8 Novembre
Il voto in bilico. Sei scenari di (s)governo per l'Italia
Le larghe intese sembrano lontane, ma Renzi e Berlusconi potrebbero unirsi per proteggere le loro leadership. A meno che... Dall'incarico a Di Maio, fino alla sindrome spagnola, cosa attende gli italiani dopo il voto in marzo.
Le larghe intese si stanno allontanando, ma le strette urgenze dei protagonisti della vita politica italiana si stanno avvicinando. E lo scenario politico resta tutto in bilico, come la Torre di Pisa, simbolo forse più emblematico dell'Italia contemporanea. L'epicentro della crisi è la segreteria del Pd, ma il titolare di List consiglia di concentrarsi non su un unico soggetto - Renzi - ma su una coppia dove il secondo si chiama... Berlusconi. Fanno corse separate, si contrastano nella forma e anche nella sostanza, hanno disegnato insieme un Rosatellum che serviva a entrambi, ma forse avrà conseguenze inattese rispetto ai loro piani. Eppure... qualcosa si muove. Occhio a queste due dichiarazioni:
Spero che Silvio Berlusconi sia in campo, ma ho rispetto per i giudici.
Matteo Renzi, 7 novembre 2017, La7.
Questo dice Renzi. "Spero sia in campo".
Non credo che la leadership sia il principale problema del Pd. Il tema vero è che, come in tutt'Europa, anche in Italia la sinistra non ha più risposte da offrire ai drammatici problemi della società.
Silvio Berlusconi, 7 novembre 2017, Corriere della Sera.
E questo dice Berlusconi. "La leadership non è il principale problema del Pd".
01
Silvio, Matteo e la leadership da salvare
Cosa sta succedendo? Renzi e Berlusconi sono nella paradossale condizione del simul stabunt simul cadent, insieme stanno e insieme cadranno. Sono le necessità a dettare i tempi e le azioni della politica e i due hanno problemi diversi, ma interessi convergenti. Si graffiano, ma non si attaccano fino alla morte, hanno la consapevolezza di essere potenzialmente l'uno l'asso nella manica dell'altro. Non si fidano l'uno dell'altro, ma sono pronti ad affidarsi l'uno all'altro se dovesse servire. E potrebbe decisamente servire.
L'equazione è di una lampante semplicità: Renzi sta alla sinistra come Berlusconi sta alla destra. Le larghe intese sono lontane, il voto...
Le larghe intese si stanno allontanando, ma le strette urgenze dei protagonisti della vita politica italiana si stanno avvicinando. E lo scenario politico resta tutto in bilico, come la Torre di Pisa, simbolo forse più emblematico dell'Italia contemporanea. L'epicentro della crisi è la segreteria del Pd, ma il titolare di List consiglia di concentrarsi non su un unico soggetto - Renzi - ma su una coppia dove il secondo si chiama... Berlusconi. Fanno corse separate, si contrastano nella forma e anche nella sostanza, hanno disegnato insieme un Rosatellum che serviva a entrambi, ma forse avrà conseguenze inattese rispetto ai loro piani. Eppure... qualcosa si muove. Occhio a queste due dichiarazioni:
Spero che Silvio Berlusconi sia in campo, ma ho rispetto per i giudici.
Matteo Renzi, 7 novembre 2017, La7.
Questo dice Renzi. "Spero sia in campo".
Non credo che la leadership sia il principale problema del Pd. Il tema vero è che, come in tutt'Europa, anche in Italia la sinistra non ha più risposte da offrire ai drammatici problemi della società.
Silvio Berlusconi, 7 novembre 2017, Corriere della Sera.
E questo dice Berlusconi. "La leadership non è il principale problema del Pd".
01
Silvio, Matteo e la leadership da salvare
Cosa sta succedendo? Renzi e Berlusconi sono nella paradossale condizione del simul stabunt simul cadent, insieme stanno e insieme cadranno. Sono le necessità a dettare i tempi e le azioni della politica e i due hanno problemi diversi, ma interessi convergenti. Si graffiano, ma non si attaccano fino alla morte, hanno la consapevolezza di essere potenzialmente l'uno l'asso nella manica dell'altro. Non si fidano l'uno dell'altro, ma sono pronti ad affidarsi l'uno all'altro se dovesse servire. E potrebbe decisamente servire.
