8 Settembre
Il Talebano moderato vieta lo sport alle donne
Il regime dei Talebani in piena restaurazione. Un governo di criminali e ricercati internazionali per terrorismo. La beffa per l'America, il silenzio di Biden, le critiche del NYT e l'11 Settembre. Si apre a Parigi il processo per la strage del Bataclan. Baruffa italiana: il Green Pass elastico. Draghi, De Gaulle e la trasformazione del semi presidenzialismo
Che succede? La politica italiana offre lo spettacolo di una maggioranza che non ha altra possibilità che stare aggrappata a Mario Draghi per non affondare, si agitano, ma di fatto non sta succedendo assolutamente niente. Ieri sera, in un dibattito con Peppe Provenzano, vicesegretario del Pd, a ogni risposta veniva fuori il più che comprensibile tentativo di piazzare la bandiera, ma alla fine alla domanda chiave ("Salvini secondo lei deve uscire dal governo?) non c'era risposta perché la situazione - per tutti - è quella del prigioniero libero. Tutto quello che registriamo nel gioco parlamentare non ha un disegno di vasta portata, è tattica. La Lega che vota qualche emendamento di FdI contro il Green Pass fa parte di questo schema (sbagliato), il tentativo di essere "di lotta e di governo". E nello stesso tempo emerge l'impossibilità della rottura, "il governo va avanti" ha detto Draghi l'altro ieri. Così Salvini stamattina dice che "il nostro obiettivo è garantire salute e lavoro e penso che in queste ore si stia trovando una soluzione soddisfacente sui minorenni, sulle famiglie, sui tamponi gratuiti, sull'allungamento della durata del Green pass". Il leader della Lega ha avuto un colloquio con Draghi.
La linea per una destra che vuol governare è quella del conservatore Sebastian Kurz, il cancelliere austriaco, uno che sta ben più a destra di Salvini e Meloni, ma lo fa con un'intelligenza politica raffinata, non a caso è stato uno dei punti di riferimenti della cancelliera Angela Merkel nelle sue manovre per tenere insieme il blocco europeo: "Stiamo vivendo una pandemia per i non vaccinati, se non ti fai vaccinare, verrai infettato", ha detto Kurz presentando il pacchetto delle misure contro il Covid-19 che sarà applicato dal 15 settembre nei Laender austriaci. "Dobbiamo prendere misure per coloro che non sono stati vaccinati mentre non abbiamo restrizioni su...
Che succede? La politica italiana offre lo spettacolo di una maggioranza che non ha altra possibilità che stare aggrappata a Mario Draghi per non affondare, si agitano, ma di fatto non sta succedendo assolutamente niente. Ieri sera, in un dibattito con Peppe Provenzano, vicesegretario del Pd, a ogni risposta veniva fuori il più che comprensibile tentativo di piazzare la bandiera, ma alla fine alla domanda chiave ("Salvini secondo lei deve uscire dal governo?) non c'era risposta perché la situazione - per tutti - è quella del prigioniero libero. Tutto quello che registriamo nel gioco parlamentare non ha un disegno di vasta portata, è tattica. La Lega che vota qualche emendamento di FdI contro il Green Pass fa parte di questo schema (sbagliato), il tentativo di essere "di lotta e di governo". E nello stesso tempo emerge l'impossibilità della rottura, "il governo va avanti" ha detto Draghi l'altro ieri. Così Salvini stamattina dice che "il nostro obiettivo è garantire salute e lavoro e penso che in queste ore si stia trovando una soluzione soddisfacente sui minorenni, sulle famiglie, sui tamponi gratuiti, sull'allungamento della durata del Green pass". Il leader della Lega ha avuto un colloquio con Draghi.
La linea per una destra che vuol governare è quella del conservatore Sebastian Kurz, il cancelliere austriaco, uno che sta ben più a destra di Salvini e Meloni, ma lo fa con un'intelligenza politica raffinata, non a caso è stato uno dei punti di riferimenti della cancelliera Angela Merkel nelle sue manovre per tenere insieme il blocco europeo: "Stiamo vivendo una pandemia per i non vaccinati, se non ti fai vaccinare, verrai infettato", ha detto Kurz presentando il pacchetto delle misure contro il Covid-19 che sarà applicato dal 15 settembre nei Laender austriaci. "Dobbiamo prendere misure per coloro che non sono stati vaccinati mentre non abbiamo restrizioni su coloro che sono stati vaccinati - ha aggiunto Kurz. D'ora applicheremo ulteriori restrizioni in base ai dati dell'occupazione delle terapie intensive e non più rispetto ai nuovi contagi". La pandemia è diventata un fatto di gestione dei non vaccinati.
