13 Ottobre
Il voto in Baviera e il cielo sopra Berlino
La CSU, il partito che ha sempre governato la Baviera, non ha la maggioranza. La SPD rischia di andare sotto il 10 per cento. Grande affermazione dei Verdi, la destra nazionalista di AfD per la prima volta nel Parlamento bavarese (10.9 per cento). Puntata speciale di RadioList con il titolare, Lorenzo Castellani e Lorenzo Pregliasco
New. Chi ha guadagnato e chi ha perso. Un quadro chiarissimo.
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New. La puntata speciale di RadioList con il titolare, Lorenzo Castellani e Lorenzo Pregliasco.
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New. Proiezione della ZDF, migliora il dato della CSU (36,2 per cento) la SPD al 9.6 per cento, AfD al 10.9 per cento.
New. Il tema gigantesco che pone il voto in Baviera è lo scenario futuro: i Socialdemocratici si stanno sbriciolando, la GroKo è debole e l'avanzata di Verdi e AfD è un dato costante. Il 28 ottobre si vota in Assia.
New. Le proizioni confermano il trend dei sondaggi e degli exit poll. Qui un utilissimo riassunto di YouTrend con il quale fare i raffronti. Sul piano dell'analisi politica, la situazione della SPD sembra destinata a peggiorare, se va sotto al 10 per cento Andrea Nahles, leader del partito, dovrà riflettere parecchio sul profilo politico e la stessa permanenza nella Grosse Koalition. Il resto del quadro è confermato, la CSU cola a picco, è di fronte al peggior risultato dal 1950.
New. Dato finale affluenza. È del 72,5 per cento, in aumento di 9 punti rispetto al 2013.
New. Exit poll di Infratest dimap. CSU perde 12 punti, SPD dimezzata e addirittura al quinto posto nello scenario della Baviera, grande successo dei Verdi, AfD fa l'esordio col botto all'11% (nel 2013 non c'era).
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New. Affluenza in forte aumento rispetto al 2013. A Monaco di Baviera e in altre quattro grandi città, la partecipazione è stata significativamente più alta nel pomeriggio rispetto alle precedenti elezioni statali di cinque anni fa. Nella città di Monaco alle 16 il 62,6 per cento degli elettori ha espresso il proprio voto - cinque anni fa, fu il 55,1 per cento. A Norimberga la partecipazione è stata del 55,0 per cento; nel 2013 era stata del 47,1 per cento alle 16,00....
New. Chi ha guadagnato e chi ha perso. Un quadro chiarissimo.
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New. La puntata speciale di RadioList con il titolare, Lorenzo Castellani e Lorenzo Pregliasco.
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New. Proiezione della ZDF, migliora il dato della CSU (36,2 per cento) la SPD al 9.6 per cento, AfD al 10.9 per cento.
New. Il tema gigantesco che pone il voto in Baviera è lo scenario futuro: i Socialdemocratici si stanno sbriciolando, la GroKo è debole e l'avanzata di Verdi e AfD è un dato costante. Il 28 ottobre si vota in Assia.
New. Le proizioni confermano il trend dei sondaggi e degli exit poll. Qui un utilissimo riassunto di YouTrend con il quale fare i raffronti. Sul piano dell'analisi politica, la situazione della SPD sembra destinata a peggiorare, se va sotto al 10 per cento Andrea Nahles, leader del partito, dovrà riflettere parecchio sul profilo politico e la stessa permanenza nella Grosse Koalition. Il resto del quadro è confermato, la CSU cola a picco, è di fronte al peggior risultato dal 1950.
New. Dato finale affluenza. È del 72,5 per cento, in aumento di 9 punti rispetto al 2013.
New. Exit poll di Infratest dimap. CSU perde 12 punti, SPD dimezzata e addirittura al quinto posto nello scenario della Baviera, grande successo dei Verdi, AfD fa l'esordio col botto all'11% (nel 2013 non c'era).
