14 Ottobre

Il talento in Parlamento

La spettacolare 'Operazione Senato' di Giorgia Meloni. Mentre Silvio Berlusconi cercava di condizionare l'elezione di Ignazio La Russa a Palazzo Madama, legandola al negoziato sui ministri, la leader di FdI aveva blindato un'altra maggioranza, senza i voti di Forza Italia. Non è un episodio, ma un cambio della storia del centrodestra, una questione di leadership forte. Presidenza della Camera, oggi tocca a Fontana

Che succede? C'è un cambio di scenario: esce un governo tecnico con un leader cresciuto nel Palazzo ma fuori dai partiti, si prepara a entrare in scena un governo politico con una premier cresciuta fuori dal Palazzo ma dentro i partiti. Sono due mondi diversi, con un tratto comune: una forte leadership. 

Mario Draghi e Giorgia Meloni sembrano figure agli antipodi, ma condividono l'esperienza della politica nella sua quotidianità, la consapevolezza che il carattere è essenziale, la mediazione un'arte, la fermezza un pilastro. Chi si interroga sulle loro inattese armonie non sa che il potere forgia, plasma, curva, attrae fino a farli incontrare quei simili che insieme poi vanno sulle pagine di storia. Gli altri sono (s)comparse, Mario e Giorgia, lui e lei di una stagione straordinaria e pericolosa, resteranno. Lei prima donna a guidare un governo in Italia, lui uomo dell'emergenza e della ricostruzione. Lei capo di un partito di destra che ha fondato 10 anni fa e oggi ha condotto alla vittoria, lui punto di riferimento di un'Europa che ha bisogno d'esperienza in tempo di guerra. Cammineranno insieme, perché hanno destini incrociati. 

Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti ieri alla Camera (Foto Ansa). 

In questo crocevia, la storia ieri ci ha offerto uno spettacolare sottosopra: Giorgia Meloni ha messo Silvio Berlusconi al tappeto. Gong! Per chi suona la campana? Per il Cav che, ancora una volta, ha sottovalutato la 'ragazza' e si è ritrovato steso sul ring, imbambolato, con la dentiera che saltava per terra. Una giornata memorabile per il Parlamento, una lezione di manovra d'aula. Berlusconi pensava di legare l'elezione di Ignazio La Russa alla formazione del governo, i suoi voti con i suoi futuri ministeri, imporre a Meloni i suoi nomi, in particolare quello di Licia Ronzulli. Berlusconi non metteva piede a Palazzo Madama da 9 anni....


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