01
L'elastico del Green Pass
Domani ci sarà un Consiglio dei ministri che dovrà decidere l'estensione del Green pass ai dipendenti della pubblica amministrazione e del settore privato. Non c'è ancora la convocazione della cabina di regia che deve dare un parere sul decreto, ma ci sarà un allargamento dell'obbligo del certificato verde. A tappe, perché la Lega ha fatto delle richieste - i tamponi gratis - e tanto vale attendere, trovare una linea condivisa nella maggioranza e poi allargare l'uso del certificato verde.
Dunque la prima tappa domani in Consiglio dei ministri riguarderà la scuola, chi lavora nelle mense scolastiche e il personale delle pulizie. Far ripartire l'anno scolastico in sicurezza. Per le altre categorie del settore privato e della Pubblica amministrazione si aspetterà ancora (forse). Perché c'è sempre Draghi, il quale è paziente, ha parlato con Salvini, ma non è certo uno che si fa dettare la linea dal segretario del Carroccio. Se serve, tira dritto. E ognuno trae le conseguenze delle sue azioni. Il Green Pass è nella fase dell'elastico poiltico. La linea del governo è quella di indurre alla vaccinazione gli oltre due milioni di lavoratori attivi over 50 che non hanno ancora fatto la prima dose di vaccino. Il certificato serve a incoraggiare chi esita a vaccinarsi (non sono affatto tutti No Vax), il decreto per l'estensione del Green Pass dovrebbe essere di un solo articolo.
02
L'insufficienza di governo del populismo
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ieri durante un comizio a Siena. Si vota per le elezioni suppletive della Camera, seggio dove è candidato Enrico Letta, segretario del Pd. (Foto Ansa).La scelta alla fine è secca: o Draghi, con il suo carico di autorevolezza e capacità di rassicurare i mercati (che non votano, ma pesano sulle tasche degli italiani), o la caduta al buio in una terra di mezzo indefinita, in un mondo senza mappe. La politica italiana è in fase di rivoluzione carsica, non è detto che queste leadership sopravvivano al momento storico, di certo stanno cambiando. Il populismo non regge la prova del governo. Alla fine è l'élite che dopo il caos prende necessariamente le leve del comando. Il centrodestra presto si renderà conto che inseguire le ali estreme di movimenti inesistenti non paga (le amministrative non saranno una festa, il doppio turno mette in luce l'incapacità di attrarre elettori indipendenti che sono decisivi), il centrosinistra dopo i ballottaggi s'illuderà di poter conquistare il governo (e invece nel turno secco perde). Il risultato delle elezioni politiche del 2023 (e anche del 2022, in caso di scioglimento anticipato per teletrasporto di Draghi al Quirinale) sarà quello di un quadro politico con nessuna maggioranza forte abbastanza da governare un paese con forti problemi di stabilità. C'è chi spera in un bis di Mattarella, sarebbe il secondo dopo quello di Giorgio Napolitano. Non è la regola, ma se si comincia a parlare nettamente di questa possibilità, significa che lo stato d'eccezione del paese sul piano istituzionale continua. Tutti i giochi sono apertissimi, vedremo cosa accadrà in corso d'opera.
03
De Gaulle e la trasformazione draghista del sistema politico
Il premier e i partiti. Il semipresidenzialismo de facto (Foto Ansa).Draghi è un trasformatore silenzioso ma inesorabile del sistema. Ci sarà un prima e un dopo Draghi. Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera oggi scrive che "Draghi sra dando vita ad una sorta di semipresidenzialismo sui generis, che arieggia per l'appunto quello della V Repubblica gollista, nel quale (salvo il caso raro della cosiddetta coabitazione») il mandato di governo è di fatto staccato dalla effettiva volontà dei partiti che compongono la maggioranza parlamentare. Sia chiaro, egli non governa senza o contro tale maggioranza, ma tale maggioranza è come implicitamente presupposta, in un certo senso data per scontata dagli stessi partiti che la compongono, i quali accettano volontariamente l'ininfluenza del loro eventuale dissenso". Forse Galli della Loggia sottovaluta la capacità di resistenza del sistema politico italiana, il suo eterno cangurismo (salta tutte le leadership) e gattopardismo (dopo averle saltate resta lo stesso), ma anche temperando il fenomeno, qualcosa si sta muovendo, la maggioranza della popolazione avverte che il pragmatismo draghista funziona. E i partiti ne sono avviluppati, si lasciano trasportare dall'onda (immaginando che sia temporanea) e nello stesso tempo ne sono spaventati. Leadership fragili di fronte all'uomo del momento, a quella che venne definita da Georgij Plechanov (uno dei padri del marxismo russo), “la funzione della personalità nella storia”, si ritrovano smarrite. Hanno una presenza sui social, ma il lavoro parlamentare - dunque i fatti - è determinato dall'azione di Draghi.
***
Il fatto più importante, quello che produce ondate lunghe e durature è altrove: Afghanistan.