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New. Affluenza in forte aumento rispetto al 2013. A Monaco di Baviera e in altre quattro grandi città, la partecipazione è stata significativamente più alta nel pomeriggio rispetto alle precedenti elezioni statali di cinque anni fa. Nella città di Monaco alle 16 il 62,6 per cento degli elettori ha espresso il proprio voto - cinque anni fa, fu il 55,1 per cento. A Norimberga la partecipazione è stata del 55,0 per cento; nel 2013 era stata del 47,1 per cento alle 16,00. Ad Augusta era del 49,6 per cento (2013: 38,8 per cento), a Ingolstadt del 44,8 per cento, (2013: 28,5 per cento) e a Ratisbona fino alle 14.00 è stata del 54,0 per cento.
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Oggi si vota in Baviera. Un voto regionale che per la Germania (e l'Europa) è un test nazionale di enorme importanza perché quello che accade a Monaco ha sempre un impatto a Berlino. La domanda chiave di questa elezione è la seguente: quanti voti perderà la CSU, il partito che dal dopoguerra a oggi ha dominato (mai verbo fu più appropriato) la politica bavarese? E quanti ne guadagneranno i Verdi (grande sorpresa) e Alternative für Deutschland? Ci sono tante sfide, in questa battaglia elettorale. Quella tra i partiti tradizionali e quelli nuovi, il confronto a distanza tra due leader, Angela Merkel e Alice Weidel, che sono le figure di una Germania con uno scenario politico polarizzato. C'è la disperazione di un'altra donna, Andrea Nahles, leader dei socialdemocratici tedeschi, dati in forte discesa anche in Baviera e al quarto posto nei sondaggi nazionali, dietro CDU-CSU, i Verdi e AfD. Il voto di oggi è di grande importanza per il testo e soprattutto il sottotesto. Scopriamoli insieme.
01
Il crollo della CSU. Andrà così?
I sondaggi della vigilia dicono che la CSU perderà tanti voti come non mai:
Secondo l'ultimo sondaggio di Infratest dimap la CSU di Horst Seehofer e Markus Söder perderà oltre 14 punti e andrà incontro alla sua più grave sconfitta elettorale di sempre. Così come la SPD che dal voto bavarese uscirà dimezzata. Successo invece per i verdi della Grüne (consenso più che raddoppiato con il 18 per cento), bene anche i liberali della Fdp al 6 per cento e esordio con il botto per AfD con il 10 per cento (il partito nelle elezioni del 2013 non c'era). Ci sono sondaggi che danno AfD ancora più forte (Civey e Insa danno i nazionalisti al 12.9 e al 14 per cento) e la CSU in ulteriore calo (sotto il 33 per cento) ma siamo alla vigilia del voto e non resta che attendere la parola degli elettori bavaresi.
02
Alice nel land delle meraviglie
L'altro elemento da osservare con attenzione è il risultato di AfD. Il partito di Alice Weidel (sopra, nella foto Ansa, in "fase birra" durante la campagna elettorale in Baviera) qui per i sondaggi viaggia intorno al 10 per cento, al di sotto della media nazionale che lo dà al 15 per cento. Ma questo non deve trarre in inganno. Il quadro politico bavarese è conservatore, di destra, un risultato come quello proiettato dai sondaggi per la Weidel sarebbe un successo in un territorio difficile per AfD vista la forza dell'organizzazione della CSU, le sue radici nell'amministrazione, l'ottimo stato di salute dell'economia bavarese. La Weidel ha fatto una campagna intensa, AfD ha puntato ancora sulle promesse mancate da chi sta al governo, sulla politica anti-immigrati, sull'identità della Germania. AfD rappresenta la borghesia conservatrice, non un gruppo di esaltati, parliamo di milioni e milioni di voti. C'era ieri, quella borghesia, ci sarà anche domani. Liquidare il fenomeno con l'etichetta del "nazismo" non aiuta a capire, è solo un modo di occultare il problema politico dei partiti tradizionali che non intercettano il voto o lo disperdono con politiche che aumentano il problema della classe media. Anche in Germania. Se l'analisi si ferma agli slogan, non è analisi, è propaganda.
