20 Febbraio
Il sorpasso tedesco
La crisi della sinistra europea. La Spd in Germania per la prima volta nei sondaggi superata dalla destra di Afd. Archiviata, Virginia Raggi e la giustizia. Fuoco, fiamme, arresti, Erdogan. Il diario del titolare di List.
Punto nave. I partiti in campagna elettorale hanno scoperto che in Italia esiste un problema, si chiama lavoro, è legato strettamente alla competizione globale, subisce l'impatto (positivo e negativo) della tecnologia, quando non c'è diventa un problema sociale. È commovente vedere oggi le dichiarazioni dei partitanti - di tutti i segni politici - esprimere la loro idea sul caso Embraco. Durante un dibattito ieri sera qualcuno ha sostenuto che questa non è la peggiore campagna elettorale della storia italiana. Invece lo è. Perché nelle condizioni attuali, in questo presente e non in un altro immaginario, non è ammissibile che i partiti che si presentano alle elezioni facciano senza alcun pudore promesse che non possono mantenere, usino l'iperbole per convincere gli ingenui e trattare in generale l'elettore come un bifolco che non sa distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Gli italiani hanno certamente una gran dose di cinismo, non sono interessati alla cosa pubblica perché non la considerano loro, ma è operazione da stunt man immaginare che non abbiano visto quello che sta sotto questa campagna elettorale: niente.
Tutto si deciderà altrove. Le maggioranze in Parlamento dopo il 4 marzo, i nostri programmi economici e istituzionali a Bruxelles (via Berlino). E dalla Germania arriva un bagliore che segnala, ancora una volta, il tempo, il ritmo, lo spartito che segue la contemporaneità: i socialdemocratici tedeschi sono per la prima volta al terzo posto in un sondaggio pubblicato dalla Bild. La destra di Afd ha superato l'Spd. La crisi delle sinistre è profonda, si nutre di smarrimento ideale, risposta sbagliata ai problemi che piaccia o meno sono stati aperti dalla globalizzazione (vedere il caso Embraco per credere). Di fronte a tutto questo, lo studio del Credit Suisse sui mercati finanziari che citiamo oggi su List dimostra, ancora una volta,...
Punto nave. I partiti in campagna elettorale hanno scoperto che in Italia esiste un problema, si chiama lavoro, è legato strettamente alla competizione globale, subisce l'impatto (positivo e negativo) della tecnologia, quando non c'è diventa un problema sociale. È commovente vedere oggi le dichiarazioni dei partitanti - di tutti i segni politici - esprimere la loro idea sul caso Embraco. Durante un dibattito ieri sera qualcuno ha sostenuto che questa non è la peggiore campagna elettorale della storia italiana. Invece lo è. Perché nelle condizioni attuali, in questo presente e non in un altro immaginario, non è ammissibile che i partiti che si presentano alle elezioni facciano senza alcun pudore promesse che non possono mantenere, usino l'iperbole per convincere gli ingenui e trattare in generale l'elettore come un bifolco che non sa distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Gli italiani hanno certamente una gran dose di cinismo, non sono interessati alla cosa pubblica perché non la considerano loro, ma è operazione da stunt man immaginare che non abbiano visto quello che sta sotto questa campagna elettorale: niente.
Tutto si deciderà altrove. Le maggioranze in Parlamento dopo il 4 marzo, i nostri programmi economici e istituzionali a Bruxelles (via Berlino). E dalla Germania arriva un bagliore che segnala, ancora una volta, il tempo, il ritmo, lo spartito che segue la contemporaneità: i socialdemocratici tedeschi sono per la prima volta al terzo posto in un sondaggio pubblicato dalla Bild. La destra di Afd ha superato l'Spd. La crisi delle sinistre è profonda, si nutre di smarrimento ideale, risposta sbagliata ai problemi che piaccia o meno sono stati aperti dalla globalizzazione (vedere il caso Embraco per credere). Di fronte a tutto questo, lo studio del Credit Suisse sui mercati finanziari che citiamo oggi su List dimostra, ancora una volta, che le titaniche disparità del mondo, i ricchi e i poveri, sono il problema e non sarà un forum dell'Homo Davos a dare la risposta. Serve la politica. Libera e non serva di interessi che stanno distruggendo la classe media, la stanno riducendo a maggiordomo dell'élite. Alla parola "popolo", s'accigliano le presunte classi colte, il piccolo establishment italiano che non ama la democrazia, provano orrore e ribrezzo di fronte all'elettore. E poi c'è sempre l'imprevisto, quello che non ti aspetti. Eccone uno che ha una certa importanza per la campagna elettorale d'Italia.
