21 Maggio

Il trionfo della giuristocrazia

L'emergenza coronavirus è un profluvio di micro-politiche che distribuiscono briciole di denaro pubblico a disoccupati inoccupabili, imprese semi-fallite e nuovi indigenti. Un'indagine di Lorenzo Castellani, statalismo e burocrazia vincono, perde la politica

di Lorenzo Castellani

Qualche giorno fa la Corte Suprema del Wisconsin ha deliberato per sentenza la fine del lockdown. Il popolo assetato si è riversato in strada ed ha assaltato i bar. Il governatore dello Stato ha commentato con un sardonico “siamo il selvaggio West”. Un fatto che avrà fatto alzare il sopracciglio al medio intellettuale italiano, pronto a bollare come barbari ed incivili quei popoli che troppo amano la libertà. Già perché la nostra borghesia, sempre più invecchiata ed impaurita, ha scelto un altro modello, quello cinese. L’Italia, un paese demograficamente anziano ed economicamente declinante, ha scelto un lockdown duro e prolungato. È il paese la cui produzione industriale diminuisce maggiormente ed in cui il Pil del 2020 decrescerà più di ogni altro paese europeo.

I decreti di Conte mostrano due facce della stessa medaglia: l’Italia è una democrazia oramai svuotata, con le fonti del diritto stravolte, una giuristocrazia nella mani di dirigenti pubblici e magistrati che procede per decreti scritti a Palazzo Chigi; l’esecutivo è una forza sempre più preminente tra i poteri costituzionali, tanto che nell’emergenza ha oscurato il Parlamento e le corti giudiziarie, sospeso con normazione secondaria diritti e libertà costituzionale.

L’Italia vive in uno stato d’emergenza permanente e in un presidenzialismo di fatto, mai passato per il Parlamento e per le urne. Come ha scritto lo storico Clinton Rossiter «gli strumenti di governo qui selezionati come temporanee soluzioni per fronteggiare la crisi sono diventati in alcuni paesi, e potrebbero diventarlo eventualmente in tutti i paesi,  istituzioni  durevoli in tempo di  pace».  In  altre parole, il rischio principale dello stato d’eccezione è che i poteri d’emergenza perdano la loro caratteristica di temporaneità e si normalizzino. Se e quando questo avverrà in Italia, la combinazione tra emergenza sanitaria e provvedimenti del governo Conte avranno dato una bella spinta verso un qualche nuovo tipo di regime. Come ha scritto...


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