L'equazione è di una lampante semplicità: Renzi sta alla sinistra come Berlusconi sta alla destra. Le larghe intese sono lontane, il voto siciliano lo dice, ma le necessità ed urgenze sono ravvicinatissime. Vista l'equazione, come stanno entrambi? Male. Vediamoli separatamente.

Renzi. È chiarissimo che il segretario del Partito democratico si è creato l'ennemi à gauche che ha un solo vero proposito: farlo cadere definitivamente alle elezioni politiche. E per questo siamo già all'ultimatum di Mdp: cambia il jobs act e discutiamo. Bersani e D'Alema (sopra, nella foto Ansa, quando ancora Renzi e D'Alema si parlavano) fanno la domanda perché conoscono già la risposta: no. E con quella negazione in tasca portano avanti invece la loro affermazione di sostituire il Pd con un altro partito di sinistra, antagonista prima di tutto al Pd e poi al centrodestra. In quel "prima di tutto" c'è l'obiettivo minimo: chiudere la stagione di Renzi. E per farlo non si può essere alleati. La manovra di Bersani e D'Alema potrebbe essere evitata solo con un improbabilissimo ritiro di Renzi. Anche nella più rosea delle ipotesi, un'alleanza tra il Pd e le varie sinistre, Renzi dovrebbe poi fare i conti tutti i giorni con il logoramento di governo (o di opposizione) del partner piccolo ma con i denti affilati e l'astuzia di D'Alema. Conclusione: non è aria, quell'alleanza non ha per ora nessuna possibilità di stare in piedi e se si fa, sarà rovinosa. Tutto questo per Renzi è una sofferenza, non vuole trattare continuamente, farsi logorare, stare a sentire, decidere insieme - che orrore - fare due o tre telefonate per complimentarsi con il partner di coalizione, dire è giusto e non solo è sbagliato, insomma diventare un leader politico che non è solo il maschio alpha in fase di ringhio permanente. L'unico con cui Renzi ha fatto i patti e poi rotto puerilmente i piatti, alla fine, è stato Silvio Berlusconi. Se non avesse ceduto alla tentazione di fare "La Stangata" al Cavaliere nell'elezione del Presidente della Repubblica, scegliendo da solo Mattarella e non un candidato condiviso, oggi i due sarebbero ancora alleati. Renzi è là, difende la sua posizione, è in acqua, annaspa, ha bisogno di un salvagente e l'unica cosa che paradossalmente può salvarlo ha il nome e il cognome dello strano nemico: Silvio Berlusconi. Altro che Bersani e Speranza, l'unica polizza assicurativa che ha anche il piano di risparmio incorporato per Renzi è quella del Cavaliere. Renzi non si sta chiedendo neppure se si può fare, lo ha già sperimentato, il problema è che è in una condizione in cui a rigor di logica lo deve fare ma non lo può dire. Se Renzi perde le elezioni, è fritto. E se le vince con gli alleati della sinistra-sinistra, non sarà lui al timone a Palazzo Chigi. Che rebus.