03
CSU e Verdi destinati a governare insieme?
Dal punto di vista del governo bavarese, se i dati dei sondaggi fossero confermati, la CSU per governare dovrà allearsi con altri partiti, probabilmente con i Verdi. Ecco la situazione tra maggioranza e opposizione nella proiezione di Civey:
Un'alleanza con i Verdi è quella più logica. Resta il tema di fondo: cosa accadrà a Berlino?
La sorprendente ascesa dei Verdi e la conferma della forza di AfD sono dati sui quali la Cancelliera Angela Merkel dovrà riflettere alla luce della grande debolezza dimostrata dalla sua Grosse Koalition. L'alleanza con tra CDU e CSU (l'Unione) non funziona più come un tempo, gli ingranaggi sono arrugginiti, il ministro dell'Interno Horst Seehofer, pezzo da novanta della CSU, ha il fronte aperto sull'immigrazione e le espulsioni al confine, ma i guai si sono riverberati anche su altri settori, prova ne è la gestione - disastrosa - del caso aperto sul capo del controspionaggio Hans-Georg Maassen, dopo la manifestazione dei nazionalisti a Chemnitz (Sassonia), la caccia allo straniero seguita dopo l'omicidio un ragazzo tedesco, la gestione prudente dell'inchiesta da parte del controspionaggio, le accuse a Maassen di aver incontrato degli esponenti di AfD (accuse surreali, sono eletti, siedono nel Bundestag presieduto dal Wolfgang Schäuble), la sostituzione-promozione (con aumento di stipendio) di Maassen, l'alzata di scudi dei socialdemocratici, la retromarcia della Cancelliera Merkel con tanto di scuse pubbliche. Anche in questo caso, dietro c'era l'ombra si Seehofer che aveva protetto Maassen dal ghigliottinaggio politico. Sullo sfondo, c'è sempre il problema dell'immigrazione, della competizione a destra. L'ombra di Alice. Fase Antenati: Wilma, passami la clava.
04
Una voce (critica) si leva dall'Assia
Le cose non vanno bene. Al punto che stamattina - alla vigilia del voto in Baviera - il presidente dell'Assia, il cristiano democratico Volker Bouffier, sul giornale domenicaleWelt Am Sonntag, lancia un paio di siluri agli alleati di governo della CSU: "Non sono stati certo di aiuto in questa fase politica" e "la politica del governo federale ha influito sulla nostra campagna elettorale". L'Assia va al voto tra due settimane, il 28 ottobre, anche qui i sondaggi sono lo specchio di un movimento ampio dell'elettorato tedesco: la CDU di Bouffier è sotto al 30 per cento e l'AfD è data tra il 12 e 14 per cento. Le difficoltà crescenti della GroKo si riverberano sul dibattito politico nei land. Tanto che Bouffier fa l'esempio proprio del caso Maassen: "Devo dire chiaramente agli elettori che per l'Assia nei prossimi cinque anni è del tutto insignificante se il signor Maassen è a capo dell'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) o di qualcos'altro. Non ha nessuna rilevanza per noi. Tuttavia, chi volesse farci perdere l'Unione, ha a disposizione un intero pamphlet, può portarci in una situazione difficile. Così qui ci sono le stesse condizioni di Berlino". Il problema dunque è nella capitale, negli uffici del governo, in casa di Angela. Per Bouffier sono i rapporti con la CSU ad essere sempre più deteriorati - e lui ne è sempre stato un sostenitore - e non è certo il solo a pensarla così, visto che sui media il fuoco sul partito di Seehofer è costante, al punto che molti predicano la fine dell'Unione e l'apertura di una nuova stagione politica a Berlino. Ma con chi? La coalizione Jamaica era naufragata subito dopo il voto in maniera rovinosa e in ogni caso c'è sempre il tema delle rivendicazioni identitarie della CSU, altre formule sembrano alchimie impossibili. Merkel dopo il voto in Baviera dovrà comunque andare avanti, tutti sono costretti a stare insieme, ma nessuno sembra avere un'idea su come far marciare unita la GroKo.
