20 Ottobre
Il voto segreto di Pulcinella
Il voto finale del Rosatellum, dalla Camera via libera alla terza e ultima fiducia. Tutti sanno dove conduce la nuova legge elettorale: il patto tra Berlusconi e Renzi e l'inattesa "fortuna" dei 5Stelle mai al governo Che futuro farà? Giordano Bruno Guerri sale sulla macchina del tempo
Oggi il Rosatellum verrà versato e bevuto dal Parlamento italiano. Anche la terza e ultima votazione di fiducia è passata. C'è un voto segreto finale, si fanno i conti dei franchi tiratori, qualcuno teme l'auto-ribaltamento della maggioranza, ma visti i numeri sarebbe clamoroso perché quello di oggi a Montecitorio è il voto segreto di Pulcinella. Senza fare tanti giri di parole, il Rosatellum è la prova tecnica delle larghe intese tra Renzi e Berlusconi, il probabile (ma non certo) prossimo governo del Belpaese.
Abbiamo visto ieri i numeri del Rosatellum, tutti sanno che non ci sarà un vincitore assoluto, tutti sanno che si dovranno fare coalizione, tutti sanno che a sinistra il Pd di Renzi non ha forza aggregante, tutti sanno che l'alleato naturale (è un paradosso ma questa è la realtà) è Berlusconi, tutti sanno che la legge è stata costruita (e i collegi disegnati) per tenere all'angolo il Movimento 5Stelle, tutti sanno.
Il mai troppo compianto Marco Pannella avrebbe definito questo tutti sanno "un inciucio" e la sua voce oggi in Parlamento manca. Pannella, questo geniale inventore-distruttore della politica avrebbe coniato uno dei suoi calembour linguistico-politici, avrebbe detto a chiare lettere, senza giri di parole, che tutto questo è "lo spettacolo della partitocrazia". Coniò fulminanti crasi politiche, mise a nudo il reuccio italico dell'accordo sottobanco. Egli fu creatore del D'Alesconi, di RaiSet. La sua voce non c'è più e il segno che quelli della Prima Repubblica erano decisamente migliori rispetto a quelli che s'affaccendano nella Seconda senza avere nessuna intenzione di costruirne una Terza tanto questa va benissimo arriva dalla reazione ferma di Giorgio Napolitano contro il suk istituzionale messo in piedi per far passare il Rosatellum. Un segno dei tempi.
Ricorrere al voto di fiducia sulla legge elettorale non è illegittimo, ma è politicamente un'opzione nucleare che...
Oggi il Rosatellum verrà versato e bevuto dal Parlamento italiano. Anche la terza e ultima votazione di fiducia è passata. C'è un voto segreto finale, si fanno i conti dei franchi tiratori, qualcuno teme l'auto-ribaltamento della maggioranza, ma visti i numeri sarebbe clamoroso perché quello di oggi a Montecitorio è il voto segreto di Pulcinella. Senza fare tanti giri di parole, il Rosatellum è la prova tecnica delle larghe intese tra Renzi e Berlusconi, il probabile (ma non certo) prossimo governo del Belpaese.
Abbiamo visto ieri i numeri del Rosatellum, tutti sanno che non ci sarà un vincitore assoluto, tutti sanno che si dovranno fare coalizione, tutti sanno che a sinistra il Pd di Renzi non ha forza aggregante, tutti sanno che l'alleato naturale (è un paradosso ma questa è la realtà) è Berlusconi, tutti sanno che la legge è stata costruita (e i collegi disegnati) per tenere all'angolo il Movimento 5Stelle, tutti sanno.
Il mai troppo compianto Marco Pannella avrebbe definito questo tutti sanno "un inciucio" e la sua voce oggi in Parlamento manca. Pannella, questo geniale inventore-distruttore della politica avrebbe coniato uno dei suoi calembour linguistico-politici, avrebbe detto a chiare lettere, senza giri di parole, che tutto questo è "lo spettacolo della partitocrazia". Coniò fulminanti crasi politiche, mise a nudo il reuccio italico dell'accordo sottobanco. Egli fu creatore del D'Alesconi, di RaiSet. La sua voce non c'è più e il segno che quelli della Prima Repubblica erano decisamente migliori rispetto a quelli che s'affaccendano nella Seconda senza avere nessuna intenzione di costruirne una Terza tanto questa va benissimo arriva dalla reazione ferma di Giorgio Napolitano contro il suk istituzionale messo in piedi per far passare il Rosatellum. Un segno dei tempi.