Berlusconi. Le cose nel centrodestra non sono "tranquille". Tutti i temi chiave sono sospesi in aria: programma, candidature, leadership, premiership. Il problema del chi è il candidato a Palazzo Chigi? è stato risolto con il contiamoci al voto e decide chi arriva primo. Non fa una piega sul piano della forma, ma nella sostanza la legge elettorale non ha nessun vincolo né prima né dopo, per cui il contiamoci, nel giro di trenta secondi, a spoglio avvenuto, potrebbe diventare un "contatevi e arrivederci". Mani libere prima. Mani e piedi liberi dopo. Berlusconi ha un tratto diverso da Salvini e Meloni, non è solo una questione di anagrafe, ma di personalità: il Cavaliere ha riassaporato il gusto di giostrare in Europa con gli altri big del Partito popolare, pianifica una sua rivincita totale nel segno di una ripescata e ritrovata grandeur personale. Accompagnarsi a Salvini e Meloni per lui ora è solo un fatto di utilità immediata, come salire su un treno, fare un tratto di ferrovia con quelli della seconda classe, poi scendere e farsi scarrozzare dalla limousine. Il disegno di Berlusconi è quello di battere il Pd, senza dubbio alcuno, ma senza sacrificare una leadership che lui considera naturale. Berlusconi è fuori gioco dalla premiership, ma gioca sulla sua centralità per provare a fare quello che ogni politico vuole e deve fare: decidere. Tutto questo si scontra con la personalità e la forza politica di Matteo Salvini e anche, con altri toni e nuances, di Giorgia Meloni. Salvini ha cominciato a prendere voti anche al Sud e nei collegi del Nord è fortissimo, i suoi candidati sono di gran lunga i migliori, sono preparati, vengono dal marciapiede dell'amministrazione locale, sanno fare il loro lavoro. Non a caso il miglior gruppo politico in Parlamento è da anni quello dei leghisti: si muovono uniti, sanno cosa votano, non sbagliano quasi mai. Berlusconi e Salvini sono uniti dalla passione per il Milan, ma sul resto c'è un fossato pieno di coccodrilli e per attraversarlo serve un ponte levatoio lungo e solido. Una vera e propria coalizione di centrodestra non esiste ora e neanche dopo perché se ti devi contare, devi fare la scalata in cima senza preoccuparti di nessun compagno di cordata. Berlusconi sa bene che un governo con Salvini non sarà facile e la Meloni proprio ieri ha confermato di avere personalità da Catwoman, graffia e dice di essere pronta lei a fare il capo del governo. Tutto questo, alla fine della fiera, durante qualche ora del giorno, pone a Berlusconi il dubbio amletico: Renzi o Salvini? È una partita a Risiko, comincerà non appena saranno stati contati tutti i voti.
02
Contati i voti, si gioca a Risiko
Scenario 1. Si parte da Grillo. Il giorno dello spoglio delle schede, in uno scenario di incertezza, il primo partito arrivato al traguardo viene incaricato da Mattarella di andare a esplorare la possibilità di fare un governo. Il primo partito è quello di Beppe Grillo. Di Maio riceve l'incarico, non ha la minima idea di cosa fare, è ben avviato verso il disastro. Ma in questo momento tutti i partiti si stanno guardando a dir poco in cagnesco: nessuno si fida di nessuno. Salvini non si fida di Berlusconi. Berlusconi non si fida di Salvini. Renzi se si guarda allo specchio non si fida neanche di se stesso, figuriamoci dei potenziali partner di governo. La campagna elettorale si è svolta formalmente con un tutti contro tutti. Salvini fa capire che è pronto a ascoltare i grillini, Berlusconi assicura di non avere in mente nessuna larga intesa. Parte un secondo giro di consultazioni.
Scenario 2. Si riparte da Renzi. Il Presidente Mattarella dà l'incarico al segretario del Pd che, nel frattempo, ha convinto i suoi - con la distribuzione delle candidature prima del voto - a rispettare quello che dice lo Statuto del partito. Accetta l'incarico da Mattarella e fa la sua esplorazione. Ha in mano due carte: una ha davanti la faccia di Bersani e dietro quella di D'Alema, l'altra ha davanti la faccia di Berlusconi e dietro l'autoritratto di Renzi. Una logica di coalizione direbbe che Renzi guarda a sinistra. Ma Renzi guarda continuamente la faccia di D'Alema sul retro della carta di Bersani. Pietro Grasso ha condotto una campagna elettorale durissima contro il segretario del Pd, non è facile dimenticare. E quei comizi di D'Alema, e poi c'è quell'insopportabile Speranza, e quei comunicati del professor Gotor! I disincentivanti a un governo di sinistra sono troppi, poi non ci sono i numeri sufficienti, bisogna imbarcare anche altri, i verdiniani non bastano, Alfano è evaporato come già era successo in Sicilia. Maremma, che fatica.
Scenario 3. Tutti da Silvio. Squilla il telefono, Berlusconi è là, il centrodestra non ha i numeri per governare, bisogna allargare, forse Denis torna a casa, Alfano per fortuna non c'è più, un po' di "responsabili" forse li troviamo ma certo, che fatica. Ah, ecco, c'è Gianni Letta al telefono. Renzi pensa a una larga intesa, vuole tornare lui a Palazzo Chigi, certo l'ha combinata grossa con Mattarella, ma il Presidente della Repubblica si è rivelato un ottimo elemento e che pazienza ci vuole con Salvini e la Meloni, poi io sto nel Partito popolare, non sono euroscettico, non mi è piaciuta la campagna elettorale della Lega e quel partito della Meloni è troppo a destra. E se provassi a fare la Grosse Koalition in Italia, un governo per salvare l'Europa e battere tutti i populismi, è un programma da statista, cribbio, e poi ci sono anche le aziende, Gianni chiama Renzi e digli che siamo disposti a parlarne.
