28 Luglio
Il tam tam del Quirinale nella foresta dei partiti
Il Presidente della Repubblica avvisa le forze politiche: "La pandemia non è ancora alle nostre spalle, la vaccinazione è un dovere morale e civico, chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo". Sergio Mattarella nella Cerimonia del Ventaglio mette in chiaro che il semestre sarà bianco, ma tutti gli altri suoi poteri saranno a colori. Uno scudo per il governo Draghi
Il dovere morale e civico del vaccino, la responsabilità dei partiti. Chi pensava che il semestre bianco fosse quello del "notaio" al Quirinale è meglio che riveda i suoi piani. Sergio Mattarella durante l'incontro tradizionale con la Stampa Parlamentare ha ricevuto il ventaglio prima della pausa estiva e lo ha usato per dare una sventagliata di importanti avvisi alle forze politiche, una classica azione di moral suasion presidenziale, dispiegato con un discorso calibrato, che affonda il colpo dove c'è bisogno (vaccini e ripresa economica) ma facendo appello ai partiti e non critica, richiamando il dovere e la responsabilità di fronte agli italiani. Nel sotto testo, c'è uno scudo per il governo Draghi che vede sollevarsi nebbie dei partiti all'orizzonte.
Mattarella incontra i giornalisti nei giardini del Quirinale, è un bel momento, la giornata è calda ma piena di quella luce che ti riconcilia con Roma e il suo troppe volte decadente splendore. Il Presidente sale sulla pedana dopo l'intervento di Marco Di Fonzo, presidente dell'Associazione dei giornalisti parlamentari, tricolore, bandiera dell'Europa e del Quirinale, la chioma bianca, l'abito scuro, camicia bianca e cravatta blu, un rassicurante stile presidenziale, prende la parola, ha il tono preciso e misurato, non un decibel di troppo, è la sua qualità, l'essere una forza tranquilla. "Abbiamo vissuto un anno difficile, mesi drammatici", è l'esordio del Presidente, il suo discorso parte dallo scenario globale, richiama al bisogno della "cooperazione internazionale", mette al centro i due pilastri entro cui si muove l'azione del governo, di tutte le istituzioni chiamate al dovere del bene di tutti, per questo fine "sono stati individuati due filoni che ci hanno permesso di incamminarci sulla via dell’uscita dalla crisi. La campagna di vaccinazione e la scelta di mettere in campo ingenti sostegni pubblici per contenere le conseguenze delle chiusure e dei...
Il dovere morale e civico del vaccino, la responsabilità dei partiti. Chi pensava che il semestre bianco fosse quello del "notaio" al Quirinale è meglio che riveda i suoi piani. Sergio Mattarella durante l'incontro tradizionale con la Stampa Parlamentare ha ricevuto il ventaglio prima della pausa estiva e lo ha usato per dare una sventagliata di importanti avvisi alle forze politiche, una classica azione di moral suasion presidenziale, dispiegato con un discorso calibrato, che affonda il colpo dove c'è bisogno (vaccini e ripresa economica) ma facendo appello ai partiti e non critica, richiamando il dovere e la responsabilità di fronte agli italiani. Nel sotto testo, c'è uno scudo per il governo Draghi che vede sollevarsi nebbie dei partiti all'orizzonte.