Ricorrere al voto di fiducia sulla legge elettorale non è illegittimo, ma è politicamente un'opzione nucleare che non bisogna mai usare. Il Pd l'ha fatto e le conseguenze politiche sono grandi, la prima tra tutte è quella di aver fornito un argomento forte (l'unico) alla campagna elettorale del Movimento 5Stelle. Probabilmente arriveranno primi nella corsa al voto, ma con la Santa Barbara vuota perché nel frattempo gli altri partiti hanno costruito un sistema fatto per tenerli (in via teorica) fuori dai giochi per il governo. Il Pd ha fatto al partito di Grillo un enorme regalo: non avranno più alcun problema di "pensare al governo". Ci andranno gli altri (e vedremo poi come quando i giochi nell'urna saranno fatti) e a loro toccherà il compito di dare le picconate finali al sistema.
Tutti sanno. Il titolare di List non fa alcun moralismo sull'uso della fiducia, ma il moralismo del Pd di ieri fa a pugni con il basso impero di oggi. Ieri su La7 il titolare ha avuto uno scambio ravvicinato con Emanuele Fiano, deputato del Pd, uno degli artefici di questa manovra parlamentare. Alla domanda: avete i voti perché mettete la fiducia? Fiano ha risposto con una giustificazione che non sta in piedi sul rischio del caos istituzionale per il Paese in assenza di una legge elettorale. Ognuno può giudicare liberamente, pensare che il colpo di mano sia una necessità, condannarlo, indignarsi, sorriderci sopra con consumato cinismo, lasciar correre 'che tanto anche questa passa e e in fondo sono gli ultimi colpi di coda di un sistema allo stato gassoso, basta guardare lo Speciale di ieri di Enrico Mentana su La7 per farsi un'idea compiuta.
Tutti sanno. E la puntualità istituzionale dell'Italia, ancora una volta, è misurata sulle lancette degli altri. In Germania gli elettori hanno appena affondato (forse per sempre) la formula di governo della Grosse Koalition, noi la stiamo incastrando in un sistema politico che non ha una riforma istituzionale, in un sistema economico-sociale ingessato, figlio di un piccolo establishment senza nessuna visione del domani. In Germania i socialdemocratici hanno messo a segno il peggior risultato elettorale dal dopoguerra a oggi, chi morirà di Grande Coalizione in Italia? Lo vedremo presto, una formula politica senza fondamenta finirà per implodere nel giro di poco tempo. E i grillini raccoglieranno domani le macerie, quello che oggi non potrebbero fare per mancanza di classe dirigente e per scarse vedute degli avversari.
Tutti sanno. È un gioco di coppie politiche, di salvati e sommersi. Quali? Eccole:
- Mattarella e Napolitano. Un presidente della Repubblica in carica e un Presidente emerito. Il primo ha dato il via libera alla fiducia sulla legge elettorale con il silenzio, il secondo ha parlato contro. Questa divisione è anche la separazione dei ruoli: Mattarella ha un ruolo di equilibrio e in ogni caso - non bisogna mai dimenticarlo - è il Presidente scelto da Renzi allora in pieno disaccordo di Berlusconi. Oggi Mattarella li rimette insieme in questo gioco delle coppie. Napolitano ha un ruolo attivo nello scenario della sinistra, non ha mai rinunciato a dire la sua, è considerato un avversario dal centrodestra, non è mai stato amato da Renzi (che pur gli deve l'ingresso a Palazzo Chigi) e dai renziani di vario taglio e complemento. C'è una frattura tra il vecchio democristiano e il vecchio comunista, almeno questa, nel caos che vediamo intorno, è una cosa finalmente ordinata;
- Renzi-Berlusconi. Al di là del folclore e del retroscena giornalistico - genere che ha ucciso il giornalismo e amen - le relazioni tra i due sono quelle tipiche de La Stangata. In questo momento l'uno ha bisogno dell'altro, ma oggi e domani l'uno cercherà di fregare l'altro. È già successo con l'elezione di Mattarella e avremo presto in futuro altre prove mirabili in sala corse. Berlusconi si è abilmente piazzato nuovamente al centro del sistema, è indispensabile. Ha riallacciato con una accorta tela diplomatica i rapporti con i Popolari in Europa, il rapporto con Angela Merkel è stato recuperato in nome della Realpolitik e della futura (in)stabilità italiana, ha il credito e la forza più che sufficiente per essere l'elemento decisivo. Il Cavaliere è anche l'unica ciambella di salvataggio del Pd renziano in caduta libera, senza immaginario a sinistra, senza consenso al centro, una "cosa" indefinita che non cattura consensi e non riesce a essere una forza aggregante nel suo schieramento. Il voto siciliano del 5 novembre è ormai alle porte, non resta che attendere per vedere l'accelerazione di questo scenario. Berlusconi è l'unico che può dare a Renzi ancora l'opportunità di tornare a Palazzo Chigi. Ma è anche l'unico che può affossarlo definitivamente. Si tengono, si temono, si auto-alimentano. Faranno campagne elettorali contrapposte, si riuniranno e infine si divideranno di nuovo di fronte a contraddizioni politiche che nessuna formula artificiale di governo potrà mai comporre;
