20 Marzo

Il tribunale per Putin è quello della storia

La decisione della Corte penale internazionale, il conflitto in Ucraina, la responsabilità dei crimini di guerra. Dal processo ai nazisti di Norimberga fino al tentativo improbabile di arrestare l'uomo del Cremlino per la deportazione dei bimbi ucraini

di Marco Patricelli

La stampa nostrana tra squilli di tromba e rulli di tamburo ha riportato con enfasi la notizia dell’accusa del Tribunale internazionale a Vladimir Putin per crimini di guerra. La Russia, che non riconosce l’autorità della Corte (ICC), ha irriso la decisione, minimizzandola e proclamandola giuridicamente inefficace e insignificante, anche se non è proprio così in punta di diritto. Negli Stati Uniti, infiammati nuovamente dai proclami di Donald Trump nei guai per una pornostar il cui silenzio sarebbe stato profumatamente retribuito, la stessa notizia è finita nelle pagine interne di diversi quotidiani d’opinione, come il Washington Post, contrariamente al New York Times. Sarà perché pure gli Stati Uniti si ritengono al di sopra delle decisioni del Tribunale internazionale, sarà che il sistema sui crimini di guerra, da Norimberga in poi, ha fatto formalmente giustizia ma non ha rappresentato affatto la Giustizia, che in termini assoluti è sempre e comunque, non a corrente alternata e sistematicamente dalla parte dei vincitori.

L'aula del tribunale di Norimberga (Foto: National Archives). 

A Norimberga si punirono i nazisti, con diverse eccezioni di convenienza, e si fece eccezione assoluta su un crimine sovietico come Katyn (22.000 ufficiali polacchi sterminati con un colpo alla nuca dalla polizia segreta Nkvd) perché non si poteva urtare Stalin né provocare un’altra guerra con un popolo e con un’ideologia a dir poco suscettibili in tema di diritti umani. La prima risposta diretta di Putin al provvedimento dell’ICC è stata di totale noncuranza e di esplicita provocazione, con la visita nella Crimea annessa e a Mariupol divenuta simbolo della guerra in Ucraina e contro l’Ucraina. Lo sa prima di tutti che il suo arresto, a meno che non accada a casa sua per un golpe, non potrà mai avvenire all’estero, anche perché tra i cardini della diplomazia c’è...


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