del credito ha superato ogni misura accettabile, ha perso un miliardo di euro e lo si può attribuire per una parte alla recessione ma un’altra a una gestione creditizia al di fuori delle regole, negli ultimi tre o quattro anni. Gli stessi revisori di Pwc hanno registrato un aggiramento delle norme. Abbiamo montagne di documentazione al riguardo.
E questa sarebbe la banca degli investimenti per il Mezzogiorno? È...
Benvenuto nel paese di Arlecchino e del sabba delle nazionalizzazioni. Il governo ieri sera ha votato un decreto per la ricapitalizzazione della Banca Popolare di Bari, lo ha mascherato in un provvedimento di trasformazione in banca d'investimento per il Sud (una banca con tutti gli indici da luna park, figuriamoci) per dare ai grillini - e al presidente del Consiglio - qualcosa da dire alla massa schiumante del populismo bancario. Novecento milioni sul piatto, rien va plus.
Che banca ha salvato il governo? Pop Bari è una banca cooperativa per azioni fondata a Bari nel 1960, prima nel Mezzogiorno, tra le prime 10 banche popolari in Italia, 360 filiali (nell'era della banca elettronica, tragico) in 13 regioni (cosa ci fa al Nord?) e 3.300 dipendenti (ne basta meno della metà), 70 mila soci (soci significa che partecipano al capitale, ma non sanno quello che fanno - succede solo in Italia). La banca ha chiuso il primo semestre del 2019 con una perdita netta di oltre 73 milioni di euro, un Cet1 del 6,22 per cento (il requisito di Bankitalia è 9,45 per cento), la semestrale presenta rettifiche su crediti per 73,3 milioni di euro. Sono conti destinati a far emergere altre perdite ancora più consistenti, questo è emerso da una singolare e sorpredente intervista dell'amministratore delegato Vincenzo De Bustis sul Corriere della Sera:
La banca ha crediti deteriorati (non performing exposures, npe) per il 25-26% del portafoglio. Il costo del credito ha superato ogni misura accettabile, ha perso un miliardo di euro e lo si può attribuire per una parte alla recessione ma un’altra a una gestione creditizia al di fuori delle regole, negli ultimi tre o quattro anni. Gli stessi revisori di Pwc hanno registrato un aggiramento delle norme. Abbiamo montagne di documentazione al riguardo.
E questa sarebbe la banca degli investimenti per il Mezzogiorno? È partito il sabba delle nazionalizzazioni, pagherà tutto il contribuente (l'Alitalia, l'Ilva, la Popolare di Bari, e via così nella follia contabile, visto che si fa debito occulto che prima o poi emergerà), qualunque crisi - preparatevi a una catena di fallimenti - sarà scaricata sul cittadino che paga le tasse e il potere politico avrà nomine e consigli d'amministrazione, il potere di vita e di morte sull'economia. Francesco Boccia, politico pugliese, ministro per gli Affari Regionali, ha detto che "dove fallisce il mercato, interviene lo Stato". Lo Stato padrone è tornato. Cribbio, quello non è un fallimento del mercato, ma la cattiva gestione - di cui si sta occupando la magistratura - dell'azionista di riferimento e del management. Il credito concesso da Pop Bari non è clientela, è politica clientelare, la Banca ha presentato bilanci con oltre 2 miliardi di euro di crediti deteriorati. Mercato? Vai avanti tu, che mi vien da ridere.
***
Avevate nostalgia della palude italiana? Tranquilli, non ci facciamo mancare mai niente, basta distrarsi un attimo e salta per aria una banca. E non una banchetta, ma la principale banca popolare del Mezzogiorno, la Banca Popolare di Bari. Nitroglicerina con le orecchiette pugliesi. Abbiamo prima di tutto un paio di domande annotate sul taccuino:
- Quando si salva una banca? Sempre. Perché far fallire una banca significa danneggiare i risparmiatori, innescare un big bang nei mercati (memento: il caso Lehman Brothers quando Bush lasciò fallire la banca) e gettare un'ombra sull'affidabilità di un intero paese.
- Quando va in crisi una banca? Quando non c'è equilibrio nei conti, è ovvio, e questo spesso avviene per strategie sbagliate di impiego, investimenti a rischio nel trading, costi eccessivi, alta presenza di crediti deteriorati, clientelismo e non clientela.
Il caso della Banca Popolare di Bari risponde a tutti questi dati essenziali con un dettaglio in più: è una banca che opera nel Sud Italia, in piena era di populismi bancari. Dove quasi tutto non funziona e tutto ha una spiegazione ai confini della realtà. Che spettacolo. Pop Bari da parecchi anni navigava in acque agitate e senza mappa. Come spesso capita nella strana storia del credito in Italia, una banca scassata compra una banca scassata, così Popolare Bari acquista nel 2014 un altro soggetto decotto, Banca Tercas, (la cassa di risparmio di Teramo) e tutto va bene, come se la cosa fosse una banale operazione di compra e vendi tra entità di sana e robusta costituzione e non invece l'iniezione in un corpo già malandato di un altro virus. Bankitalia non ha nulla da eccepire, benedice l'operazione, tout va.