Mattarella incontra i giornalisti nei giardini del Quirinale, è un bel momento, la giornata è calda ma piena di quella luce che ti riconcilia con Roma e il suo troppe volte decadente splendore. Il Presidente sale sulla pedana dopo l'intervento di Marco Di Fonzo, presidente dell'Associazione dei giornalisti parlamentari, tricolore, bandiera dell'Europa e del Quirinale, la chioma bianca, l'abito scuro, camicia bianca e cravatta blu, un rassicurante stile presidenziale, prende la parola, ha il tono preciso e misurato, non un decibel di troppo, è la sua qualità, l'essere una forza tranquilla. "Abbiamo vissuto un anno difficile, mesi drammatici", è l'esordio del Presidente, il suo discorso parte dallo scenario globale, richiama al bisogno della "cooperazione internazionale", mette al centro i due pilastri entro cui si muove l'azione del governo, di tutte le istituzioni chiamate al dovere del bene di tutti, per questo fine "sono stati individuati due filoni che ci hanno permesso di incamminarci sulla via dell’uscita dalla crisi. La campagna di vaccinazione e la scelta di mettere in campo ingenti sostegni pubblici per contenere le conseguenze delle chiusure e dei distanziamenti a livello economico, produttivo, occupazionale". La doppia azione per esaurire l'emergenza sanitaria e far correre una ripresa economica che è in atto. Poi, il primo avviso ai partiti: "La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione e più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo". Il virus muta, c'è il fattore tempo, bisogna correre e i vaccini sono l'arma per fermare la variante Delta.
Sono parole chiare, seguite da una frase secca che nell'andamento del discorso di Mattarella sono lo schiocco di una frusta: "La vaccinazione è un dovere morale e civico". Non c'è bisogno di fare alcun riferimento alle polemiche di questi giorni, il richiamo è fermo, un'eco nei giardini del Quirinale. Perché "senza attenzione e senso di responsabilità rischiamo una nuova paralisi della vita sociale ed economica; nuove, diffuse chiusure; ulteriori, pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese, che possono essere evitate con attenzione e senso di responsabilità". Qui scatta il secondo passaggio chiave, quello rivolto alle forze politiche che sembrano un flipper che gioca da solo una palla senza una meta: "La libertà è condizione irrinunziabile ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo". Qui emerge con la potenza di un fiume carsico incontenibile oltre al tema del vaccino quello del Green Pass. Mattarella pronuncia parole che sono un avviso netto e ai naviganti del Parlamento: "Se la legge non dispone diversamente si può dire:” In casa mia il vaccino non entra”. Ma questo non si può dire per ambienti comuni, non si può dire per gli spazi condivisi, dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio; perché preferiscono dire:” in casa mia non entra il virus”.
L'artista Virginia Lorenzetti, consegna il Ventaglio dell'Associazione della Stampa Parlamentare al Presidente Sergio Mattarella.Nelle sale dei sommergibili dei partitanti s'accendono tutte le spie rosse, in particolare nelle cabine di Matteo Salvini e Giorgia Meloni che in questi giorni hanno fatto stop and go sui vaccini (poi vaccinandosi e dicendolo al mondo tout de suite dopo una sonora strapazzata di Draghi in conferenza stampa a Palazzo Chigi), con i movimenti no vax e la questione del Green Pass agitata come un problema di libertà, laddove l'alternativa si chiama diffusione del contagio e lockdown. Attenzione, il Presidente subito fa seguire - qui sta la finezza del suo discorso, il farsi sempre pars construens - un passaggio che è un invito, una mano tesa, un riconoscimento: "Desidero dare atto alle forze politiche e parlamentari, di maggioranza e di opposizione, ai governi che si sono succeduti durante la pandemia, alle strutture dello Stato e ai nostri concittadini di aver compreso la gravità della situazione sanitaria, economica e sociale, manifestando complessivamente – al di là di inevitabili differenze di toni e di opinioni – uno spirito di sostanziale responsabilità repubblicana". La responsabilità che si salda con lo "spirito repubblicano" più volte evocato da Mattarella nei suoi discorsi.
Mattarella mette il peso dell'agenda del presente di fronte a tutti, l'urgenza materiale della messa in opera del Recovery Plan ("gli interventi e le riforme programmate devono adesso diventare realtà. Non possiamo fallire: è una prova che riguarda tutto il Paese, senza distinzioni") della necessità di far ripartire la scuola in presenza in autunno ("il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere una priorità assoluta"). Il Presidente chiude la prima parte, quella più "politica" del suo intervento in crescendo, è un quieto ma incessante tamburo che risuona nella foresta dei partiti: "Conto che non si smarrisca la consapevolezza della emergenza che tuttora l’Italia sta attraversando, dei gravi pericoli sui versanti sanitario, economico e sociale. Che non si pensi di averli alle spalle. Che non si rivolga attenzione prevalente a questioni non altrettanto pressanti".