04
Il Talebano moderato. Sport vietato alle donne (e botte a chi manifesta)
Una manifestazione delle donne ieri a Kabul contro il Pakistan che ha dato aiuto militare ai Talebani per sconfiggere la resistenza nel Panshir (Foto Epa).Bella, la favola del Talebano moderato. Continua esattamente come l'hanno raccontata i nuovi maître à penser del dialogo con quelli che hanno un "atteggiamento abbastanza distensivo" (Giuseppe Conte dixit). Dunque, ecco altre pepite da cogliere sul terreno del colloquio diplomatico costruttivo: alle donne afghane sarà vietato praticare sport perché non necessario e inappropriato. Chi lo dice? Intervista alla tv australiana Sbs, del noto difensore dei diritti delle donne afghane, Ahmadullah Wasiq, numero due della commissione cultura nel nuovo governo ad interim dei Talebani. "Non penso che alle donne sarà permesso di giocare a cricket perché non è necessario che lo facciano". Non si sa mai, potrebbero trovarsi nella situazione in cui "le loro facce e corpi non siano coperti" e la gente lo vedrebbe grazie a "foto e video". "L'Islam e l'Emirato dell'Afghanistan non permettono alle donne di giocare a cricket o praticare sport in cui vengono esposte". Esposte. Le donne. Questo è il nuovo corso a Kabul.
Dall'Afghanistan giungono notizie che sono la vergogna dell'Occidente. Decine di donne a Kabul e nella provincia nord-orientale afghana di Badakhshan hanno protestato contro la formazione del nuovo governo talebano di soli uomini. Risultato: le donne secondo la Cnn "sono state disperse "con fruste e bastoni" dai Talebani. Durante le
proteste sono stati fermati e picchiati anche alcuni giornalisti, secondo testimoni citati da alcuni media stranieri. Il ministero dell'Interno ha vietato quelle che ha chiamato "manifestazioni arbitrarie e illegali". Si manifesta con il permesso del Talebano moderato.
Il segretario di Stato, Antony Blinken, dalla base aerea di Ramstein, in Germania, al termine della riunione virtuale che ha copresieduto dalla Germania con il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha detto che è preoccupato per le "affiliazioni e i precedenti" dei componenti del nuovo governo talebano ad interim e si è detto insoddisfatto che, al suo interno, non ci siano "donne". La realtà sta bussando alla porta di Washington.
Chissà cosa dicono le femministe del Partito democratico americano, quello del Presidente Biden. E non solo loro, l'Occidente tace. Anzi no, dice che "non abbandoneremo gli afghani e ci batteremo per i diritti delle donne". Gli afghani sono stati abbandonati, le donne hanno davanti a loro un destino di segregazione. D'altronde, il governo di Kabul è chiaramente illuminato. Dal crimine.
05
Il governo dei criminali di Kabul
Guardate l'immagine qui sopra: è un avviso di taglia da oltre 10 milioni di dollari pubblicato dall'Fbi. Il soggetto ricercato dalla polizia americana si chiama Sirajuddin Haqqani, leader della Rete Haqqani che il Dipartimento di Stato ha classificato come organizzazione terroristica per i suoi legami con Al Qaeda. Haqqani è il nuovo ministro dell'Interno dell'Afghanistan, è al comando della polizia. Il capo dell'esercito, è il figlio del mullah Omar, che fu il leader dei Talebani, fondatore dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan, un terrorista.
Il governo afghano si presenta bene: un gruppo di ricercati internazionali, terroristi, nessun ruolo ad altri gruppi se non i Talebani. Il buongiorno si vede dal mattino e questo è rosso sangue. E pensare che i governi occidentali, guidati da leader in guanti bianchi che degustano pasticcini al mattino, chiedevano ai Talebani di essere "inclusivi", di dare un "ruolo alle donne". C'è mancato poco che chiedessero in ginocchio la richiesta di un documento sulle policy per il cambiamento climatico e un manuale per il femminismo attivo nei consigli d'amministrazione.
Il mattino ha l'oro in bocca. Lo scriveva il protagonista di Shining, qui l'alba ruggisce con lo scintillìo della scimitarra dei tagliatori di teste, le alchimie degli esperti di esplosivi, i sorrisi dei torturatori, i proclami degli sterminatori di americani, le urla - Allāhu akbar! - degli sgozzatori di occidentali. Il governo afghano è un covo di criminali.
Non c'era alcun dubbio sull'esito della storia (qui la storia del "Talebano moderato" adorato dai nuovi teorici dell'appeasement l'abbiamo trattata per quello che è, un'idiozia pericolosa), ma leggere ieri una nota del Dipartimento di Stato che esprimeva "preoccupazione" per la formazione del governo - che avrebbe valutato "dai fatti", mi raccomando - è stato esilarante. L'amministrazione Biden sull'Afghanistan oscilla tra il tragico e il comico. Piangeremo tutti, alla fine. Dopo un ritiro disastroso, una fuga senza onore, una strage, la beffa: i ricercati dagli americani al governo. Manca solo l'emersione di Osama Bin Laden da una buca di Tora Bora, poi il quadro della disfatta è completo.