E invece non va niente, la gestione resta di tipo familiare (Pop Bari è sempre stata guidata dalla dinastia Jacobini, prima il padre e poi i figli), basta dare un'occhiata ai bilancio per capire che non è uno stellare esempio di management bancario, si aprono i buchi, i non performing loans (i crediti deteriorati) schizzano oltre i 2 miliardi di euro, i margini di interesse e intermediazione sono negativi, il bilancio del 2018 chiude con una perdita di 423 milioni di euro. Crac.
I rumors sulla banca si fanno un ronzio in un nido di vespe, la Consob (che già aveva aperto sulla banca ben tre distinti procedimenti sanzionatori) chiede la settimana scorsa informazioni sui conti. La banca si rifiuta di fornire la comunicazione, scatta la segnalazione della Commissione di vigilanza presieduta da Paolo Savona a Bankitalia e alla magistratura. A quel punto, improvvisamente, le pietre rotolano a valle, e tutti si animano: Bankitalia prepara il commissariamento, l'amministratore delegato Vincenzo De Bustis dà un'intervista al Corriere della Sera dove erutta senza sosta e afferma che le perdite sono per "centinaia di milioni. Ed è solo l’inizio, altro arriverà. Per esempio a inizio 2018 la banca ha ceduto crediti deteriorati per 1,5 miliardi, ma dov’è finito il beneficio patrimoniale che avrebbe dovuto esserci? Sembra che non si sia recuperato niente". Notevole tempismo. Nel frattempo il governo si ritrova il problema del caveau pugliese (che per soprammercato è pure casa di Conte), viene informato da Bankitalia dell'incendio in corso, prende atto che bisogna prendere l'estintore e qui comincia un'altra parte della storia. Quale?
Il Consiglio dei ministri ieri sera è stato convocato d'urgenza per il salvataggio di Popolare Bari. Bankitalia ha nominato due commissari, avviato le procedure. Qualche ora prima il presidente del Consiglio aveva negato decisamente qualsiasi tipo di intervento. Poi cambia tutto, flash, riunione lampo del governo (stamattina si è scusato così: "Per la prima volta ieri ho dovuto essere omissivo, l'ho fatto per non creare allarme con i mercati aperti e per il segreto d'ufficio. Perché in realtà ero stato avvertito della procedura di Bankitalia per il commissariamento della Popolare di Bari. Quindi mi scuso con tutti i cittadini"), serve un decreto per il salvataggio della banca. Parte lo psicodramma delle parti invertite. Quali? Quelle del Movimento Cinque Stelle e di Italia Viva. I pentastellati che avevano costruito le loro campagne elettorali contro i banchieri e i salvataggi delle banche, si ritrovano a salvare una banca; i renziani che avevano salvato Banca Etruria e le sue sorelle, fanno la parte di quelli che ora bisogna vedere bene dove mettiamo i soldi. Alla fine il Consiglio dei ministri si svolge senza la presenza dei Cinque Stelle e di Italia Viva e il decreto non vede la luce. Caos.
Luigi Di Maio, di fronte al suo passato, prende lo scudo e la lancia e parte per la crociata contro i banchieri: "Ieri avete letto la notizia di un'altra banca commissariata da Bankitalia: la Banca Popolare di Bari. Un'altra banca con mega-buco provocato dai manager e da chi evidentemente doveva controllare e non l'ha fatto bene. Tutti in queste ore parlano di decreto legge. Ma non corriamo troppo". Non corriamo troppo? Il decreto è necessario. E si chiama decreto perché è necessario e urgente.
Giuseppe Conte, entra nella fase saponetta, uno Zelig che indossa il mantello del vendicator pentastellato: "Sollecitiamo le azioni di responsabilità. Non possiamo permetterci che queste situazioni si concludano senza nomi e cognomi". E poi mostra il volto mite del protettore dei risparmiatori: "L'intervento avverrà attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito centrale. Cerchiamo di fare di necessità virtù. Assicureremo a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Popolare di Bari. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica".
Gong. Suonano a festa le campane della politica. Da una banca semi-morta, signore signori, nascerà il gioiello finanziario che rilancerà l'economia del Mezzogiorno d'Italia. C'è perfino chi ci crede.
