19 Febbraio

Il virus? Sui mercati il problema è la bolla

I prezzi sono alti, la liquidità pompata dalle banche centrali nel sistema finanziario crea problemi che vengono rinviati. Cosa c'è dietro la grande confusione della Borsa. Un'indagine di Gianclaudio Torlizzi nel paradosso del TINA: there is no alternative

Chiusura positiva per le Borse europee. I mercati hanno accolto con ottimismo la notizia sul numero dei pazienti guariti che ha superato per la prima volta i nuovi casi di contagio in Cina. A Parigi il Cac sale dello 0,90% a 6.111,24 punti, l'incremento più alto da luglio 2007, a Francoforte il Dax avanza dello 0,79% a 13.789 punti, a Londra l'Ftse 100 balza dell'1,02% a 7.457,02 punti. Bene Milano (Ftse Mib +1,01%) e ottima l'apertura di Wall Street, tutti i principali indici sono positivi.

di Gianclaudio Torlizzi

Molto rumore per nulla. Il titolo della commedia di William Shakespeare sembra descrivere al meglio la condizione attuale dei mercati finanziari. I quali continuano, quasi divertiti, a provocare enormi grattacapi ai gestori finanziari, incerti se seguire le indicazioni super-rialziste degli algoritmi, oppure tornare ai vecchi cari fondamentali. Il regime di confusione assoluta che domina tra gli operatori è giustificabile: se il rialzo delle borse trovava già poca giustificazione nel quarto trimestre dello scorso anno in rapporto agli utili e al fatturato, in questa prima fase dell’anno, dovendo fare i conti con un’economia cinese che, se andrà bene, crescerà del 2%  a causa dell’impatto del corona virus sull’attività economica, la divaricazione prezzo/utili assume connotati prossimi alla bolla.

Lo stesso Ed Yardeni, uno dei pochissimi analisti di Wall Street ad aver centrato in pieno la fase rialzista del mercato azionario dal 2009 a oggi, in una nota inviata ieri alla clientela istituzionale ha ammesso come l’attuale livello del P/E (rapporto prezzo-utili) a 18.5 non potrà rimanere ai livelli attuali se non si assisterà a una ripresa della crescita degli utili aziendali, cosa su cui egli stesso a questo punto dubita.

In un numero precedente di List avevamo già riassunto le ragioni dietro a questa esuberanza, riassumibile nell’acronimo TINA: there is no alternative. In buona sostanza, la crescente...


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