- Gentiloni-Minniti. È l'altra coppia che dalla fiducia sulla legge elettorale esce spaiata. Il Presidente del Consiglio, una buona carta alternativa a Renzi per guidare Palazzo Chigi, è stato definitivamente bruciato dalla decisione di accettare la richiesta del Pd. Gentiloni è uomo equilibrato, con ben altro tocco e stile rispetto a Renzi, ha mostrato un pragmatismo senza slide, roboanti dichiarazioni sul nulla, tweet sui gufi, si è imposto come uomo di governo con un tratto felpato, attento, mai sopra le righe. Ma la sua autonomia è finita l'altro ieri quando Renzi ha chiesto e "la sventurata rispose". Per lui ci sarà altro, ma non un bis alla guida del governo, Gentiloni è sfiammato come uno zolfanello nel buio. Marco Minniti, altro campione, esponente della scuola Walker Texas Ranger del Pd tutto legge e ordine, è ancora in pista, non è stato ancora "sacrificato" dal renzismo e dall'accordo tra Berlusconi e il segretario del Pd. Tutti si chiedono: quando toccherà a lui?
Tutti sanno. Oggi si vota. Stappano il Rosatellum. Che sa tremendamente di tappo. Viene da chiedersi: dov'è il futuro? Giordano Bruno Guerri è salito sulla sua macchina del tempo, ha fatto per noi un viaggio meraviglioso tra ieri, oggi e domani. Saliamo a bordo, vai Giordano.
01
Dov'è il futuro?
di Giordano Bruno Guerri
“Andiamo in Russia!”, si leggeva nei titoli dei media, in questi giorni: e si voleva dire che la nazionale di calcio parteciperà ai campionati europei di Mosca. Esattamente un secolo fa, nel 1917, molti dicevano “Andiamo in Russia!”, perché volevano partecipare alla rivoluzione bolscevica. Nel 1941 “Andiamo in Russia!” significava partire per una guerra d’invasione, negli anni Sessanta-Ottanta dicevano “Andiamo in Russia!” quelli che, messa una dozzina di calze di seta in valigia, speravano di avere a disposizione ragazze alte, bionde, afflitte dal comunismo; negli anni Novanta “Andiamo in Russia!” era il grido di investitori intraprendenti che fiutavano buoni affari nell’impero sovietico disgregato.
Questo minuscolo ripasso della storia serve a ricordare quanti macro-fenomeni accadono nel corso della nostra vita. E quanto poco siamo in grado di prevedere quelli futuri. Ricordo mio padre, che diceva, “pensa se i nonni avessero visto questo, e chi se l’immaginava!” Parlava del telefono in casa, del televisore, del frigorifero. Ci fa tenerezza pensarlo. Ma ci dovrebbe fare più effetto sapere che i nostri pronipoti diranno lo stesso proprio di noi, ricordandoci come poveretti che dovevano fare a meno di questo e di quello, che non sapevano né questo né quello.
Eppure viviamo tempi interessanti, forse troppo, dice il titolare celiando. Non è mai troppo, dico io, tanto da avere sempre voglia di immaginare cosa accadrà non domani, non fra un anno, ma fra dieci, venti, cinquanta. Impresa disperata e vana, utile solo a prendere appunti per un libro di fantascienza, che non scriverò perché non sono capace. La storia ci insegna che non si può ragionevolmente prevedere tutto il futuro, quindi nessun futuro, tale è l’intreccio degli avvenimenti.
Per esempio: nessuno avrebbe potuto immaginare, nel 1980, che una nuova malattia sorta dal nulla – l’aids – si sarebbe incrociata con un nuovo sistema di comunicazione chiamato internet, per incidere profondamente in uno degli aspetti essenziali della natura umana, ovvero la sessualità. Tutte le indagini e le ricerche indicano che la generazione nata post-aids e post-internet ha mutato il proprio approccio con il sesso, rendendo il desiderio e la sua realizzazione più virtuali, meno carnali. Sono passati 37 anni da quel 1980 che abbiamo preso come punto di partenza, quale sarà la situazione nel 2054? Si farà sesso senza toccarsi, attraverso macchine e elettrodi, wifi, come in certi film? O ci sarà un rovesciamento di prospettiva – debellati i contagi, e fruendo di approcci direttissimi e algo-ritmati – per cui i nostri nipoti potranno godere dell’orgia come pratica comune e accettata? Il legislatore dovrà porre un limite (e una tassa, certo) ai partecipanti? Dieci, cento, mille? Interessante, forse troppo.