01
Raggi archiviata
"Infondatezza della notizia di reato". Così il tribunale di Roma ha archiviato l'indagine sulla nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria del sindaco di Roma, Virginia Raggi. E adesso? Perché c'è un adesso in questa storia. Il Movimento 5Stelle è quel che è, la sua prova amministrativa a Roma è in linea con il precedente disastro di Alemanno e Marino, ma di fronte alla decisione del tribunale può senza dubbio scrivere su Facebook questo: "Oltre un anno di accuse da parte di politici e dei tanti 'soloni' che, dalle loro comode poltrone negli studi e salotti tv, pontificavano su materie che evidentemente non conoscono. Il giudice sottolinea la trasparenza e la bontà del mio operato grazie alle richieste di pareri legali che, prima della nomina, ho fatto all'avvocatura del Campidoglio e all'Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone. E, soprattutto, definisce falso che io possa aver nominato Salvatore Romeo per beneficiare di tre polizze assicurative di cui io non sapevo assolutamente nulla. Ancora fango e facile ironia sulle polizze a mia insaputa".
Raggi ha un altro processo in corso, stavolta per la nomina di Renato Marra, si vedrà l'esito. Una lezione si può trarre, ancora una volta, da questa vicenda: fare battaglia politica usando l'arma giudiziaria non è una grande idea. C'è sempre il boomerang in agguato. Siamo a Roma, facciamo un salto a Berlino, succedono cose notevoli. Seguite il titolare di List.
02
Il sorpasso in Germania
Il partito socialdemocratico tedesco è stato sorpassato nei sondaggi dal partito della destra tedesca. Afd supera la Spd in un sondaggio pubblicato dalla Bild: 16 per cento contro 15.5 per cento dei consensi. Si tratta di un fatto di enorme importanza perché piomba sull'agenda politica in un momento critico: Cdu e Spd stanno cambiando i loro vertici.
Un altro shock per lo scenario politico della Germania. Angela Merkel sta lanciando alla presidenza della Cdu Annegret Kramp-Karrenbauer, primo ministro della regione del Saarland. I socialdemocratici della Spd stanno liquidando Martin Schulz e affidando le loro sorti a Andrea Nahles. Due donne. Anzi tre, visto che la leadership della destra di Afd è di Alice Weidel (nella foto Ansa, in apertura di pagina). I socialdemocratici tedeschi sono avvolti in una spirale negativa che ha cambiato i connotati della politica europea, la sinistra è in una crisi profonda. Ne abbiamo visto gli esiti in Francia, in Spagna, nel Regno Unito, in Germania, nei paesi dell'Est Europa e anche in America dove i Democratici non solo hanno perso contro Trump, ma sono piombati in una interminabile non-elaborazione del lutto e sono in ostaggio delle frange liberal che ne dettano la linea politica. Il dato della Germania conferma questa tendenza al disfacimento della sinistra, lo Zeitgeist, lo spirito del tempo. Il tema politico numero uno è quello di sistema di valori in crisi che non è più contemporaneo, è asincrono rispetto all'orologio della grande storia. Poi c'è quella piccola, drammatica, Italia.
03
Il lavoro in Italia
Il lavoro. Un altro fatto "esterno" è emerso nella peggiore campagna elettorale della storia della Repubblica. Embraco, una multinazionale che produce compressori, licenzia 500 dipendenti e improvvisamente i politici diventano loquaci sulla materia del lavoro. Il governo scopre la concorrenza fiscale asimmetrica nell'Unione europea, il ministro Carlo Calenda - di gran lunga il migliore (e dunque non candidato) dell'esecutivo Gentiloni - va a Bruxelles, chiede un trattamento pari a quello della Slovacchia, dice che c'è bisogno di un fondo per evitare le fughe delle aziende all'estero. Il copione è quello del brutto risveglio. Arriva, a sprazzi, la realtà, inesorabile, puntuale, onesta. Quella che i partiti in campagna elettorale non vogliono vedere. Nessuno parla di debito pubblico (il macigno con il quale si fanno i conti) e il lavoro è declinato in una dimensione da elemosina di Stato ai disoccupati, mini-redditi da dispensare a classi sociali destinate e restare "schiave" del sistema politico. È questo il futuro? D'altronde, c'è chi fa fuochi d'artificio sul presente.
Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, oggi ha presentato in Parlamento la Relazione sugli indicatori di benessere. Cosa dice? Questo è l'andamento del tasso di diseguaglianza:
Con tutto il rispetto, si può fare di più. E tornare all'interesse nazionale, non inteso con le salvinate, i sovranismi d'accatto, le destre autarchiche, le sinistre proto-marxiste, i laburisti italioti che scimmiottano il blairismo in ritardo, i populismi in bicicletta, gli ottuagenari che parlano di futuro (sempre degli altri) e i movimenti con molte stelle nella polvere. L'Italia è un grande paese, ma come tutti i giganti, se casca si fa un gran male. Che cosa è l'interesse nazionale? Accendiamo RadioList.