Le baruffe di questi giorni, le questioni lunari, i tentativi di rallentare (e perfino far saltare) la corsa contro il tempo del governo Draghi, le "contiadi" con gli imbarazzanti penultimatum pentastellati (che poi votano compatti in Consiglio dei ministri la riforma della Giustizia impostata dalla ministra Marta Cartabia), le faccende di piccolo cabotaggio issate come bandiere (tutto l'armamentario ideologico del Pd che pretende di far votare in blocco dal Parlamento una sua legge (il ddl Zan) su un tema delicato senza negoziarlo con gli altri partiti (un controsenso dell'arte della politica), tutto questo non ha alcun senso di fronte all'emergenza delle famiglie e delle imprese che devono recuperare il senso della loro esistenza, riparare i danni enormi (spirituali e materiali) provocati da quasi due anni crisi pandemica. Ecco perché "abbiamo iniziato un cammino per uscire dalla crisi, ma siamo soltanto all’inizio. Ci siamo dati obiettivi ambiziosi e impegnativi, di medio e lungo periodo. Perseguirli con serietà e responsabilità significa anzitutto guardare con il realismo necessario all’orizzonte che abbiamo davanti".
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Esco dai giardini del Quirinale con una certezza: il semestre sarà anche bianco, ma tutti gli altri poteri del Quirinale sono pronti ad essere dispiegati, siamo di fronte a un Presidente che via via nel corso degli anni ha assunto un ruolo di insostituibile equilibrio in un sistema politico fragile e nervoso, senza grandi leadership che all'apice di una crisi che poteva schiantare il paese ha trovato un eccezionale presidente del Consiglio in uno stato d'eccezione. Chi lavora per dilapidare questo patrimonio non ha compreso la posta in gioco, stiamo lottando per dare un futuro ai piccoli italiani che domani diventeranno grandi. Hanno il diritto di ereditare un paese più ricco e unito e non più povero e diviso.
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Ecco il discorso integrale del Presidente Mattarella durante la cerimonia del Ventaglio.
La cerimonia del Ventaglio nei Giardini del Quirinale.di Sergio Mattarella
Benvenuti nei Giardini del Quirinale.
Grazie caro Presidente,
il suo intervento, così puntuale, ha toccato diversi punti di grande interesse. Ne raccoglierò alcuni, quelli su cui posso esprimermi, evitando argomenti strettamente politici, cui devo rimanere rigorosamente estraneo.
Lei ha ricordato il periodo di straordinaria e grave emergenza pandemica che stiamo purtroppo ancora vivendo. Lo stiamo vivendo a livello mondiale, un fenomeno che ha colto il mondo di sorpresa.
In poche settimane, con il dilagare di questo virus sconosciuto e insidioso, i bisogni e le domande dei cittadini di tutto il mondo si sono riversate sui governi con una drammaticità inedita. Richieste essenziali - la sopravvivenza, l’accesso alle cure e agli ospedali, la protezione della salute propria e dei propri cari, la tutela dei redditi e del lavoro – che hanno sottoposto a uno stress molto duro le complesse dinamiche che presiedono un mondo che si è mostrato sempre più interdipendente.
Ne risulta evidente la necessità di un profondo ripensamento verso forme di ampia e crescente cooperazione internazionale e mi auguro che questa esigenza venga compresa nella comunità internazionale.
Abbiamo vissuto un anno difficile, mesi drammatici.
Lentamente e non senza contraddizioni - dovute all’eccezionalità della situazione da affrontare del tutto ignota - grazie a uno sforzo straordinario di collaborazione scientifica a livello globale, sono stati individuati due filoni che ci hanno permesso di incamminarci sulla via dell’uscita dalla crisi. La campagna di vaccinazione e la scelta di mettere in campo ingenti sostegni pubblici per contenere le conseguenze delle chiusure e dei distanziamenti a livello economico, produttivo, occupazionale.