05
La scacchiera della Cancelliera Merkel
Angela Merkel non ha partecipato alla campagna elettorale della Baviera e la CSU non ha fatto niente per coinvolgerla, anzi, Seehofer e Söder si sono sempre mostrati distanti e scettici rispetto alla linea della Cancelliera. Si tratta di una chiara strategia politica: non mettere in primo piano le difficoltà della GroKo. Dalla sua parte, la stessa Merkel non aveva alcun interesse a intestarsi l'eventuale crollo della CSU. I due partiti sono alleati da sempre, ma lo scenario politico della Germania ha condotto a questa distopica situazione da separati in casa. Finirà come la guerra dei Roses?
C'è chi sostiene che un crollo della CSU potrebbe avvantaggiare la Cancelliera Merkel. Perché? Una sconfitta netta condurrebbe alle dimissioni di Horst Seehofer dalla carica di ministro dell'Interno e a quelle di Markus Söder dalla presidenza del land bavarese. In un solo colpo Merkel vedrebbe due suoi taglienti avversari interni uscire di scena. Questa però rischia di essere solo una pia illusione perché il diavolo fa le pentole, mette a bollire l'acqua ma spesso dimentica i coperchi: il crash della CSU metterebbe il partito (ricordiamo un dettaglio: esiste solo in Baviera) prima di tutto di fronte alla necessità di accentuare il suo profilo di destra, cosa che lo porterebbe subito in rotta di collisione (necessaria) con i socialdemocratici della SPD. La discussione interna inoltre potrebbe condurre a valutare l'opzione della fine dell'Unione, cioè dell'alleanza con la CDU e condurre alla rottura della Grosse Koalition. La politica è fatta spesso di conseguenze inattese e un partito in crisi come la CSU potrebbe diventare in un lampo ingovernabile e pronto a soluzioni inpensabili. Come vedete, niente può essere escluso. La sorte della Germania si decide nell'urna. Può essere calma piatta o tempesta.
06
Volkspartei. Il declino
Deutsche Welle centra il punto quando scrive che in gioco c'è il destino dell'idea dell'idea del Volkspartei, cioè dei partiti popolari, interclassisti, con una politica ad ampio spettro che trova una sua armonizzazione al centro. Questo modello è moribondo. Basta guardare i sondaggi e risultati del voto per vedere una progressiva polarizzazione dell'elettorato. Il popolo tedesco - così come nel resto d'Europa - è in cerca di identità. Oggi la Grosse Koalition non rapprenta più la maggioranza della Germania, è assediata da formazioni che a destra e a sinistra ne mettono in evidenza i limiti, le contraddizioni, le debolezze, le paure. Tutto questo è in scena in Baviera dove alla fine potrebbero esserci due soli reali vincitori: i Verdi e la destra di Alternative für Deutschland.
Lo scenario della Germania dei prossimi anni, se continua l'erosione dei voti di CDU-CSU e SPD potrebbe essere o quello di una progressiva frantumazione del quadro dei partiti o addirittura quello di una sostituzione dei due attuali poli con le forze in ascesa, cioè quelle di una destra nazionalista (AfD) e di un movimento verde liberale che assorbe la sinistra tradizionale, i Verdi. Fantapolitica? In Italia questo fenomeno è già avvenuto: la Lega ha sostituito il centrodestra berlusconiano e il Movimento Cinque Stelle è la più grande minaccia (già in buona parte realizzata) alla sopravvivenza del Partito democratico. È l'Italia il laboratorio politico europeo e questo spiega anche perché il governo Conte è diventato il principale nemico dell'establishment ancora al potere fuori dai nostri confini e nella sala comando di Bruxelles.