04
RadioList. Il voto senza interesse nazionale
Aziende che delocalizzano e licenziano (l'ultimo, il caso Embraco), partiti in bolletta e "aperti" al finanziamento dall'estero, la campagna elettorale che ha un'agenda senza le reali priorità. Le proposte irreali (mille miliardi) e la realtà dell'Italia che sta perdendo sovranità proprio mentre Francia e Germania stanno scrivendo le nuove regole europee. Lo scenario di un sistema politico sempre più debole di fronte ai nuovi attori della contemporaneità. Follow the money, segui i soldi. Dialogo del titolare di List con Francesco Galietti.
RadioList. Due parti di news, una parte di musica, un twist di humour. Intanto, là fuori, i mercati finanziari fanno i loro calcoli. Il compro e vendo incessante, il denaro che non dorme mai di Gordon Gekko.
05
Ricchi e poveri. La finanza
Come si è trasformato il mondo della finanza? E quanto? Per sapere, per capire, è utile leggere lo studio annuale del Credit Suisse sugli investimenti globali (Global Investment Returns Yearbook 2018) pubblicato oggi. Partiamo dall'evoluzione e dal peso dei mercati finanziari dal 1899 a oggi:
La crescita esponenziale dell'America, la riduzione della forza britannica, tutto un vecchio mondo che svanisce e uno nuovo che invece emerge (Giappone, Cina, etc.). Sono le forze in campo di ieri e di oggi. Il terreno di battaglia della contemporaneità: la finanza.
In quali beni investono i super ricchi? Ecco qui:
Lo studio del Credit Suisse spiega che circa 150 mila persone nel mondo sono classificabili come UHNWIs (ultra-high net worth individuals), traduzione: gente che possiede e guadagna un sacco di soldi. Quanti? In media circa 50 milioni di dollari a testa. Il denaro per il denaro. La storia insegna che di solito la faccenda finisce male. E può andare anche peggio: cose turche.
06
Erdoganistan
Cosa sta combinando Erdogan? Sta per scatenare l'assedio di Tarin e continua a arrestare tutti gli oppositori. Agenzia Agi, ore 11.45: "Questa mattina il procuratore capo di Istanbul ha emesso un mandato d'arresto nei confronti di 170 persone, che secondo il quotidiano Hurriyet, riguarderebbe anche molti militari in servizio. Un'indagine che tocca 38 province della Turchia e che riguarda presunti legami dei destinatari dei provvedimenti con la rete golpista di Fetullah Gulen, miliardario e ideologo islamico residente negli Usa e ritenuto leader dell'organizzazione terroristica Feto e mente del golpe fallito in turchia il 15 luglio 2016". Felix Turchia. Erdogan ha annunciato stamattina l'imminente assalto di Afrin, enclave curda nel nord della Siria: "Nei prossimi giorni, rapidamente, metteremo l'assedio al centro della città di Afrin", ha detto Erdogan ai parlamentari. I soldati turchi caduti nell'offensiva finora sono 32, l'operazione militare ha un nome che è una contraddizione (Ramoscello d'Ulivo) e sta logorando i rapporti già difficilissimi tra le forze militari presenti in Siria. Il regime di Assad sta inviando truppe a Afrin per resistere all'offensiva turca, i russi sono tra due fuochi (alleati di Assad e di Erdogan), il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha tenuto il punto di fronte a Ankara: "Abbiamo ripetutamente affermato che sosteniamo pienamente le legittime aspirazioni del popolo curdo. Riteniamo sbagliato che qualcuno approfitti delle aspirazioni del popolo curdo per i suoi giochi geopolitici che non hanno nulla a che fare con gli interessi dei curdi e della sicurezza regionale". E l'America? L'amministrazione Trump ha sostenuto il gruppo curdo di YPG che Ankara considera un'organizzazione terroristica. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
07
Corea del Sud. È morto il guardiano del Bitcoin
Ecco un po' di materiale per cospiratori, visionari di complotti, paranoici, cultori del mistero. Jung Ki-joon, l'uomo a capo dell'organismo incaricato di regolamentare le criptovalute in Corea del Sud, è morto. Attacco cardiaco. La polizia ha aperto un'inchiesta. Jung Ki-joon, 52 anni, era il guardiano del Bitcoin dalla fine del 2017, il coordinatore di tutti gli organismi che cercavano di evitare il deragliamento della cripto-valuta nel mondo del crimine. La Corea del Sud è il paese che ha aperto più di tutti all'uso del Bitcoin, salvo poi scoprirne gli effetti negativi sui giovani (una vera e propria ossessione), sul risparmio (qual è il valore sottostante alla cripto-valuta?) e al suo uso nel sistema criminale. Pyongyang ha bloccato l'emissione di nuove criptovalute per finanziare nuove iniziative e bloccato piattaforme di scambio illegali. La morte di Jung Ki-joon si porterà dietro una scia di ipotesi sulla sua scomparsa. Alla saga del Bitcoin mancava il delitto immaginario.
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7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.