Due strade che hanno consentito speranza e fiducia, quei segni positivi di cui lei ha parlato.
La vaccinazione e gli interventi di rilancio economico continuano a essere gli indispensabili strumenti per assicurare sicurezza e serenità.
La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione e più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo.
Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità.
Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico.
Nessuna collettività è in grado di sopportare un numero di contagi molto elevato, anche nel caso in cui gli effetti su molta parte dei colpiti non fossero letali. Senza attenzione e senso di responsabilità rischiamo una nuova paralisi della vita sociale ed economica; nuove, diffuse chiusure; ulteriori, pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese, che possono essere evitate con attenzione e senso di responsabilità.
La pandemia ha imposto grandi sacrifici in tanti ambiti. Ovunque gravi. Sottolineo quelli del mondo della scuola. Ne abbiamo registrato danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse che impongono di reagire con prontezza e con determinazione. Occorre tornare a una vita scolastica ordinata e colmare le lacune che si sono formate. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere una priorità assoluta.
Gli insegnanti, le famiglie, tutti devono avvertire questa responsabilità, questo dovere, e corrispondervi con i loro comportamenti.
Auspico fortemente che prevalga il senso di comunità, un senso di responsabilità collettiva.
La libertà è condizione irrinunziabile ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo.
Se la legge non dispone diversamente si può dire:” In casa mia il vaccino non entra”. Ma questo non si può dire per ambienti comuni, non si può dire per gli spazi condivisi, dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio; perché preferiscono dire:” in casa mia non entra il virus”.
Sull’altro versante, sappiamo che, dall’Unione Europea, sono in procinto di giungere le prime risorse del programma Next Generation.
Gli interventi e le riforme programmate devono adesso diventare realtà. Non possiamo fallire: è una prova che riguarda tutto il Paese, senza distinzioni. Quando si pongono in essere interventi di così ampia portata, destinati a incidere in profondità e con effetti duraturi, occorre praticare una grande capacità di ascolto e di mediazione. Ma poi bisogna essere in grado di assumere decisioni chiare ed efficaci, rispettando gli impegni assunti.
Desidero dare atto alle forze politiche e parlamentari, di maggioranza e di opposizione, ai governi che si sono succeduti durante la pandemia, alle strutture dello Stato e ai nostri concittadini di aver compreso la gravità della situazione sanitaria, economica e sociale, manifestando complessivamente – al di là di inevitabili differenze di toni e di opinioni – uno spirito di sostanziale responsabilità repubblicana.
Anche per questo conto che le forze politiche, di fronte a un tempo che sembra volgersi verso prospettive migliori, continuino a lavorare nella doverosa considerazione del bene comune del Paese.
Conto che non si smarrisca la consapevolezza della emergenza che tuttora l’Italia sta attraversando, dei gravi pericoli sui versanti sanitario, economico e sociale. Che non si pensi di averli alle spalle. Che non si rivolga attenzione prevalente a questioni non altrettanto pressanti.
Abbiamo iniziato un cammino per uscire dalla crisi, ma siamo soltanto all’inizio. Ci siamo dati obiettivi ambiziosi e impegnativi, di medio e lungo periodo. Perseguirli con serietà e responsabilità significa anzitutto guardare con il realismo necessario all’orizzonte che abbiamo davanti.
Presidente Di Fonzo, lei ha auspicato che si possano recuperare completamente gli spazi di agibilità nella vostra professione. In un mondo dell’informazione – in particolare quello della carta stampata - che ha subito anch’esso le conseguenze della pandemia.
Gli effetti di questa si sono aggiunti a fenomeni già in corso che producono fratture dei nostri modelli di sviluppo e di convivenza, sfidandoci a un loro ripensamento complessivo.
Questa capacità di lettura dei tempi nuovi e del bisogno di adeguamento rappresenta un impegno essenziale per le democrazie.