Scenario 4. Salvini sventa l'inciucio. A campagna elettorale chiusa, visti i voti veri, pesato lo scenario, fatte tutte le previsioni, Matteo Salvini sente aria di "Stangata" e anticipa tutti dando a Di Maio una finestra per fare un governo di "salute pubblica" che mandi all'aria la prospettiva di una larga intesa. L'esecutivo nasce a condizione che ci sia un programma preciso, dettagliato, una specie di Grosse Koalition à la tedesca ma tutta italiana: dure leggi contro l'immigrazione clandestina, riforme economico-sociali, reddito di cittadinanza, riforma delle pensioni, attenzione alle partite Iva e alle imprese, riforma profonda dell'Europa. Di Maio prende tempo, parla con Grillo, il Movimento 5Stelle pensa alla domanda del compagno Lenin: che fare? Si va insieme all'avventura.
Scenario 5. Grillo e Salvini con il martello. Nè Grillo nè Salvini vogliono andare al governo sul serio e poi Renzi e Berlusconi hanno avviato da tempo la loro diplomazia parallela, è il segreto di Pulcinella. Un'alleanza tra due diversi non durerà a lungo, hanno numeri risicati, non durano più di due anni e intanto Lega e Movimento 5Stelle faranno una guerra totale a Renzi e Berlusconi tanto grande che il voto anticipato si risolverà in un plebiscito. Fase clava dei Flinstones.
Scenario 6. Sindrome spagnola. I veti incrociati non danno nessuna maggioranza, Gentiloni è ancora a Palazzo Chigi, Mattarella ha provato in tutte le maniere a agevolare la costruzione di un esecutivo con voti sufficienti per andare avanti, ma la soluzione non c'è. Benvenuti in Spagna, si torna a votare.
Come andrà a finire? Come vedete, è una partita a scacchi con la morte. Lo scenario politico si sta polarizzando, l'accordo sul Rosatellum puntava all'instabilità frazionata, ma le combinazioni restano infinite e il trend dice che tira aria di destra e 5Stelle, viaggiano in coppia, il Pd di Renzi nelle condizioni attuali non ha alleati, ma solo avversari, soffre di una cronica solitudine che lo porta naturalmente a una larga intesa con Berlusconi, mentre il centrodestra può sperare di vincere ma restano sul tavolo tutti i problemi di compatibilità tra Berlusconi e gli alleati, la sinistra-sinistra ha un programma minimo ma chiaro, eliminare Renzi e poi si vedrà, gli altri stanno a guardare e sperano che dalle urne esca un Parlamento balcanizzato.
03
Il manifesto e la febbre a 40
Che situazione da pazzi. In fondo, l'hanno azzeccata i compagni del Manifesto, sempre estrosi quando si tratta di mettere in prima pagina il sottosopra a sinistra:
Se cambi il numero in 90 vai a finire nelle pagine di un bellissimo romanzo di Nick Hornby, Febbre a 90, ma se pensi al mondo delle scommesse, allora ti parte subito il neurone più svelto verso la mandrakata con Gigi Proietti e Enrico Montesano.
Quaranta, il numero magico di Renzi, quella sorta di visione cabalistica della politica che approda invariabilmente a questo numero, un destino: 40 fu il risultato ormai mitologico del Pd alle elezioni europee (unico risultato notevole sul piano elettorale della stagione renziana), 40 fu il numero di Sì al referendum costituzionale (e si dimenticarono il 60 che disse No), 40 è il numero dal quale Luca Lotti, il più fidato e silente collaboratore di Renzi, disse che bisognava ripartire:
Quaranta è ancora il numero a cui ieri Renzi ha detto di puntare nonostante tutto congiuri su un risultato alle elezioni politiche decisamente inferiore. Quaranta, nella smorfia napoletana è l'ernia. Vabbè, speriamo che in marzo - vincenti e perdenti - stiano tutti bene. Sono elezioni, non la guerra. Come dice Gordon Gekko:
I più di questi laureati a Harvard non valgono un cazzo. Serve gente povera, furba e affamata. Senza sentimenti. Una volta vinci e una volta perdi; ma continui a combattere. E se vuoi un amico, prendi un cane.