06
L'11 settembre di Joe Biden
Il Presidente Joe Biden parla con i cronisti alla Casa Bianca prima di decollare sul Marine One (Foto Epa).L'11 settembre Joe Biden dovrebbe spiegare perché gli americani vent'anni fa sono morti nelle Torri Gemelle, nel centro di Manhattan. Perché sono caduti nel Pentagono, a Washington. Migliaia di uomini e donne svaniti nel cielo una mattina di settembre del 2001. Dovrebbe anche ricordare l'eroica ribellione dei passeggeri del volo 93 della United Airlines, si rivoltarono contro i dirottatori e l'aereo precipitò nelle campagne di Shanksville, il bersaglio dei terroristi doveva essere Capitol Hill, la sede del Congresso. Ecco, Joe Biden questo episodio non potrà raccontarlo senza provare vergogna, lui ha alzato la bandiera bianca. C'è solo da sperare che l'11 settembre i Talebani non inventino qualc0s'altro per umiliare ancora di più l'Occidente.
Biden, sempre lui, non sapendo più cosa articolare, ieri ha detto che "la Cina sta cercando un accordo con i Talebani". Che grande scoperta, se tu apri un vuoto, c'è qualcuno che lo riempie. E infatti stamattina da Pechino il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, ha detto che la Cina guarda alla formazione del nuovo governo ad interim dei talebani in Afghanistan come a "un passo necessario per il ripristino dell'ordine e per la ricostruzione post-bellica". Ai cinesi basta e avanza il principio di non interferenza negli affari interni di altri Paesi (dunque ognuno si occupa degli orrori propri, in varia gradazione). La Cina secondo Wenbin, spera che l'Afghanistan "possa costruire una struttura politica ampia e inclusiva, perseguire una politica interna ed estera moderata e stabile, combattere risolutamente varie forze terroristiche e andare d'accordo con tutti i Paesi, in particolare con quelli vicini".
Il Qatar, altro paese chiave nella gestione della transizione, sempre poche ora fa ha fatto sapereche i talebani stanno mostrando "pragmatismo" e devono essere giudicati per le loro azioni come "governanti de facto" dell'Afghanistan. Lo ha detto alla France Presse il vice ministro degli Esteri e se il governo è composto da criminali dediti all'assassinio seriale e al narcotraffico non ha importanza, non stiamo a sottilizzare, cribbio. La partita afghana è di enorme importanza geopolitica, solo un'amministrazione come quella di Joe Biden poteva abbandonare il campo in maniera così disordinata (e mortale).
E ora? Quelli del nevertrumpismo e del Biden sì che è uno che sa come si fa, si stanno leccando le ferite. Bret Stephens, oggi sul New York Times:
Biden è diventato l'emblema del momento: testardo ma traballante, ambizioso ma inetto. Sembra essere l'ultima persona in America a rendersi conto che, qualunque siano i meriti teorici della decisione di ritirare le nostre truppe rimanenti dall'Afghanistan, i presupposti militari e di intelligence su cui è stata costruita erano profondamente sbagliati, il modo in cui è stata eseguita è stata un'umiliazione nazionale e un tradimento morale, e il tempismo è stato catastrofico.
Bisogna ricordare. La storia è maestra di vita. C'è un fatto a Parigi che ricorda esattamente quali sono i rischi della contemporaneità.
07
Aperto a Parigi il processo per la strage del Bataclan
13 novembre 2015, Parigi. La fuga dalla sala Bataclan durante l'attacco (Foto Epa).13 novembre 2015, Parigi. Strage del Bataclan: 130 morti, oltre 400 feriti. Comincia oggi il processo per gli attentati di quel cupo autunno del 2015. Sala Bataclan, le vie di Parigi e lo Stade de France sotto tiro. Un attacco multiplo e coordinato di terroristi dell'Isis. Il processo si è aperto stamattina alle 12.30 nel vecchio Palazzo di Giustizia della capitale francese, a poche centinaia di metri dalla cattedrale di Notre Dame. I tre giorni di questa settimana saranno dedicati alla presentazione dei capi di imputazione e all'organizzazione delle udienze, con la convocazione delle vittime che hanno presentato denuncia privata (sono 1.800) e quelle che potrebbero ancora farlo. Prevista la lettura di un riassunto dei 542 volumi con circa un milione di pagine degli atti di indagine. Lunedì prossimo ci sarà la comparsa in aula dei primi testimoni, degli investigatori della polizia e dei servizi antiterrorismo. Un ripasso di storia. Un tuffo nel dolore. I cattivi esistono.
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5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.