Un ripensamento di modello non può prescindere dalla riaffermazione dei fondamentali diritti di libertà che sono il perno della nostra Costituzione e dell’Unione Europea.
Prendo a prestito, in proposito, le parole della risoluzione che il Parlamento Europeo ha dedicato alla relazione della Commissione sullo Stato di diritto, in cui viene definita centrale “la protezione della libertà e del pluralismo dei media” e “la sicurezza dei giornalisti “.
Va assicurata la massima attenzione alla proposta annunciata dalla Commissione Europea di un provvedimento normativo per la libertà dei mezzi di espressione, così come l’annuncio della presentazione, il prossimo autunno, di una Direttiva per la protezione dei giornalisti contro le azioni “bavaglio” dirette a far tacere, o a scoraggiare, le voci dei media.
Alla cornice di sicurezza entro cui devono poter operare i giornalisti, in virtù della loro specifica funzione, si aggiunge l’esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese.
La riforma recente dell’Ordine ha consolidato l’autonomia della professione giornalistica, ribadendone il carattere di professione intellettuale. Questo significa che non ci sono scorciatoie in virtù delle quali tutti siano “caballeros” secondo la frase attribuita a Carlo V nella sua visita ad Alghero.
Garantire rigore e autonomia significa prendere atto che ai giornalisti iscritti all’Ordine e, dunque, chiamati a svolgere un’attività racchiusa nell’ambito di specifiche regole deontologiche, vanno applicate quanto meno garanzie eguali alle altre categorie di lavoratori, a partire dall’ambito previdenziale, nel quale è ragionevole che valga, per la prestazione pensionistica, la garanzia pubblica assicurata a tutti i lavoratori dipendenti.
Lo stesso criterio è bene che trovi applicazione in materia di ammortizzatori sociali, destinati ad affrontare crisi aziendali per superarle e anche per accompagnare la trasformazione dei supporti tecnologici che assicurano la circolazione delle notizie.
È un compito, quest’ultimo, che si riconduce all’applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Importante e significativo è stato, inoltre, l’intervento della Corte Costituzionale. Confido che il Parlamento saprà completare il necessario percorso di riforma, assicurando che non si possa mettere il bavaglio alla ricerca della verità e sapendo bilanciare correttamente questo valore con la tutela della reputazione e della dignità delle persone.
Nell’occasione dell’incontro con i “quirinalisti” e con l’Associazione della Stampa Parlamentare, desidero esprimere il mio ringraziamento per aver seguito con puntualità, in questi quasi sette anni, il percorso comune, e per avermi prospettato, nel tempo, significative sollecitazioni.
Vorrei aggiungere una considerazione in tono più leggero.
In ogni ambito circola il virus – un altro virus - dell’autoreferenzialità, della configurazione del proprio ruolo come centrale nella vita sociale. Questo rischio è molto presente nella politica: personalmente rammento continuamente a me stesso di tenerlo lontano.
Mi permetto di segnalarlo anche al mondo del giornalismo, dove affiora, talvolta, l’assioma che un’affermazione non smentita va intesa come confermata, così che una falsa notizia può essere spacciata per vera perché non risulta smentita.
Nell’ormai innumerevole elenco esistente di testate stampate, radiotelevisive e online, di siti, di canali social, si tratta di una pretesa davvero piuttosto stravagante.
Ad esempio, vista la diffusa abitudine di trincerarsi dietro il Quirinale fantasiosamente quando si vuole opporre un rifiuto o di evocarlo quando si avanza qualche richiesta, il Presidente della Repubblica sarebbe costretto a un esercizio davvero arduo e preminente: smentire tutte le fake news, fabbricate, sovente, con esercizi particolarmente acrobatici.
Faccio appello, dunque, alla professionalità dei giornalisti e alla loro etica professionale.
Vi ringrazio per questo bel Ventaglio e formulo i miei complimenti a Virginia Lorenzetti e all’Accademia di Belle Arti di Roma. Esprime con efficacia i sentimenti di speranza che coltiviamo.
Grazie e buone vacanze!
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di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.