Passiamo alla politica, per stemperare. Sono passati settant’anni dal trionfo della democrazia, impegnata a lodare se stessa e a vincere la sfida con le dittature comuniste. Sfida vinta, ma anche la democrazia sta cambiando. Tutta la fila di “ione” – internazionalizzazione, globalizzazione, istruzione, comunicazione ecc. – ha prodotto l’aumento vorticoso di un altro ione, la partecipazione. Bello, no? Invece lo chiamiamo populismo, storcendo la bocca. Questo si poteva prevedere, era già previsto: su 60 milioni di italiani ci sono 40 milioni di potenziali allenatori della nazionale di calcio, sicuri di poter fare meglio non dico di Ventura, controindicato già nel nome, ma anche di Mourinho; ci sono anche 40 milioni di potenziali capi del governo sicuri di poter fare meglio di Lincoln e Churchill messi insieme. Basta trovino un capo intraprendente, carismatico, abile e il patatrac della democrazia è fatto: semplicemente portandola ai suoi esiti migliori, ovvero una testa un voto, un voto elettronico, per di più. Che accadrà, dunque? Se prenderanno il potere le masse, il potere delle masse si trasforma per forza nella dittatura di uno. Allora, eliminare il principio di una testa un voto, per precipitare in un’altra dittatura o in un’oligarchia palese. Oppure prevedere – con ingredienti sempre nuovi – l’eterno ciclo dittatura-rivoluzione-democrazia-oligarchia-stasi-dittatura ecc.
Proviamo a guardare più in piccolo. L’Europa. Prendendo come data di nascita il trattato di Maastricht, compirà 24 anni fra qualche giorno. Che ne sarà fra altri 24, nel 2041? Facile: sarà morta o più probabilmente diventata un signore di mezza età, precocemente invecchiato e con le palle mosce, intorno al quale continueranno a litigare stati sempre più piccoli, sempre più bizzosi, popoli sempre più esterni, sempre più invadenti. Mi gioco 1000 a 1 che l’Europa non sarà come la si sognava e prometteva, una grande unione di popoli. I popoli, loro, si sono formati nel corso dei millenni, non li cambi nel giro di mezzo secolo, chi ha creduto di poterlo fare era matto, ma per gentilezza – si tratta pur sempre dei Padri delleuropa - diciamo visionario.
E la nostra Italina, cara, così vecchia e così giovane? Ha appena 156 anni, chi sa come sarà nel 2173. Non ci sarà più, io credo. Lo so che è brutto sentirselo dire, come se qualcuno insinuasse che tua madre non è tua madre. Ma il pensiero risulta più facile considerando che è scomparso l’Impero Romano, figurarsi l’Italia. Gli stati, gli imperi, nascono e muoiono, e più sono deboli, corrosi all’interno da virus infettivi, prima muoiono.L’Italia - attaccata dall’interno e dall’esterno da ogni genere di spinta e controspinta, mal guidata, in ritardo sui tempi, con i giovani migliori in fuga - finirà per scomporsi, o per riaggregarsi sotto un potere più ampio. Rimarranno gli italiani, quelli sì: inestirpabili perché siamo un popolo – e che popolo – millenario, non ci si elimina né con le guerre, né con le invasioni, né con i trattati. Teniamoci salda la lingua, che ci unisce davvero (smettere di imbastardirla con l’inglese) e sopravviveremo.
Conclusioni: probabilmente non ne ho azzeccata neppure una, di previsione. Sono troppe le variabili. Islam e culture diverse, come quella cinese, malattie, crisi economiche improvvise e inimmaginate, come quella del 2008, chiamata con leggiadria “bolla”, nuove invenzioni, nascita di uomini eccezionali che incrociano il luogo giusto nel momento giusto, scoperte scientifiche, tecnologie magiche, tutto ciò e molto altro può cambiare da un momento all’altro la direzione della vita sulla terra.
Ci aspetta comunque un lontano futuro interessante (mai troppo), anche se non riusciamo a immaginarlo. Nel frattempo non resta che industriarsi – brave formichine – a corto raggio, un passo per volta, piano piano, per cercare di capire cosa succederà nei prossimi giorni in Spagna, nelle prossime settimane in Corea del Nord, come si spartiranno la torta Berlusconi e Renzi fra qualche mese, e più in là è inutile andare.