L'agenda tedesca detta il ritmo di quella europea: oggi le elezioni in Baviera, il 28 ottobre il voto in Assia, in dicembre Angela Merkel ha l'appuntamento con la sua riconferma (?) alla leadership della CDU. Sono tre tappe destinate - qualunque sia il risultato - a impattare sulla politica dell'Unione europea. Dopo questi tre passaggi - e in mezzo vanno piazzate le elezioni americane di mi-term del 6 novembre - per l'Europa si apre il Gran Premio del voto per il Parlamento di Strasburgo. Il Big Bang.
***
Il Big Bang elettorale - se ci sarà - avrà conseguenze sugli assetti europei, sulla sua architettura, sulla missione delle sue istituzioni, prima fra tutte quella della Banca centrale europea. Mario Draghi sta studiando il punto di caduta di quest'opera in fieri e... sorpresa, da Bali fa arrivare un messaggio in bottiglia ai protagonisti della lotta politica. Chi pensa che il messaggio sia rivolto solo al governo italiano si sbaglia.
07
Il pompiere di Bali. Draghi
Che cosa ha detto Draghi? A Bali per la riunione del Fondo monetario e della Banca mondiale, interpellato sull'Italia, il presidente della Bce ha affermato che "bisogna aspettare per dare una valutazione complessiva sulla legge di bilancio, aspettiamo di vedere la versione definitiva. Tutte le parti devono abbassare i toni, non solo l'Italia. Non è la prima volta che c'è stata una deviazione delle regole stabilite dall'Europa". Non solo l'Italia. Tutti pierini e dietro la lavagna. Il testo telegrafico è diretto anche alla Commissione Ue, a Jean-Claude Juncker, a Pierre Moscovici, a Valdis Dombrovskis, il trio che ha ha ingaggiato con Salvini, Di Maio e Conte e il governo italiano una lotta sul deficit. Draghi aggiunge che "non bisogna drammatizzare" il dibattito sulla manovra italiana. "Sono ottimista su un accordo, bisogna stare tranquilli e abbassare i toni e avere fiducia in un compromesso". La parola chiave di chi fa politica: compromesso. Vedremo come.
08
La politica monetaria e la riforma di Francoforte
Draghi naturalmente tiene il punto sulla politica della Banca centrale. Durante l'incontro di List con Paolo Savona, alla domanda del titolare su un giudizio sull'operato di Draghi, il ministro degli Affari Europei ha risposto così: "Mario Draghi non ha posto il tema della riforma strutturale della Bce, e per questo il mio giudizio è negativo". Savona invece dà un "giudizio positivo su Draghi per aver avviato l'acquisto dei titoli pubblici. Ma se ci sono voluti tre anni dopo la crisi, questo vuole dire che la Bce non ha un vero potere. E anche su questo divergiamo con Draghi nel giudizio".
Ecco la puntata di RadioList dedicata all'incontro con Savona, un'intervista a tutto campo di un'ora e venti che affronta i temi dell'agenda:
Questo è il video integrale dell'incontro con il ministro Savona:
Torniamo alla domanda sul taccuino: Draghi ha fatto bene? Ha usato il denaro per tenere in piedi il castello del denaro, l'economia è cresciuta (ma guardate la differenza con l'America e la divergenza attuale tra le politiche della Federal Reserve e della Bce), i numeri dell'Eurozona sono positivi, senza dubbio alcuno, eppure qualcosa di sostanziale non torna e Draghi rischia di finire male il suo mandato (e questo in parte spiega anche le sue dichiarazioni prudenti di oggi). Nessuno può permettersi una crisi con l'Italia, entrano in gioco le conseguenze inattese. Crash.