Mai dimenticare Gekko. Nel suo cinismo, c'è la realtà, questa dimenticata. La realtà che arriva puntuale, onesta, inesorabile, dalla Sicilia. Seguite il titolare di List.
04
Sicilia. Pronti, via! Un arresto
Contati i voti, festeggiata la vittoria, arriva la polizia. Cateno De Luca, eletto nell'Assemblea regionale della Sicilia con l'Udc, non sarà presente alla seduta inaugurale del parlamento dell'isola: è stato arrestato per evasione fiscale. Vai con la rumba. Prima conseguenza politica: il neo-presidente della Regione, Nello Musumeci, perde subito la maggioranza. Aveva 36 consiglieri, ora ne ha 35. Il colpo è tremendo sul piano dell'immagine perché Musumeci aveva assicurato personalmente "liste pulite". Seconda conseguenza politica: il Movimento 5Stelle da questo momento, dopo un secondo posto conquistato a suon di voti, ha un altro argomento da utilizzare nella campagna elettorale per il voto nazionale: l'avevamo detto. E infatti, ecco l'apertura del blog di Beppe Grillo:
Tutta la partita della Regione Sicilia va vista in una prospettiva nazionale, prima, durante e soprattutto dopo. I grillini sconfitti ora hanno un'arma micidiale da usare: abbiamo perso, ma guardate chi hanno imbarcato. Certo, ci saranno i processi e si vedrà, ma quello che conta ora è la comunicazione. Beppe Grillo, uno che ha il mestiere e l'intuito, non ha perso tempo e su Facebook è stato lapidario:
Non sono passate manco 48 ore e... taaac: primo arrestato negli eletti di Musumeci!"
L'Udc della Sicilia se la cava così: "Un incidente di percorso". Letale per la campagna elettorale nazionale. Tanti auguri.
Che facciamo? Seguiamo le manette che, di solito, significa follow the money. Seguiamo i soldi, andiamo in Arabia Saudita, dove i soldi e le manette vanno in tandem. Tutti dentro. Allacciate le cinture.
05
Arabia Saudita. Arresti da 800 miliardi

La purga giudiziaria ordinata da Re Salman e orchestrata dal Principe della Corona, Mohammed bin Salman (qui sopra, nella foto Ansa), vale 800 miliardi di dollari. È la cifra monstre dei beni congelati ai principi, ministri e funzionari del governo che sono finiti in prigione per corruzione. Una sessantina di super-ricchi. Una botta di denaro incredibile, che dà l'esatta dimensione di quanto sta accadendo in Arabia Saudita. Tutti i beni diverranno proprietà dello Stato. Pensate solo cosa significa per Alwaleed, uno degli uomini più ricchi del mondo, con partecipazioni in aziende come Twitter e Citi, improvvisamente ha perso tutto. Anche la libertà. Meglio andare da un'altra parte. Dove? In America, Trump è in viaggio, ma a casa sua si vota.
06
Trump è in Cina (e in casa ha perso)

Donald Trump è in Asia, è arrivato in Cina (qui sopra, nella foto Ansa, da sinistra: Melania, Trump, il presidente cinese Xi Jinping e la moglie Peng Liyuan). Il viaggio di Trump incrocia giochi di diplomazia e di guerra verbale con la Corea del Nord, commercio e dazi con la Cina e una strategia del Pacifico fondamentale per gli Stati Uniti. Esattamente un anno fa fu eletto Presidente, una straordinaria cavalcata che sorprese tutti quelli che "vince la Clinton, punto!" e gli analisti a una dimensione che non avevano capito che cosa era successo negli anni di Obama in America. Trump fino aveva vinto anche tutte le successive elezioni negli Stati. Ma in Virginia e in New Jersey ieri ha preso due legnate. Non è una catastrofe, ma un campanello d'allarme: a Trump non basta che l'economia e Wall Street vadano molto bene, gli serve una piattaforma politica che non divida i repubblicani. Un lavoro che finora Trump non ha saputo fare, un paradosso per l'uomo che si è sempre presentato con il maestro del deal.
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4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.