Sono tempi interessanti, sì, ma che delusione non poter vedere anche il film dopo.
***
Non è sublime tutto questo? Non avete visto nel passaggio sulla navicella di Giordano Bruno Guerri, per un attimo un solo fulminante attimo, nella vostra mente, la curvatura dello spazio e del tempo, questo salto tra le stagioni, i fogli strappati del calendario, le vane (pre)visioni, l'inutile affaticarsi a capire cosa fanno certi esseri che non sono leader di niente perché dietro la loro azione non c'è pensiero? Bene, dopo questo salto, torniamo a terra. Che facciamo? Un giro di giostra intorno a fatti e luoghi che ci daranno molto da fare nei prossimi giorni. Seguite il titolare di List.
02
Brexit in testacoda
Lo avevamo anticipato qualche numero fa di List: mai sottovalutare il carattere degli inglesi. A Bruxelles, piano piano, stanno realizzando di avere davanti quello che il poeta Novalis definiva così: "Ogni inglese è un'isola". E le isole sono difficili da espugnare. Ancora di più se si è muniti di retorica europeista. Michel Barnier, capo della delegazione di Bruxelles che tratta con il Regno Unito la Brexit ha cominciato a realizzare il problema: gli inglesi sono pronti a non fare alcun accordo e bye bye. Barnier stamattina in una conferenza stampa dopo il quinto round negoziale ha riassunto così la situazione: "Questa settimana abbiamo lavorato in spirito costruttivo, ma non abbiamo fatto grandi passi in avanti". Traduzione? Arriva poco dopo, sempre da Barnier: "Sull'accordo finanziario tra il Regno Unito e l'Unione Europea siamo in un'impasse che e' estremamente preoccupante". Ottimo, lo avevamo scritto che il conto da pagare è la sola cosa che conta in questo momento e i 20 miliardi offerti dagli inglesi allo stato attuale sono un prendere e lasciare. Conseguenze? Sempre Barnier, senza bisogna di essere decrittato: "Un non accordo sarebbe un pessimo accordo, ma per parte nostra ci prepariamo a tutte le eventualità". Allacciate le cinture, buttate la schiuma in pista, forse vedremo un crash landing.
A proposito di crash, che succede in Spagna? Oggi festeggiano Colombo. E pensano di fare la festa a Puigdemont.
03
Rajoy, Colombo e il piccione Puigdemont
Gli spagnoli festeggiano l'impresa di Cristoforo Colombo, fanno festa e preparano la festa per Carles Puigdemont, il capo secessionista del governo catalano. Re Felipe VI e Mariano Rajoy oggi sono insieme. E anche domani. Hanno concertato la dura risposta alla Catalogna, giocato a tennis con Puigdemont, inviato un'ambasciata che dice "entro cinque giorni devi dirci se hai fatto la secessione sì o no". Dalla risposta del capo del governo catalano dipende il futuro della Catalogna: il sì innesca l'articolo 155 della Costituzione spagnola e la fine dell'autonomia, il no innesca la fine politica di Puigdemont. Un uomo, due risposte, un solo esito: la sconfitta. Qui gli aggiornamenti live de La Vanguardia. Siamo nella fase wait and see, dobbiamo solo tenere il taccuino aperto e aspettare che le pietre rotolino a valle. Che storia incredibile. C'è altro in giro per il mondo? Sì, l'acciaio giapponese si sta squagliando.
04
Kobe Steel, il falso d'acciaio
La storia è quella che nel ciclostile diventa di "una gravità inaudita", lasciando perdere gli stereotipi tipografici,siamo di fronte a una vicenda di corruzione giapponese all'italiana. Kobe Steel, uno dei giganti mondiali dell'acciaio, ha fornito acciaio ai suoi clienti con certificazioni false. Alluminio e rame usati nei vari settori industriali non avevano le qualità certificate dai documenti. Parliamo di aziende che hanno usato la materia prima di Kobe Steel in settori dove la sicurezza è tutto: Toyota, Nissan, General Motors, Daimler e Boeing. Automobili e aerei. Siamo chiaramente in zona pericolo. Il capo di Kobe Steel è giunto a una conclusione: "La nostra credibilità è precipitata a zero". Anche la quotazione alla Borsa di Tokyo.
Hanno fatto il botto. Si stanno squagliando nella fornace. La credibilità è tutto, quando la perdi, è quasi impossibile recuperare. Questo nel mondo degli affari è il primo punto nell'agenda. Nella politica è diventato l'ultimo. Cosa è rimasto sul taccuino? Gli appuntamenti di oggi, solo quello che conta quando ci ricordiamo la frase di Gordon Gekko: "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione".
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esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
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3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.