Dov'è l'errore? Draghi ha inventato una efficace politica monetaria di acquisti simmetrici di titoli di Stato dell'Eurozona, lo ha fatto anche pensando a non svegliare il dobermann tedesco più di tanto (nonostante Jens Weidmann, capo della Bundesbank non gli abbia risparmiato critiche durissime), ha portato avanti il QE anche in presenza di un ciclo di crescita e ora lo termina mentre l'economia si sta raffreddando. Per intenderci: ha acceso correttamente il riscaldamento quando faceva freddo, ha evitato il congelamento dell'Eurozona, ma ha tenuto il calorifero al massimo anche quando è arrivato il caldo e ora che sta per tornare il freddo non c'è legna per la stufa. Draghi oggi ha spiegato che il balzo dello spread italiano non è influenzato dal rallentamento dell'acquisto di titoli di Stato, però qui è in gioco non il particolare del Belpaese (che ha la sua importanza, sia chiaro), ma la sua strategia generale nei prossimi mesi. Dunque se è importante che il Def sia credibile e le previsioni siano centrate, se è fondamentale che il piano dell'Italia sia centrato e non utopistico, è altrettanto importante una discussione pubblica e informata sulla politica di Francoforte.
Cosa farà la Bce di fronte a un raffreddamento dell'economia, al calo della produzione nell'Eurozona? Si capisce lontano un miglio che in caso di brusca frenata la Bce dovrà azionare l'air bag, dovrà intervenire di nuovo, Draghi sarà costretto a ripensare e correggere la sua strategia. Sul piano dei risultati ottenuti, inoltre, non c'è solo il panorama finanziario, la stabilità bancaria, ma quello politico e sociale. Deve essere chiaro a tutti che la Bce è uno strumento politico dell'Unione europea. E allora non si può evitare la domanda anche su questo punto: Draghi ha fatto bene? Se la politica della Bce fosse stata davvero efficace e nell'interesse di tutti non avremmo partiti euroscettici potenti in tutta Europa. In Spagna (tenete d'occhio lo scenario iberico, sta montando qualcosa di nuovo e Sanchez è già in crisi), in Germania, in Francia, in Italia, nei paesi del Nord. La Bce non può sottrarsi a questo giudizio perché gli strumenti che usa sono l'essenza della politica europea. Non è un problema di moneta unica, l'Euro è uno strumento e non si discute certo la sua esistenza e necessità, ma di politica monetaria che ha un impatto sui cittadini.
Il 2011 fu l'emergenza, ma la crisi era partita nel 2008 e si arrivò a sfiorare il breakup dell'Eurozona perché non c'era un sistema di difesa adeguato e poi bisognava far sloggiare Berlusconi da Palazzo Chigi. Il caso della Grecia, con buona pace di chi afferma il contrario, non è un successo: è un dramma sociale e politico che non è finito, è appena iniziato. Dal sacco di Atene (chiedere a Germania e Francia) parte l'ondata populista. Alba Dorata, la destra in Grecia, le posizioni di Syriza, il varoufakismo di Atene, cosa sono? Il punto di partenza, la sorgente del populismo, la disgregazione di una politica che con la crisi ha mostrato la sua insufficienza. Come sempre, List non pensa che lo scenario sia tutto figlio dell'economia, ma questo quadro in pochissimi anni ha condotto alla frantumazione dello schema di governo europeo che oscillava tra destra e sinistra senza però mai mettere in discussione le politiche economiche e il potere della Bce. Ha funzionato finché la crisi del 2008 non ha scoperto i fili elettrici e mandato in corto circuito il sistema. Siamo arrivati al viaggio al termine della notte. E ancora non si vede la luce. Il Fondo monetario internazionale critica quanto fatto in Grecia, ma non dice chiaramente qual è l'alternativa. Anche Draghi sa che ci sono limiti evidenti. Basta guardarsi intorno. La Bce deve essere riformata, rafforzata, per il bene dell'Europa e dei suoi cittadini.
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3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.