Niente è in ordine. Perché oltre alla posizione da funambolo di Di Maio, c'è quella in fase scorpione dei renziani. Luigi Marattin, il vicepresidente dei deputati di Italia Viva la mette giù così: "Ci sono cose da capire, anche in funzione di possibili soluzioni alternative, come non sarebbe stato possibile fare di fronte a una vicenda portata in consiglio all'ultimo minuto. Se esista o meno un partner privato che puo' entrare immediatamente in gioco. O se una garanzia statale sulla liquidità possa servire a qualcosa". Teresa Bellanova, che rappresenta i renziani nel governo, è netta: "Sono stata avvisata del Consiglio dei Ministri ieri sera mezz'ora prima dell'inizio. Nel metodo c'è quindi un problema: non si può convocare un Consiglio dei ministri per approvare un provvedimento non concordato , prima che peraltro fosse uscita la notizia che la Banca d'Italia aveva commissariato l'Istituto, cosa della quale nessuno ci aveva informato".
Attenzione al contesto politico. Banca Popolare di Bari è sinonimo del potere in Puglia. Mettiamo giù il gameboard del Risiko e battezziamo i pezzi:
- Il premier Giuseppe Conte è nato a Volturara Appula, provincia di Foggia. La Puglia è diventata il centro della sua azione politica, la regione dalla quale potrebbe far partire la sua startup del futuro, il suo movimento politico;
- Francesco Boccia, ministro per il Mezzogiorno, è pugliese, di Bisceglie, provincia di Barletta-Andria-Trani. Boccia è eletto alla Camera nella circoscrizione Puglia,è un alleato del presidente della Regione, Michele Emiliano;
- Teresa Bellanova, ministro per le Politiche Agricole, è nata a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, è residente a Lecce, fa politica attiva in Puglia tanto da aver tuonato contro il presidente della Regione, Michele Emiliano: "Non è il nostro candidato, il governo regionale non ha dato una buona prova di sé, bisogna cambiare". Naturalmente Boccia pensa il contrario: "Per me il presidente della Regione è il candidato ideale".
- Antonio De Caro, sindaco di Bari, nato nel capoluogo, è considerato uno dei politici più promettenti del Partito democratico, ha già fatto il bis come primo cittadino con un risultato da schiacciasassi (vittoria con 40 punti di distacco dal suo avversario), è presidente dell'Anci e ha già detto che "Popolare di Bari va salvata", perché se vuoi fare politica non puoi farla senza avere sul territorio gli strumenti del credito.
Sul credito e il Mezzogiorno, va messo tra le note da ricordare il fatto che le istituzioni della Regione chiedono sì il salvataggio della banca, ma mantenendo la sua natura "pugliese". Al di là del ricorrente tema del "localismo bancario" (che è importantissimo per chi fa politica sul territorio), è importante qui notare come Conte vada ben al di là di quanto chiedono Emiliano e gli altri politici, il presidente del Consiglio parla di "una banca di investimenti del sud" a partecipazione pubblica, ragiona in una dimensione più ampia, c'è un'idea di intervento dello Stato e un disegno di potere dietro, fosse anche un solo barlume, è quello che fa la differenza e mette in luce come in gioco non vi sia semplicemente il salvataggio della Banca Popolare di Bari, ma un pezzo del potere che si sta ridisegnando nel paese.
La Puglia è terra del Partito democratico, ma potrebbe perderne il controllo, il centrodestra già in passato ha governato con Raffaele Fitto dal 2000 al 2005, e il tasso di litigiosità nella sinistra è altissimo. Il caso della Banca Popolare di Bari, centro di potere economico - e politico - della Puglia, arriva mentre si prepara la campagna per elezioni regionali del 2020. Fuoco alle polveri.
Nel marasma, in un continuo rovesciamento dei ruoli, Matteo Salvini fa l'uscita dello statista di fine anno: "Se vogliamo salvare l'Italia, fermiamoci e mettiamoci attorno a un tavolo con un comitato di salvezza nazionale". Una proposta moderata. Non ci crede nessuno. Le regole del sottosopra sono rispettate, tutti al posto sbagliato, dunque la maggioranza deve fare l'opposizione a se stessa e l'opposizione deve fare la maggioranza. Chi governa? Nessuno, cribbio. Mal di testa? Tranquilli, come diceva un banchiere al titolare: "Le cose sono più forti degli uomini". Che significa? Che prestissimo ci sarà un decreto, che tutti lo voteranno dicendo alle masse schiumanti del populismo bancario che non si salvano i banchieri, che arriverà la magistratura con il cavallo bianco, che ci divertiremo in Parlamento a seguire i lavori della Commissione d'inchiesta sulle banche. Il copione è pronto, l'orchestrina sta suonando, la Popolare di Bari affonda e poi risorgerà, funiculì funiculà. Titanic Italia.
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.